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Mondiali U20 ad Asiago

La fine dell’anno per gli appassionati di hockey vuol dire anche mondiali Under 20. A Montreal e Toronto si è appena aperta la rassegna della massima divisione con un inizio che lascia sperare in un’edizione da ricordare, e non solo per l’atmosfera che si respira in queste occasioni nelle arene canadesi. Ma in attesa dello

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Sochi 2014 – La Finlandia avanza, Russia verso la Siberia

Continua il torneo e continuano le sorprese. La notizia del giorno è che la Russia padrona di casa è stata eliminata dalla Finlandia di Selanne e dice addio ai sogni di medaglia. Gira voce che durante l’intervallo i giocatori russi abbiano tirato su di morale il portiere Varlamov dicendogli che la Siberia non è poi così fredda come si dice. Per il resto la Svezia passeggia sulla Slovenia, il Canada soffre il muro lettone e con fatica passa, mentre gli Stati Uniti, che si pensava avessero il turno più duro, soffiano via una stanca Repubblica Ceca. Ma andiamo con ordine.

In mattinata la redazione di Hockey Night in Cividale era impegnata nella solita colazione a brioche e brulè, tranquilli del fatto che la prima partita dei quarti (Svezia – Slovenia) fosse coperta dall’inviato Burlone (aka A.Kobal) che ovviamente ringraziamo.

SVEZIA – SLOVENIA 5-0

Il primo periodo ha i colori gialloblu della Svezia, sebbene nella seconda parte la Slovenia cominci a farsi vedere: bodycheck in risposta a quelli avversari, un po’ di pressione, ma tutto si interrompe con la penalitá di Mursak a due minuti dalla fine del primo periodo. Gli scandinavi in PP non perdonano, e con Steen si portano sull’1-0, risultato che rimarrá invariato fino al terzo tempo.

Per la Slovenia si fanno vedere il solito Kopitar e David Rodman, anche se Lundqvist si oppone, con un decisivo intervento sul secondo dei due in 1 contro 1. Il goalie scandinavo continuerà così fino alla fine, ottenendo il quarto shutout olimpico in carriera. La Slovenia ha tutto da dimostrare, e ci mette cuore e nervi, ma gli impeti confusi dei mitteleuropei si infrangono come onde sul freddo scoglio svedese. Il reame nordeuropeo dilaga con Sedin (quello meno incisivo dei due, Daniel), Hagelin (2G) ed Eriksson, e un Karlsson che con 2 assist si porta in cima alla classifica olimpica dei punti (Kessel permettendo).

Peccato per la Slovenia, che fino al secondo tempo ci ha sperato, e ha fatto sperare tutti i sognatori amanti delle favole. A loro comunque tutti i complimenti per una posizione in classifica che mai nessuno avrebbe pronosticato prima dell’inizio del torneo. La Svezia invece é andata in tranquillitá fino alla vittoria, spendendo poco e tenendo le energie per la semifinale. Avversario avvisato…

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FINLANDIA – RUSSIA 3-1

L’incontro più atteso non delude le aspettative. La Russia ha addosso tutta la pressione del mondo e in queste condizioni gli amici dello zar hanno fallito. La Finlandia, senza i suoi pezzi migliori, rimane cliente ostico, anche perchè la squadra sembra aver trovato una quadratura in particolare in difesa con i giovani Maata e Vatanen in ascesa. A questo va unito il solito gioco aggressivo e un goaltending sopra la media (leggi Tuukka Rask).
Si parte subito a mille all’ora, intensità e determinazione da entrambe le parti e al primo powerplay la Russia mette la freccia con Kovalchuk che infila un siluro sul solito assist al bacio di Datsyuk. I Finlandesi non fanno una piega e dopo 1:27 è già pari e patta con un’ottima azione sull’asse KontiolaAaltonen che infila Varlamov. Il 2-1 che fa tremare la Russia è una magia di Grandlund che supera Voynov e imbecca nonno Selanne: l’età non gli fa certo dimenticare come mettere un puck nella rete.

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La mazzata finale arriva nel secondo tempo, con Selanne che ricambia il favore a Granlund e in powerplay siglano il 3-1. La disperazione russa. Esce Varlamov, dentro Bobrovsky. Finlandia perfetta, quadrata, rapida, organizzata e aggressiva quel giusto per limitare le penalità e un Rask che para anche i sassi. Il terzo tempo l’armata sovietica entra all’arrembaggio ma non basta e alla fine è Bobrovski a dover darsi da fare per limitare il passivo nonostante i 38 tiri a 22 per la sua squadra. Russia delusione più grande del torneo per distacco e finlandesi che danno l’ennesima dimostrazione di come gioca una squadra. In semifinale romantica riedizione della finale di Torino 2006 con il derby scandinavo contro la Svezia.

CANADA – LETTONIA 2-1

Doveva essere una passeggiata verso la semifinale. La Lettonia non è la Svizzera e il Canada pensa di farne un sol boccone. Sharp apre le marcature a metà primo tempo servito da Nash, si pensa ad una goleada, ma dopo meno di 2 minuti la Lettonia trova il pareggio in uno dei rarissimi tiri in porta: 1-1. La pressione inizia a salire quando si va a bere il the negli spogliatoi. Un pareggio è troppo poco e il Team Canada scende sul ghiacco nel secondo periodo con il coltello tra i denti. La porta dei lettoni difesa dal’ottimo Gudlevskis è presa letteralemente d’assalto. E’ un monologo canadese, ma il puck non ne vuole sapere di entrare. Sembra un costante power play, ma non lo è. Impressionante. Nel terzo periodo la musica è sempre la stessa, i canadesi sono furibondi per non riuscire a realizzare e rischiano grosso nelle poche incursioni della Lettonia nel loro terzo difensivo. Si gioca a senso unico ma non sembra essere giornata. Siamo a 50 tiri in porta e mancano ancora 10 minuti di gara! I lettoni si immolano su ogni tiro ma poi arriva la liberazione canadese: Weber tira uno slap imprendibile e dopo 56 tiri il Canada va in vantaggio 2-1 nel terzo PP di giornata. Onore ai lettoni, ma anche ai canadesi, capaci di non demordere nonostante tutto girasse contro (57 tiri a 16). In semifinale romantica riedizione della finale di Vancouver 2010 con il derby nord-americano contro gli Stati Uniti.

STATI UNITI – REP. CECA 5-2

L’attesa di questa partita era carica di aspettative. Da una parte, gli Stati Uniti arrivano da tre vittorie di fila, in cui l’unica sudata é stata quella contro la Russia, mentre per la Repubblica Ceca, invece, una sconfitta non significherebbe solo la fine delle Olimpiadi, ma decisamente la fine di un’era. Non si puó mai dire, ma per signori giocatori come Jagr e Nedved sará difficile arrivare sul ghiaccio di Pyeongchang.

Prima di scendere sul ghiaccio, ai cechi è stata mostrata una foto di Kessel, con il tassativo ordine di fermarlo. Parte bene la compagine americana, con van Riemsdyk che segna sul primo tiro della partita, ad appena 99 secondi di gioco. Neanche il tempo di festeggiare, che Hemsky segna il pareggio (anche se il gol gli è stato assegnato solo perchè passava di lì, visto che l’azione non era delle più limpide). L’equilibrio dura solo fino ad appena prima dell’intervallo, quando gli USA si portano su un tranquillizzante 3-1. Da lì in poi, solo gestione di gioco e risparmio delle energie per gli americani. Certo, c’è tempo per il primo gol di capitan Parise, e per una segnatura di Kessel (la quinta del torneo, in cima alla classifica punti, e stacca Karlsson che lo aveva raggiunto in mattinata), ma di gioco niente più, salvo il raddoppio di Hemsky che serve solo a far segnare 5-2 sul tabellone.

 

Risultati 19 febbraio 2014

Quarti di finale
Svezia – Slovenia 5-0
Finlandia – Russia 3-1
Canada – Lettonia 2-1
USA – Rep.Ceca 5-2

Semifinali

21 febbraio 2014
ore 13.00 Svezia – Finlandia
ore 18.00 USA – Canada

 

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