Approda così all’NBA. Viene scelto come terzo giocatore dai Chicago Bulls nel draft del 1984. Lo precedono Hakeem Olajuwon ai Rockets e Sam Bowie ai Blazers.

httpv://www.youtube.com/watch?v=I7v_6GzDO20&feature=player_embedded

La squadra dei Bulls era considerata in quell’anno di bassa classifica, avendo disputato diverse stagioni letteralmente disastrose, ed era fra quelle con meno spettatori, tanto da aver valutato l’opportunità di spostarsi da Chicago per cercare maggiore pubblico.

Sarà proprio intorno a Michael Jordan che si formerà, a poco a poco, un nuovo gruppo, che arriverà poi a essere la dinastia che ha dominato la lega statunitense negli anni novanta.

La sua non eccezionale altezza – [NDR 198 centimetri secondo la scheda ufficiale del giocatore, qualcosina di meno visto dal vivo] – risultava largamente compensata da una velocità d’esecuzione e una potenza atletica fuori dal comune, che lo rendevano una minaccia versatile sul parquet di gioco, capace di giocare sia come playmaker che come ala piccola, oltre alla sua posizione tipica di guardia tiratrice.

Il suo esordio in campionato avviene contro i Washington Bullets (guarda caso proprio la squadra che, con il nome di Washington Wizards, è stata l’ultima di Jordan). In quella partita mette a segno ben 16 punti e porta Chicago alla prima di tante vittorie che si susseguiranno negli anni a venire.

Nonostante nel 1984/85 Jordan fosse solamente un rookie, venne immediatamente “incoronato” leader della squadra e diventò il terminale offensivo numero uno dei Bulls. MJ (ovviamente) non si tirò indietro e concluse con 28.2 punti di media, ovvero miglior realizzatore del proprio team e terzo di tutta la Nba (dietro a gente del calibro di Bernard King e Larry Bird).

Il suo gioco aereo iniziò a diventare il suo marchio di fabbrica e non per niente fu votato per partecipare al All Star Game (all’epoca si giocava un solo All Star Game ed era quello dei veterani) e vinse il trofeo di Rookie of The Year.

Ma il ragazzo non era solo una macchina da punti: produceva anche 6.5 rimbalzi, 5.9 assists e 2.4 palle rubate. Grazie a lui, i Bulls raggiunsero anche la post-season (traguardo che mancava dal 1981), ma i Bucks li spazzarono via per 3-1.

La seconda stagione di Jordan non inizia nemmeno: la causa è un infortunio, il 25 ottobre 1985, in una partita di allenamento contro i Golden State Warriors. Il risultato sono cinque mesi di stop per una frattura da stress.

Stan Albeck lo tiene in panchina anche quando lui si sente già recuperato in pieno e per questo soffre indicibilmente la sua voglia di giocare e di vincere. Questa scelta ha luogo dopo una certa disputa fra Jordan e la dirigenza dei Bulls, che preferirebbe perdere qualche partita in più, in modo da ottenere maggiori chance di avere un’altra scelta alta al draft dell’anno a seguire.

Il rientro avviene solo il 14 marzo 1986, quando mancano ancora 18 partite di stagione regolare. La voglia di rivincita è tanta e soprattutto c’è il desiderio di dimostrare che le sue capacità non sono scomparse.

Il risultato di questa spinta interiore è eccezionale: nei playoff segna 63 punti contro i Boston Celtics di Larry Bird, la sua miglior prestazione di sempre nella post season. Quel giorno, Larry Bird, già una legenda, commenterà: “In campo c’era Dio, travestito da Michael Jordan”.

httpv://www.youtube.com/watch?v=YsCRQ98oank

Nell’estate 1986 inizia a prendere forma attorno a Micheal Jordan la squadra che diventerà la dominatrice degli anni ’90. Il terzo campionato NBA è quello della conferma per Jordan: la dirigenza, delusa dai risultati fino a quel momento ottenuti, licenziò il coach (Stan Albeck) ed il suo posto fu preso da Doug Collins.

Quest’ultimo creò una squadra basata sull’asse principale Jordan-Oakley e nel 1987/88 toccò quasi il 50% di vittorie con un totale di 40-42. Fu proprio in questa stagione che MJ creò la sua leggenda: le sue schiacciate facevano impazzire tifosi ed avversari dei Bulls, partecipò al All Star Game delle schiacciate dove lasciò tutti a bocca aperta staccando dalla linea del tiro libero e concluse come il miglior realizzatore di tutta la lega.

La sua media puntì fu la piu’ alta di tutti i tempi: 37.1. A questi aggiungeva 5.2 rimbalzi, 4.6 assists e 2.8 palle rubate. In questa magica annata Air Jordan (come ormai era stato soprannominato per le sue azioni in aria) fece registrare anche record personali di tutto rispetto: segnò almeno 40 punti in nove partite consecutive; il 26/02 fece registrare 58 punti (con 26/27 dalla lunetta) contro i Nets; il 04/03 passò a 61 punti contro Detroit e si eguagliò circa un mese piu’ tardi (16/04) contro gli Hawks.

Per la prima volta in carriera fu inserito sia nel primo quintetto ideale NBA (All Nba Team) che in quello dei migliori difensori, ovviamente vincendo anche per la prima volta la classifica marcatori. Il ruolino di marcia di Jordan è assolutamente incredibile: nelle 82 partite della stagione regolare, 77 volte Jordan è il miglior realizzatore della sua squadra, per due volte segna 61 punti, per otto volte supera i 50, per addirittura trentasette volte ne mette 40 o più. Supera la soglia dei tremila punti in una sola stagione (3041), segnando il 35% dei punti totali della squadra.

Tutto questo, però, non deve distogliere l’attenzione dalla grandissima applicazione in difesa, spesso trascurata. È il primo giocatore della storia a concludere un campionato con almeno 200 palle recuperate e 100 stoppate. Queste saranno le cifre che faranno ottenere a Jordan il titolo di difensore dell’anno per il 1988.

In questa stagione, durante una partita disputata contro gli Utah Jazz a Salt Lake City, Jordan schiaccia in testa a John Stockton (alto “solo” 185 cm). Un tifoso nel parterre si alza in piedi e urla sdegnato a Jordan di provare a schiacciare in testa ad un avversario della sua stessa altezza.

Nell’azione successiva, Jordan schiaccia in testa al mastodontico Mel Turpin (211 cm, 13 più di Jordan) e si rivolge al tifoso con un’occhiata divertita per sapere se era grosso abbastanza.

httpv://www.youtube.com/watch?v=yrup38lcLUE

E’ solo una tra le sue spacconate, che gli verranno sempre perdonate, a causa del livello stratosferico delle sue acrobazie. Un’altra che va ricordata fu il tiro libero che segnò con gli occhi visibilmente chiusi, tanto era sicuro di sè…

Continua…

[Fonti utilizzate: Wikipedia - joeiverson.com ]

27 thoughts on “Michael Jordan story: ‘I primi anni in NBA’

  1. Non solo wikipedia, molte altre fonti
    …e comunque, non essendoci profitto, la riproduzione di notizie è libera

  2. la vidi la partita coi celtici..dio mio..contro una difesa con bird,walton,mchale,parish dj..tecnici ecattivi..davvero dio travestito da umano..

  3. riallacciandomi al discorso sull’articolo precedente:
    Visto che siamo in argomento, io sono fermamente convinto che le squadre sconfitte negli anni 90 dai bulls sarebbero state schiantate da lakers celtics e pistons al loro massimo.
    conseguentemente i bulls calati nel contesto degli anni 80 contro quelle squadre al massimo della forma non so se 2 anelli li portavano a casa.
    secondo me no, ma sia chiaro è un aprere personale.
    Quindi, pur ritenendo di gran lunga MJ, la guardia più forte in assoluto ed uno dei primi 3 o 5 giocatori di tutti i tempi, non sono sicuro che MJ sia proprio il n.1.
    ritengo, che BENCHE’ LA SUA LEGGENDA SIA STRAMERITATA, molto abbia influito il marketing dell’NBA.
    Concludo chiedendovi: secondo voi MJ ha trovato, nel suo stato di massima forma un avversario come Magic, Jabbar,Bird o Thomas al loro massimo della forma e lo ha batturo? Per me i vari stockton, Malone, Barkley, Drexler, the dREam sono uno o 2 gradini sotto. Parere personale
    .

    • Bè Bird e Magic magari non erano proprio sul cucuzzolo della montagna della loro carriera, ma ci erano appena scesi e sono stati schiappati per benino…quei 63 punti da sophomore erano contro una squadra da all star game…tutti e 5. Poi si può dire che tirava anche solo lui, ma chi se ne frega…mai vista una sensibilità di polpastrelli come la sua con addosso l’uomo.

  4. ma scusate qualcuno del sito sa dirmi a che punto è la favolosa rubrica di the GOAT 25th legendary players? si ferma sul più bello?

  5. hanamichi
    ho la fortuna di aver visto,in diretta,sia gli squadroni degli anni 80(hai colpevolmente dimenticato i sixers di malone erving..su singolo anno peraltro votata la più forte squadra di sempre)e di sicuro eran più forti delle squadre degli anni 90, e di gran lunga..quindi non credo che i bulls avrebbero vinto 6 titoli..questo non toglie,però, che mj sia comunque il più forte di ogni epoca..sono cresciuto nell’adorazione di magic,che ho considerato x anni il più forte,ma devo dire che nel corso degli anni mi son convinto del fato che mj sia un pelo più..la differenza la fa la pazzesca forza mentale,la capacità di dominare mentalmente le partite..in questo era superiore a tutti,perfino a magic e bird(che io metto sul podio,appena sotto di lui)..e credimi,mj mi sta pure pco simnpatico,ma qyuel che gli ho visto fare,il dominio mentale su tutti i bipedi che correvano sul parquet,npn ha eguali,e non è calcolabile…quando leggo i paragoni con bryant,e penso a come kobe sbrocchi spesso tipo bambino viziato,mi vien da ridere..o almeno,mi vien da pensar che per molti mj sia solo una sequenza di hilights sulbasket del passato..

    • Concordo, kobe eccezziunale veramente ovvio, però certi paragoni sono solo per tirare fuori articoli nelle riviste durante i periodi di vuoto mentale dei giornalisti. Io sono Jordan-dipendente, lo venero, però sono anche il primo a dire che in campo doveva essere il più antipatico e stron*o organismo vivente nella via lattea. Era fame di vittoria, ne aveva anche più di Bird (Mastino #1).

      Comunque, parlando di grinta e tenacia, mi è appena venuto in mente che i 3 comunemente citati solo con rispetto e sotto voce, pur magari essendo uomini da tv (vedi Magic), dal quale non ti aspetteresti chissà che ferocia, erano, in campo, dei pitbull. Nel basket di oggi gli uomini franchigia, ovvio non tutti, ma la maggior parte, mi sembrano delle checche a confronto. Se si guarda gli anziani, vedi Pierce o Garnett ad esempio, mi danno l’impressione di dare sempre l’anima, Mentre se si guarda i giovani, ne vedo molti meno con questa voglia. Salverei Wade e Durant per citarne due, ma ce ne sono sempre meno. Ora tutti vogliono lo squadrone per vincere, e non parlo solo di LBJ, ma anche di Paul, Howard, Williams ma forse anche Kobe sotto sotto (anche se lui almeno qualcosa ha vinto).

      Che ne pensate?

  6. L’inesattezza e’ piuttosto grossolana: ritengo manchi semplicemente una specificazione quale ¨la media punti in carriera più alta di tutti i tempi”, o “la media punti per un giocatore di Chicago più alta di tutti i tempi”. vent’anni prima Chamberlain ne fece una dozzina in più a partita.
    Per il resto, ringrazio per la serie di articoli ben scritta, e per il sito che leggo con affezione quotidiana.

  7. brazz hai ragione ma i primi anni 80 ero troppo piccolo…
    quello che dici è vero.. però io penso, e qui mi vengono dubbi e sui dubbi vorrei ragionare…
    Jabbar è stato decisivo fin alla soglia dei 40, domianndo una finale contro McHale e Parish
    Magic ha vinto al primo anno giocando pure da centro e facendo giare una squadra di campioni
    Bird con quel fisico faceva delle cose impensabili..
    Thomas con l’altessa di jordan quanto avrebbe vinto?
    e allora io dico che forse MJ è stato il più grande (non considerando Russel e Chamberlain perchè troppo lontani da me) però forse non lo è stato…

  8. bè,non si può dire “se thomas,se bird”..thomas era piccolo e bird aveva quel fisico..ripeto,senza i se ma guardando come erano tutti nella realtà,che mj è un filo sopra magic e bird..mentalmente era spaventoso(un pò più di magic,anche se mi costa ammetterlo)e fisicamente bird se lo mangiava..su kareem..mm,non so..negli ultimi anni ai lakers il buon kareem si stava godendo la pensione,o quasi..aveva molto bisogno di essere stimolato,altrimenti un pelo pigro poteva esserlo..poi arrivò magic e cambiò tutto per lui,approccio compreso..per cui lo metterei dietro..ma francamente anche come centro gliene metto davanti alcuni..di sicuro hakeem,moses..poi russell e chamberlain non saprei,non li ho visti…

  9. brazzzz
    Non sapevo fossi un “tifoso” Magic. Lo sono o meglio lo ero anch’io, insieme al mitico Drazen.

    Su MJ

    Non scherziamo. Il più forte di tutti i tempi contando il pacchetto completo. Non bisogna mai dimenticare che MJ fa parte di quei atleti che salgono di livello al salire delle difficoltà. Io l’ho visto in diretta e lo odiavo cestisticamente parlando.

    Non mi ricordo uno che ti scoraggiava vederlo. Avevo sempre la sensazione che il 23 avrebbe risolto la situazione in suo favore. Era incredibile i sentimenti che provavo. Tifavo tutte le squadre avversarie ma quella sensazione di ineluttabilità era presente. Non lo provavo solo io ma anche i miei amici con cui seguivo le partite. Era un sentimento diffuso. L’unico altro giocatore che mi ha dato una sensazione del genere è stato Kobe ma non con quella costanza.

    La differenza è che Kobe non ha la capacità di dominare mentalmente gli avversari e non da l’idea di risolvere a suo favore ogni contesa. Inoltre non ha quell’approccio propositivo che aveva MJ. Che sia chiaro, MJ era una belva con i compagni ma in campo era il generale che li guidava al meglio.

    Kobe è molto simile ma la testa e la conduzione del gruppo sono due debolezze (sempre parlando di un super) che non lo ha avvicinato al 23. In teoria poteva essere li lì.

    Magic/Bird
    Fenomeni. Leggermente sotto il 23.
    Bird a livello di testa era pari pari a MJ.

  10. Comunque si può dire che Jabbar sia stato il più grande di sempre, o Chambarlain o Russell o chi volete. Ma chissà come mai tutti nominano alla fine MJ #1. Ovvio che da centro Jabbar vinca su Jordan. Ovvio che Jordan vinca da guardia su Jabbar. Se si ragiona così non ne uscirà mai il vero #1. Per decretare il re servono altri parametri, quelli di Jordan.

  11. MJ il migliore, il secondo arriva terzo. Una durezza mentale terrificante. Riguardo kobe il suo limite è quello di essere la copia di Jordan e si sa che le copie non sono mai come gli originali

  12. Guardatevi gara 7 contro i miei knicks nel 92,,,,lo dirò fino alla nausea…quella partita riassume tutte le qualità fisiche tecniche mentali di mj……e capirete la differenza con gli altri….

  13. la forza principale di Jordan era quella mentale…malone lo definì un malato…malato di competizione. Oltre ai clutch shots, andatevi a vedere cosa faceva dopo un (o dei suoi rari) errore: una rubata, una stoppata violenta, una rabbiosa schiacciata, l’assist decisivo. Questo aumentava quel senso di ineluttabilità della vittoria che conseguiva al suo controllo della pressione, alla sua fredda lettura del gioco

  14. vorrei dire anche io la mia in merito (ho già commentato una volta su play.it usa, complimenti a tutti per gli articoli, i commenti e i blog, sono un aficionado) alla questione Jordan, facendo presente a tutti che comunque sono parecchio giovane rispetto a molti.
    Jordan è il numero 1 perchè è la sua storia che lo rende tale. Un giocatore spettacolare, fisicamente dominante, un attaccante eccezionale, un giocatore che può fare tutto sul campo quando e come serve che deve però aspettare di crescere insieme alla sua squadra, prendere qualche sculacciata dai campioni, passare estati a migliorarsi senza sedersi sugli allori, imparare a coinvolgere i compagni con la sua leadership (ricordiamo le emicranie di Pippen contro i Pistons, è dura quando il tuo secondo violino ti “abbandona” così). Dal primo titolo in poi però, diventa invincibile e imbattuto (la stagione col 45 sulle spalle non conta), superando le difficoltà più impensabili: lo scandalo del gioco d’azzardo, il nausea game, la gara-6 a Salt Lake City con Pippen rotto e Harper con la febbre. Ha saputo modificare il suo gioco, prima accettando il democratico triangolo di Tex Winter, poi diventando meno penetratore e più giocatore di post-basso nella seconda parte della carriera. Ha vinto l’ultimo titolo a 35 anni, gli altri si sono fermati spesso prima o comunque hanno dovuto aspettare altri Hall-of-Famer. Jabbar ha vinto i titoli con Robertson prima e Magic e Worty poi (Worthy è cmq uno che ha messo una tripla doppia in gara-7 di finale!), senza di loro ottenne modesti risultati di squadra con i Lakers. Bird ha avuto vicino McHale, parish, Maxwell, Ainge, Dennis Johnson (MVP delle finali nel 76) e Walton, Jordan aveva Pippen che era un signor giocatore ma aveva dei precisi limiti caratteriali (le emicranie contro i Bad Boys, la sofferenza nelle serie contro i Knicks di Riley, la sceneggiata con Phil Jackson nel 94 quando Coach Zen affidò il tiro della vittoria a Kukoc e non a lui).
    Non sono inoltre sicuro che gente come Stockton-to-Malone, Barkley, Drexler, Ewing etc sia così inferiore ai Dream Team degli anni 80 (epoca in cui il talento era concentrato in poche squadre, e c’erano meno franchigie di adesso comunque).
    in sintesi: per me MJ è e rimane il #1.
    Complimenti ancora a tutti per il sito.
    P.s. ma come mai il blog di Goat è bloccato?

  15. Esco fuori argomento

    Stasera alle 18 ci sarà la semifinale tra Italie e Francia agli europei U20. Non so se la Rai trasmetterà l’evento (poco probabile) ma è interessante vedere cosa riusciranno a fare i Melli, i Gentile e i Moraschini della situazione. Potrebbe essere un buon motivo per vedere i prossimi giovani che vestiranno la maglia azzurra al fianco dei vari Bargnani, Beli… già dal prossimo anno.

    A prescindere di come andrà va sottolineato che il vivaio italiano non sarà eccellente ma qualche buon prospetto c’è. Il giocatore che mi ha più impressionato è un certo Mirotic (spagnolo) che stà letteralmente dominando.

    Ovviamente se la Rai non la trasmettesse potete usare i soliti canali internet.

  16. Io magic lo ricordo bene… ha sbaglaito in vita sua una gara contro i celtics… sulla base di ciò dire che non fosse forte mentalmente mi sembra una forzatura. Segnalo che quando Pippen si fece male nell’ultimo anno del 2° tree peet i buls viaggiavano poco oltre il 50% di vittorie.. per cui non era proprio un giocatore del quale potevano fare a meno. e non dimentichiamo rodman.
    tutto questo per dire che jordan è stato un alieno e che se si probabilmente è il n.1.
    ma io questa sicurezza che lo fosse più di magic bird jabbar Chamberlain e Russel non ce l’ho.
    gli ultimi 2 non li ho visti quelli prima si… e magic e bird hanno lottato 10 in un contesto più competitivo degli anni 90.

    • in che senso hanamichi? i Bulls nel 98 hanno fatto 62 vittorie, forse parli del record dei Bulls durante l’infortunio di Pippen…
      E cmq di Pippen si sono già elencati i problemi caratteriali che aumentarono nei PO quando la posta in palio aumenta la pressione sulle spalle dei giocatori: e il suo infortunio aumenta il valore di MJ in quel titolo del 98.
      Il contesto degli anni 80 era più competitivo, ma anche le squadre erano parecchio più forti. Bill Cartwright sarebbe stato titolare anche nei Lakers di Magic, nei Celtics di Bird e nei Pistons di Thomas? Perchè negli anni 80 alla fine chi ha vinto sono stati questi 3 team, se escludiamo l’annata del duo Dr J-Moses Malone (circondati dai vari Toney, Cheeks etc etc): c’erano meno squadre e il talento era concentrato in queste 3-4 squadre. C’erano ben 7 membri dei 50 più forti della NBA, 3 nei Lakers, 3 nei Celtics e 1 nei Pistons (con un gruppo di altri grandissimi).

      • si parlo proprio di quello.. il record durante l’infortunio di pippen.. la sua assenza ha dimostrato quanto contasse nei bulls.. dal primo anello i limiti caratteriali di pippen si sono, a mio avviso, molto ridimensionati. Anche pippen nei p.o. elevava il suo rendimento, certo mj era un’altra cosa non stiamo neanche a paragonarli in tal senso.

        non ho capito la 2° parte del tuo discorso. Sei daccordo o meno? cmq credo che nei 50 giocatori più forti ci siano almeno doctor J moses malone e dennis rodman.

  17. nei 50 non c’è il verme, solo gli altri 2. Nella seconda parte del mio discorso volevo dire che sono d’accordo con te nel dire che il livello dei top team era più alto, ma anche perchè c’erano meno squadre: e il concentrare parecchi campioni immortali in poche squadre non mi fa dire ” se Jordan incontrasse quelle squadre perderebbe”, ma mi fa pensare invece “se quei giocatori fossero stati divisi in squadre diverse forse non avrebbero vinto così tanto”.
    In sintesi: sono d’accordo sulle tue considerazioni sulle squadre degli anni 80, ma secondo me sono un’altro indizio che MJ è stato il migliore di tutti.

  18. ora ho capito grazie.
    secondo me se tu sei il più forte di un era, e giochi contro tante squadre con un talento molto diluito trovi vita relativamente facile e puoi vincere molto (esempio inter in italia del dopo calciopoli). Altro esempio.. senna senza prost avrebbe vinto 6/7 mondiali invece che 4 senna e 5 prost.
    in ogni caso accetto benissimo il discorso, anche se non so se lo condivido, che jordan possa essere considerato il più grande anche se invece che 6 anelli ne avesse solo … diciamo 2

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