“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto”; con una citazione di Thomas Jefferson (terzo Presidente della storia degli Stati Uniti d’America) introduciamo la cronistoria del grandissimo dominio dimostrato da parte dei San Jose Sharks nella serie che li vedeva contrapposti ai rivali dei Los Angeles Kings.

Nessun comeback questa volta, nessuna mazzata psicologica, ne tanto meno, nessuna memoria che torna tristemente al passato, questa volta i San Jose Sharks si sbarazzano in grande stile di tutti i fantasmi che media, tifosi avversari e cabala stavano cercando di riportare in vita, tant’è che dopo i 9 minuti del secondo periodo di gara 5 con i Kings che riescono a rimontare clamorosamente le 3 reti di svantaggio un pochino ci avevo “sperato” anch’io; ma cos’avranno fatto questi Sharks per ottenere la rivincita su L.A. soltanto due stagioni dopo l’incredibile rimonta subita?

Anche quella volta sarebbe bastata “una partita”, una sola partita, ma in quell’occasione smisero di giocare, stavolta no, basti pensare che Los Angeles in tutta la serie è stata in vantaggio per poco più di 4 minuti, quelli passati dal goal di Muzzin a quello di Pavelski in gara 1, per poi soccombere per la maggior parte del tempo, completamente tramortititi sotto i colpi di una squadra dominante in ogni settore del ghiaccio.

Coach DeBoer (che con questa vittoria mantiene il 100% di vittorie quando ha l’opportunità di chiudere una serie con un bel 4/4) impone ad i suoi giocatori di mantenere il controllo del gioco in ogni occasione ed anche nell’ultima gara si è notato come ogni ripartenza della sua squadra portasse a qualcosa di seriamente pericoloso dalle parti di Jonathan Quick. Ma andiamo con calma e dunque, prima di passare alle strette di mano finali andiamo a raccontare brevemente ciò che è accaduto dopo gara 3 da noi raccontata nella prima review di questa serie.

GARA 4: KINGS @ SHARKS 2-3

Sembrava dovesse essere la gara della verità, dopo la vittoria all’overtime in gara 3 infatti chiunque avrebbe scommesso il proprio eurino sulla rimonta di Los Angeles ed invece ciò che vedremo in questa sfida sarà l’ennesima prova di forza degli Sharks aiutati da un powerplay in versione hot che trasforma il 75% delle opportunità avute e lancia San Jose verso la qualificazione al secondo turno.

Il powerplay che aveva fatto la differenza nella gara precedente (San Jose aveva chiuso con un 0/5) diventa l’autentico fattore X in questa sfida, sia durante che dopo il match quando coach Sutter non le manda a dire agli arbitri chiedendo “coraggio nelle situazioni evidenti, anche se il risultato è di 2-3, non capisco proprio per quale motivo sia più facile chiamare dei falli sul 2-0 o sul 3-0”.

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Joe Pavelski ha appena infilato il 2-0 su assist delizioso di Joe Thornton: la coppia ha demolito la difesa dei Kings durante l’intera serie

La sua sicuramente è frustrazione per un tripping del goalie Jones su Toffoli non visto o non chiamato dagli arbitri, ma crediamo che sinceramente poco avrebbe aiutato anche un powerplay a questi Kings, spenti, svuotati, di fronte ad un avversario in completa trance agonistica, con le bocche di fuoco Brent Burns, Joe Pavelski e Patrick Marleau a segno per il 3-0 con cui indirizzano gara e serie verso San Jose.

La rimonta di L.A. è tardiva e nonostante le sole 5 conclusioni indirizzate verso la gabbia difesa da Jones nel terzo periodo trovano 2 reti con Lewis prima e Schenn poi ma senza concludere la rimonta che obiettivamente sarebbe stata immeritata.


GARA 5: SHARKS @ KINGS 6-3

L’obiettivo per coach Sutter dopo la deludente prestazione dei suoi nella gara precedente era a detta sua “cambiare mentalità, rimanere concentrati cercando la via del goal senza lasciare però troppi spazi ai loro contrattacchi e limitare le penalità agli avversari”; invece che succede? Succede che dopo 1 minuto ed 8 secondi di gioco Joonas Donskoi si invola verso la gabbia difesa (malamente) da Quick e lo batte con un preciso wrist shot portando a quota 4 le reti degli Sharks al primo tiro verso la porta dei Kings in questa serie e trovando il proprio primo goal ai playoff.

Il messaggio evidentemente non è stato ricevuto ed il serissimo coach si acciglia ancor di più 2 minuti dopo vedendo prima Schenn e poi Brown (con un fallo stupidissimo su Jones) pattinare verso la penalty box lasciando il proprio team per 105 secondi in balia degli squali che però in 5 contro 3 non confermano il trend ultra positivo in superiorità numerica ciondolandosi fra troppi scambi ravvicinati senza scagliare il colpo del k.o verso i “re” della California; al rientro sul ghiaccio lo Staples Center è carichissimo convinto che il peggio sia passato ed invece all’undicesimo di gioco Chris Tierney sfrutta un lento cambio di linea dei Kings e infila il puck nello stesso angolo che Quick troppe volte lascia scoperto raddoppiando il vantaggio degli ospiti ammutolendo l’Arena (primo goal ai playoff anche per lui).

Il primo periodo scorre velocemente al termine con Los Angeles in completa balia di San Jose; si riparte e dopo soli 4 minuti tocca a Matt Nieto siglare il suo primo goal in questa serie sfruttando il bel lavoro alla balaustra dei compagni di linea Couture e Ward ed una non perfetta chiusura di Trevor Lewis anticipato di quel tanto che basta per bucare nuovamente Quick.

La gente di Los Angeles inizia a sudare freddo e la storia che racconta di una squadra che con le spalle al muro da il meglio di se inizia anche a fare un po’ ridere…0-3 e Sharks che con Patrick Marleau potrebbero anche mettere il quarto sigillo con un penalty shot tirato malissimo dal #12 ospite; è un segno? Si, sembrerebbe; fra il settimo di gioco ed il sedicesimo difatti Anze Kopitar (con un fortunoso bounce sul proprio stinco), Jeff Carter (splendido lavoro di fronte la gabbia) e Kris Versteeg (tap in dopo un palo colpito da Clifford) mettono a segno le reti che riportano i Kings in vita.

Lo sforzo svolto per compiere la rimonta è notevolissimo e contro una squadra tonica come San Jose si paga a caro prezzo proprio nel momento clou della sfida, ossia il terzo periodo: nuovamente Donskoi porta avanti gli ospiti sfruttando il lavoro di Burns e Couture in una velocissima ripartenza in 3 contro 2, poi il cannoniere della serie Joe Pavelski buca nel five hole un colpevole Quick sfruttando l’ennesimo cambio di linea a rallentatore dei Kings; lo sforzo finale è inutile, gli squali azzannano anche l’empty net con Melker Karlsson (quarto giocatore delle gara a centrare il primo goal in questi playoff) non prima di aver respinto ogni assalto aiutati da una difesa disposta al sacrificio come nessun’altra, saranno ben 29 infatti a fine gara i blocked shots totali messi a referto da San Jose, tale lavoro ha sicuramente aiutato il goalie Martin Jones a svolgere un discreto lavoro in meno rispetto al collega di L.A.

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Shakin’ hands fra l’MVP della serie, Joe Pavelski, ed una delle delusioni in casa Kings: Quick infatti ha subito delle reti alquanto discutibili…


Sharks avanti, Kings fuori, a sorpresa, ma meritatamente.

Le parole di Milan Lucic a fine gara sanno da “c’era da immaginarselo”, il #17 dei Kings infatti racconta come “siamo arrivati a questi playoff disputando le ultime settimane di Regular Season davvero male, solo contro Anaheim abbiamo giocato bene, ma parlo di una partita contro le 12/13 giocate; è un peccato aver buttato via così il duro lavoro svolto durante la stagione.”

Il capitano degli Sharks Joe Pavelski spiega invece come siano riusciti nell’impresa di lasciarsi velocemente alle spalle la rimonta subita nel secondo periodo trasmettendo durante la pausa ai suoi compagni il suo pensiero molto positivo: “Non pensate a ciò che è successo, pensate a ciò che possiamo fare, rientriamo, vinciamo questi ultimi 20 minuti di gara e chiudiamo questa serie!”; detto, fatto.

Chi non vorrebbe un Joe Pavelski anche nel proprio spogliatoio?


SHARKS: WHAT’S NEXT?

La squadra di DeBoer attende la vincente della serie attualmente sul risultato di 2-2 fra Anaheim e Nashville con i californiani nettamente favoriti dopo aver recuperato la serie andando a vincere entrambe le trasferte in Tennessee con grande disinvoltura.


KINGS: WHAT’S NEXT?

Anche per quest’anno le vacanze estive dei Kings saranno piuttosto lunghe; nel momento clou è mancato l’apporto in zona goal di Tyler Toffoli, il leader della Regular Season in questa statistica è rimasto a secco per tutta la serie; ma non solo il #73 ha “steccato” l’appuntamento con il momento più importante della stagione, anche da Drew Doughty ci si aspettava qualcosa di più, anche se l’assenza di un partner all’altezza del #8 sicuramente ne condiziona le proprie prestazioni, ne Scuderi, ne tanto meno McBain o McNabb hanno dimostrato grande affidabilità durante ogni singola gara di questa serie tant’è che sarà fondamentale per il GM Lombardi cercare in estate qualche “colpo” di mercato per andare a sistemare questa falla in zona difensiva che si era notata lievemente in stagione andando ad aumentare a livello siderale quando il gioco si è fatto più duro, ossia ai playoff.


Series Review:

  1. Sharks @ Kings 4-3
  2. Sharks @ Kings 2-1
  3. Kings @ Sharks 2-1 OT
  4. Kings @ Sharks 2-3
  5. Sharks @ Kings 6-3

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

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