Ciao 2017,

sei stato un anno di prime volte, un anno importante pieno di notizie che hanno cambiato il corso della storia. In Italia come nel resto del mondo ne ricordiamo alcune che resteranno impresse nella memoria. Eccole qui, in ordine sparso.

E’ stato il primo anno di presidenza Trump. E’ ancora in sella nonostante scandali piccoli e grandi e comportamenti non proprio presidenziali, a cominciare dalla guerra contro i media, CNN in primis, accusati di divulgare fake news. Lo avete votato, miei amici americani, e adesso ve lo tenete, nel resto del mondo ridiamo ma in fondo siamo un poco spaventati anche noi. E’ stato aiutato da Putin a vincere le elezioni ? Scatenerà una guerra nucleare contro la Corea del Nord ? Sposterà davvero l’ambasciata a Gerusalemme ? Ivanka, per favore, tu sei che la figlia prediletta e probabilmente l’unica persona al mondo che davvero ascolta, tienilo a freno, il mondo te ne sarà riconoscente.

 

Ho scattato questa foto un mese e mezzo dopo l’attentato che è costato la vita a 58 persone per colpa di un terrorista che agito da solo per motivi non politici, sparando da una finestra del Mandalay Bay, l’ultimo dei grandi resort a sud della Strip. E’ stata la più sanguinosa strage negli USA ad opera di un singolo ma ancora una volta nulla è cambiato, le armi girano ancora facilmente come fossero caramelle in un paese che dovrebbe davvero farsi un serio esame di coscienza.

 

Ciao Paolo, e scusaci ancora ma grazie Fantozzi, grazie per le risate, grazie per averci fatto capire un pò di più cosa siamo noi italiani. Se ne va un eroe della mia infanzia, poi in maniera più matura un eroe nel descrivere aspetti della nostra società un pò succube ma dall’orgoglio immenso. Ciao merdaccia, hai ragione, quante cose in questo mondo “sono delle cagate pazzesche” e noi siamo troppo ipocriti per poterlo dire ad alta voce.

 

“Se avessi investito poche centinaia di euro un paio d’anni fa oggi sarei milionario”, è l’ossessione di molti guardando l’incredibile exploit dei Bitcoin, la più famosa delle criptovalute che quest’anno ha sfondato quota 16000 euro partendo da poco più di 700 a gennaio. Una nuova realtà o un’illusione che imploderà presto ? Vedremo, intanto la dematerializzazione continua in tutti i campi, dalle valute come nei rapporti personali, Internet comanda e occupa buona parte delle nostre giornate.

 

All’Eliseo il Presidente più giovane della storia di Francia, Emmanuel Macron e signora di 24 anni più grande. Vince con una sua lista contro i partiti tradizionali e contro la vetero-fascista Le Pen, qui in posa con il nostro Premier Gentiloni (sì, ancora lui, da un anno a galleggiare). Europeista convinto nell’era della Brexit e della rinascita dei nazionalismi, se non dei localismi regionali, può essere da stimolo anche per la nostra politica, imbalsamata da vecchie logiche nonostante l’apparente novità dei nuovi attori in campo.

 

Ancora un anno di migrazioni, ancora un anno di tragedie. Continuano a sbarcare sulle nostre coste migliaia e migliaia di disperati che sognano un futuro migliore lontani dalle loro terre martoriate. Se riescono ad evitare o a sopravvivere alle prigioni libiche solcano il mare, ma dalla Libia post-Gheddafi non è facile uscire, il paese è nel caos più totale diviso da diverse fazioni e più di qualche anima buona di Tripoli e dintorni non ha paura ad affermare che forse insorgere contro il dittatore-stupratore non è stata poi una buonissima idea.

 

Ero a Barcellona il giorno in cui fu indetto il referendum per l’indipendenza della Catalogna, la città era colorata a festa con le bandiere dell’indipendenza ovunque sbandierate con orgoglio. Finora solo tanta confusione, il referendum c’è stato ma è palesemente una buffonata, non riconosciuto da Madrid. Conviene all’Europa una Catalogna indipendente e una Spagna più debole ? Io dire di no, anche per evitare brutte onde che potrebbe essere cavalcate anche qui da noi.

 

Il 2017 non è stato l’anno in cui abbiamo smesso di avere paura degli attentati di matrice islamica in giro per l’Europa e nel mondo intero, anche se sembra che l’ISIS sia stato sconfitto sul campo e che un sedicente stato islamico non esista più tra la Siria e l’Iraq. Abbiamo pianto a Istanbul (39 morti), a Westminster, Londra (7), sugli Champs-Élysées (un poliziotto), sul London Bridge (8), sul mosaico di Mirò sulla Rambla a Barcellona (13), a San Pietroburgo (15), a Stoccolma (5), al concerto di Ariana Grande a Manchester (22) e su una pista ciclabile lungo l’Hudson a NY (11), senza dimenticare le decine di attacchi nel Medio Oriente e nel resto del mondo.

 

Trump permettendo è questa la vera notizia dell’anno, e va ben oltre il protagonista. Harvey Weinstein, uno tra i più potenti produttori di Hollywood (tra i suoi prodotti Quentin Tarantino) è stato accusato da più di 80 donne di aver abusato di loro in vario modo sessualmente. Avances spinte, toccatine, via via di più fino alla masturbazione con obbligo di partecipazione o di visione, sesso orale forzato, stupro violento. Era il sistema e non l’eccezione e se è vero che lo “sapevamo tutti come funziona” è vero altrettanto che la portata del suo nome, il numero delle vittime e le modalità di violenza sessuale hanno generato un effetto domino che da Hollywood si è sparso per tutto il mondo del cinema, poi anche fuori dagli USA fino in Italia (vedi Brizzi e Tornatore) coinvolgendo di fatto ogni ambito lavorativo. Rose McGowan, qui con puntuale mano del porcone addosso, è stata tra le prime a denunciare in pubblico e come l’ambulante tunisino per le Primavere Arabe ha soffiato su un’onda che ha invaso tutto e che inarrestabile ha contagiato ogni paese del mondo civilizzato. Eh si, perchè Weinsten sarà un porco maiale malato di sesso e del suo potere, ma viviamo onestamente in tempi mediocri dominati dal politicamente corretto e dal perbenismo di facciata. Il confine tra il provarci e la violenza sessuale è troppo labile, soprattutto nella testa di ragazzine scosciate che prima hanno goduto dei favori ottenuti e poi dopo anni, oramai famose e ricche denunciano in pubblico tra i cori di unanime approvazione. Tra il darla via facile e il guadagno personale c’è un altro dei confini labili di cui sopra. Così è troppo facile e soprattutto non è giusto. La violenza va punita, sempre, ma anche l’ipocrisia.

 

Ancora non ci credo. L’Italia è fuori dai Mondiali, non ci andiamo nemmeno. Una tristezza infinita, siamo la generazione che ha goduto del trionfo del 2006 e la stessa che adesso si vede rubata un’emozione che passa ogni 4 anni. Ho visto la gara di ritorno a Las Vegas, appena svegliatomi dalle notti nella Sin City ed è stata anche per questa un’esperienza strana, più scanzonata e meno sofferta perchè onestamente non ho realizzato al momento la gravità di questa sconfitta. Incredulo sì, tanto che ero sicuro come tutti che alla fine l’avremmo portata a casa. Peccato, ma onestamente siamo in un momento dove il talento complessivo non ci aiuta e certo uno come Ventura poteva e può solo allenare una rappresentativa condominiale. A giugno niente Russia, solo NBA Finals e tanta tanta tristezza.

Sei stato l’anno inoltre dell’addio di Totti alla Roma e al calcio, del ritiro dell’uomo più veloce di sempre Usain Bolt, dell’incendio di un grattacielo di Londra con 71 morti, di Igor il russo che ha seminato morte in Emilia-Romagna prima di essere catturato in Spagna dopo 8 mesi, della tragedia dell’hotel Rigopiano (29 morti).

Sei stato dove una nuova legge elettorale ci porterà a votare nei primi mesi del 2018, siamo in un sistema tripolare dove non se ne vede l’uscita. Renzi e ferraglie a sinistra, Salvini e Silvio e infine Di Maio, chi vincerà non vincerà.

 

E per gli sport made in America ? Ecco la top 10 delle storie NBA, MLB e NFL che ricorderemo per questo 2017.

LeBron non potrà più contare sull’aiuto di Kyrie Irving per cercare di contenere lo strapotere dei Golden State Warriors. E’ stato decisivo per il raggiungimento di 3 Finals consecutive, con un titolo vinto, ma adesso Kyrie ha deciso di volersi costruire una squadra tutta sua e un destino da leader. Per i Cavs Isiah Thomas ma soprattutto il ritorno di Dwyane Wade. Gli amici veri non tradiscono mai.

 

OJ è finalmente libero, dopo 9 anni di prigione. Ha pagato per quella vecchia storia del 1994 in fondo, almeno per un pò. Certezze non ne abbiamo ma se ne è uscito pulito per l’assassinino della moglie ha in parte scontato le sue colpe, seppur per un altro reato. Già, quella ragazzina figlia del suo avvocato che girava felice in casa sua è nel frattempo cresciuta ed è diventata Kim Kardashian. Questo forse è il suo nuovo, vero ed unico rimorso della sua vita.

 

Dove vuole arrivare ? Giannis Antetokounmpo non è più una promessa e sta scalando in fretta i vertici della NBA. Addirittura si candida per essere il prossimo MVP, anche ai danni di LeBron o di James Harden. Viaggia a 29,5 punti, 10,4 rimbalzi e 4,6 rimbalzi e sta sconvolgendo per la potenzialità dei suoi mezzi atletici e tecnici non ancora del tutto espressi.

 

Più sul campo se ne parla tantissimo per l’hype che lo ha circondato, è passato da Bel-Air a Downtown LA e i Lakers, la più prestigiosa franchigia NBA ne hanno fatto subito l’uomo copertina. Sbagliato, almeno per adesso. Poi ci si è messo di mezzo il padre LaVar. Non ha ringraziato Trump per aver liberato un altro dei suoi figlioli dal carcere in Cina e la storia ha fatto scalpore. Per adesso c’è solo qualche guizzo e una orrenda meccanica di tiro, i Lakers aspettano impazienti.

 

Gli Yankees hanno una nuova stella. Aaron Judge ha meravigliato tutti nel suo anno da rookie, 52 home run per finire secondo per la gara di MVP dell’American League, ovviamente vincendone quella di Rookie dell’anno. Gli Yankees sono arrivati ad una gara dal giocarsi le World Series ma poco male, con lui come leader potrebbero avere un futuro di nuovo da protagonisti come fama imporrebbe.

 

Russell Westbrook chiude la stagione con una tripla doppia di media. Sembrava impossibile per le dinamiche del gioco moderno e per questo le sue cifre fanno ancora più impressione. 31,6 punti, 10,7 rimbalzi e 10,4 assist, MVP dominante con una carica agonistica senza pari nemmeno a questi livelli.

 

E’ stata la vittoria di Kevin Durant, non solo perchè ha inflitto ai Cavs il colpo decisivo. E’ stato il suo titolo perchè il suo primo, ha giocato di furbizia venendo nella squadra delle 73 vittorie ma tiri come questo li devi sempre mettere dentro. Complimenti a lui, complimenti a questa dinastia in the making, 2 titoli in 3 anni sempre contro i Cavs di LeBron, e l’anno prossimo non vedo come non si possa replicare, difficile batterli, si possono solo fare male da soli.

 

Attimi dopo l’ultimo out di gara 7 dalla mia postazione media. Gli Houston Astros sono campioni MLB per la prima volta dopo delle World Series bellissime e piene di emozioni finite non a caso all’ultima gara. Non si festeggia a Los Angeles, i Dodgers soccombono in casa contro degli avversari capaci di demolire loro e gli Yankees in due gare 7.

 

Ancora una volta, la quinta. Tom Brady e Bill Belichick sono campioni NFL, questa volta dopo una rimonta epica contro gli Atlanta Falcons. L’immagine di un’epoca, non ancora finita. Il mondo del football è ai piedi della coppia giocatore-allenatore per eccellenza della storia di tutti gli sport.

 

I giocatori NFL si inginocchiano per protesta, la rivolta va su tutti i media ben oltre i confini del football. L’America così com’è non funziona, soprattutto per le minoranze, così ci si inginocchia durante l’esecuzione dell’inno nazionale per accendere una lampadina perché tutti possano per lo meno discutere delle disuguaglianze che ancora permangono nel paese leader del mondo. Trump per tutta risposta invita i proprietari NFL a “cacciare fuori dal campo quei figli di puttana, a licenziarli” dal suo podio di Presidente, anche se sembrava ancora recitare nel suo reality show. Alla fine ci si inginocchia davanti ai soldi e non per mancanza di rispetto ma per la logica che manda avanti il mondo. Lo show continua, nonostante tutto, è una questione di business e ben pochi sono eroi pronti a privarsi dei loro dollari.

 

Buon 2018 !

 

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One thought on “2017 – TOP 10 OF USA SPORTS

  1. A mio parere il Podio è tutto da rifare:

    3- I Patriots che vincono il titolo. Le possibilità, l’esperienza, il talento e la Guida c’erano già quindi non hanno sorpreso. Certo la Finale è stata incredibile e bellissima, con una rimonta epica, ma, appunto New England ce la poteva e, infatti, ce l’ha fatta.
    2- Russell Westebrook MVP con quelle cifre. Per anni e anni si diceva che Oscar R. viaggiava a tripla doppia di media ma nessuno lo avrebbe potuto imitare, era una cosa del personaggio e del basket del tempo. Invece ecco RW e pam viaggia a quelle cifre per una stagione! Certo il basket sta cambiando e la performance del num.0 non è sembrata così folle, però andava sempre fatta e non era semplice.
    1- Houston Astros che vincono le World Series. Per prima cosa è una testimonianza perfetta di come il sistema degli Sport USA funzioni e molto bene. Una squadra che pochi anni fa perdeva 100 partite e grazie al sistema delle scelte, del poter far crescere i prospetti(senza che il team più forte te li rubi), la bravura del GM che prende i pezzi giusti, arriva a vincere 100 partite e poi il titolo. E poi come è avvenuto? Gli Astros hanno eliminato tutta la nobiltà della MLB: prima i Red Sox, poi gli Yankees e infine i favoritissimi, fortissimi e ricchissimi Dodgers. Esiste una storia più significativa nel 2017? Io non la vedo, oggettivamente.

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