NBA

MJ, l’icona senza tempo

Lo scorso 17 Febbraio, durante l’All Star Game di Houston, Michael Jordan ha compiuto 50 anni. Molte le dimostrazioni d’affetto, dai più anziani, ai giovanissimi, dal nord al sud del mondo: tutti hanno voluto rendere omaggio a “His Airness”. Non si diventa, ovviamente, un’icona senza una carriera ineguagliabile alle spalle: 6 titoli NBA, 11 titoli

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NBA

Bobcats senza artigli…

“Impossibile fare peggio”. Ad inizio stagione l’ottimismo era abbondante in quel di Charlotte. I Bobcats, infatti, venivano dalla peggiore stagione di sempre nella storia NBA, un misero ed irripetibile 10,6% di vittorie, derivante dal record di 7 W e ben 59 L (Dio benedica il lockout, altrimenti il record poteva essere ancora più negativo). Effettivamente

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Quando eravamo Re

Se davvero questa sarà l'ultima stagione dei Kings, vogliamo ricordarceli così...

Se davvero questa sarà l’ultima stagione dei Kings, vogliamo ricordarceli così…

Febbraio 2003: i Sacramento Kings sono  la terza forza della Western Conference, si stanno preparando a mandare Chris Webber (poi sostituito dal compagno Peja Stojakovic, per infortunio dell’ex Fab Five) al leggendario All Star Game  di Atlanta, l’ultimo di MJ, e sono tra le principali pretendenti all’anello. Ci sono andati vicino gli anni passati, ma hanno avuto la sfortuna di trovare sulla loro strada lo Shaq più devastante dei suoi 19 anni di carriera.

La starting lineup del la squadra californiana è la seguente: Mike Bibby, Doug Christie, Peja Stojakovic, Chris Webber e Vlade Divac. Insomma, un top team.

Dieci anni più tardi il contesto è totalmente cambiato:  gli ex  Rochester Royals, vincitori del titolo del 1951, annaspano da anni nel torpore dei bassi fondi della Nba, e rischiano, seriamente di sparire.  La proprietà,  composta dai fratelli Maloof, sta svendendo la franchigia, diventata sempre più un peso per le loro tasche.

Ed i rumors a tal proposito non mancano:  Chris Hansen, colui che ha fortemente voluto la nuova arena a Seattle,  è il capo di una cordata composta da imprenditori della città dello stato di Washington,  e avrebbe  presentato un offerta da circa 525 milioni di dollari alla dirigenza Kings, per rilevare la squadra di Sacramento e riportarla nella città del grunge.

A questo punto il futuro tecnico della franchigia si divide: la prima opzione è la permanenza a Sacramento, con il rifiuto dell’offerta da parte dei Maloof e il mantenimento di una squadra di medio livello; la seconda, invece, è il ritorno a Seattle,  con l’arrivo di nomi “grossi” soprattutto a livello dirigenziale. Infatti, già si parla di  illustri personaggi per il “coming home” dei gialloverdi: Larry Bird presidente, Phil Jackson, stufo di allenare, con un ruolo “alla Pat Riley” e  uno degli artefici della costruzione della dinastia Spurs, RC Buford, come Gm.

Scorrendo questa lista di nomi importanti, ci rendiamo conto di quanto il progetto sia ambizioso, anche se è innegabile che la convivenza tra i tre sarebbe alquanto difficile.  Tre personalità spiccate e vincenti,  oltre che carismatiche.

... e non così!

… e non così!

Passando all’aspetto tecnico, il principale punto interrogativo rimane DeMarcus Cousins, vera croce e delizia della squadra, tanto talentuoso quanto indisponente. La soluzione migliore sarebbe tenerlo, sacrificando magari, Tyreke Evans, appetito da molti club.

I Mock Draft americani, inoltre, danno i Kings/Sonics alla sesta scelta del draft, accoppiati con Marcus Smart, point-guard freshman da Oklahoma State, giocatore di sicuro avvenire. Con il trasferimento in sponda Sonics uno dei punti fermi sarà sicuramente Isaiah Thomas, seattleiano convinto,  che insieme al rookie  e Aaron Brooks formerebbe un reparto “piccoli” niente male.

Occhio anche ad un altro giocatore di Seattle che farebbe carte false per tornare a casa, Jamaal Crawford, protagonista di una stagione da superstar con i Clippers. Poi, ovviamente, il tutto dipenderà dalla scelta su chi affidare la panchina e la scrivania.

Ah..dimenticavo… vi ricordate di Kevin Johnson, play dei Phoenix Suns di Charles Barkley e Dan Majerle? Ecco, dopo il ritiro si è buttato in politica ed è diventato il sindaco di Sacramento. Quindi? Quindi non è molto d’accordo col passaggio di mano della squadra e sta lottando contro il tempo,  per cercare di mantenere la franchigia in California.

L’ultima parola su questa vicenda ancora non è stata scritta, chissà se l’anno prossimo assisteremo al ritorno dei Kings, o dei Sonics…

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