Avevamo lasciato il derby della Pennsylvania con la sorpresa Flyers in gara 2 che sbanca Pittsburgh per 5-1 e medesimo punteggio in gara 3 ma stavolta a vantaggio dei pinguini.

La serie, mai banale tra Flyers e Penguins, vede Pittsburgh primeggiare in 6 gare, con la legge di Crosby e Guentzel che stende Philadelphia.

Attenzione alla mole di reti che stiamo per raccontare.

Pittsburgh @ Philadelphia gara 4 (2-1)

Il ghiaccio di Philadelphia piace tantissimo ai Penguins che ne fanno terra di conquista. Non ci mettono molto gli ospiti a passare in vantaggio, sopratutto quando un power play concesso per un fallo di Read libera in avanti il trio Crosby-Kessel-Malkin, con gol del russo che chiude il fraseggio tra stelle.

I Penguins sono attendisti, hanno fiammate letali come quando Malkin e Kessel compongono l’ennesima azione offensiva, stavolta è Evgeni a passare il disco per Phil che con un po’ di fortuna nel rimbalzo sul goalie segna il 2-0 e rilassa, se mai ce ne fosse bisogno, Pittsburgh.

Philadelphia, già priva dell’infortunato Sean Couturier, vede Konecny uno contro uno con Murray e spera nel gol, ma il portiere dei Penguins salva tutto con un gran riflesso.

La sorte pare abbia già rivelato la squadra vincente.

Il tiro al bersaglio di Pittsburgh prosegue nel secondo periodo quando da Guentzel il disco arriva a Letang, tiro e gol del 3-0 con puck deviato da MacDonald e gara finita per Brian Elliott che subisce tre gol su 17 tiri.

Entra Michal Neuvirth che non gioca dal 28 marzo e la musica cambia di poco. Appena due minuti sul ghiaccio e il nuovo portiere raccoglie il disco dentro la gabbia dopo la gran giocata di Sidney Crosby, che segna e contemporaneamente diventa il giocatore con più punti playoff nella storia dei Penguins, quota 173 con 62 gol e 111 assist, superando sua maestosità Mario Lemieux.

Il commento di Super Mario? “Beh, perché ci hai messo così tanto per superarmi?“.

Se da una parte per Pittsburgh è tutto semplice, Philadelphia continua a sbattere su Murray che finisce la gara a reti inviolate e con 26 parate.

Il punto esclamativo dei Penguins viene firmato da Riley Sheahan che sigla il 5-0 finale e consegna a Pittsburgh il primo match point in casa.

Philadelphia @ Pittsburgh gara 5 (1-3)

Quando tutto pare apparecchiato per la tavola a festa dei Penguins ecco il colpaccio Flyers. Con Couturier di nuovo sul ghiaccio Phila sfoggia una prestazione maiuscola con Neuvirth tra i pali.

La gara si sblocca dopo quasi 18 minuti di gioco quando la difesa dei padroni di casa si dimentica Claude Giroux che tutto solo viene imbeccato da Voracek, il tiro è una sentenza, 1-0!

Patrick spreca l’azione per il raddoppio e Pittsburgh colpisce prima con Bryan Rust, con Neuvirth che non chiude bene il suo angolo, e poi passa in vantaggio con Jake Guentzel che ispirato da Crosby fa passare il disco sotto le gambe del portiere ospite.

Ci si aspetta che ora si scatenino i padroni di casa ma una volta in vantaggio i Penguins calano d’intensità, aspettando un colpo di classe che non arriverà mai.

I Flyers, spalle al muro, reagiscono alla grande, Filppula zittisce l’arena segnando in inferiorità numerica, dopo un batti e ribatti con Murray e dopo aver recuperato un sanguinoso disco perso da Kessel.

La gara vive un ultimo periodo con Pittsburgh che spreca occasioni in power play e quando la partita sembra indirizzata all’overtime ecco il gol di Couturier a un minuto e 16 secondi dalla fine, col disco deviato da Dumoulin.

Il tempo a disposizione è troppo poco per una rimonta, Crosby ci prova ma Neuvirth lo ferma, poi Read segna il 4-2 a porta vuota riaprendo una serie che sembrava chiusa per i Flyers.

Pittsburgh @ Philadelphia gara 6 (3-2)

Si arriva così al festival del gol della sesta gara. Errori e orrori consegnano alle statistiche 13 reti, con Philadelphia che rompe subito il ghiaccio dopo 2 minuti di gioco, quando Couturier approfitta di una mischia dove Oleksiak e Ruhwedel vanno troppo “molli” sul disco.

I Penguins non si spaventano nonostante per infortunio sia out Evgeni Malkin (che salterà anche gara 1 contro Washington), secondo asso di Pittsburgh.

La carica la suona Sidney Crosby, uno non troppo amato su questo ghiaccio, che segna sul rimbalzo nel tiro di Letang, mentre un minuto dopo è Hagelin a farsi trovare smarcato su assist illuminante di Phil Kessel, 2-1.

I Flyers non ci stanno ad abdicare la serie, MacDonald segna su passaggio di Provorov e il primo periodo si chiude nell’incertezza del 2-2.

I gol nascono spesso da errori, e ben venga, Hornqvist dopo 40 secondi dall’iniziale parte due della sfida non è troppo sveglio e si lascia sfilare il disco da Sean Couturier che s’invola, mette a sedere Murray e porta in vantaggio i Flyers.

I Penguins sembrano al tappeto con Philadelphia che corre veloce e lo fa con Laughton che lanciato a doppia velocità punta il povero Murray e lo fulmina per il 4-2.

Discorso chiuso? Neanche per idea.

Sotto di due gol scatta la lezione di Jake “La Furia” Guentzel che prima ispira Hornqvist su apertura di Crosby per il 4-3, poi decide di entrare nella storia dei playoff Nhl di tutti i tempi.

Lo fa segnando ben quattro reti consecutive, a cavallo tra secondo e terzo periodo, con la botta psicologica del pareggio 4-4 che arriva a 53 secondi dalla seconda sirena.

I Penguins che sbucano dal tunnel dello spogliatoio sono un’altra squadra. I campioni in carica decidono semplicemente di chiudere la serie e Guentzel segna il gol del sorpasso grazie ad un disco che Kessel recupera in pressing su Provorov.

Sul 5-4 i Flyers si sciolgono, il colpo di grazia viene dato in appena 10 secondi, dapprima con Letang che interviene ai limiti del regolamento su Couturier, offre il puck al numero 59 che segna il 6-4, ripetendosi un’azione dopo quando Hornqvist lancia ancora Guentzel che sigla così il suo super poker personale.

Con l’uomo in più sul ghiaccio Philadelphia segna con Couturier, alla quinta marcatura playoff, ma Bryan Rust chiude ogni possibilità di sopravvivenza chiudendo la sfida sull’8-5.

I Penguins chiudono così la serie in sei partite. Tanti gol ma anche tanti errori. Il dubbio di avere Malkin nella sfida con Washington viene cancellato dall’ottima prova di Guentzel e Crosby mentre da Washington Alex Ovechkin ha già sete di vendetta nell’ennesimo capitolo di una sfida stellare.

I Flyers escono ugualmente fra gli applausi, acciuffare una serie playoff quando a Natale sembravano spacciati è tanta roba, uscire però con gli odiati cugini rovina ugualmente l’estate.

Ecco le magnifiche otto

Pillole della Eastern Conference.

Solo Boston-Toronto finiscono la serie a gara 7 in un’altalena di reti che premia i Bruins che chiudono le speranze canadesi di Matthews per vincere la Stanley Cup, grazie ad un perentorio 7-4.

Appena i Penguins sconfiggono i Flyers tra i Capitals esplode la grinta dello Zar Ovechkin che vede in Crosby l’ostacolo della vita. La bestia sigla i gol numero 50 e 51 che consente a Washington di liberarsi di Columbus, dando vita così all’ennesima sfida contro Pittsburgh.

La qualificazione Capitals passa sopratutto dal cambio di portieri, con Holtby di nuovo titolare dopo le prime due sconfitte sono arrivate 4 vittorie consecutive e ovviamente la qualificazione al secondo turno.

Spettatrice interessata alle sfide di Boston, Washington e Pittsburgh è Tampa Bay che regola in appena 5 partite la pratica New Jersey Devils.

La macchina da gol dei Lightning appare la più solida favorita alla finalissima della Stanley Cup, con un grande Vasilevski candidato, con Hellebuyck e Rinne, al Vezina Trophy.

 

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