Dopo una prima sfida relativamente deludente e non all’altezza delle attese generate per questa serie, Gara-2 ha rispettato in pieno le aspettative degli appassionati, andando di diritto ad iscriversi sotto la dicitura di Instant Classic. 

Le due formazioni hanno lavorato al meglio, dando vita ad una partita fantastica che ha avuto bisogno del terzo overtime per trovare una conclusione. Una gioia per la storia di questo sport, ma una disgrazia per noi tifosi italiani che abbiamo dovuto attendere un verdetto finale che per i tifosi dei Ducks, come me, è stato ancora più amaro dopo ben 300 minuti di attesa.

L’inerzia della serie a questo punto si sposta totalmente dalla parte dei Blackhawks che dopo questa vittoria potranno contare su una componente psicologica notevole. I tanti minuti accumulati dalle prime due linee di difesa tuttavia, saranno un notevole handicap per la formazione dell’Illinois considerato che la stanchezza sarà una chiave fondamentale per la prossima partita.

Tutto dipenderà da come i Ducks digeriranno la sconfitta. I californiani hanno giocato un’ottima partita nonostante il risultato ed hanno messo sotto gli avversari in quasi tutte le statistiche. Le disattenzioni patite nei primi minuti hanno condizionato la gara, Anaheim ha pagato i due gol subiti in appena quattro conclusioni e non è riuscita a lavorare al meglio in penalty kill. 

Nonostante questo c’è ancora speranza, cambiando qualche combinazione tra la prima e la seconda linea sarebbe più semplice creare pericoli e accoppiamenti difensivi nettamente migliori. 

Lo spostamento dell’evanescente Maroon in favore di Beleskey in prima linea potrebbe, ad esempio, portare grossi benefici ad entrambi, con Kesler e Silfverberg che avrebbero una copertura fisica non da poco e con Perry e Getzlaf che potrebbero contare su di un’arma alternativa alle loro doti di scorer molto prolifici.

 Ma vediamo ora come Gara-2 ha scritto un pezzo di storia, entrando di diritto nell’albo degli annali di questo sport.

1st Period: come era successo nella prima partita i Blackhawks partono a razzo dando molto filo da torcere alla difesa avversaria che, in estrema difficoltà, deve riparare con le maniere forti. 

Maroon, al fine di mantenere un possesso nella end zone avversaria riceve la prima delle due fatali penalità che costeranno ai Ducks la partita. I californiani sembrano reggere bene inizialmente mettendo subito a segno una spazzata. Chicago è velocissima a riorganizzare la fase d’attacco, Toews porta il puck e lo scarica all’indietro per Keith che lancia una botta terrificante. 

Davanti alla gabbia avversaria Andrew Shaw batte nettamente Stoner sul tempo, e con una deviazione fortunata mette a segno l’1-0. Anaheim è chiamata a reagire e invece di fare un passo avanti ne fa uno indietro. Stoner fa volare Kruger verso la balaustra, concedendo una nuova superiorità numerica alla squadra avversaria. 

Per un minuto la resistenza non concede molte chance di segnare, mettendo a referto buone giocate difensive. Soltanto sull’ennesima deviazione arriva lo 0-2. Il tiro di Brad Richards dalla blue line infatti rimbalza sul pattino di Bickell e fortunosamente prende una strana traiettoria che sulla contesa tra Hossa e Despres finisce in rete. 

Coi Blackhawks scatenati e i Ducks in difficoltà, il risultato rischia di essere arrotondato ulteriormente con il gioco fisico dei californiani che non funziona. Andersen tiene a galla i suoi con importanti parate e lancia una grande reazione. 

Beleskey scalda i pads di Crawford e l’ennesima scorribanda della terza linea consegna il primo gol della sfida ad Anaheim. Un puck recuperato nella end zone viene ceduto a Thompson che combina con Fowler e Cogliano per un gol casuale su deviazione. 

Con la carica dalla loro Getlzaf e compagni cercano il vantaggio ed è Silfverberg ad andare vicino alla marcatura, riconquistando un puck sulla destra e portandoselo dietro per cercare il tiro. 

Crawford è attento e non concede il rimbalzo, con Kesler pronto ad avventarsi su un eventuale ribattuta. Il primo periodo si conclude con l’Honda Center in delirio per un’azione d’attacco pressante della quarta linea e soprattutto con un palo di Getzlaf, soltanto il primo di una lunga serie.

2nd Period: Sotto attacco costante Andersen risponde subito presente alla foga dei Blackhawks anche in questo inizio di periodo, andando a rispedire al mittente le conclusioni di Kruger e Hjalmarsson. Kesler cerca di rispondere alle iniziative dei rivali ma il suo backhand viene comodamente parato da Crawford. 

Per i Ducks è soprattutto la quarta linea a creare pericoli tangibili fino alla metà della frazione. La prima arriva quando Sekac cerca un Lindholm liberissimo, che con un rilascio a botta sicura cerca di battere il portiere avversario che risponde presente. 

Nella seconda occasione è Etem a liberarsi della marcatura del difensore e cerca di forzare il gol ma ancora una volta Crawford non è disponibile a concedere il pareggio. 

Con pochi minuti da giocare i Ducks pressano, Sekac in due occasioni si deve ancora arrendere allo strapotere del goalie avversario, che tuttavia nulla può quando la prima linea avversaria decide di iniziare a farsi sentire. 

Vatanen e Stoner lavorano un puck, recuperato da Maroon e Getzlaf nella blue line, con il finlandese che la restituisce al capitano che nel frattempo aveva scambiato la sua posizione con quella del compagno. 

Perry guadagna la posizione davanti alla porta e proprio sulla conclusione di Getzlaf riesce a trovare la deviazione vincente per il 2-2. Sulle ali dell’entusiasmo Anaheim va vicinissima al vantaggio con Silfverberg e con Kesler, non riuscendo a trovare il varco giusto. 

Prima della fine del secondo tempo riceve però una penalità a favore che si trasformerà poco dopo in un’arma a doppio taglio.

3rd Period: dicevamo dell’arma a doppio taglio. si perché durante il power play Anaheim riceve una penalità, che raddoppia poco dopo in una situazione di 4 on 4. 

Chicago può dunque tranquillizzarsi considerato che l’azione passa da un vantaggio numerico avversario ad un 5 on 3 a favore. Andersen resiste e il resto della squadra si compatta vicino a lui. 

Gli sforzi disumani per difendere in inferiorità però pagano e Chicago domina la prima parte della frazione, andando ancora più vicino al vantaggio con le conclusioni di Hossa e Shaw. 

Il resto del periodo si manifesta sorprendentemente tranquillo con la squadra di casa, solitamente molto prolifica nelle ultime frazioni, che si addormenta e lascia l’iniziativa ad un avversario stanco e debilitato. La partita dovrà quindi riservare ad una delle due formazioni un finale a dir poco difficile da mandare giù, un gol in overtime infatti concluderà automaticamente una sfida lottata e molto combattuta.

Overtime: nel primo minuto dell’overtime entrambe le squadre vanno vicino a scrivere la parola fine alla storia della partita, con Silfverberg e Hossa che vengono prontamente annullati da Andersen e Crawford. 

Pochi minuti dopo i Ducks si rendono molto pericolosi, nuovamente con la terza linea. Cogliano e Palmieri dialogano, con il numero 7 che conclude verso la porta di Crawford che ancora una volta si dimostra attento. Sul rimbalzo si avventa lo stesso Palmieri che cerca di concludere in backhand, non centrando la porta. Chicago risponde pochi minuti dopo con Desjardins che penetra nella zona avversaria con il puck e cerca la collaborazione di Kane. 

La difesa dei Ducks è attenta ma il disco si impenna e ricade proprio sulla stecca del giocatore di Chicago che cerca di battere Andersen tra le gambe. Il danese però non si fa incantare dalle abilità dell’avversario e lo stoppa senza concedere il rimbalzo. 

Con tre minuti sul cronometro il duello si rinnova. Kane riconquista un puck e si accentra dalla destra concludendo a rete. Ancora un a volta però non c’è nulla da fare, il muro innalzato dal portiere coi capelli rossi impedisce nuovamente all’88 degli Hawks di andare in rete. 

Anaheim ha la più ghiotta occasione di andare in rete pochi minuti dopo, quando Crawford perde la stecca e si ritrova a dover parare senza la parte più importante del suo equipaggiamento.

 La quarta linea avversaria non riesce però a trovare una conclusione veramente pericolosa, con la difesa amica che non concede spazi e contiene selvaggiamente gli attaccanti avversari. Il primo overtime non ha più occasioni da segnalare, per la gioia delle storia dell’NHL e per la disperazione dei tifosi italiani, la partita vivrà un secondo overtime.

2nd Overtime: come in tutti i periodi della partita Chicago inizia alla grande. Kruger scappa via sulla destra e serve Shaw smarcato in mezzo. La sua conclusione non trova però il tocco vincente, con Andersen che risponde nuovamente alla chiamata.

 Pochi minuti dopo è Bickell a testare il portiere danese, che ancora una volta ipnotizza l’avversario deviando il puck nell’angolino. I Blackhawks sfruttano il momento, e cercano di concretizzare un’altra occasione pochi minuti dopo. Hossa dalla blue line scaglia in porta un tiro, Andersen concede un rimbalzo, ma Toews non riesce a concretizzare, facendosi stoppare dalla difesa dei Ducks. 

Ci si attende una risposta dai padroni di casa che arriva puntualmente. Due minuti dopo l’occasione di Hossa, Anahiem va vicinissima a chiuderla. Getzlaf entra nell’area avversaria, e manda il puck all’indietro verso Vatanen. Il suo tiro si infrange per la seconda volta in partita sul palo. 

L’azione continua e Crawford si rende protagonista dell’ennesimo miracolo, salvando un tiro a botta sicura di Etem. In un buon momento i Ducks attaccano incessantemente ma ricevono una penalità ingenua per troppi giocatori in campo, che manda Palmieri dritto nel box. 

Chicago lavora bene nel power play successivo e tiene gli avversari costantemente nella propria metà campo. L’azione prosegue bene e Kane porta il puck sulla destra, gira attorno all’avversario e tenta una conclusione, il disco rimbalza verso l’alto e Shaw devia in rete regalato la partita ai suoi! 

Ma un momento, sembra che il gol debba essere rivisto dagli arbitri. Il sottoscritto aveva pensato ad un semplice gol con la stecca troppo alta, ciò che ci mostra il replay è tuttavia una delle cose più incredibili mai viste in un palazzetto dello sport che ospita una partita di Hockey! Il 65 degli Hawks infatti ha deviato il puck con un colpo di testa quasi calcistico. 

Gli arbitri e i commentatori vengono mostrati dalle telecamere visibilmente stupiti e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Il gol ovviamente non viene convalidato e la partita riparte dal 2-2. 

Con la testa già negli spogliatoi Chicago si addormenta e concede spazio agli avversari. Crawford però tiene ancora in vita i suoi, mettendo a segno due incredibili parate su Fowler e su Perry, smarcati e solissimi davanti alla gabbia avversaria. 

Dall’altra parte anche Andersen fa sentire il peso della sua presenza, salvando sulla conclusione a botta sicura di Vermette. La partita non vuole finire e il termine sembra ancora lontano quando l’arbitro fischia mandando tutti negli spogliatoi anche per questo secondo overtime.

3rd Overtime: incredibile ma vero sono i Ducks a lanciarsi nel terzo overtime con l’inerzia dalla loro. Maroon cerca di battere Crawford con un diagonale che il portiere dei Blackhawks riesce ancora una volta a tenere fuori dalla sua porta. 

Chicago si rende pericolosa poco dopo con una conclusione di Teravainen, ancora una volta però Andersen, quasi in maniera strafottente, para il tiro del rivale. La fine arriva soltanto dopo l’ennesimo palo dei Ducks, quando Seabrook scaglia in porta un conclusione dalla blue line, Kruger viene colpito in pieno e la sua deviazione successiva decide la sfida. 

Il risultato consegna agli Hawks il fattore campo, la serie si sposterà ora nella Wind City, dove i padroni di casa cercheranno di capitalizzare il fattore psicologico guadagnato in questa nottata.

X factors

1- Frederik Andersen & Corey Crawford: La performance dei due portieri in questa occasione è stata a dir poco all’altezza della platea. Dopo aver subito due gol nei primi minuti di gioco Andersen s’è dimostrato insuperabile, mettendo a segno 51 parate di fila e capitolando soltanto all’overtime. Degne di note le sue parate su Shaw, Vermette, Kane e Hossa. Dall’altra parte Crawford è stato anche più bravo. I suoi 60 salvataggi, insieme alla fortuna di cui parleremo in seguito, hanno letteralmente regalato la vittoria ai suoi. In questo caso le parate più importanti sono state su Perry, Fowler, Maroon
2- Marian Hossa: La presenza fisica e il grande lavoro fatto in entrambe le fasi fa di Marian Hossa il giocatore decisivo in questa partita. Le possibilità offensive di Chicago sono molte e ben differenziate, Hossa in questa occasione è stata la migliore. Le sue conclusioni sono state sempre pericolose e il suo gioco fisico ha consentito ai compagni di creare molte azioni fondamentali nella zona offensiva. Il gol è soltanto la ciliegina sulla torta, la deviazione che l’ha portato a segnare è stata molto fortunata, ma si sa senza il fattore “C” è difficile vincere le partite.

3- “Shoots! Hit the post!”: Solitamente non sono il genere di persona che da la colpa alla sfortuna per le sconfitte. In questo caso mi trovo però costretto a citare questo fattore. I Ducks in partita hanno colpito la bellezza di quattro volte il palo. In due occasioni con Vatanen, in una con Getzlaf e in una con Perry. Numeri abbastanza clamorosi, in una partita che Anaheim avrebbe meritato di vincere al pari se non più degli avversari.

No factors

1- Patrick Maroon: Compassato e lento Maroon ha rappresentato il vero punto debole dei Ducks in questo match. Se nelle precedenti serie la sua fisicità s’era rivelata una parte importante del gioco dei suoi infatti, in questo caso s’è rivelato un pesante impedimento. Contro una difesa veloce e pratica come quella di Chicago, che ha nel solo Seabrook l’elemento di peso, il buon Patrick s’è espresso al di sotto delle sue possibilità, rendendosi un peso morto per Perry e Getzlaf che hanno perso occasioni importanti a causa delle sue difficoltà nel gestire i possessi. L’unica nota positiva da riscontare nella sua partita sono i sette tiri collezionati, ottimi numeri, giustificati pienamente dai tre overtime disputati.

2- Patrick Kane: Ancora una volta il due Blackhawks e il duo Ducks non si sono attestati tra i protagonisti della gara. Tra i quattro tuttavia Kane s’è dimostrato il meno utile e decisivo. In 34 minuti e qualche secondo di gioco è stato un fantasma. I suoi sei tiri non si sono minimamente sentiti e il suo apporto s’è limitato ad un lavoro di rifinitura e difesa. Sprecare in questo modo un talento del genere non è esattamente la maniera ideale per condurre in porto la serie. Ancora con zero punti segnati, Kane potrà contare sulle partite in casa per rifarsi eppure al momento i suoi numeri lasciano molto a desiderare considerato che l’unica statistica degna di nota è il -3 che figura sotto la voce +/-.

3- Clayton Stoner: Dopo le parole benevole spese per Stoner nella scorsa partita, mi trovo costretto purtroppo a metterlo sul banco degli imputati per gara-2. I suoi errori ad inizio partita hanno condizionato pesantemente le performance del resto dei compagni. Due errori decisivi in poco meno di un minuto non possono passare inosservati, specialmente se costano due gol subiti. Per il resto della partita il difensore s’è dimostrato comunque abbastanza solido e sicuro. Ha fatto sentire il fisico ed ha tenuto lontani gli avversari dalla propria porta. Non è stata la sua performance migliore, questo è sicuro, ma si può consolare col fatto di non essere finito primo tra i No factors.

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