Avevamo parlato di come Calgary aveva riaperto la serie di Playoff contro la miglior squadra della Western Conference in stagione e di come avrebbe potuto ribaltare una situazione molto difficile da rimettere in piedi anche soltanto pagando il minimo scarto. Come previsto nulla di tutto ciò s’è verificato. 

I Ducks hanno si faticato nelle due partite disputate dopo il primo articolo, ma hanno comunque sconfitto un avversario coriaceo e battagliero nonostante gli anni luce che separano le due formazioni a livello qualitativo. 

La favolosa marcia dei Flames, partiti non certo con ambizioni Playoff, si interrompe dunque alla semifinale di Conference, un traguardo incredibile che ad inizio stagione non avrebbe pronosticato neanche il più ottimista dei tifosi. 

Adesso arriva il bello per i californiani, la serie contro Chicago andrà sugli schermi dopo ben tre anni di lunga attesa (almeno da parte mia), lo spettacolo è assicurato e le emozioni saranno all’ordine del giorno già dalla prima sfida. Andiamo però prima a rivivere le ultime due sfide della serie tra Calgary ed Anaheim, incontri che meritano un’analisi ed un commento anche se oramai parte del passato.

Gara 4

Si torna allo Scotiabank Suddledome dopo la scottante sconfitta in gara-3 che i Ducks aspettano con ansia di vendicare. La prima frazione di gioco, per altro molto godibile e dinamica, vede le due squadre scambiarsi in continuazione colpi molto pesanti.  Bastano soltanto tre minuti agli ospiti per mettere le cose in chiaro, quando su un power play concesso dall’arbitro per un’ingenuità di Buoma, Kesler apre in direzione di Jakob Silfverberg che spara sotto all’incrocio polverizzando l’opposizione del portiere avversario. Non c’è però tempo per festeggiare.

Un minuto dopo Johnny Gaudreau si inventa un’azione solitaria eccezionale (ed un po’ fortunata) che libera Sean Monahan al tiro per il più semplice dei gol. Anaheim reagisce e va vicinissima al nuovo vantaggio quando su una penetrazione di Corey Perry, Maroon si ritrova quasi casualmente il puck sulla stecca, il suo tiro sembra a colpo sicuro ma la risposta eccezionale di Ramo e il salvataggio di Backlund sulla linea tengono a galla i padroni di casa.

Emozioni condensate in meno di un minuto che tuttavia non terminano qui perché sulla ripartenza successiva alla grande occasione fallita si palesa il più clamoroso degli scenari. Un puck vagante raggiunge quasi come una calamita la stecca di Micheal Ferland che ha tutto il tempo per arrivare a tu per tu con Andersen e batterlo sul lato destro. A niente vale il recupero poco convinto di Stoner che non riesce a contrastare il numero 79 avversario, autore di grandi prestazioni in questa post-season.

Il batti e ribatti prosegue con gli arancio neri che creano le chance migliori con Perry e Lindholm, poco prima della campana di chiusura del periodo. La seconda frazione inizia esattamente come s’era conclusa la prima. Silfverberg per due volte cerca il varco giusto per superare Ramo, che si conferma però portiere di grande livello e in entrambe le occasioni annulla le chance dell’ex Ottawa Senators.

La risposta di Calgary non si fa attendere, Bordie lancia una bordata dalla blue line che viene raccolta sul rimbalzo da Gaudreau. Sulla sua conclusione a botta sicura Andresen se ne esce però con una straordinaria parata che ricaccia indietro i giocatori avversari, alla disperata ricerca del gol del vantaggio.

Sarà proprio Gaudreau a commettere l’errore decisivo. Il rookie che ha capovolto le sorti dei Flames in stagione si innamora un po’ troppo del puck, e nella sua zona, se lo fa scippare da Cogliano e da Palmieri che con un passaggio all’indietro libera il compagno per un gol importantissimo e a dir poco fondamentale per gli equilibri della serie.

Monahan ha la grande chance di riconsegnare il vantaggio ai suoi ma prima Andersen e poi il palo gli negano la seconda gioia personale. Le sorti della partita cambiano definitivamente quando Joe Colborne ha la brillante idea di farsi penalizzare con una double minor, che regala ai Ducks la bellezza di quattro minuti in superiorità numerica proprio all’ultimo secondo del periodo.

Il power play fatica a lavorare inizialmente ma trova il suo corso quando Beachemin cede il puck a Silfverberg che scaglia l’ennesimo tiro verso la porta avversaria, Ramo risponde anche in questo caso presente, e i Ducks sembrano dover ripartire, tuttavia il solito Matt Beleskey, autore di un gol in ogni singola partita giocata nella serie, raccoglie il rimbalzo e fa 3-2.

Calgary cerca di rispondere, creando diverse occasioni anche col doppio vantaggio numerico, ciò nonostante sono sempre i giocatori di Anaheim ad andare vicinissimi al gol con Maroon e Perry, disinnescati miracolosamente da Ramo.

Proprio il guardiano dei pali abbandona la sua posizione per l’extra attacker, per consentire alla sua squadra di spingere con un uomo in più. Nessuna conclusione dei Flames nel finale riesce ad impensierire Andersen e per concludere nel migliore dei modi Maroon e Perry approfittano dell’errore in impostazione, ancora una volta di Gaudreau, e mettono in ghiaccio la partita.

Gara 5

Col match point sulla racchetta, o sulla stecca che dir si voglia, i Ducks ritornano tra le mura amiche dove non perdono con i Flames dai Playoff del 2006. L’atmosfera lascia presagire una vittoria e tutto sembra spingere i padroni di casa ad un trionfo che significherebbe punto decisivo e chiusura nella serie.

Parte subito forte la formazione arancio nera con Kesler e Thompson che scaldano i pads di Ramo. Calgary risponde mandando in tilt la difesa avversaria che non riesce a contenere una prima linea particolarmente attiva.

Kesler è costretto ad incassare una penalità da quattro minuti con i rosso neri pronti ad approfittarne nel migliore dei modi. Russell e Wideman dialogano con la superiorità numerica nella blue line e liberano la violentissima conclusione di Jiri Hudler che batte Andersen mettendo a segno il suo primo gol nella serie.

La spinta di Anaheim è continua ma i Flames rispondono colpo su colpo e vanno vicinissimi al 2-0 col Colborne, prontamente spento dal portiere danese. Gli ospiti vanno ancora una volta ad un passo dal doppio vantaggio ma non riescono a concretizzare e dopo il primo periodo spariscono dal campo.

I Ducks guadagnano un power play e lavorano duro per pervenire al pareggio. Silfverberg si trascina il puck dietro la porta ed uscito dalla end zone piazza un passaggio all’indietro che trova Ryan Kesler liberissimo di concludere a rete, la sua conclusione è talmente veloce da battere anche la sirena che non suona, ingannando il pubblico di casa.

L’entusiasmo del pareggio è tuttavia illusorio perché nemmeno un minuto dopo i ragazzi di Boudreau devono capitolare ancora. Il passaggio al centro del già citato Hudler si va ad infrangere sul pattino di capitan Getzlaf, autore di una prestazione non eccezionale nel giorno del suo compleanno, che involontariamente serve un perfetto assist a Gaudreau che infila Andersen sorpreso dall’improvvisa conclusione del giocatore avversario.

Anaheim si fionda in avanti cercando il vantaggio. La partita sembra stregata quando Fleischmann cerca di raccogliere il rimbalzo sul tiro di Kesler ma manca clamorosamente il puck che finisce contro la balaustra e quando proprio Kesler si inventa un backhand che produce una mischia furibonda, ancora una volta ben controllata dal portiere avversario, ai tifosi di casa viene quasi voglia di strapparsi i capelli.

Si va al riposo sul 2-1 in favore dei Flames sotto pressione e penalizzati, come nella partita precedente proprio nel finale di secondo periodo. Ed è curioso notare come, al pari con la sfida giocata due giorni prima i Ducks trovino il gol proprio nel power play di partenza del terzo periodo, per altro sempre con lo stesso uomo.

Sulla conclusione di Beauchemin dalla blue line infatti, è ancora una volta Matt Beleskey, a dir poco fondamentale nel corso della serie, a deviare il puck in rete per il 2-2 che lancia i suoi alla riscossa. Poche le occasioni nonostante il momento favorevole con Palmieri e Perry, uscito in precedenza per una brutta collisione con un avversario, che non scalfiscono nemmeno la corazza messa in piedi dalla clamorosa performance di Karri Ramo.

La migliore occasione anzi è per i Flames che nel finale rischiano il colpaccio con Stajan che si vede innalzare davanti il muro del portiere avversario che gli chiude la porta. La partita avrà dunque bisogno dell’extra period per avere un vincitore con gli ospiti che sperano di arginare lo strapotere dei padroni di casa per trovare un colpaccio simile a quello di gara-3.

I Ducks però hanno idee diverse ed in soli due minuti e mezzo mettono sotto pressione il portiere avversario con ben cinque conclusioni. Kesler rischia di portarla a casa ma il solito Ramo ed il palo gli negano la gioia del gol.

La partita stregata tuttavia si avvia alla naturale conclusione quando la prima linea penetra nella difesa di Calgary aprendola come burro. Maroon fa sentire la fisicità e crea un varco al centro passando il puck a capitan Getzlaf all’indietro.

Il leader dei Ducks cerca Fowler scoperto verso l’esterno e libero di concludere, il suo tiro viene rimpallato e il puck rimbalza sul pad del portiere finlandese e davanti alla porta tra i difensori avversari e i compagni. Nella baraonda generale Corey Perry trova il tocco vincente che chiude la serie e scatena la gioia del pubblico impazzito dopo l’esultanza dei suoi beniamini.

Considerazioni finali

Come già detto in precedenza per la serie contro Winnipeg, i Ducks hanno meritato la vittoria. Anzi il margine avrebbe potuto essere anche più ampio considerata la fortunosa affermazione di Calgary in gara-3.

La stagione dei Flames, strepitosa e oltre ogni aspettativa termina dunque con una inaspettata semifinale di conference contro la migliore squadra della Western Conference, un traguardo a dir poco impensabile se si considera che la formazione dell’Alberta non aveva alcuna ambizione palyoff ad inizio anno.

I talenti che sono maturati in maniera così rapida e veloce hanno permesso di superare formazioni ben più quotate come Dallas, Los Angeles, Colorado e San Jose in stagione regolare e Vancouver ai Playoff. La situazione sembra di nuovo stabile dopo qualche anno di caos e visti i prospetti che stanno crescendo dietro a giocatori molto giovani e già fondamentali, il futuro dovrebbe essere anche più radioso.

Per i Ducks sono finiti i bei tempi invece. La prossima avversaria non sarà sicuramente una sorpresa di Regular Season che si qualifica a sorpresa per i Playoff! Chicago è la squadra più dura e più forte della lega quando si tratta di post-season e Stanley Cup e bisogna per forza di cose batterla se si vuole avanzare alle finali.

Anaheim non parte favorita eppure credo fermamente che la serie che aspetto con apprensione da quasi tre anni possa riservare grandi sorprese al mondo dell’hockey.

Le ambizioni dei Ducks sono chiare e anche quelle degli avversari, che non saranno di certo lo sparring partner di turno, ma è normale a questo punto del torneo e dopo tutto: “If you want to be the best, you’ve got to beat the best”.

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