“Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori ed i bambini”; quest’oggi iniziamo il racconto della canonica Wednesday Rivalry Night con una frase celebre di Dante Alighieri per un motivo ben preciso: il paradiso nella notte italiana è stato infatti lo United Center di Chicago, invaso dalle stelle affermate dei due team (Tarasenko, Kane, Toews, Steen) che ne hanno illuminato il palcoscenico, dai fiori da poco sbocciati (Dano e Teravainen) e dai bambini (chiamiamoli per una volta così i rookies Fabbri e Parayko), per una partita dal tasso tecnico elevatissimo e dalla grandissima spettacolarità.

Chicago è passata in pochi minuti dal Paradiso (avanti 3-1 e 5-2), al Purgatorio (5-5 con 3 reti subite nel secondo periodo), chiudendo la partita all’Inferno per merito della rete messa a segno all’overtime dallo zar Vladimir Tarasenko.

Ma andiamo con ordine cercando di cogliere in una sfida concitatissima i momenti salienti.

CHICAGO BLACKHAWKS vs ST. LOUIS BLUES 5-6 OT

Gli spettatori dello United Center non hanno nemmeno il tempo di prendere il loro posto nell’Arena, che come di consueto risulta al gran completo, e Marko Dano al secondo minuto di gioco trova la sua prima timbratura stagionale, nonchè prima firma con la maglia Blackhawks, sfruttando una brutta uscita di zona da parte di Gunnarsson che si fa soffiare il disco da Ryan Hartman (primo punto in carriera in NHL).

Passa un solo minuto ed i Blues trovano l’immediato pareggio, abbastanza fortunoso, con una deviazione fortuita (sembrerebbe con il fianco) di Alexander Steen su una bomba dalla blu della rivelazione difensiva del team di Hitchcock ossia Colton Parayko, il 22enne rookie difensore canadese che ha iniziato benissimo (a livello realizzativo) la sua prima stagione “fra i grandi”.

Ma il giovane Parayko ha un difetto, la velocità, dovuta sicuramente alla sua stazza (è alto 195cm!), e tale problema si fa ben notare quando Andrew Shaw si invola dal proprio terzo a quello offensivo facendosi stoppare il tiro da Elliott ma solamente a causa della più classica delle trattenute da parte del difensore: penalty shot assegnato e brillantemente realizzato dal forte attaccante di Chicago che dunque riporta gli Hawks avanti nel punteggio.

Siamo al sesto minuto di gioco e la gara è spettacolare; Trevor Daley fa partire un tiro dalla blu senza grosse pretese ma sul quale Brian Elliott compie un pasticcio non trattenendolo e consentendo a Teuvo Teravainen il facile tap in a pochi cm dalla gabbia facendo esplodere per la terza volta a tutto volume l’ormai celebre song di casa “Chelsea Dagger”.

Le squadre si calmano dopo un inizio a cento all’ora e per trovare una nuova emozione bisogna arrivare al quindicesimo di gioco quando il rookie 19enne canadese dei Blues Robby Fabbri partendo dalla sua zona con il possesso del puck arriva nel terzo offensivo e scarica un tiro all’angolino sul quale Crawford nulla può. Gara riaperta?

Nemmeno a parlarne, perchè passano meno di 120 secondi, precisamente 117, per tornare a sentire il suono della sirena di casa quando Brent Seabrook lascia partire un wrist shot potentissimo dalla blu che non lascia scampo al questa volta incolpevole Elliott che però viene “pullato” dal coach a favore di Jake Allen.

Il benvenuto ad Allen lo concede senza troppe gentilezze Patrick Kane, sfruttando il powerplay a favore la forte ala lascia partire il più classico dei suoi snap shot che finisce la sua corsa come di consueto all’incrocio dei pali senza lasciare scampo al goalie avversario; incredibile come questo giocatore riesca a trovare giocate così difficili con una semplicità che ha del sovrannaturale.

Chicago dunque in Paradiso con i suoi tenori dopo il primo periodo, avanti 5-2 nel punteggio e con il morale alle stelle.

Ciò che vedremo nel secondo periodo ha del clamoroso, i Blues infatti non hanno la minima idea di mollare una partita dopo soli 20′ minuti di gioco e così dopo soli 3 minuti dall’inizio della ripresa Alexander Steen (ancora lui) ribadisce in rete una corta respinta di Crawford sul solito tiro dalla distanza di Parayko per riportare la sua squadra a -2 dai rivali.

Kruger sfiora il goal del 6-3 con uno spettacolare wraparound alla gabbia sul quale però Allen si supera mantenendo in vita le speranze dei Blues che a 3 minuti dal termine del periodo trovano la rete di Jay Bouwmeester, in powerplay, con una deviazione di fronte alla gabbia sulla quale Crawford potrebbe fare di più e portando la gara sul 5-4 Hawks.

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Jake Allen, entra al posto di Elliott e cambia la storia del match

Passano due minuti e mentre i primi spettatori stanno facendo la fila ai vari bar dell’Arena David Backes da posizione difficilissima trova un angolo impossibile dove far passare il puck e battere nuovamente Crawford per riportare il match in parità fra il silenzio di tomba dello United Center.

Nel terzo periodo ti aspetti una Chicago tramortita dalla rimonta subita ed invece il team di Quenneville domina in lungo ed in largo il periodo creando numerose occasioni da goal nelle quali però Jake Allen risponde sempre presente (due belle parate su Anisimov) mantenendo così allo scadere dei tempi regolamentari il risultato in parità rimandando il verdetto così all’overtime in uno spettacolare ed emozionante 3 contro 3.

La prima occasione all’overtime è per Chicago, con Patrick Kane che si invola verso la porta di Allen e lascia partire una bomba che viene disinnescata dal guantone del portiere dei Blues che stoppa sul più bello l’urlo del pubblico presente.

Chi non riesce invece a disinnescare una bomba quest’oggi è Corey Crawford, a cui non riesce il miracolo sul tiro di Vladimir Tarasenko, ben liberato dal compagno Pietrangelo, che in posizione favorevole batte a rete a colpo sicuro consentendo al team di Hitchcock la rimonta completa e la conquista di 2 importantissimi punti contro una rivale, in tutti i sensi.

3 PLUS OF THE GAME

  1. Vladimir Tarasenko: il goal all’overtime consente alla sua squadra di completare il comeback clamoroso da 2-5 a 6-5, vi basta? <ESSENZIALE>
  2. Patrick Kane: è in una forma strepitosa, risulta praticamente imprendibile per qualsiasi difensore gli si presenti di fronte <FENOMENALE>
  3. Jake Allen: entra a dare il cambio ad Elliott ed al primo tiro subisce goal, non si abbatte ed alza un muro a difendere la propria squadra parando 26 delle altre 27 conclusioni ricevute <DETERMINANTE>

3 MINUS OF THE GAME

  1. Corey Crawford: chiude la gara con un terribile 79,3% di SP e risulta abbastanza colpevole in occasione di 2 dei 6 goal dei Blues <RIVEDIBILE>
  2. Artemi Panarin: il giovane russo si prende una gara di riposo dopo un inizio esaltante di stagione portando a casa un brutto -3 nei plus/minus <INVISIBILE>
  3. Brian Elliott: terzo “peggiore” della gara solo e soltanto per meriti impropri, la sua squadra fortunatamente vince e lui chiude con un pessimo 73,3% ma senza una L nel suo bilancio stagionale (sostituito causa infortunio [??] da Allen che porta a casa la W dopo il quarto goal subito) <FORTUNATO>

Alla prossima settimana per un altro entusiasmante racconto di una nuova Rivalry Night.

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