Esattamente 715 giorni dopo la clamorosa riuscita di uno dei comeback più assurdi nella storia dei playoffs NHL, Los Angeles Kings e San Jose Sharks si ritrovano nuovamente di fronte a battagliarsi l’una contro l’altra per un posto in semifinale di Western Conference, dove troveranno la vincente della sorprendente serie che vede momentaneamente avanti gli sfavoriti Nashville Predators contro i “number one seed” della Pacific Division, ossia gli Anaheim Ducks.

Sino ad ora ogni singola gara ha rispettato le attese e confermato i trend messi in cantiere durante l’ormai poco importante Regular Season: i San Jose Sharks infatti si dimostrano ancora una volta formazione da trasferta (sono state 28 su 41 le vittorie stagionali on the road), mentre i Kings team arduo da battere al termine dei tempi regolamentari (solamente 6 sconfitte al fronte di 14 vittorie ai supplementari o shootout).

Ma veniamo al dunque, partendo dall’ultima gara disputata e terminata poco meno di cinque ore fa e che ci ha tenuti incollati al televisore (o al tablet, o al PC) per più di tre ore senza riuscire a capire chi l’avrebbe spuntata.

TANNER PEARSON INFILA L’OT WINNER E ACCORCIA LE DISTANZE PER I KINGS

522401696_slide

Polak, lasciato solo, non può nulla nemmeno tuffandosi sul tiro di Tanner Pearson che trafigge l’incolpevole Jones: gara 3 va ai Kings che riaprono i giochi in questa combattutissima serie

Gara 3 è stata una partita durissima, chiusa con un totale di 100 hits, 61 a favore dei Kings, la più importante, ed anzi fondamentale, è arrivata proprio poco prima del game winning goal siglato da Tanner Pearson; una big hit di capitan Dustin Brown su Joonas Donskoi ha permesso al numero 70 in maglia bianco-nera di catturare il disco e di approfittare di una non perfetta chiusura da parte di Logan Couture (che di ruolo non fa il difensore, come si è potuto capire, ma che ha tentato invano di coprire lo spazio lasciato libero da Dillon) per involarsi verso la porta avversaria e battere con un preciso tiro sul five hole Martin Jones, autore ad ogni modo di una partita decisamente buona.

Eppure il vantaggio siglato dopo soli 30 secondi da Jumbo” Joe Thornton sembrava potesse tramortire la formazione del sud della California che invece ha dimostrato per l’ennesima volta di non subire tali pressioni quando il gioco si fa duro.

L’aveva detto il giorno prima Milan Lucic in un intervista “dobbiamo trasformare le nostre emozioni, non dobbiamo giocare con frustrazione lasciando troppi spazi agli Sharks, ma dobbiamo mantenere la compostezza e la determinazione che ci ha fatto arrivare sin qui durante tutto l’arco della stagione”; detto, fatto, alla prima occasione buona Anze Kopitar (grande assente delle prime due gare e richiamato al dare molto di più da parte di coach Sutter) infila l’assist al bacio del compagno Lucic a porta spalancata in situazione di powerplay riportando dopo pochi minuti la partita in parità.

Dopo il goal del pareggio, lo sloveno più forte della storia del piccolo stato europeo, ha sulla stecca un’altra buonissima occasione per portare avanti i suoi sempre in situazione di superiorità numerica, ma il palo stoppa il tiro destinato in fondo al sacco facendo tirare un sospiro di sollievo al rumorosissimo pubblico presente sugli spalti che ad ogni momento concitato urla in coro “Beat L.A.!”.

La gara vive i restanti 40 minuti in bilico con San Jose incapace di costruire grossi pericoli dalle parti di Jonathan Quick nelle 4 occasioni di powerplay avute negli ultimi 2 tempi, due delle quali addirittura chiuse con nessuna conclusione dalle parti del #32 ospite.

Si arriva così al sopracitato overtime, situazione in cui Los Angeles mai aveva battuto i cugini della Nord California in nessuna delle 5 occasioni avute nella storia, la sesta è quella buona e mercoledì nella tarda notte italiana (ore 4:30) avremo una nuova battaglia da dover raccontare fra questi due grandissimi team rivali.

Non la prende male coach DeBoer che rivela nel post gara come “eravamo certi che questa serie non potesse terminare con uno sweep, di fronte ci troviamo giocatori che hanno vinto delle coppe e per questo non bisogna sottovalutarli; è ciò che abbiamo fatto anche quest’oggi dimostrando di poter vincere, ci siamo andati vicini, ovviamente ritenteremo fra un paio di giorni giocando alla stessa maniera perchè anche in questa gara i Kings ci hanno sofferto parecchio”.

“WE PUT OURSELVES WITH THE BACK AGAINST THE WALL”

521756588_slide

Uno sconsolato Drew Doughty osserva lo scoreboard dello Staples Center dopo la rete dello 0-2 firmata da Couture in gara 2; gli Sharks hanno demolito le certezze dei Kings nelle prime due partite a Los Angeles

Con un “francesismo”, Drew Doughty, una delle stelle presenti nel roster di L.A. aveva raccontato in maniera ruvida e non del tutto veritiera la situazione in cui si trovassero prima di questa gara 3 i Kings; “ci siamo messi da soli con le spalle al muro” è stata la frase, tramutata dal sottoscritto in qualcosa di incensurabile in italiano.

Noi constatiamo invece il fatto che i Kings si sono ritrovati con le spalle al muro per grandi meriti degli Sharks, che giustamente hanno portato a casa entrambe le gare disputate allo Staples Center registrando due prestazioni decisamente migliori rispetto agli avversari in ogni settore del gioco, pressando alto dal primo all’ultimo istante e rischiando qualcosina solamente nei concitati minuti finali di entrambe le partite quando L.A., nei più classici degli attacchi a testa bassa senza aver più nulla da perdere, si è catapultata in avanti trovando però di fronte un grande Martin Jones, ex di turno, che alle prime apparizioni da Starter Goalie in delle gare playoff non ha commesso alcun errore, parando tutto il parabile e mettendo a referto due W.

Raccontiamo brevemente dunque ciò che abbiamo visto nelle prime due gare in pillole, partendo da gara 1.

  • La prima linea Sharks

E’ risultata fondamentale in ogni singola rete realizzata mettendo a soqquadro la difesa dei Kings; Joe Pavelski inoltre (a segno 2 volte) si prende il lusso di aggirare Anze Kopitar in occasione del 4-3 definitivo ad inizio terzo periodo prima di depositare il puck in rete con un pregevole wrap-around sulla gabbia difesa da Quick, dimostrando una sicurezza nei propri mezzi superiore al comune.

  • Brent Burns (SJS)

Il barbuto difensore di San Jose gioca una partita tosta condita da 1 goal, 1 assist, 4 tiri verso la porta avversaria, 1 hit e 2 blocked shots.

  • Jeff Carter & Tyler Toffoli (LAK)

Una delle migliori coppie a livello di alchimia e di plus/minus durante la Regular Season soccombe in gara 1 chiudendo la gara con un pesante -2 sulle spalle nonostante il #77 timbri il cartellino in occasione del momentaneo 2-2 in situazione però di superiorità numerica; quando sono sul ghiaccio in 5 contro 5 infatti si nota una netta supremazia da parte della seconda linea d’attacco avversaria che con Ward, Couture e Donskoi dispone di tecnica e fisicità al punto giusto per creare scompiglio e mettere sotto il duo delle meraviglie di L.A.

  • Giveaways

Los Angeles concede 20 ripartenze agli avversari, cosa che difficilmente durante l’anno regolare si era visto in casa Kings; bravi gli Sharks a creare questi grattacapi ma davvero un pessimo movimento del disco da parte di ogni elemento della formazione di casa.

  • Jonathan Quick (LAK)

Chiude gara 1 con un misero 82.6% di save percentage il che dimostra che oltre ad aver subito poche conclusioni verso la propria porta (solamente 23) non ha compiuto una partita al livello ai quali ci aveva abituati in passato; poco reattivo in occasione del 2-1 di Burns, male nello scramble di fronte la gabbia che causa il 3-3 di Hertl, beffato dal wrap-around di Pavelski che decide la gara.

521722666_slide

Brent Burns, condottiero dell’arcigna difesa Sharks, osserva l’intraprendente Tanner Pearson durante gara 2

Passiamo a dare un’occhiata a gara 2, dove i Kings dovevano rispondere “presente” alla chiamata del proprio pubblico ed invece…

  • Joe Pavelski (SJS)

Ancora una volta il capitano degli Sharks produce una gara perfetta, distribuendo un assist e timbrando il cartellino con una gran botta all’incrocio dei pali in occasione dell’immediato vantaggio ospite che mette subito in salita la partita per i Kings.

  • Blocked Shots

Se Los Angeles durante la stagione regolare è stato uno dei team con la media più alta riguardo il numero di tiri registrati verso le porte avversarie dopo le prime due gare (e specialmente in questa occasione) deve far fronte ai numerosi blocchi da parte dei membri degli Sharks che si immolano verso ogni puck scagliato dai Kings difendendo il proprio goalie e limitandolo all’intervento in sole 27 occasioni (in una delle quali arriva il goal che dimezza lo svantaggio da parte di Lecavalier). Paul Martin guida da condottiero in questa statistica con 4 blocked shots, l’intero reparto arretrato chiude a quota 3, aiutati spesso e volentieri anche dagli elementi delle linee offensive.

  • Anze Kopitar & Tyler Toffoli (LAK)

Chiudono gara 2 senza un singolo tiro indirizzato verso la porta difesa da Jones e dimostrano di soffrire le marcature messe in atto da coach DeBoer nei loro confronti; entrambi infatti vengono asfissiati da un paio di elementi avversari ogni qualvolta posseggono il disco senza trovare modo di creare nulla di pericoloso.

  • Martin Jones (SJS)

Il giovane goalie ex Kings si prende una bella rivincita sul team che l’ha lasciato tranquillamente andare a nord la scorsa estate; para 26 delle 27 conclusioni indirizzate verso la propria porta concludendo con un ottimo 96.3% di save percentage e trasmette sicurezza all’intero reparto.


Sicuri che questa serie ci terrà con il fiato sospeso sino al termine riportiamo in seguito le gare sin qui disputate e quelle che andremo a vedere, sicuri sin’ora di una gara 5 al cardiopalma in quel di Los Angeles.

GAME  1: Sharks @ Kings 4-3

GAME 2: Sharks @ Kings 2-1

GAME 3: Kings @ Sharks 2-1 OT

GAME 4: Kings @ Sharks (20 aprile)

GAME 5: Sharks @ Kings (22 aprile)

GAME 6*: Kings @ Sharks (24 aprile)

GAME 7*: Sharks @ Kings (26 aprile)

*se necessaria


BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

One thought on “SHARKS AVANTI NELLA “BATTLE OF CALI”

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.