Week piuttosto delicata per i quarterback, che nel bene o nel male sono stati i protagonisti positivi o negativi dei match che li hanno visti impegnati, in diversi casi vinti o persi per le loro giocate o i loro errori; tra questi non fa quasi più notizia la stella di Baltimore Lamar Jackson, ormai sempre più lanciato verso un titolo MVP che sembra essere ampiamente alla sua portata dopo le prestazioni subilimi che sottopone settimanalmente agli occhi dei fans, non ultima quella con cui ha spazzato via i Texans, potenziali contender per la American Conference, lanciando per 222 yards e 4 TD pass.

Sulla stessa linea la prova del suo giovane collega Kyler Murray, che nonostante la sconfitta dei Cardinals contro i rivali 49ers e delle statistiche non proprio eccelse continua a mostrare ampi sprazzi del suo talento sul terreno di gioco, confermando di saper mantenere anche un certo sangue freddo nei momenti clou delle partite, lanciando per 150 yds, 2 touchdowns, e correndo per 67 yards, 1 TD, nonostante la costante pressione cui l’ha sottoposto la difesa di San Francisco.

TOP 5

Dak Prescott
Leader dell’attacco dei Cowboys che sta ricevendo elogi da parte di esperti e addetti ai lavori, il prodotto di Mississippi State ha dominato la scena nella Motor City, complice l’assenza del collega e avversario Matthew Stafford, guidando i texani ad una facile vittoria in trasferta che li tiene saldamente in ballo per la corsa playoffs; sempre convicente sui pass, 29 completi su 46 per 444 yards e 3 TD, ha sopperito alle inattese difficoltà mostrate dal gioco palla a terra orchestrando un passing game che ha coinvolto sette compagni di squadra, esaltando particolarmente l’ex Packers Randall Cobb, 115 yds, 1 touchdowns, e il giovane Michael Gallup, che ha chiuso con 9 prese per 148 yards. Numeri che ha potuto mettere insieme grazie al prezioso contributo di una linea offensiva dominante, come da lui stesso riconosciuto al termine del match “La nostra OL ha fatto un ottimo lavoro concedendomi del tempo; ho avuto la possibilità di leggere le progressioni una prima volta, poi una seconda volta, e alla fine ho trovato il ricevitore aperto a cui lanciare.

Josh Allen

Josh Allen

Il second year da Wyoming continua il percorso di crescita giocando una partita sublime a Miami, contro i rivali Dolphins che mostrano ulteriori segni di ripresa e non sono più la squadra facilmente battibile vista in campo ad inizio stagione; conscio di questo e della vittoria a sopresa che la scorsa settimana il team della Florida ha ottenuto in trasferta ad Indianapolis, il quarterback dei Bills decide di indirizzare il match alla sua maniera, tenendone costantemente in mano le trame, con corse personali o lanci millimetrici. Una condotta che alla fine della giornata gli ha permesso di pareggiare il career high con 4 touchdowns realizzati, 3 su pass ed 1 su run; a condire il tutto altri numeri importanti, 21 lanci completati su 33 per 256 yards, senza subire alcun intercetto, e 56 yds conquistate sul terreno, 36 delle quali accumulate con un’unica portata che ha consentito a Buffalo di mettere a segno facilmente altri 3 punti con un field goal, utili anche questi per conquistare la decima vittoria della stagione ed inanellare il miglior record, 7 win, 3 loss, negli ultimi 20 anni della loro storia.

Atlanta Defense
Tutto un altro reparto rispetto a quello visto in campo fino a poche settimane fa, infatti dall’ultimo quarto del match contro Seattle dell’ottava settimana di National Football League i Falcons non hanno più concesso alcun touchdown agl’attacchi che si sono trovati di fronte, tenendo fuori dalla propria endzone sia i New Orleans Saints sette giorni fa che i Carolina Panthers Domenica; da quella sfida con i Seahawks la D di Atlanta ha messo a segno 13 sacks e fatto registrare 25 quarterback hits, tenendo sotto costante pressione il backfield avversario grazie alle giocate dei vari Grady Jarrett, Adrian Clayborne, Takkarist McKinley, Allen Bailey e Vic Beasley, giocatore totalmente rigenerato nelle recenti uscite. Alla luce dei risultati recenti contro le rivali divisionali e con tre match su sei ancora da disputare che li vedrà impegnati contro dei team della NFC South, per il team allenato da Dan Quinn non è ancora arrivato il momento di staccare la spina.

Maxx Crosby

Maxx Crosby
Prima di lui solo un certo Khalil Mack era riuscito a mettere a segno 4.0 sacks nella stessa partita vestendo la divisa dei Raiders, e tra i due il valore sulla carta, stando a quanto accaduto nei Draft che li hanno visti protagonisti, è nettamente diverso, come certificano le 101 pick di differenza intercorse tra la scelta del giocatore attualmente ai Bears, 5a scelta assoluta nel 2014, e quella del prodotto di Eastern Michigan, centoseiesimo prospetto selezionato, quarto round, nel corso del Draft NFL 2019; una differenza che però sul campo domenica scorsa è stata quasi del tutto annullata, grazie ai 4 placcaggi, 3.0 tackles for loss, 1 forced fumble fatti registrare contro i Bengals e alle 4 occasioni in cui ha inchiodato al terreno Ryan Finley. Non male per un ragazzo che ha chiuso la carriera NCAA con 41.0 tkl for loss e 20.0 sacks all’attivo.

Colts Running Game
La sconfitta inattesa di sette giorni fa con i Dolphins ha costretto il coaching staff dei Colts a rilanciare immediatamente Jacoby Brissett nella posizione di quarterback anche se non ancora pienamente recuperato dall’infortunio ed ha chiamatao ad una reazione immediata il team, che per tutta risposta ha sfoderato la miglior prestazione degli ultimi tre lustri sulle corse, collenzionando ben 264 yards nella sfida divisionale contro i Jaguars; terreno accumulato soprattutto grazie alle portate di Marlon Mack, 14 run per 109 yds prima di uscire di scena per un infortunio alla mano che lo costringerà a saltare il resto della stagione, e di Jonathan Williams, che prima che partissero i titoli di coda ha fatto registrare il suo attuale career high con 116 yards conquistate in 13 corse.

WORST 5

Jameis Winston
Incontrare i Saints dopo la cocente battuta d’arresto casalinga subita con i Falcons la scorsa week non deve essere stato il massimo per Winston e i Buccaneers, già di per se abbastanza in difficoltà quando vengono chiamati a difendere sui pass, ma se nemmeno il loro quarterback cerca di far di tutto per tenerli in partita allora la cosa si complica e subire un passivo di 17 punti al termine della partita è un attimo; gioco di corse inesistente, tanto che il numero 8 risulta il miglior runner del team con 2 portate per 23 yds, e un passing game produttivo ma poco efficace nel quale lo stesso alumni di Florida State non riesce a tenere il bandolo della matassa, finendo per lanciare si 331 yards e 2 TD pass, ma anche per farsi pizzicare 4 volte dalla difesa avversaria. Un’altra prova negativa, e dopo il workout indetto dalla NFL, diversi tifosi Bucs iniziano ad invocare sottovoce il nome di Colin Kaepernick.

Deshaun Watson
Dipinta come una delle sfide clou di questa stagione quella tra Watson e Lamar Jackson si è conclusa nettamente in favore del secondo con Deshaun che per l’intera durata del match ha cercato di riordinare le idee e arginare la pressione cui l’ha sottoposto la difesa dei Ravens; un tentativo inultile che lo ha portato a giocare una delle sue peggiori partite da professionista con appena 169 yards lanciate e 1 intercetto, senza riuscire a segnare alcun touchdown o mettere in qualche modo in difficoltà i padroni di casa. Avrà la possibilità di rifarsi già questa notte, nel Thursday Night della dodicesima settimana contro i Colts.

Philip Rivers

Phillip Rivers

Altro quarterback, altra prestazione da dimenticare. Purtroppo il buon vecchio Philip lo conosciamo da tempo, nella giornata buona è uno dei migliori quarterback della lega, e ciò accade spesso, ma quando incappa in quella sbagliata sono dolori e inizia a commettere errori come fosse una matricola affacciatasi per la prima volta nel football dei grandi; nuova puntata di questa storia vista e rivista il match messicano contro i Chiefs, nel quale non è riuscito a sfruttare l’ottimo lavoro di una defense che è stata in grado di contenere il rivale Patrick Mahomes lanciando quattro intercetti sanguinosi per i Chargers e decisivi per l’esito finale del match. Dopo sedici stagioni a San Diego forse è giunto il momento di cambiare aria.

Cincinnati Bengals Offense
Non si può dire che coach Taylor non le abbia provate proprio tutte, vedasi anche il cambio di quarterback, ma nemmeno la presunta boccata di aria fresca prevista con l’inserimento di Ryan Finley dietro il centro è servita a risvegliare un attacco che continua a confermarsi tra i peggiori della lega, degno contraltare di una defense che in questo momento occupa saldamente le ultime posizioni del ranking: a stupire non sono tanto i turnover e gli altri errori, quanto l’assoluta incapacità di produrre e conquistare terreno da parte del reparto offensivo, in difficoltà sicuramente sulle corse ma soprattutto sui pass, come dimostrano le 1,4 yards di media conquistate dai wideout di Cincinnati, la peggiore di tutti i gruppi di ricevitori della lega. Ricostruire, ripartendo innanzitutto da un QB più affidabile, sembra ormai inevitabile.

Myles Garrett e Mason Rudolph

Myles Garrett e Mason Rudolph

Una scena che mai avremmo voluto vedere su un campo da football e che rischia di far passare questo Sport per quello che non è davanti agl’occhi di chi solo saltuariamente si interessa a notizie inerenti al Football Americano; inspiegabile, assolutalmente inspiegabile quello che è accaduto nei secondi finali del TNF disputato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, con vittima e carnefice che nel giro di pochi istanti hanno cambiato rapidamente interpreti riuscendo anche nella non facile impresa di alternarsi nel ruolo. Chi vi scrive, magari errando, ritiene che il primo a sbagliare è stato il QB degli Steelers, perchè la giocata di Garrett, seppur al limite, parrebbe assolutamente regolare e quanto accaduto subito dopo, con il giocatore dei Browns che ha stazionato per qualche secondo di troppo sull’avversario a terra, è una scena che si vede spesso sui campi, quasi sempre sanzionata immediatamente dagli arbitri; sanzionata appunto, pertanto è un po’ assurdo che Rudolph cerchi di farsi giustizia da solo facendo presa sulla parte posteriore del casco del difensore nel tentativo di sfilarglierlo, gesto che di per se, già durante lo svolgimento di un’azione di gioco viene considerato piuttosto violento e passibile di espulsione immediata, figuriamoci quindi se viene formalizzato ad azione praticamente finita. Ancor più riprorevole e assurdo invece quel che è accaduto pochi istanti dopo, con Garrett che cercando di restituire il favore al collega riesce nell’impresa e dopo decide di fare un’altra cosa severamente vietata dal regolamento, ovvero utilizzare il casco come un’arma, e scagliare lo stesso sulla testa del numero 2 rischiando di provocargli serissimi danni. Una situazione surreale, resa ancora più estrema dai calci con cui Pouncey ha colpito Garrett una volta che questo era stato contenuto e spinto a terra; speriamo che le squalifiche e le multe inflitte dalla NFL ai protagonisti, servano da monito perchè in futuro non si assista più a queste scene vergognose.

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