Ciao 2018,

sei stato un anno di notizie importanti in giro per il mondo, eccone 10 tra quelle che ricorderemo impresse nella nostra memoria, in ordine sparso.

 

L’evento che ha fatto trattenere il fiato a tutto il mondo. Un gruppo di ragazzini resta intrappolato nel profondo di una caverna in Thailandia. Alla fine, fortunatamente, verranno tratti tutti in salvo, quasi per miracolo, dopo 18 giorni nei quali tutti noi abbiamo pregato per loro.

 

Alla vigilia di Ferragosto crolla un ponte autostradale a Genova, ci saranno 43 morti. Una tragedia che ancora una volta ci fa interrogare sullo stato delle nostre infrastrutture, non solo, sullo stato generale del nostro paese, vedi anche il dramma dei giovanissimi in discoteca nelle Marche.

 

Ancora sangue nel cuore dell’Europa per mano dei terroristi islamisti. Nel mercatino di Natale di Strasburgo muoiono in 5, compreso un giovane giornalista italiano impegnato presso il Parlamento Europeo, una tragedia anche simbolica di un’Europa ferita e impaurita.

 

La Francia è campione del mondo per la seconda volta, vince 4 a 2 la Finale dei Mondiali di Russia contro la Croazia. Noi non ci siamo nemmeno, siamo solo spettatori, tra le altre cose, del dramma ridicolo di Messi e compagni.

 

Un altro anno di show alla Casa Bianca. Un Presidente che perde più tempo in tweet stupidi e a licenziare i suoi uomini, oppure a difendersi dalle accuse di aver pagato prostitute o di essere stato aiutato da Putin a vincere le elezioni. Povera America, poveri noi. Durerà fino alla fine ? Bah, per adesso lo spettacolo continua, sapete, siamo a metà mandato ma ancora non ci credo che sia diventato Presidente, ancora mi è incredibile.

 

Sarà stato anche un po’ merito del nostro Rodman o forse dello spirito olimpico dei Giochi Invernali in Corea del Sud, ma Kim Jong-Un quest’anno ha fatto il buono e si è riconciliato prima con Trump e l’Occidente e poi con i fratelli coreani del Sud. Speriamo che queste buone intenzioni durino, bravo cicciotto appassionato di basket NBA.

 

In un mondo globalizzato in cui tutto è diventato immateriale si riaccende qualcosa che sembrava ormai congelato, la protesta di piazza. In Francia scoppia la rivolta dei gilet gialli, il Presidente Macron non ha più la Coppa del Mondo in mano e i favori dei suoi connazionali, barcolla invece insieme ad un paese che pare aver perso la bussola, in attesa di una profonda ridefinizione della sua identità.

 

Anno di elezioni, anno di volti nuovi al governo. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito d’Italia, il centrodestra prima coalizione guidata dalla Lega, quindi ? Chi va il governo ? Di Maio o Salvini ? Tutti e nessuno. Se ne instaura uno inedito e improbabile tra i due e a guidarlo è un anonimo docente di diritto privato in qualità di notaio mediatore, tal Giuseppe Conte dalla mia provincia di Foggia.

 

E’ stato eletto per un quarto mandato e ci sembra sia al Cremlino da sempre. E se la democrazia fosse qualcosa di desueto ? Vanno di moda gli “uomini forti”, non solo Putin in Russia ma anche Erdogan in Turchia, Abe in Giappone e soprattutto Xi Jinping proclamato in Cina capo a vita dello stato ancora formalmente comunista che minaccia sempre più la leadership globale degli USA.

 

Anno nero per il grande capo di Facebook, come anche dei Bitcoin crollati insieme al mio piccolo investimento. Tra le altre cose si è dovuto difendere dalle accuse di aver permesso ad alcune aziende di aver pilotato illegalmente i dati degli utenti per fini illegali, tra i quali aver favorito la campagna di Trump contro la Clinton. Facebook è in difficoltà, per esempio al confronto dello scoppiettante Instagram ma continuiamo a costruire le nostre storie sul suo Whatsapp.

Ecco le storie da ricordare nelle 3 leghe professionistiche maggiori.

  1. OHTANI

Rookie dell’anno nell’American League, questo pitcher giapponese è un fenomeno e ha stupito tutti. Non solo sul monte di lancio ma anche incredibilmente al piatto. 22 HR in stagione, niente male per un lanciatore, numeri alla Babe Ruth old style.

  1. DONCIC

Sarà sicuramente il prossimo Rookie dell’anno, ma questo riconoscimento sta già stretto al diciannovenne talento sloveno. Qual è il suo vero potenziale ? Ci sono lampi di classe che lo proiettano molto in alto, i Mavs intanto lo coccolano proprio mentre stanno per salutare il pensionato Dirk.

  1. BREES

Nessuno più di lui. In un colpo solo ha superato Brett Favre e Peyton Manning, Drew Brees è diventato il QB con più yards lanciate nella storia NFL. E il tassametro corre, ormai abbiamo superato quota 74.000.

  1. TRUMP

Il Presidente Trump ha litigato un po’ con tutti, quindi non stupisce che lo abbia fatto anche con le star dello sport. Due su tutti. Steph Curry “esita” nell’accettare l’invito ai Warriors campioni di andare alla Casa Bianca ? Invito annullato e niente festa come da tradizione, un episodio insolito che rompe una tradizione. Poi c’è LeBron James, che ci va giù pesante. E’ un “bum”, dice del Presidente The King. Ha raccolto molti più consensi che critiche.

  1. THE BEARD

James Harden è MVP, meritatissimo. Dopo KD e Westbrook si chiude il cerchio, cosa sarebbe stata OKC se i tre fossero rimasti ? Di sicuro non sarebbero diventati MVP tutti e tre e Westbrook probabilmente non avrebbe chiuso la stagione in tripla doppia di media (quest’anno siamo pronti per il bis). The Beard è già uno dei più potenti scorer della storia NBA, adesso si attende la maturazione, quel passo in più che forse non farà mai.

  1. JR SMITH

Non sarebbe forse cambiato il corso della storia, ovvero i Warriors alla fine di tutto campioni NBA ancora una volta maa l’errore di JR Smith in Gara 1 delle Finals è epico, imperdonabile a questi livelli. Invece di tentare un’azione offensiva congela la palla perdendo tempo, a punteggio pari e a pochissimi secondi dalla fine, con un LeBron incredulo, disperato, poi anche arrabbiato. Inutile dire che da li in poi si compie l’inevitabile, ovvero la supremazia di Golden State, ma questa è stata comunque una gigantesca occasione sprecata.

  1. WARRIORS CAMPIONI

I Golden State Warriors sono per la terza volta campioni in 4 anni. Lo saranno anche nel 2019 ? Probabilmente si, sono troppo più forti di tutti. Avere non solo due MVP nella stessa squadra, ovvero Steph e KD, ma anche Klay, Draymond Green, Iguodala, da quest’anno addirittura DeMarcus Cousins è lecito per le regole ma forse immorale per lo spirito del gioco. Due MVP nel loro prime time e una squadra così completa attorno è forse troppo, spero che KD abbia la forza di giocare per vincere da solo presto, anche se questa squadra continua ad eccitarci.

  1. RED SOX

Fino al 2004 erano la barzelletta delle MLB, da allora hanno cancellato per sempre la maledizione di Babe Ruth (tra l’altro in quel modo epico proprio contro gli Yankees) e hanno vinto 4 titoli, l’ultimo quest’anno contro i Los Angeles Dodgers ancora perdenti alle World Series.

  1. PHILLY

Finalmente la città di Philadelphia gioisce anche per il suo football. Gli Eagles hanno vinto il loro primo Super Bowl della storia e l’eroe è il QB Nick Foles, già riserva, improbabile condottiero contro, e chi se no, i New England Patriots di Tom Brady, per lo meno sempre presenti a febbraio.

  1. LEBRON LAKERS

LeBron James scriverà il suo ultimo capitolo della sua leggendaria carriera ai Lakers. Ci è arrivato in contemporanea a Cristiano Ronaldo alla Juventus e in fondo sono due storie simili. Due campioni in cerca delle ultimi motivazioni in due squadre storiche che cercano qualcosa che sfugge, la Champions per la Juve, il titolo per LA.

Buon anno a tutti !

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