Henrik Sedin esulta, i Canucks sono in vantaggio 2-0

Il momento tanto atteso è arrivato, la splendida Stanley Cup, sogno di tutto il mondo Nhl sta per essere assegnata, la caldissima terra canadese pazza per l’hockey ospita le prime due gare cercando di spingere i suoi Vancouver Canucks contro i Boston Bruins.

Boston @ Vancouver, gara 1 (0-1)

L’atmosfera premia già chi sta affollando la Rogers Arena esaurita ormai da sempre, chi trova uno di quei pochi biglietti è una persona fortunata, sta per raccontare alle future generazioni di come la squadra che ha dominato la regular season 2010/11 accarezza quella coppa mai cosi vicina, nella stagione che porta il quarantesimo compleanno della franchigia.

È tempo degli U2, musica iniziale dello starting lineup dei Canucks e sale forte l’urlo di Vancouver.

Roberto Luongo tra i pali per i Canucks, Tim Thomas per i Bruins, il trofeo per il miglior portiere è sul ghiaccio delle finali, Lucic, Krekci e l’eroe Horton nella prima linea di Boston, capitan Zdeno “tira la bomba” Chara con Seidenberg a chiudere gli iniziali Bruins, Burrows con le stelle Sedin, Edler e Salo a protezioni di Bobby Lu Luongo per i padroni di casa.

Vancouver che parte con il fuoco negli occhi, Kesler impegna due volte Thomas nel primo minuto riassumendo ciò che sarà la serie, classe contro carattere, con entrambe le squadre che studiano come annientare i punti forti degli avversari.

Chara è la boa che tiene in ansia Luongo, il suo compito è innervosire chiunque capiti nella zona del capitano di Boston che lancia il disco a velocità folli (105.9 miglia orarie nell’ultimo All Star Game, quasi 170 kmh) con Vancouver che risponde con Daniel Sedin che impegna Thomas.

La fisicità domina sui colpi di classe, prima Rome si scontra con Lucic, poi Burrows si attacca con Bergeron con il povero arbitro che si mette in mezzo ma che fisicamente non può competere. Ci scappa anche un morso tra con il giocatore di Vancouver regala al dito di Patrice Bergeron che sicuramente voleva fare un controllo odontoiatrico al canadese.

Nel secondo periodo c’è il boato, ma solo perché Dan Hamuis fa volare Milan Lucic con tanto di super capriola pericolosissima per il collo ma ad avere la peggio è il giocatore di Vancouver colpito duro nell’impatto e uscito anzitempo.

Di hockey si hanno sprazzi, Ryan Kesler si ricorda di essere il corsa come miglior giocatore dei playoff, s’invola indisturbato ma al momento del tiro non trova il puck davanti a Tim Thomas. Marchand prova a vendicare Lucic facendo volare Mason Raymond ma senza un grande risultato mentre la folla sogna qualche gol e nell’attesa si gode il wrestling sul ghiaccio.

Dove non arriva Thomas si presenta il palo a dire di no agli attacchi locali, nel periodo finale dopo quaranta secondi Burrows devia la conclusione di Daniel Sedin, quello che in regular season ha sancito tanti gol oggi invece regala la grande parata dell’estremo difensore di Boston che blocca anche Hansen tutto solo.

Mentre le statistiche ricordano che Luongo ha collezionato il primo shutout della sua carriera contro Boston nel 1999 continua l’assalto a Thomas, Alex Edler riesce a superarlo ma è la traversa a dire di no.

Sembra che pur durando tre giorni questa partita si concluderà a reti bianche, quando l’overtime è dietro l’angolo mancano 19 secondi, magia di Ryan Kesler per Jannik Hansen, assist d’oro per Raffi Torres, disco appoggiato dove Thomas in tuffo non può arrivare e gol dell’1 a 0 e mazzata terribile per Boston, epilogo incredibile di gara 1 nella festa di Vancouver che fa tremare tutto il Canada.

Grande merito di Kesler che recupera un disco a Johnny Boychuk, disco terribilmente pesante perché è decisivo in una battaglia che premia ugualmente entrambi i portieri che fermano rispettivamente 36 (Luongo) e 33 tiri (Thomas).

Luongo inizia alla grande queste finalissime, Vancouver tocca ferro quando viene indicato che chi vince gara 1 ha il 77% di probabilità di vittoria finale, percentuale che sale all’86% se la gara iniziale è vinta dai padroni di casa.

Boston @ Vancouver gara 2 (2-3)

L’attimo nella vita è la cosa più importante, senza un istante in cui la bassa marea si alza e si vola sino alle stelle non si raccoglie gioia.

Per anni la bassa marea ha invaso Vancouver, ora le acque iniziano a sollevarsi, il cuore dei tifosi aumenta i battiti e se anche l’overtime sorride ai Canucks siamo di fronte al lancio verso le stelle.

Andiamo con ordine.

Per Vancouver subito una bella e una brutta notizia, rientra sul ghiaccio Manny Malhotra dopo che un puck lo aveva messo ko in regular season, la prima standing ovation è tutta per lui con la Rogers Arena che scandisce il suo nome. Purtroppo i Canucks perdono Dan Hamuis per la botta che è costata la carambola a Lucic, mentre Alex Burrows è graziato per il morso a Bergeron.

Scatenato l’inferno con risse in gara 1 si assiste ad una gara tranquilla dal punto di vista delle penalità perché ora il minimo errore che concede power play può essere fatale.

Il primo boato sul ghiaccio è ancora per Malhotra appena entra la sua linea sul ghiaccio, è poi Boychuk che si vendica entrando duro su Kesler giusto per spaventarlo un po’.

Ryan Kesler è il più maltrattato, Zdeno Chara lo blocca con troppa foga e scatta subito la penalità, il power play è il primo ad essere letale in queste finali, da Salo ad Alex Burrows, conclusione e Thomas battuto, 1 a 0, ed ennesimo errore di Boston nell’impostazione della ripartenza, con Ference che rilancia su Sami Salo.

Chi si aspetta la passeggiata dei Canucks resta deluso perché arriva la reazione dei Bruins che impiegano un po’ per sistemare le cose, a dar grattacapi a Luongo è un ragazzo terribile di 43 anni che ha già sollevato al cielo la Stanley Cup nel 1990/91 con i Penguins e nel 2005/05 con gli Hurricanes, parliamo di Mark Recchi che inizia ad attivare il suo radar per complicare la vita agli avversari.

Il veterano suona la sveglia ai suoi compagni, predica calma e Krejci sfodera un missile verso Luongo che viene intercettato, sulla respinta il più veloce è Lucic che regala il pareggio ai suoi senza carambole magiche.

Senza Hamuis in difesa Rome prova a sostituirlo ma provoca solo un placcaggio irregolare su Marchand che costa una penalità pesante, il power play consegna a Chara la possibilità di tiro, sembra innocua la conclusione ma si avventa Ironman Recchi, deviazione e gol del sorpasso, 2 a 1 e Rogers Arena ammutolita.

Mark Recchi irrompe ancor di più nella storia della Nhl mettendo a segno il gol “più vecchio” nelle finali con auspicio che sia decisivo per il cambio di rotta.

Ora a salire in cattedra è Tim Thomas quando l’aggressività Canucks provoca attacchi che si fermano sull’estremo difensore e uomo franchigia di Boston, con tanto di salvataggio su Hansen liberato da Kesler tutto solo.

Il sorriso dell’estremo difensore dei Bruins mette ancora più pressione al sogno di Vancouver che ora racconta passaggi difficili, sul ghiaccio due squadre abituate alla battaglia nei playoff possono reagire in ogni momento.

Daniel Sedin non è letale quando Krejci è troppo sufficiente nel rinvio, Thomas nega ancora la gioia del pareggio.

Con tanta classe per la squadra di casa si sa che ogni attacco fa attraversare pericolosi momenti a Boston, il tiro di Edler finisce su Burrows che vede liberissimo Daniel Sedin, assist e gol del 2 a 2 nella nuova bolgia della Rogers Arena.

Ci sarebbe anche il sorpasso ma Boychuk si fa perdonare errori del passato sradicando un puck ai fratelli più pericolosi della Nhl consegnando cosi l’epilogo del match al sacro overtime.

I tempi supplementari sono mostruosamente a favore dei Canucks in questi playoff ma trattandosi di morte istantanea per la partita nessuno tiene a mente la statistica ma evidentemente gli Dei della Nhl hanno già deciso a chi far sollevare la Stanley Cup.

Ingaggio iniziale, nuovo errore di Ference a rinvio ancora vittima del pressing, disco recuperato da Edler subito per Daniel Sedin che ormai a memoria lancia Alex Burrows che s’invola, Chara non lo ferma e si scontra con Thomas, giravolta sulla gabbia vuota e gol del 3 a 2, incredibile, sono passati 11 secondi dall’inizio del supplementare e si chiude qui gara 2 nella gioia incredibile che una nazione sta dando ad una squadra che ora è sul 2 a 0 nella serie.

Burrows mette a referto 2 importantissimi gol e 1 assist che gli fa mettere una decisiva impronta all’esito della gara con buona pace dei tifosi di Boston che si affidano ora al ghiaccio di casa per riagguantare una serie ancora non compromessa del tutto, non è un record di velocità il gol nel supplementare battuto solamente da Brian Skrudland in gol nel 1986 dopo 9 secondi.

Decima vittoria in postseason per Vancouver con un gol di scarto in questi playoff, se fanno il minimo indispensabile lo fanno molto bene.

Boston non può dipendere solo da Tim Thomas nonostante il portiere sia sempre superlativo e se i giochi li risolve Recchi il problema realizzativo è un po’ serio se si vuole la Stanley Cup.

Prossimo appuntamento:

6 giugno Vancouver @ Boston.

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