Jason Arnott, cavallo di ritorno per i Devils

L’Atlantic division regala campioni come Crosby, Kovalchuk, Carter, Gaborik e Tavares, senza dimenticare Brodeur, Fleury e DiPietro, e se l’appetito vien mangiando prepariamoci alla grande abbuffata!

New Jersey Devils

(2009/10 103 pts 48 W 27 L 7 Ot eliminati al primo turno contro i Flyers, 4 a 1)

Acquisti: Arnott, Volchenkov, Tallinder, Hedberg

Cessioni: Martin, Skoula, R. Niedermayer

Del disastro della scorsa stagione ha pagato subito un pezzo di storia, coach Lemaire lascia la panchina della squadra che guidò alla prima Stanley Cup della sua storia per essere rimpiazzato da John MacLean.

Il primo obiettivo dell’estate è Ilya Kovalchuk, a tutti i costi e con tutte le forze, la sua telenovela si conclude con l’accordo con l’attaccante che spegne le speranze di tutte le contendenti al pezzo pregiato dei free agent.

Ancora meglio va con un lieto ritorno, quello di Super Jason Arnott che riveste la casacca che gli ha fatto alzare al cielo la sua unica Stanley Cup nel 2000, coppa decisa proprio da un suo gol d’oro contro i Dallas Stars. Dopo i record personali Martin Brodeur è più che mai deciso a giocarsi un’altra finalissima, col veleno accumulato nella scorsa stagione quando proprio nelle gare che contano il giocattolo Devils si è rotto.

New Jersey spera di non dimenticare come si segna un gol nonostante si abbia in squadra Parise, Kovalchuk ed Elias, fantasmi di postseason. Da tener d’occhio Travis Zajac pronto a riconfermarsi in zona gol per migliorare le 25 reti del 2009/10.

Se ingrana Kovalchuk la finale della Stanley Cup non è poi un miraggio cosi lontano.

Pittsburgh Penguins

(2009/10 101 pts 47 W 28 L 7 Ot eliminati al secondo turno dai Montreal Canadiens, 4 a 3)

Acquisti: Michalek, Martin, Comrie, Asham

Cessioni:  Gonchar, Guerin, Eaton, Ponikarovski, Fedotenko

La Mellon Arena casa dei Pinguini dall’anno di nascita, il 1967, ha chiuso con una notte da incubo, quella che ha sancito l’eliminazione dei Penguins in gara 7 contro i Canadiens (nel 1967 proprio gli Habs vinsero il 1°incontro dell’Arena). Niente bis nella coppa e tutti a chiedersi il perché, il perché pur avendo due dei cinque migliori giocatori della lega non si è mai vista una squadra affamata nei playoff, il perché Fleury sia stato vittima di amnesie e rimbalzi sulla balaustra, del come mai Malkin abbia deciso di entrare in letargo proprio quando il caldo del mese di giugno riscalda anche un russo.

Di mille domande restano poche risposte, di certo si volta pagina, si saluta il grande Sergei Gonchar Re del power play accasatosi nei Senators e Bill Guerin, partner di Crosby e Kunitz nella prima linea campione 2009, si dice addio alla Mellon Arena casa dei tre trionfi della franchigia e benvenuto alla spaziale Consol Energy Center. Dove cambia Pittsburgh? Sicuramente in difesa, Zbynek Michalek e Paul Martin compensano le cessioni e regalo un tocco di classe in più, la scommessa Comrie può essere una follia, il vero grande acquisto è in casa, con Jordan Staal pronto al rientro dopo il grave infortunio che gli ha fatto salutare il ghiaccio a maggio. Se Bylsma riesce a ridare fame e cattiveria come due stagioni orsono ci si gioca la Stanley Cup.

Philadelphia Flyers

(2009/10 88 pts 41 W 35 L 6 Ot Finalista Stanley Cup)

Acquisti:  Zherdev, Shelley, O’Donnell, Meszaros

Cessioni:  Gagne, Asham

Ripetere il miracolo playoff 2010 sembra un azzardo. I Flyers, squadra-infermeria dello scorso anno, hanno fatto sognare la marea arancione del Wachovia Center pur sapendo che Toews & Kane rappresentano un altro pianeta di Nhl. Di quelle notti magiche è andato via uno dei protagonisti, Simon Gagne, splendido risolutore offensivo che per questioni salariali ha preferito Tampa Bay ai Flyers, cosi come Asham ha deciso di diventare un nemico vestendo la maglia di Pittsburgh.

A Philadelphia resta cosi un’estate dove arrivano le conferme di “Rocky” Carcillo e Michael  Leighton, la tristezza per aver sfiorato una Stanley Cup nonostante l’età avanzata di Pronger (è un guerriero da non sottovalutare mai) e con una serie di sfortune che colpiscono soprattutto chi decide di difendere la gabbia Flyers.

Si riparte dalle certezze di Danny Briere, Jeff Carter e Brian Boucher, un roster non all’altezza dei sogni di una tifoseria vicecampione ma che come ha insegnato la scorsa stagione dura da affondare specie se la difesa è la migliore della lega, mai dare niente per scontato con la squadra della città di Rocky Balboa in Nhl.

New York Rangers

(2009/10 87 pts 38 W 33 L 11 Ot fuori dai playoff)

Acquisti:  Fedotenko, Biron, Frolov, Boogard

Cessioni:  Jokinen

Che la Grande Mela fosse la città più ammirata del mondo è risaputo, che i Rangers siano metà turistica dei giocatori di hockey un po’ meno. La scorsa stagione è finita col dramma di un’eliminazione all’ultima partita dai playoff a favore dei Flyers poi finalisti, col senno di poi cosa sarebbe potuto accadere ai Rangers?

Marian Gaborik ha fallito il suo obiettivo di ridare un senso ai Rangers dopo gli anni d’oro di Messier, Jokinen ha disputato un’annata più contro se stesso e la sua delusione che a favore della sua squadra. Cosi senza colpi strepitosi la maglia Rangers è meta di giocatori provati e mandati a formarsi nelle leghe minori, senza trovare un Crosby o un Nash, o un qualsiasi personaggio che più si avvicini ad un leader.

New York è una città che fa sognare, I Rangers non chiedono la luna ma solo regalare una gioia in più del passato, se è nato un cuore nell’animo della squadra è bene che si faccia notare, altrimenti attenzione al sorpasso dei cugini.

New York Islanders

(2009/10 79 pts 34 W 37 L 11 Ot fuori dai playoff)

Acquisti:  Eaton, Jurcina, Wisniewski, Parenteau

Cessioni: Bergenheim, Jackman

John Tavares atto II°, il baby prodigio degli Islanders ha chiuso la stagione di apprendistato e ora richiede la qualifica di stella della Nhl, il salto di qualità dei cugini poveri della Grande Mela si riscontra nei numeri, 61 punti nel 2008/09 79 nel 2009/10 e vacanze estive arrivate in anticipo ma non a natale come due stagioni fa.

Attendendo che la fortuna baci il suo portiere DiPietro gli Islanders piazzano l’esperienza di Eaton e Wisniewski che intorno al gioiellino Tavares fanno ruotare i lampi di genio di P.A. Parenteau, di Blake Comeau e di Josh Bailey, scommessa offensiva degli Islanders dopo i 35 punti dello scorso anno. I playoff sono un miraggio, questa volta più vicino del previsto.

L’Atlantic division negli ultimi tre anni ha regalato una squadra alla finalissima della Stanley Cup, e una coppa alzata dai Penguins nel 2009, le stelle ci sono e i presupposti per mantenere l’alto standard di classe sono presenti, alla Nhl l’ardua sentenza.

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