Rangers contro Penguins, una grande classica della National Hockey League

Passato l’All Star Break, la stagione Nhl 2010/2011 riprende alla grande nella notte di martedì, con, per quanto concerne la Eastern Conference, alcune interessantissime ed emozionanti sfide, alcune interdivisionali, come anche intraconference.

Quella più attesa, ciò che poi è stata mandata da Espn America come “Game of the week”, è stata sicuramente la “Atlantic Division big rivalry” tra Rangers e Penguins. Altrettanto interessanti sono state anche Tampa Bay-Philadelphia e Washington-Montreal.

Ma a questo punto, diamo una più approfondita scorsa ai risultati.

La nottata è iniziata con la sfida “NorthEast vs SouthEast” tra Florida e Toronto. A livello di classifica le due squadre nonn sono messe benissimo, ma quanto concerne soprattutto Florida, i Panthers in queste ultime settimane si sono ripresi. Dall’altra parte, dopo un buon inizio, per i Maple Leafs si sono ripresentati i soliti problemi di rendimento, che ne stanno minando l’andamento in stagione. Ma alla fine, Toronto è riuscita ad avere la meglio su Florida, col punteggio di 4-3, dopo i tiri di rigore.

La partita infatti si è protratta lungo il binario di un pronto botta-risposta tra le due squadre: il primo periodo si chiude sul 2-1 Maple Leafs, grazie ai goals di Versteeg e Kulemin. Florida si fa vedere solo con lo squillo di Weiss. Nel secondo periodo prima per i Panthers Booth riporta a galla i suoi, ma Toronto con Grabovski rimette un goal di distanza.

Sembra quasi fatta per Toronto, ma al minuto 16:19 in powerplay – ossia in vantaggio numerico, Stillman nega la gioia ai tifosi di casa, e manda la gara all’overtime. Nel supplementare non succede niente a livello di score, così, la contesa viene mandata ai rigori: per Toronto parte Versteeg, ma viene arginato; per Florida Booth segna; così fa per i Maple Leafs Bozak. Florida ha la chance con Sartorelli, ma finisce “save”, parato. Armstrong per Toronto segna, e quindi serve l’intervento del goalie: il salvataggio su Higgins dà dunque ai bianco-blu canadesi un’importante vittoria, che dà un po’ di respiro alla deficitaria classifica dei canadesi.

La schedule prosegue con Ottawa Senators-New Jersey Devils, sfida tra due nobili decadute. Alla fine i due punti entrano nella cassaforte di una New Jersey, che dopo un pessimo inizio, hanno deciso di far ritornare sulla panchina l’ex coach Lemaire, il quale ha per ora ridato linfa e vitalità ad un roster che obiettivamente non era così inferiore alle altre rivali divisionali. Ottawa invece è in piena crisi e lotta per non cadere nelle ultime posizioni in Conference. Venendo al match, dopo un primo periodo chiuso a reti inviolate, pronti via, dopo :35 secondi i Devils segnano con Palmieri. Al 5:09 in powerplpay, i Senators pareggiano col veterano Kovalev.

La situazione di parità viene infine rotta dal guizzo, dal tiro di polso dell’altro altrettanto veterano Zubrus, che così regala ai ragazzi di Lemaire un’altra gioia. Per NJ questa è la quarta vittoria casalinga consecutiva, e nelle ultime dieci sono 7-1-1. Ottawa come accennato, è ancor di più in cattive acque, anche perchè quest’anno la Eastern è davvero una Conference “corta”, ravvicinata, come record.

La gara successiva è stato il terzo incontro stagionale tra Bruins e Hurricanes. E per la terza volta, a sorridere sono stati ancora i Bruins, questa volta impostisi con un “corto” 3-2, in trasferta. Tra l’altro, di nuovo sul ghiaccio del RBC Center si ritrovavano anche alcuni dei giocatori che pochi giorni fa disputarono sia gli Skill Challenge sia l’All Star Game. Passato il primo periodo, nel secondo, “fuoco alle polveri”: Paille porta avanti i Bruins, ma subito dopo Ward riequilibra le sorti.

Così andiamo al terzo periodo, dove Boston con Horton e Bergeron prende abbrivio e scappa; Carolina tenta una disperata rimonta, con Corvo al minuto 8:05, ma alla fine non basta. A questo punto, per il goalie di boston Thomas, un personale record di 25-5-6 in stagione-pareggio con l’altro grande portiere di stagione, Hiller di Ananheim, ma soprattutto altri due punti in cassa per una proficua e molto positiva corsa ai playoffs. Per Carolina, Boston è proprio la sua nemesi, per ora, la rincorsa ai “piani medio-alti” della classifica deve subìre un brusco stop.

La temperatura comincia a scaldarsi, in vista delle successive gare al cardiopalma. Ma come “prologo”, un interessante Islanders-Trashers. Allo stop per l’All Star Game, Atlanta non era messa male in classifica, anche se nelle ultime dieci il record parlava di 2-5-3. Gli Islanders invece sono anche alle prese con parecchi infortuni, che, oltre ad una sorta di “maledizione” che li vede sempre relegati sul fondo della Conference, ne stanno minando il prosieguo.

Sulla carta quindi, il compito per i Trashers non sembrava così proibitivo. Invece, gli Islanders hanno sfoderato tanto una grande prestazione, quanto un Kyle Okposo da 2 goal, un assist-quindi 3 punti, davvero impressionante. Tuttavia, la gara non era iniziata al meglio, in quanto nel primo periodo sono stati i Trashers a portarsi avanti, con Meyer. Poi, dal secondo tempo, Okposo ha preso “possesso” del terzo difensivo dei Trashers e ha guidato i suoi alla vittoria. Vittoria impreziosita anche dalle marcature di Parenteau e Hamonic. Quindi, per Atlanta una brutta battuta d’arresto, mentre per la “NY più debole” un buon viatico per il delicatissimo compito successivo, ossia la gara con i Penguins.

Ed eccoci ad uno dei match più caldi, sentiti ed affascinanti della serata ma anche della Lega stessa: Rangers contro Penguins, sul ghiaccio del Madison Square Garden, “The most famous arena in the world”.

In stagione, finora le due squadre si sono incontrate 3 volte, con 2 vittorie per i Rangers(3-2 in OT, e 4-1 a Pittsburgh), mentre Pittsburgh ha sconfitto i Rangers in casa al Madison per 4-1. E questo quarto match si giocava a NY. Il primo periodo è filato abbastanza liscio, fino a quando, “coming from behind”, sotto porta, Proust ha corretto il tiro di Wolski.

In apertura di seconda frazione, al minuto 1:41, Anisimov, porta i Rangers sul più tranquillo 2-0. Ma anche se non poteva ancora contare sui suoi due gioielli Malkin e Crosby, fuori per infortunio, Pittsburgh ha dato vita ad una furiosa rimonta: Jeffrey, Rupp, Kunitz, in 8:42 hanno ribaltato la contesa, dando ai Penguins un inaspettato 3-2. Ma NY non molla la presa e riporta tutto in equilibrio con Callahan.

Anche in questo caso, l’overtime passa e quindi si va ai rigori. I due goalie si presentavano con statistiche nei rigori abbastanza similari: Lundqvist ha il 24% in carriera, Fleury il 28%. Si parte: tutti i giocatori che si cimentano sbagliano.

Arriviamo così agli ultimi due candidati. Parte per i Penguins Jeffrey, che questa volta segna. Tocca a Gaborik tentare il pari, ma Fleury neutralizza anche questo, e dà così ai suoi un’altra importante vittoria, che consolida Pittsburgh come una delle grandi contendenti dei Flyers e Lightnings.

Per New York, dopo la vittoria sempre ai rigori con i Capitals, seconda sconfitta, dopo quella brutta con i Panthers. Ma la corsa ai playoffs per i “blueshirt” non sembra così irta di ostacoli, serve solo un po’ di fortuna e magari un pizzico di concentrazione e grinta in più, per portare a casa una gara che si era messa molto bene.

Il prosieguo della nottata ha visto sul ghiaccio di Washington, sfidarsi i Capitals padroni di casa, contro i Canadiens. La contesa si incanala lungo la “via che porta ai Capitals” sin dal primo periodo. Infatti i padroni di casa, con Perreault e Knuble, portano ai Capitals un bottino di due goals molto pesante e promettente per il resto della gara. Invece, prima Gionta e poi..ancora..Gionta, riporta i suoi in linea di galleggiamento.

Sia il terzo periodo che l’overtime scorrono via lisci. La vittoria, e il punticino che comunque entra in entrambe le “sideline” verranno decisi dagli shootout. L’unico goal, quello poi decisivo, viene siglato da un giocatore che durante i 60 minuti di gioco è rimasto parecchio “in ombra”, ossia Brian Gionta.

Con questa vittoria Montreal risale la china e si affaccia verso i primi otto posti, quelli utili per l’approdo alla post season. Washington invece cade per la quarta volta nei tempi supplementari, e per la quarta anche nei rigori. L’ultima vittoria nei tempi regolamentari e l’ultima cronologicamente è con gli Hurricanes, a novembre. “Big troubles” in quel di Washington.

Infine, come ultima gara del martedì di Eastern Conference, altra gara al cardiopalma, Flyers che rendevano visita ai talentuosi e lanciatissimi Lightnings. Che non si sono minimamente fermati e anzi hanno “blanked” coperto i malcapitati flyers con la bellezza di 4 goal.

E dando al loro nuovo portiere, Roloson, “fuggito” dagli Islanders, di registrare il proprio quarto shuout del mese. Pronti via e nei primi due minuti Tampa Bay fa perentoriamente capire che quella che si prospetta sarà una lunga serata: doppietta di Purcell e Flyers “tarpati”. In chiusura di frazione, Downie rende più corposa la sinfonia Lightning.

Il secondo periodo fila liscio, e nel terzo, la contesa viene definitivamente chiusa dalla marcatura di Stamkos. Per Tampa arriva la sesta vittoria di fila, per Roloson il quarto shutout stagionale, per Stamkos il trentanovesimo goal. Quindi, grandi numeri per una Tampa Bay ritornata sugli alti livelli che aveva raggiunto nelle ultime stagioni. Philadelphia invece subisce una brusca battuta d’arresto, che però non mette in pericolo il consolidato primo posto in Conference.

Nella notte di mercoledì, la Eastern ha presentato meno gare della precedente. I molto in difficoltà Senators hanno ospitato i redivivi e sempre temibili, nonchè molto esperti Red Wings di Detroit. Già lo score parla molto chiaro su come si sono presto risolte le sorti del match: 7-5 per Detroit.

Ma come viene riportato in apertura dell’articolo di recap della sfida, Johan Franzen dovrebbe augurarsi di salire più spesso in Canada e ad Ottawa nello specifico: il perchè è molto semplice. dei 7 goal segnati dai suoi, 5 arrivano proprio dalla stecca, oltre che dal talento immenso, del numero 93 dei Red Wings. Comunque sia, il primo periodo è stato il giusto preludio ad uno show: dopo il vantaggio per Ottawa portato dal solito Kovalev, Franzen comincia a prendere sempre più spazio sul proscenio.

In :48 secondi, ribalta lo score, portandolo sul 2-1 Detroit. Ottawa però non ci sta e in meno di tre minuti porta lo score sul favorevole 3-2. Durante il secondo periodo, ancora Detroit scappa, con Draper e Kronwall, ma Ottwaw rintuzza con Michalek. Infine, nella terza frazione, Franzen, al trentesimo secondo di gioco, al minuto 7:10 e al 19:26-empty net goal, goal a porta vuota, fissa il punteggio sul 7-4.

I padroni di casa segnano l’ultimo inutile goal con Michalek, che rende meno pesante la disfatta. Dunque, 7-5 per gli ospiti, e record stagionale per Franzen, il primo in stagione a segnare cinque goal in un’unica partita. Per Ottawa arriva così l’ottava sconfitta in fila e 1-10-4 nelle ultime 15 uscite. Non vince dal 16 dicembre, contro i Penguins, e 0-6-1 in casa. Per Detroit vittoria che serve a consolidare il secondo posto, sempre all’inseguimento di una Vancouver davvero lanciatissima.

Ma la stagione è ancora lunga, e appunto, a lungo andare, tra Canucks e Red Wings, uno dei fattori per mantenere il controllo sulla conference sarà anche l’abitudine ad “alte vette”.

La nottata prosegue con Islanders-reduci dalla importante vittoria contro i Trashers, che fanno visita ai Penguins. Ecco, cambio di registro, di scena, veramente drastico per i malcapitati Islanders, che vengono sommersi da 3 goal, di Kennedy, Kunitz e Talbot. Buona prestazione anche del goalie di Pittsburgh, prima che gli si “chiudesse la vena” e se la prendesse con il dirimpettaio DiPietro. Il titolare Fleury ha comunque assicurato lo shutout.

I goal di Kennedy, Kunitz e Talbot sono arrivati tra il primo ed il terzo periodo, e anche dalle statistiche si evince che Pittsburgh ha avuto vita facile. Anzi, con questa, fanno undici vittorie in fila per i Penguins contro gli Islanders. Che con questa ennesima sconfitta, ritornano in fondo alla Conference, mentre i Penguins, attesi dall sfida contro i Sabres, salgono di altri due punti e si consolidano all’inseguimento della coppia Bruins-Tampa.

Chiudeva la nottata Florida-Montreal. I Panthers partono bene, con Timmins che porta avanti i giocatori dellal Florida. Montreal però non si lascia sorprendere e con Halpern pareggia nel secondo tempo. Infine, nel terzo periodo, Plekanec e ancora l’eroe di Washington Gionta portano i canadesi sul più sicuro 3-1. Florida risponde in ultima istanza con Weiss. Per la seconda volta di fila, i Canadiens vincono 3-2.

Statisticamente, Montreal, dopo il tracollo 4-1 con Tampa Bay, era scesa a 3-12 quando concedeva per prima il goal agli avversari ed era 0-11 quando era sotto nei primi venti minuti. Dopo quella debacle, i record sono mutati in 7-2-2 e 4-1-1. E dirò di più, dal 30 dicembre, Montreal è 9-2-3, e con questa vittoria, supera i Rangers per il sesto posto nella Conference, e si trova ora ad un punto dai Capitals.
Per giovedì notte, altre sfide interconference, prime tra tutte Nashville-Philadelphia e poi Dallas-Boston. Per il resto, un altro capitolo della “Hudson river rivalry”, tra Devils e Rangers;  e infine altro episodio di Carolina-Toronto.

In primis, si è partiti alla grande con la rinnovata sfida tra Stars che facevano visita ai Bruins, che oltre alla vittoria casalinga per 6-3 per i Bruins, ha anche prodotto una serie di “fights”, scazzottamenti che hanno davvero scaldato l’ambiente del TD Bank North Garden. Venendo al match, Boston chiude i giochi già alla fine del primo periodo: Lucic, 2 volte Bergeron, e Thornton danno ai Bruins il 4-0 iniziale.

Nel secondo tempo, Dallas si fa vedere solo con Skrastins. Nel terzo tempo, ancora Dallas, con Morrow e Richards, mette un po’ di pepe sulla gara, ma Boston chiude con Sequin e Marchand. Come anticipato, il match non è stato solo di hockey, ma anche i minuti di penaltià sono stati determinanti. Tra primo e secondo periodo, penalità da 5 minuti sono fioccate più che se qualcuno avesse registrato un “hat trick”.

A questo punto, Boston può pensare alla prossima sfida di sabato con San Jose, e godersi per ora il solitario terzo posto in classifica. Dallas al contrario, con questo stop vede avvicinarsi i Predators di Nashville. Quindi, attenzione massima per i texani.

La serie stagionale tra Hurricanes e Maple Leafs per ora ha arriso agli Hurricanes, in vantaggio per 2-0. Giovedì però Toronto si è presa una perentoria vittoria e ha ripreso il cammino verso un finale di stagione più convincente e soddisfacente.  Alla fine tutte e due le squadre navigano in acque un po’ difficili, quindi questa sfida può essere un buon viatico.

Dopo il primo periodo a reti bianche, nel secondo tempo Toronto aumenta la pressione, e passa per due volte, con McArthur e Boyce. La contesa viene definitivamente chiusa e la vittoria per i giocatori di Toronto con il goal di Versteeg. Adesso, Toronto sale a 47 punti, Carolina si ferma e rimane a 56 punti, sempre ad un punto dai Trashers. E sabato ci sarà proprio Atlanta-Carolina, a Raleigh.

La seconda sfida interconfernziale è tra i Predators e i Flyers, sul ghiaccio di Philadelphia. I goal sono arrivati nel primo e terzo periodo: prima segnatura per i Flyers con Carter, Nashville pareggia con Goc. Anche nel terzo, continua il botta-risposta, ma alla fine Phila prevale: i due goals di Leino, cui Nashville risponde solo con Ward, permettono ai Flyers di portare a casa due pesanti ed importantissimi due punti, che permettono a Phila di consolidare il primato in Conference, e storicamente, di “pareggiare” il record degli stessi Flyers delle stagioni 1973-1975, raggiungendo il terzo miglior record della storia della franchigia(34-13-5).

Per Nashville invece una frenata alla rincorsa al terzo posto in Western Conference, ma comunque Dallas non è ancora così lontana-65 per Dallas, 61 per i Predators.
“Last but not least”, derby del fiume Hudson, Devils contro Rangers, al Madison. La partita finisce con la vittoria dei Devils per 3-2, portando il “resurging record” dei Devils a 8-1-1.

Come dice nhl.com, non ci sono stati festeggiamenti esagerati, ma comunque, qualcosa di positivo sta succedendo in quel di East Rutherford, e nello spogliatoio dei Devils. Per i Rangers, invece, terza sconfitta in fila, e sabato dovranno vedersela con gli inseguitori Canadiens.

Ma venendo alla partita, tra primo e metà del secondo tempo, New Jersey parte alla grande: Kovalchuck, Zubrus, Rolston portano gli ospiti sul 3-0. Quindi Rangers “stunned”, storditi. Ad ogni modo, con un moto d’orgoglio, i Rangers ci provano a rimontare, con Callahan e Prospal, ma alla fine non riesce il miracolo. In stagione, fino ad adesso, New York aveva vinto tutti e tre i precedenti match. Ma evidentemente, quelli erano “altri” Devils. Per New Jersey, back-to-back game night, perchè dovranno vedersela con i Panthers.

Venerdì, tre gare per i team di Eastern Conference, il programma prevedeva Pittsburgh-Buffalo, Florida-New Jersey, e Washington-Tampa Bay. Si parte con Panthers-Devils. Al face-off i Devils erano al quattordicesimo posto, Florida al decimo. Per quanto riguarda il primo periodo, finisce in parità, con Florida che parte bene con Higgins, NJ però rimonta alla grande con Zajac ed Arnott, ma Wideman riporta in equilibrio le sorti. Nel secondo, NJ tenta di scappare con Fayne, ma infine, Florida pareggia di nuovo, al 12:52 del terzo tempo. Si va quindi all’overtime, dove Olesz, al secondo minuto, punisce i Devils, regalandosi una vittoria molto importante. Adesso Carolina è a 4 punti, Atlanta a 5.

La seconda sfida della serata è stata un Buffalo-Pittsburgh per forti di cuore. Pittsburgh poteva sorridere per il ritorno dopo tanto tempo di una delle due sue stelle, Evgeni Malkin. Ma purtroppo il forte russo ha dovuto alzare bandiera bianca per un colpo al basso ventre che lo costringerà a stare ancora fuori dal lineup. Per quanto concerne il match, Buffalo mette subito sotto Pitt, con due goal, di Gaustad e Grier. Ma dal secondo periodo, Kennedy, Jeffrey e infine Cooke danno ai Penguins l’abbrivio per il pareggio e il definitivo sorpasso, e danno anche ai Penguins una determinante vittoria e portano il già positivo record dei Penguins a 72 punti su 53 gare, 5 vittorie di fila e 8-2 nelle ultime dieci, ad un punto e a ridosso dei capofila Flyers.

Ultima gara del venerdì Washington contro Tampa Bay. Proprio in questa importantissima e delicata sfida, finalmente per i Capitals, le loro grandi stelle, Ovechkin, Backstrom assurgono a protagonisti: per il fenomeno russo Ovechkin 1 goal e 3 assist-4 punti; per lo svedese Backstrom, 2 goal e 2 assist-altri 4 punti. Il primo periodi finisce sull’1-1: Tampa segna con Purcell, ma Washington risponde  prontamente con Backstrom. Nel secondo, Ovechkin e Laich ridanno un piccolo “cuscino” a Waashingto, ma Tampa ancora si fa vedere con Clark. Nel terzo e ultimo tempo, Tampa non riesce a trovar le giuste contromosse ai Capitals, che segnano ancora con Backstrom e con un ENG-empty net goal, con Chimera, su assit di Ovechkin e Backstrom. Ora, quindi, Washington sale a 66, Tampa rimane ferma a 69, ma sempre seconda in Conference, e sempre all’inseguimento dei Flyers.

Per sabato, la schedule prevedeva Boston-San Jose, l'”Original Six face off” tra due delle sei squadre che formarono la primitiva Nhl, ossia, Canadiens contro Rangers. La serata è proseguita con Toronto-Buffalo, Ottawa-Islanders; per finire con Dallas-Philadelphia e Atlanta-Carolina che aveva molti motivi d’interesse.

Partiamo da San Jose-Boston. La partita finisce 2-0 per gli squali, i goal arrivano da Couture nel primo periodo e Setoguchi con un Empty Net Goal al 19:57 del terzo tempo. Tra le tante chiavi di lettura del match, lo scontro tra due grandi portieri, Niemi per SJ-ed ex Chicago, e Thomas. Alla fine l’ha spuntata Niemi, che insieme ai suoi compagni, vince la settima gara su otto, e raggiunge la quarta piazza in Western Conference.

Per Boston, al contrario, una partita nata male e finita peggio, e tante difficoltà. Comunque, la corsa ad un posto per i playoffs è ancora lunga e i Bruins si faranno rispettare.

Il succoso prosieguo è stato un “Original Six showdown”, tra due delle sei originarie squadre che fecero nascere quella che sarebbe poi diventata la Nhl, ossia, Montreal contro New York. La partita è stata parecchio avvincente, anche perchè in palio c’erano sì i due punti, ma anche un posto più vicino ai playoffs. Alla fine l’hanno spuntata i padroni di casa di Montreal, che con due goal, di Gomez-ex Rangers, e con l’ENG di Plekanec, raggiungono la sesta casella nella Eastern, regalando a Montreal un ottimo 2-0, e relegando i Rangers ad una settima posizione, e a tre punti di distanza.

Inoltre è la quinta volya consecutiva che i Canadiens battono i rivali, lasciando loro la pochezza di 4 goal segnati. Per i Canadiens, dopo la debacle con Tampa, il record dice 10-2-3 nelle ultime 15; NY è 0-3-1 nelle ultime 4 e 3-6-1 nelle ultime dieci. Non proprio confortevole e per niente un buon viatico per il prosieguo e per la ricerca-sempre affannosa, di uno spot per i playoffs, per una squadra che comunque ci aveva abituati a lottare sempre.

Il resto della nottata ha visto impegnati Sabres-Maple Leafs. La gara ha visto imporsi agevolmente e perentoriamente i Sabres col rotondo puteggio di 6-2, sul ghiaccio di casa. I goal sono arrivati nel primo tempo da Pominville e Stafford.

Il secondo periodo è stato però il più prolifico, con Buffalo che segna con Gaustad, Connolly e il secondo personale di Stafford; Toronto segna solo con Culemin. Nell’ultima frazione, Beauchemin rende meno pesante il passivo per Toronto, che però subisce il sesto goal con Vanek. Ora Buffalo, con questa vittoria sale ancora un po’ in classifica, mentre Toronto perde un’altra buona occasione per migliorare il proprio record.

E a proposito di record, i Sabres sono 29-9-1  contro Toronto dal 2005/’06, l’ultima vittoria dei Maple Leafs risale al dicembre 2008. Quindi, quando Toronto incontra Buffalo, sa bene che si tratta di un cliente molto, molto ostico.

La notte di Eastern Conference è proseguita con la gara tra grandi deluse della stagione, Ottawa che visitava il Coliseum, casa degli Islanders. Si poteva presumere che potesse essere una gara piuttosto fiacca, dato che come speranze playoff le due franchigie non ne hanno molte, invece, la gara è stata parecchio frizzante. Già il primo periodo si è mostrato discretamente godibile: si finisce in parità, 3-3, con i goal per NYI di Moulson, Grabner e Schremp; Ottawa replica con Neil Fisher e Kovalev.

Il secondo periodo trascorre placido. Nel terzo, gli Islanders assestano due fendenti molto dolorosi, con ancora Schermp e infine, in inferiorità numerica, ma con la porta avversaria sguarnita, Nielsen ha gioco facile nel trafiggere i Senators. Con questa vittoria, la forbice tra i due team si riduce ad un punto, ma si tratta davvero di una magrissima consolazione, in quanto i playoff, l’ottavo posto, sono ancora dannatamente lontani.

Succesivamente, ci siamo spostati di poche miglia e abbiamo assistito sul ghiaccio di Philadelphia, allo scontro molto caldo, molto interessante, tra i capofila di Division e di Conference nella Eastern, i Flyers, che ospitavano i Dallas Stars, capofila della Pacific Division, e terzi in Western Conference. Phila parte subito bene, con Meszaros, che in chiusura di primo periodo, con uno snap shot, trafigge il goaile avversario.

Nel secondo intermezzo Powe rende più corposo il vantaggio casalingo, ma Dallas, grazie a Morrow, riapre le sorti e rende ancor più thrilling l’ultimo tempo. Ma grazie a Carter, i Flyers si aggiudicano la partita, e, unica squadra in stagione, non hanno ancora registrato uno shutout-ossia una partita vinta non permettendo all’avversaria di segnare, lasciandola cioè a zero. Shutout o meno, nel 2011 i Flyers sono 12-3.

Per il goalie di Dallas, Philadelphia è la sua nemesi: 0-10-1 in 11 match giocati contro i Flyers. Stars che non battono i Flyers dal dicembre 2007, e in totale, sono 39-67-32 nei match disputati finora. Per Phila è invece il quarto successo negli ultimi quattro incontri. Con questa vittoria, i Flyers “volano” a più tre sui Penguins in Division, più 6 su Tampa Bay. Dallas invece si ferma e rimane terza in Conference.

L’ultima gara per le Eastern era Atlanta-Carolina, ottava contro nona in classifica. Per Carolina, la ghiotta opportunità di finalmente sopravanzare i diretti rivali all’ottavo posto, dato che le precedenti due opportunità erano sfuggite proprio ai ‘Canes.

Atlanta dal canto suo, doveva mantenere il vantaggio, dato che aveva anche giocato due incontri in più ripsetto a Carolina. Il match si mette subito bene per Atlanta, che segna con Bergfors, intorno alla metà del primo tempo. Carolina non si disunisce e con Staal, nel secondo intermezzo, pareggia. Infine, nel terzo tempo, Sutter e Tlusty, portano avanti i ‘Canes, che però vengono raggiunti dai goal di Sopel e Bogosian.

Si va quindi ai supplementari, dove al minuto 02:48, Cole trova il pertugio giusto, e trafigge Pavelec, regalando il 4-3 finale e ai suoi compagni l’ottavo posto a Carolina-che tra l’altro deve giocare ancora due gare rispetto ad Atlanta. Tuttavia, ora sono alla pari, e i Rangers, in tremenda difficoltà, soprattutto di risultati, sono solo a 4 punti di distanza.

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