“Non chiederti cosa i tuoi compagni di squadra possono fare per te. Chiediti cosa tu puoi fare per i tuoi compagni di squadra”: con una frase del mitico Magic Johnson raccontiamo ciò che abbiamo visto nella nottata italiana fra Chicago Blackhawks ed Anaheim Ducks.

Gli Hawks con le spalle al muro hanno davvero messo tutto ciò che avevano sul ghiaccio e con una prestazione davvero molto convincente si sono meritati l’occasione di poter disputare un’altra partita in questa stagione, ossia gara 7, a questo punto decisiva per entrambe le squadre, che si disputerà nella notte italiana fra sabato e domenica all’Honda Center di Anaheim e che definirà 24 ore dopo rispetto ad est la vincitrice della zona ovest nonché la seconda squadra a raggiungere l’ambitissima finale di Stanley Cup.

CHICAGO BLACKHAWKS vs ANAHEIM DUCKS 5-2 (Serie 3-3)

L’andamento di questa partita ad un certo punto della gara sembrava ricalcare ciò che avevamo visto appena 48 ore prima a parti invertite: così come i Ducks lunedì quest’oggi i Blackhawks si sono portati avanti 3-0 senza grandi difficoltà, prima di soffrire la rimonta degli avversari che si sono portati ad un solo goal di differenza con molto tempo a disposizione per recuperare lo svantaggio, ma il team di Quenneville non si è fatto beffare come quello di Boudreau in gara 5 (nonostante poi abbiano vinto la gara all’overtime) e sono riusciti a chiudere la partita nei 60 minuti regolamentari per merito di un paio di ripartenze molto importanti della terza linea negli ultimi 3 minuti di gioco chiudendo la sfida con il risultato di 5-2 finale, forzando dunque anche in questa serie una gara 7 che, possiamo scommetterlo, sarà davvero spettacolare.

Il primo periodo risulta essere il più “bloccato” dei tre con le due squadre molto concentrate più nel non commettere errori che nel creare qualcosa di veramente pericoloso dalle parti dei rispettivi goalie che chiuderanno entrambi imbattuti i primi 20 minuti senza bisogno di esibirsi in interventi fenomenali nonostante le due squadre abbiano anche una possibilità di powerplay a favore nella quale però non riescono ad esprimere tutto il loro potenziale offensivo cercando solamente con tiri dalla blue line, senza fortuna,la via della rete.

L’unica grande occasione di questo periodo capita al decimo minuto di gioco sulla mazza di Saad (su pessima uscita di zona da parte di Anaheim) che anziché servire capitan Toews posizionato di fronte alla gabbia senza marcatura cerca la giocata in solitaria facendosi murare da un buon intervento di Andersen.

A 2 minuti dal termine una potenziale occasione da goal capita nella mazza di Sharp abbastanza casualmente, Vermette infatti sfrutta un puck ballerino non controllato più per sfortuna che per errore da Vatanen aprendo il gioco verso Sharp, il cui tiro viene parato ma non controllato da Andersen, il rebound finisce verso l’accorrente Teravainen che non riesce però ad inquadrare la porta.

Terminato un primo periodo di “studio” fra le due squadre arriviamo ad un secondo periodo da almanacchi dell’hockey disputato dai padroni di casa, i quali scrivono nel ghiaccio la storia di questa partita dimostrando ciò che ho scritto nell’apertura di articolo citando una frase del mitico Magic Johnson; il team di Quenneville infatti disputa questi 20 minuti come dei veri moschettieri, aiutandosi l’un l’altro per la conquista di questa fondamentale gara 6.

Dopo pochi secondi la prima avvisaglia arriva dalla combinazione fra Keith e Kane (assist davvero strepitoso) che porta al tiro da posizione molto pericolosa capitan Serious, la cui bordata però viene ben deviata dal gambale di Andersen.

Sarà un powerplay a favore concesso per un fallo di Sekac su Seabrook ad aprire il cosiddetto famoso momentum a favore di Chicago, che non concretizzerà nei 2 minuti di superiorità tale vantaggio ma consentirà di mantenere alta la pressione in zona offensiva costringendo Anaheim alla difesa ad oltranza che con i cambi in zona offensiva (ossia più distante che nel primo e terzo periodo) costringe le linee ad un lavoro più duro rimanendo spesso senza fiato in shift interminabili.

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Brandon Saad, lanciato in solitaria, sta per battere Andersen e dare il vantaggio ai Blackhawks

Ci vuole tutta la visione di gioco di Duncan Keith per il goal del vantaggio: grande assist verso Patrick Kane abilissimo nell’anticipare Beauchemin e deviare quel tanto che basta il puck per farlo finire nella mazza del lanciatissimo Brandon Saad che con un preciso wrist shot batte l’incolpevole Andersen facendo esplodere l’arena.

Passano un paio di minuti ed ancora Duncan Keith dimostra di essere davvero “on fire” aprendo il gioco verso il meglio posizionato compagno Marian Hossa anzichè tirare (fintando almeno 3 volte e mandando in confusione la difesa avversaria) consentendo al compagno la facile conclusione in rete per il 2-0 Hawks.

Finito qui l’assedio? Assolutamente no, perchè passano solamente altri 90 secondi e troveremo il “goal of the year” firmato da Patrick Kane con una serpentina strepitosa fra la difesa avversaria conclusa con il goal del 3-0 (con il disco che varca la linea di porta prima del tocco del compagno Toews) che sembrerebbe chiudere i giochi; da sottolineare in questa timbratura la grandissima giocata del solito Keith che da ottimo pallavolista mura il puck con il proprio guantone prima dell’uscita di zona aprendo poi il gioco verso il compagno il quale poi si “inventa” letteralmente la giocata che porta al goal.

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Toews butta il puck in rete dopo che ha varcato la linea, il goal del 3-0 porta la firma (e che firma!) di Patrick Kane

Quattro minuti davvero di fuoco da parte di Chicago che di fatto spingono i Ducks nella situazione vissuta a parti inverse appena 48 ore prima.

Anaheim non si demoralizza così come Chicago 2 giorni fa e sfruttando il secondo powerplay a favore della serata (fallo di Richards su Etem) trovano il goal dell’1-3 con Patrick Maroon abile a deviare di fronte alla gabbia la bordata completamente “ciccata” dalla blue line di Fowler, che con molta fortuna trova il compagno, riaprendo la partita.

Nei restanti minuti di questo periodo arriverà una clamorosa occasione da goal a favore di Kruger (su ennesimo assist illuminante di Keith) il cui tiro a botta sicura però viene parato miracolosamente da Andersen che permette così alla sua squadra di terminare il periodo sotto di soli 2 goal.

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Il paratone di Andersen tiene in vita i Ducks; 4-1 sfiorato da Kruger

Dopo un minuto e 57 secondi di terzo periodo arriva il goal di Clayton Stoner per i Ducks ad accorciare ulteriormente le distanza e riportare definitivamente in partita il team di Boudreau; il possente difensore scarica verso la porta di Crawford una bomba dalla blue line di una potenza incredibile che termina la propria corsa in rete baciando il palo alla sinistra del goalie di Chicago (che non perde tempo a lamentarsi, giustamente, per un’interferenza di Silfverberg non fischiata ne tanto meno vista dalla terna arbitrale). 3-2 e partita riaperta.

Una ghiotta occasione per il pareggio arriva subito perchè Desjardins non trova nulla di meglio che portarsi a casa 2 minuti di penalità per interferenza su Andersen consentendo ai Ducks un powerplay utile come nient’altro al mondo; i californiani vanno vicinissimi al goal con il tiro di Fowler parato ma non controllato da Crawford che senza l’aiuto di Keith (che spazza letteralmente il disco che lentamente sarebbe entrato in porta) avrebbe raccolto il puck alle proprie spalle.

Tra il nono e decimo minuto di gioco sono Getzlaf prima e Sekac poi a sollecitare Crawford con due bei tiri disinnescati però dal goalie di Chicago fra la paura generale del pubblico presente che ad ogni “save” del proprio goalie commenta con un “oooooh”.

La pressione di Anaheim continua imperterrita tenendo col fiato sospeso qualsiasi tifoso di Chicago ed è così che una ripartenza in perfetto stile di Desjardins trova la degna chiusura di quell’Andrew Shaw diventato famoso pochi giorni fa per il goal di testa il cui video ha fatto davvero il giro del globo, diventando famoso questa volta per chiudere definitivamente i giochi in questa gara 6 con il perfetto backhand che batte Andersen e consente alla gente di Chicago di urlare tutta la propria felicità e la propria paura assieme al suono della sirena accompagnata dalla canonica “Chelsea Dagger” sparata a tutto volume. 4-2 e partita in cassaforte; si troverà il tempo all’ultimo minuto per la personale doppietta di Shaw che in empty net deposita facilmente il puck in rete mettendo il punto esclamativo a questa prestazione davvero convincente di Chicago che scaccia i fantasmi e porta entrambe le squadre a disputare gli ultimi 60 minuti (saranno solo 60??) di questa meravigliosa serie con le spalle al muro: win or die per entrambe, chi avrà la meglio?

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Andrew Shaw con uno strepitoso backhand chiude i giochi, 4-2 Hawks (a cui seguirà l’empty netter per il 5-2) e tutto spostato a gara 7 per la decisione finale!

Gara 7 si disputerà ad Anaheim nella notte italiana fra sabato e domenica. STAY TUNED!

3 STARS OF THE GAME

  1. Duncan Keith: un nome su tutti che mette in pratica la frase con la quale ho aperto l’articolo, entra in maniera fondamentale nei primi 3 goal di Chicago e gioca una partita sublime salvando anche il goal del possibile 3-3 spazzando il disco a pochi cm dalla linea di porta; trascinatore indiscusso di questa meritata vittoria Hawks
  2. Patrick Kane: il goal da antologia deve finire per forza di cose nell’almanacco dei goal più belli della storia di questo sport
  3. Andrew Shaw: doppietta scaccia fantasmi a pochi minuti dal termine che gli rende onore, il suo impegno è indiscutibilmente una delle sue forze, podio meritato

3 FLOPS OF THE GAME

  1. Corey Perry e Ryan Getzlaf: non pervenuti, 4 tiri in porta in 2 in 37 minuti di gioco, -3 per entrambi nella statistica plus/minus, vi basta per il primo posto di questa triste classifica?
  2. Francois Beauchemin: si fa anticipare come un pivello da Kane in occasione dell’1-0; sinceramente non troviamo il motivo per un uscita di quel tipo in zona neutra da parte di un difensore con tale rischio, giustamente pagato con la rete di Saad
  3. Ryan Kesler: nervoso e forse per la prima volta dominato da Toews rispetto alle precedenti 5 sfide fra le due squadre; questo fattore se non cambierà determinerà probabilmente le sorti delle due squadre in gara 7; all’occhio Ryan.

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

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