Giunti alla sosta imposta dalla National Hockey League per far disputare la canonica farsa dell’All Star Game previsto per domenica 31 gennaio in quel di Nashville, il team di PlayitUsa, come di consueto, coglie l’occasione per emettere delle sentenze di ciò che abbiamo visto nell’ultimo periodo Division dopo Division.

Qualche giorno fa è stata messa in vetrina la Metropolitan, comandata dalla squadra che è in vetta a tutta la NHL, ossia i Washington Capitals; quest’oggi invece tocca alla divisione più “scadente” in termini di punti, quella Pacific Division dove 2 squadre californiane (San Jose Sharks ed Anaheim Ducks) stanno probabilmente maledicendo la sosta, mentre i primi della classe (Los Angeles Kings) forse la stanno benedicendo.

Ma veniamo al dettaglio della zona del Pacifico dove c’è chi sale, chi scende e chi rimane stabile, nel podio o nell’oblio più totale.

LOS ANGELES KINGS 63pt (30W-16L-3OTL)

Sfruttando un gap davvero notevole ottenuto nel periodo a cavallo fra dicembre ed inizio gennaio (addirittura +12 dalla seconda forza della Division), i Los Angeles Kings stanno “tirando il fiato” probabilmente in vista della cavalcata finale considerata da tutti fondamentale per entrare in forma nel periodo che conta, ossia quello della Post Season, periodo che il team di coach Sutter non può assolutamente mancare per la seconda stagione di fila.

Il rinnovo di Anze Kopitar probabilmente è stata la notizia più rilevante dell’ultimo periodo a correnti alterne in chiave risultati per i Kings; il forte centro sloveno infatti ha finalmente messo fine alle chiacchiere da bar che lo volevano lontano da Los Angeles al termine dell’attuale stagione firmando, alla modica cifra di 10 milioni l’anno, un contrattino della durata di 8 anni che con ogni probabilità lo porterà alla pensione!

Alla pensione in maglia Kings ci arriverà sicuramente Vincent Lecavalier, il suo arrivo in sordina (in compagnia di Schenn per Weal, ed una scelta al Draft 2016, finito a Philadelphia) sta rendendo meglio del previsto; dato da tutti in declino e come giocatore “finito” il quasi 36enne ex colonna dei Tampa Bay Lightning ha messo a segno 4 reti (una in più di Getzlaf, tanto per citare un fenomeno a caso, ndr) e 2 assist nelle attuali 9 presenze con la nuova casacca che evidentemente gli ha ridato quelle motivazioni andate perse nell’avventura in Pennsylvania, sponda Flyers; per lui questa sarà l’ultima possibilità di tornare a vincere una Stanley Cup vista la volontà confermata anche dal proprio agente di voler appendere i pattini al chiodo al termine della stagione.

Ben 17 vittorie delle 30 totali sono state conquistate con 1 solo goal di scarto, questo la dice lunga sull’applicazione difensiva della squadra di coach Sutter che risulta essere la seconda miglior difesa della Conference dietro solamente ai cugini degli Anaheim Ducks.

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Esulta Anze Kopitar: ricoperto d’oro da Dave Lombardi che gli ha concesso un contratto da 80 milioni di dollari distribuiti nei prossimi 8 anni in casacca Kings

SAN JOSE SHARKS 56pt (26W-18L-4OTL)

Il sogno californiano prosegue a 339 miglia di distanza da Los Angeles, direzione San Francisco, ma più precisamente in quel di San Jose dove il team guidato da coach DeBoer sta volando sul ghiaccio con 8 vittorie e 2 sole sconfitte (subite fra l’altro all’overtime) nelle ultime 10 partite che le hanno consentito di agganciare il secondo posto in classifica e staccare di qualche punto le avversarie per un posto playoff.

I trascinatori degli squali della California sono i soliti noti, coloro che hanno steccato clamorosamente la passata stagione si stanno rifacendo con gli interessi quest’anno; Jumbo Joe Thornton (che ha toccato quota 1300 punti in NHL nell’ultima gara vinta 6-1 contro Colorado), capitan Joe Pavelski (miglior scorer della franchigia con 25 goal e 24 assist), il barbuto difensore più che offensivo Brent Burns (già 18 goal in stagione, primo difensore della Lega in questa statistica) ed il vecchio ma rinato Patrick Marleau stanno tirando la carretta come meglio non gli si potrebbe chiedere ed il popolo della SAP Center sta tornando a divertirsi (39 reti realizzate nelle ultime 10 gare!) come nei nefasti passati nemmeno tanto lontani quando gli Sharks tritavano ogni avversaria gli si presentasse di fronte, perlomeno in Regular Season.

Sarà sicuramente utile alla causa anche il rientro dall’infortunio del talentuosissimo Couture.

L’obiettivo playoff non sembra un’utopia visto l’attuale stato di forma ed il mese di febbraio con 11 trasferte da affrontare (16 vittorie in 24 incontri disputati fuori dalle mura amiche sin’ora!) potrebbe risultare la ciliegina sulla torta di una stagione alquanto positiva per la formazione californiana.

San Jose Sharks' Joe Pavelski, right, celebrates his goal with teammate Brent Burns (88) during the first period of an NHL hockey game against the St. Louis Blues on Saturday, Jan. 3, 2015, in San Jose, Calif. (AP Photo/Marcio Jose Sanchez)

Brent Burns e Joe Pavelski, due fra i 4 trascinatori dei rinati San Jose Sharks

ARIZONA COYOTES 53pt (24W-20L-5OTL)

5 vittorie nelle ultime 10 partite per la squadra allenata da coach Dave Tippett, colui che gli scommettitori americani davano per “first coach fire of the year” ossia “primo coach dell’anno ad essere licenziato”, sta invece svolgendo al meglio il suo lavoro con una squadra che si sta nettamente migliorando rispetto alla passata stagione conclusa con lo stesso numero di vittorie che si trova tutt’ora a 33 giornate dalla conclusione!

L’approdo in lineup di giovani di talento quali Max Domi (13 goal e 19 assist) ed Anthony Duclair (13 goal e 12 assist) hanno rinvigorito non solo l’ambiente ma anche l’eterno capitan Shane Doan che sta vivendo una seconda giovinezza rispondendo sul ghiaccio a coloro che si auguravano solo il suo pensionamento con prestazioni eccellenti e delle statistiche che parlano da sole, 17 goal e 10 assist per il #19 della franchigia del deserto ed una leadership saldissima.

Altro tassello importante di questi risultati quanto mai sorprendenti lo troviamo in gabbia, dove Louis Domingue sta sfruttando a pieno il prolungarsi dell’infortunio del titolare Mike Smith e le doti non eccelse del backup Anders Lindback; per il 23enne canadese sono già 17 le presenze da titolare con 9W ed una SP molto buona pari al 92,4%.

Citiamo come sempre inoltre il fenomenale difensore svedese Oliver Ekman-Larsson, autentica colonna portante dell’asse arretrato dei Coyotes ed utilissimo con le sue proiezioni offensive che lo stabiliscono fra i 4 migliori D della lega con i suoi 34 punti stagionali (14 goal e 20 assist).

Arizona probabilmente verrà presto inghiottita dai “paperi” che spingono alle loro spalle sull’acceleratore ma dovrà sicuramente essere molto orgogliosa di come avrà disputato la stagione seguente a quella catastrofica chiusa con la miseria di 56 punti, se poi Minnesota, Nashville e Colorado le daranno una mano continuando a remare a ritmo lento i 2 posti delle Wild Card potrebbero venire decisi nelle ultime giornate…

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Capitan Shane Doan, ringiovanito dalla presenza in line up di young stars quali Domi, Duclair, Rieder, Murphy e Domingue, trascina i Coyotes in alto contro ogni previsione

ANAHEIM DUCKS 51pt (22W-18L-7OTL)

7 vittorie nelle ultime 10 partite disputate, 3 consecutive (contro Minnesota, Detroit e Boston) con prestazioni finalmente all’altezza del proprio nome e delle proprie aspettative di inizio stagione: gli Anaheim Ducks stanno trovando delle alchimie che sembravano andate in fumo in questa prima parte di campionato dopo la cocente uscita dai playoff registrata in gara 7 della scorsa finale di Conference contro i poi campioni Chicago Blackhawks.

Corey Perry (20G-13A) e Ryan Getzlaf (3G-28A) stanno pian piano tornando i 2 tenori della squadra anche se le statistiche restano ancora molto distanti rispetto al recente passato; ma se offensivamente parlando la formazione di Boudreau deve sicuramente ancora migliorare, il reparto arretrato sta dando quelle certezze che ad inizio anno mancavano del tutto, Sami Vatanen è sicuramente il fiore all’occhiello di questo reparto che nelle ultime gare ha anche aggiunto alla lineup il 20enne talentuoso Shea Theodore.

In gabbia poi il duo Gibson/Andersen ogni qual volta vengono chiamati in causa stanno rendendo al meglio, dipingendo una volta per tutte il quadro moderno che 2 portieri di qualità discreta spesso sono più utili di un fenomeno ed un backup scadente, perlomeno in Regular Season…

Il trittico di partite in avvio di febbraio (San Jose, Los Angeles ed Arizona) ci dirà molto del futuro dei Ducks che non possono assolutamente mancare l’appuntamento con i playoff dopo essere stati additati da quasi tutti ad inizio stagione come una delle principali favorite alla conquista della Stanley Cup.

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L’unione fa la forza! I Ducks con 7W nelle ultime 10 partite stanno rientrando nelle posizioni che contano rispolverando l’hockey a cui ci avevano abituati nella passata stagione

VANCOUVER CANUCKS 51pt (20W-19L-11OTL)

A contendere un posto playoff con le 3 californiane ed i cani del deserto dell’Arizona ci sono i Vancouver Canucks che però contro di loro hanno lo svantaggio di aver disputato 2/3 gare in più rispetto alle formazioni posizionate di fronte ad essi.

6 vittorie e 6 sconfitte nel mese di gennaio per il team di coach Desjardins che risulta essere uno dei meno costanti della Lega.

Il rientro dal lungo infortunio di Brandon Sutter può portare quella profondità offensiva mancata in questo periodo dove hanno brillato solamente gli eterni gemelli Sedin (21G-23A per Daniel e 9G-28A all’attuale infortunato Henrik) ed il talentuoso Bo Horvat (9G-13A) finalmente proiettato in una linea più decorosa rispetto alla precedente quarta composta dai poco dotati Dorsett e Cracknell.

Durante il periodo di assenza causa infortunio (non molto fortunati i Canucks in questa stagione a livello fisico) di Miller in gabbia si è contraddistinto con ottime prestazioni il 25enne svedese Jakob Markstrom che ha collezionato 19 presenze condite da 9 W ed un percentuale di salvataggi buonissima pari al 92,3%.

Fondamentale sarà sicuramente invertire il trend negativo (solo 9 vittorie in 23 incontri) che la formazione canadese ha fra le mura amiche: nel mese di febbraio infatti ben 8 delle 11 gare previste verranno disputate alla Rogers Arena di Vancouver.

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Tutta la carica del giovane Bo Horvat finalmente spostato da coach Desjardins in una linea più tecnica rispetto alla passata quarta con cui aveva iniziato la stagione

CALGARY FLAMES 45pt (21W-24L-3OTL)

EDMONTON OILERS 43pt (19W-26L-5OTL)

Chiudono la Pacific Division le 2 formazioni dell’Alberta; per una si tratta di un habitué se andiamo a sfogliare gli almanacchi delle ultime stagioni, per l’altra invece si tratta di una spiacevole sorpresa, oppure, di un semplice risveglio dopo la stagione da sogno vissuta l’anno passato.

Edmonton, colpita anche dall’infortunio di “McJesus” alias Connor McDavid, continua ad affondare anche in questa Division quanto mai equilibrata mentre Calgary non riesce proprio a riprendere il ritmo e la stabilità difensiva con le quali era riuscita a sorprendere gli avversari nella passata stagione.

Mancano ancora 30 gare, 60 punti sono molti, ma le prospettive per queste 2 squadre, se le cose da qui ad 1 mese non cambieranno di gran lunga, non dovrebbero cambiare di molto rispetto alle attuali, ed a fine marzo saremo qui a raccontarvi di una stagione da buttare per 2 squadre partite con buone ambizioni e qualche sogno divenuto incubo con l’andare del tempo.

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Nemmeno Johnny “Hockey” Gaudreau riesce a risollevare i Flames dalla penombra in cui stanno disputando questa stagione; mentre Edmonton conferma la tendenza delle ultime annate mantenendo l’ultima piazza aspettando con ansia il rientro di McDavid

E’ davvero tutto per la terza review della Pacific Division; la prossima volta saremo davvero ad un passo dal “periodo che conta”, ossia dai Playoff!

KEEP CALM AND WATCH NHL!!

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