Con la vittoria degli Avalanche sui Wild di un paio di settimane fa gli Sharks hanno raggiunto la tredicesima postseason degli ultimi 14 anni. Il Teal Team forse con più aspettative tra tutti i precedenti si presenterebbe agli spareggi di Aprile probabilmente coi favori dei pronostici vista la mostruosa bontà e classe di tutto il suo roster, completato da un paio di acquisti stellari nelle due fasi più importanti della season: lo start e la mid!!

Il recente arrivo di Gustav Nyquist, che ha rinunciato alla no-trade clause per sbarcare in California, aggiunge nelle top line di Peter DeBoer un’ala forte ma soprattutto versatile e famosa per il suo veloce e potente “hockey sense”. Un secondo e terzo round 2019 e 2020 sembrano un furto con scasso perpetrato da Doug Wilson ai Red Wings per un profilo che allunga ancor di più il miglior reparto avanzato dell’intera lega, al pari dei Lightning.

Usiamo il condizionale perché recentemente una serie di infortuni e relative insicurezze stanno diminuendo la fiducia proprio in questo settore dopo che anche la difesa con la prima stella del mercato 2018/19 ha già in precedenza subìto un simile destino.

Erik Karlsson, giunto in cambio di una serie di scelte al Draft e contropartite tecniche (Tierney, Balcers, De Melo e Norris) dai Senators, è prossimo al rientro dopo aver saltato all’incirca 25 match, ma il suo problema all’inguine non garantisce una ripresa al top.

La retroguardia rimane comunque di valore grazie ad un campione infinito come Brent Burns (top scorer sugli 80 punti), al suo vecchio compagno di “pair” Joakim Ryan, a Vlasic (affiancato spesso a EK#65), Justin Brown e Brenden Dillon.

Le statistiche offensive pongono la squadra al terzo posto nelle segnature e negli shots per game e tra le prime sei negli special team in superiorità numerica per reti e percentuali; il tutto grazie a una quindicina di stelle dalla tecnica sopraffina sia nei tridenti d’attacco che nelle DL in copertura come Hertl, Couture – entrambi rinnovati a 4 e 8 anni -, Burns, Pavelski, Meier (mai così in alto nei gol), Kane, Labanc, “Jumbo” Thornton ancora al top nonostante i 39 anni e parecchi rumors su un ritiro pre season, Donskoi, Sorensen, Heed e Vlasic, oltre ovviamente alle star new entry stagionali prima citate.

Non di poco conto questa considerazione visto che lo scorso anno gli Squali hanno segnato meno power play gol (34 rispetto a quasi 55 di oggi) di tutta la lega nonostante ben 410 minuti col vantaggio di uomini.

Dopo un inizio blando dovuto magari all’assestamento del nuovo arrivato in difesa, la stagione degli Sharks ha vissuto di quattro strappi fondamentali che hanno permesso loro di staccare le avversarie divisionali e di portarsi per un breve periodo dietro solo a Tampa come punteggio, superando anche Calgary. Nel mese di Dicembre (dal 3) nove vittorie e quattro sconfitte, a inizio Gennaio una striscia vincente di sette incontri e di sei tra fine mese e inizio Febbraio, idem ai primi di Marzo.

Oltre al campionissimo svedese, Simek e Ryan, anche Evander Kane ha saltato una decina di partite qualche tempo fa, interrompendo un periodo molto fertile a livello realizzativo.  Ciò che preoccupa oggi è la condizione fisica di capitan Pavelski, leader per gol e out per un fastidioso lower body.

La bandiera di San Josè è un vero stakanovista avendo saltato per infortunio la sua prima partita solo nel 2011 disputando 649 match degli ultimi 650. Una prolungata assenza anche ad inizio playoff rappresenterebbe forse la peggior perdita a roster, sia a livello qualitativo ma anche motivazionale. Non è un caso perciò il calo recente con molte opportunità concesse, segnature e occasioni facili ma soprattutto l’allontanarsi dal vertice divisionale.

Infortuni a parte quel che toglie il sonno a coach DeBoer è la situazione portieri! Tra le big San Josè è quella che meno di tutte ha convinto in questo settore e il mercato, perfetto sia d’estate che in inverno, è risultato carente sotto questo aspetto.

L’ultimo posto di lega per Save Percentage è una gigantesca lacuna che mette un grosso punto interrogativo in vista degli incontri ad eliminazione diretta! Per questi motivi una favolosa offensive zone e due grandiosi difensori tra i più tecnici e spettacolari di sempre (se sani) potrebbero non bastare in sfide feroci dove l’intensità e il sangue freddo del goalie dovrebbe risultare decisivo.

Già nei pressi dell’Opening day Martin Jones e Aaron Dell lasciavano perplessi gli analisti qui in California e la scadenza della deadline di fine Febbraio sembrava orientata all’acquisizione di un veterano per le partite che “scottano”, ma così non è stato.

Al titolare, uomo spogliatoio disponibile e sorridente, ricco di energia positiva anche coi fan, si è preferito non far pesare un’eventuale situazione di disagio che un esperto collega al fianco gli avrebbe potuto creare. Quel che rimane su carta è un’insoddisfacente media sotto al .900 da parte di entrambi i goaltender e 3.11 gol subiti a partita per soli 25.6 tiri nello specchio: pessimi numeri per chi ambisce alla vittoria finale!

La Pacific inoltre non è più una division cuscinetto e questione privata tra Sharks e Kings ma presenta oggi la terza forza (Vegas) che ha quasi gli stessi punti di chi conduce la Central.

Proprio i Golden Knights dovrebbero essere gli avversari di un primo turno di playoff che si preannuncia infuocato, una sorta di finale di conference anticipata nonché rivincita della scorsa stagione, una delle tappe che portarono Fleury e compagni a sfiorare la Stanley Cup.

Un antipasto c’è stato il 19 marzo ed è sembrata una partita da playoff a tutti gli effetti con risse tra Haley e Reaves, penalità e molti colpi proibiti ma soprattutto i Knights hanno dimostrato, se ce ne fosse bisogno, di essere un avversario difficile e ultimo a morire, battendo facilmente i rivali per 7 a 3.

Il calendario propone sfide con squadre sulla carta inferiori (Vancouver, Edmonton e Colorado), la replica nel Nevada e lo scontro diretto a Calgary. Vincere il proprio girone è un’impresa ardua ora e i punti di distacco dai Flames sembrano molti, ma evitare Tuch e compagnia cantando al primo turno non sarebbe per niente male.

 

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