Se c’era una partita da vincere categoricamente senza se e senza ma per i Winnipeg Jets, era sicuramente quella disputata ieri nella notte italiana: gara 3 infatti si disputava fra le mura amiche, una gara playoff che mancava alla gente del Manitoba da ben 19 anni.

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White Out in Winnipeg

Anni che si sono fatti sentire eccome e che hanno portato una risposta stratosferica del pubblico canadese che ha messo in atto una delle più magnifiche coreografie per cercare di trascinare i proprio beniamini ad un possibile comeback nella serie che male si era messa dopo i due k.o. alle prime due uscite in terra californiana…purtroppo non è bastato nemmeno questo, nonostante Winnipeg si sia portata avanti durante la gara per ben 3 volte ma facendosi sistematicamente raggiungere ed infine battere dall’overtime winner di Rickard Rakell dopo 4 minuti di assedio totale Ducks di fronte alla gabbia difesa da un comunque positivo Pavelec, dimostrando un’inesperienza che si paga molto cara ai playoff. Ora i Jets dovranno affrontare ogni partita con la canonica frase da stimolo “win or die”, vincere o morire.

Ma andiamo a decifrare in “pillole” la sfida fra Ducks e Jets che potrebbe chiudersi molto presto se dovesse continuare in questa maniera.

PILLS, DEMONS & ETC

  • COMEBACK: già, una parola molto conosciuta nel gergo hockeistico; una parola che per i tifosi Jets vuole solamente far sperare nel miracolo da qui in avanti, mentre per i tifosi Ducks suona come una splendida colonna sonora delle tre gare disputate sin’ora: sono riusciti infatti nell’impresa di diventare la prima squadra assoluta che ai playoff sia riuscita a ribaltare 3 partite consecutive nelle quali erano sotto nel punteggio al termine del secondo periodo
  • INESPERIENZA: come detto in apertura i Jets stanno pagando sin troppo l’inesperienza alle gare playoff, sempre in vantaggio, sempre raggiunti subendo dei goal talvolta banali per errori in uscita di zona inconcepibili: bisognerebbe spiegare a Byfuglien & Co. che non sempre bisogna ripartire da difesa ad attacco ma talvolta sparacchiare qualche disco senza grandi prospettive può essere molto d’aiuto per dare respiro alla linea
  • POWERPLAY: funziona sicuramente meglio quello dei Ducks con il quale ci hanno costruito la prima vittoria della serie dove hanno infilato la gabbia avversaria in 2 delle 3 occasioni avute; per Winnipeg invece solamente 1 realizzazione nei 10 powerplay a favore
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Abbraccio fra Andersen e Perry, protagonisti positivi della serie attualmente nelle mani dei Ducks

  • COREY PERRY: autentico trascinatore della squadra californiana sta davvero facendo impazzire la difesa di Winnipeg; gara 1 l’ha praticamente vinta da solo, in gara tre ha infilato nuovamente un golletto (quello del momentaneo 2-1 Ducks) beccandosi pure una brutta botta di Byfuglien totalmente inutile ai fini del gioco ma di pura frustrazione
  • JAKOB SILFVERBERG: eroe di gara 2 con il goal a 20 secondi dallo scadere che ha fatto esplodere l’Honda Center si permette di fare ancora meglio in gara 3 dove con il compagno di linea Ryan Kesler risulta praticamente imprendibile: 1 goal e 2 assist per il giovane svedese che ha dato il meglio nel finale di stagione per la sua squadra e sembra proprio non volersi fermare
  • FREDERIK ANDERSEN: senza grandi colpe in quest’ultima gara dove ovviamente la statistica “save percentage” non può essere splendida visti i 4 goal subiti, il giovane goalie sta dando quella sicurezza mancata lo scorso anno alla difesa dei Ducks quando non sapevano proprio chi fosse lo starter fra un Hiller in crisi di nervi ed un Gibson troppo acerbo per reggere determinate situazioni, ecco che quindi dopo una grande Regular Season il salto di qualità sembra compiuto dopo averlo visto in atto in queste prime 3 sfide playoff
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Un frustrato Byfuglien ha appena colpito Perry dopo il goal del momentaneo 2-1 Ducks; Big Buf sta salendo nel banco degli imputati per la debàcle dei Jets in questa post season condita da un possibile sweep

  • DUSTIN BYFUGLIEN: doveva essere l’uomo chiave per i Winnipeg Jets, lo è, ma in negativo, non trova mai la porta dalla blu, sbaglia qualche uscita di troppo di zona, porta a casa penalità insensate e non trascina i suoi nella retta via nonostante sia uno dei pochi con esperienza playoff alle spalle (così come capitan Ladd, altra delusione di serie)

ANAHEIM VINCERA’ LA SERIE SE…

Continuerà su questo livello, manterrà un buon bilanciamento fra difesa ed attacco (magari evitando svarioni alla Fowler nel caso del momentaneo 4-3 Jets in gara 3!!) e soprattutto proseguirà nel subire le sfuriate di Winnipeg rispondendo sempre presente con grande determinazione ed abnegazione senza lasciar scappare gli avversari (sempre e solo 1 goal di svantaggio subito nelle 3 gare).

Il morale attualmente è alle stelle, non stento a credere che possano andare a compiere lo “sweep” andando a vincere anche gara 4 in trasferta per come stanno giocando ma preferisco pensare che vincano la serie fra le mura amiche, così, tanto per regalare una serata di gioia allo strepitoso pubblico canadese ed evitare la figuraccia ai pur ottimi ma inesperti Jets.

WINNIPEG VINCERA’ LA SERIE SE…

Se Anaheim darà per chiusa essa e si permetteranno di prendere “sottogamba” anche solamente una gara delle prossime; tutti sappiamo come possa girare una serie per un solo episodio, figuriamoci se una squadra abbassa il livello di attenzione e di tensione agonistica (vedi Sharks e Penguins l’anno passato contro Kings e Rangers).

Credo sia l’unica speranza che abbiano i Jets ora come ora, perchè avendo seguito le prime tre sfide, posso garantire che l’intero line up ha dato davvero tutto, spremendosi anche oltre i propri massimi livelli non riuscendo a portare a casa nulla quindi…o si abbassa il livello dei Ducks oppure per i Jets sarà notte fonda.

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

 

 

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