Prima settimana in doppia cifra per la National Football League che arriva alla decima tappa della regular season lasciando spazio a diverse sorprese, su tutte quella di un Atlanta sorprendentemente corsara a New Orleans, dove finalmente si rivede sugli scudi la difesa dell’head coach Dan Quinn, impegnata per tutto l’arco del match a dare un caloroso, quanto amorevole, bentornato al quarterback avversario Drew Bress, sbattuto ripetutamente a terra dai difensori dei Falcons; il veterano da Purdue aveva certamente immaginato di vivere una domenica diversa, soprattutto dopo la buonissima prestazione sfoderata nell’impegno precedente con i Cardinals, coinciso con il suo rientro in campo dopo lo stop dovuto all’infortunio subito al pollice.

TOP 5

Lamar Jackson
Reduce da un’ottima prestazione contro i Patriots il quarterback di Baltimore decide di concedere immediatamente il bis nella sfida divisionale contro i Bengals, dominata in lungo e in largo dal suo team ed utilizzata dal prodotto di Louisville come spot per la sua candidatura ad MVP di questa stagione; una season fin qui da incorniciare per Lamar, capace di brillare anche nelle uniche due sconfitte rimediate dai Ravens nelle prime dieci partite disputate grazie a delle giocate che resteranno a lungo negli occhi di ogni fan di questo fantastico Sport. L’ultima in ordine di tempo la corsa con cui domenica ha fatto letteralmente saltare sul divano i telespettarori, ammaliati dalla sua capacità di sfuggire ai tentativi di tackle dei difensori avversari con una serie di finte ed un rollout conclusivo che gli ha aperto le porte dell’endzone di Cincinnati; una run destinata ad entrare nella storia come ammesso dal HC John Harbaugh “Guarderemo quella corsa per decenni e decenni. Questo è un gioco che tutti nel paese vedranno domani pomeriggio. È qualcosa di raro.” e che impreziosisce ulteriormente la grandissima prestazione sfoderata dal numero 8, che ha inoltre chiuso la giornata con un pass rating perfetto, 158.3, per la seconda volta quest’anno, lanciando per 223 yards e 3 TD pass.

Derrick Henry

Derrick Henry

La scorsa settimana la scellerata decisione del coaching staff di Tennessee di concedergli solo due portate nel primo tempo ha influito pesantemente sull’esito finale del match contro Carolina, e la dimostrazione la si era poi avuta nel secondo periodo, quando per poco i Titans non ribaltarono il risultato proprio grazie alle sue run; coach Vrabel e i suoi colleghi riconosciuto l’errore hanno deciso di non ripeterlo nel match di domenica con i Chiefs permettendo al prodotto di Alabama di incidere pesantemente sulla partita con 188 yards totali e 2 touchdowns realizzati, il primo dei quali arrivato in seguito ad una galoppata da 68 yds dopo aver sfondato centralmente la difesa di Kansas City.

Patrick Mahomes
Stessa partita, lato opposto del campo, ovvero quello in cui ha giganteggiato ancora una volta il quarterback da Texas Tech, che pronti via ha pensato bene di deliziare il pubblico di Nashville con uno shovel pass per Travis Kelce eseguito in assoluta tranquillità, reso tanto semplice e fluido dai movimenti del numero 15 da sembrare facile come bere il classico bicchiere d’acqua; pulizia di lancio, tecnica di rilascio pressochè perfetta, calma assoluta nella tasca, tutte qualità che ormai abbiamo imparato ad apprezzare in Mahomes e che certificano ulteriormente la bontà di un giocatore che con le sue giocate ha tenuto in partita fino all’ultimo i Chiefs, portandoli ad un passo dal possibile overtime anche con gli ultimi pass completati nel match, da 23 e 5 yds per Demarcus Robinson, prima che Joshua Kalu bloccasse il calcio decisivo di Harrison Butker.

Christian Kirk
Certo che il destino è davvero beffardo se nella stessa giornata in cui fai registrare il tuo career high personale, 10 ricezioni per 138 yards e 3 touchdowns, la squadra per cui giochi esce sconfitta da una partita che ha avuto costantemente in pugno, ed è quello che deve aver pensato il talento da Texas A&M nel secondo immediatamente successivo al termine del match di Tampa, dove i suoi Cardinals non sono riusciti a strappare una vittoria che avrebbero per lunghi tratti meritato, soprattutto in considerazione delle ottime giocate confezionate dal WR al secondo anno in combo con il rookie quarterback Kyler Murray, che lo ha eletto a suo bersaglio preferito per l’intera durata della sfida. Abile a bruciare la matricola Murphy-Bunting nella prima segnatura da 33 yards e il terzo anno Ryan Smith nella seconda volata da 69 yds, ha impreziosito la prova domenicale con la presa da 15 yards nel quarto finale che aveva regalato l’ultimo, ma non decisivo, vantaggio della partita ad Arizona.

Jamal Adams

Jamal Adams

Dopo la prestazione di domenica non sappiamo se il padre George, scelto nel primo round del Draft 1985 dai Giants, rivolgerà ancora la parola al figlio, ma quello che è certo è che il giovane figliol prodigo Jamal ha sfoderato fin qui la sua miglior prova da giocatore professionista e inciso pesantemente nel derby newyorkese con un touchdown da 22 yard realizzato su ritorno dopo aver recuperato un pallone perso dal quarterback Daniel Jones; autore altresì di 8 placcaggi, 2.0 sacks e 2 forced fumbles la prima scelta del 2017 da Louisiana State è stato un incubo costante per l’attacco avversario per l’intera durata della sfida, confermando di esaltarsi particolarmente ogni volta che incrocia le componenti della NFC East, come già dimostrato nei match contro Redskins e Cowboys nelle scorse settimane.

WORST 5

Saquon Barkley
Probabilmente non ancora al meglio dopo l’infortunio la prima scelta assoluta del Draft 2018 è l’assente ingiustificato nel derby della Big Apple, partita che il prodotto da Penn State vorrà dimenticare al più presto dopo aver collezionato appena 1 yard in 13 portate; salvatosi solo grazie al buon lavoro svolto al di fuori del backfield, 5 prese per 30 yards, e sottopostosi ad una radiografia a fine partita per comprendere meglio in che situazioni versa la sua spalla, dovrà sfruttare il turno di riposo che i Giants osserveranno la prossima settimana per rimettersi in sesto fisicamente e tornare a macinare yards contro i Chicago Bears.

Brian Hoyer
Che l’improvviso ritiro di Andrew Luck fosse un duro colpo per i Colts si era capito fin da subito e solo le buonissime prestazioni sfoderate fino a questo momento da Jacoby Brissett hanno tenuto a galla la franchigia dell’Indiana, messa ancora più a dura prova dalle prestazioni negative di Adam Vinatieri, leading scorer della NFL che ormai pare essere preda di una fase calante irreversibile; agli errori di quest’ultimo domenica si sono aggiunti quelli di Hoyer, promosso starter a causa dell’infortunio del collega e confermato alla guida della offense nell’ultimo match, nonostante da alcuni rumors pareva che Brissett fosse pronto a riprendere il proprio posto. Una scelta non proprio azzeccata da parte del coaching staff che ha penalizzato ulteriormente Indy, battuta 16 a 12 dai Dolphins tra le mura amiche del RCA Dome anche a causa degli errori del QB, che con 3 intercetti ha influito negativamente sull’esito del match.

Maxx Williams
A fare da contraltare alla prestazione di Kirk nei Cardinals c’è stata quella del tight end, che dopo aver svolto un buon lavoro nel primo tempo è crollato completamente nei secondi trenta rendendosi altresì protagonista in negativo di un errore che ha condizionato tutta la partita di Arizona, sbagliando una ricezione in solitaria, in campo aperto, su un 4&1 che probabilmente lo avrebbe portato ad attraversare agevolmente la linea dell’endzone avversaria e regalare un vantaggio decisivo alla squadra allenata da Kliff Kingsbury; un drop inspiegabile, ancor più per chi ha potuto ammirare Williams con la divisa dei Minnesota Golden Gophers in NCAA, quando pur giocando nel ruolo di TE era diventato l’indiscusso leading receiver del team.

Jared Goff

Jared Goff

Semplicemente irriconoscibile. Avete preente il quarterback che tutti abbiamo ammirato la scorsa stagione? Il fulcro di quell’attacco che aveva richiamato l’attenzione di ogni appassionato di questo Sport? Sparito, completamente sparito. Questa indubbiamente la considerazione che va fatta sulla stagione fin qui disputata dal QB dei Rams, incredibilmente involuto rispetto alla passata season in diversi aspetti del suo gioco, dalla precisione sui lanci alla capacità di lettura delle difese avversarie come dimostra una percentuale di completi in netto calo se confrontata con quelle fatte registrare negli anni scorsi e il numero di intercetti lanciati dopo appena 10 partite di regular season. Con i 2 palloni che gli sono stati pizzicati dai difensori avversari domenica è salito a quota 9, ma al i là degli errori quello che preoccupa maggiormente è la sua difficoltà nel far girare la offense di Los Angeles, ancora una volta risultata poco produttiva e in estrema difficoltà quando deve mettere punti sul tabellone. Con Blake Bortles che ha fatto la sua comparsa in campo nell’ultimo match contro Pittsburgh e la velata intenzione del coaching staff di concedergli una chance, il rischio di perdere il posto è sempre più elevato.

New Orleans Saints
Come anticipato nella premessa una delle sorprese del weekend appena trascorso è stata la vittoria di Atlanta in casa Saints, con questi ultimi che hanno subito l’iniziativa dei Falcons per l’intera durata del match, incapaci di resistere e respingere una pressione che è stata costante in tutti e quattro i quarti giocati sul terreno del Mercedes-Benz Superdome e che hanno segnato di fatto una riscossa per i ragazzi di coach Dan Quinn, abile a preparare la partita nei minimi dettagli. Ingabbiato Drew Brees, messo costantemente sotto scacco da defensive lineman e linebacker dei Falcons, arginati facilmente i runningback Alvin Kamara e Latavious Murray, nelle scorse settimane risultati più volte decisivi nelle vittorie ottenute da New Orleans, l’unico a salvarsi in offense è stato il solito Michael Thomas, che pur senza riuscire a mettere a segno alcun touchdown ha chiuso con 13 ricezioni all’attivo per 153 yds, tenendo viva, insieme ad una difesa ancora una volta rocciosa, la speranza di rimonta fino all’ultimo.

RING OF HONOR

Nonostante la sconfitta e la prestazione rivedibile del già citato Barkley i New York Giants rimangono a lungo in partita grazie alla coppia composta dal QB Daniel Jones, 26 su 40 per 308 yards e 4 TD pass, e dal WR Darius Slayton, 10 prese per 121 yds e 2 touchdowns, rookie che stanno costruendo un legame importante che fa ben sperare per il futuro dei blue newyorkesi e che nelle ultime settimane hanno costituito la spina dorsale dell’attacco del team guidato da coach Shurmur; in crescita anche la matricola per eccellenza, ovvero Kyler Murray, capace di trascinare Arizona ad un passo dall’impresa in Florida grazie ai 3 lanci vincenti confezionati per Christian Kirk e alle 324 yards completate in 44 passaggi.

Conferme che non mancano anche da parte dei top runningback della lega, Christian McCaffrey, che sotto la nevicata di Green Bay riesce a collezionare 141 yds e 1 TD dalla linea di scrimmage, e Dalvin Cook, protagonista indiscusso dell’affermazione conquistata in trasferta da Minnesota nel Sunday Night a Dallas con 183 yards accmulate dopo lo snap e 1 touchdown realizzato; prestazione positiva pure per il loro collega Aaron Jones, ancora una volta autore di 3 segnature con la divisa dei Packers, tornati alla vittoria dopo l’inatteso stop subito sette giorni fa a Los Angeles, sponda Chargers.

Sempre in California, nel Monday Night della decima settimana, brillano le stelle difensive Jadeveon Clowney, 2.0 sacks e 1 TD su ritorno all’attivo nella sfida tra Seattle e San Francisco, segnata altresì dalla realizzazione, sempre su fumble return, del suo collega DeForest Buckner, e dall’ottima prestazione fornita dal linebacker Fred Warner, 9 placcaggi, 2.0 tackles for loss e 2.0 sacks; numeri simili a quelli fatti registrare dal pari ruolo Darius Leonard, 11 solo tackles nel match tra Indianapolis e Miami, uno dei leader difensivi della settimana con la safety dei Raiders Erik Harris, undrafted al quinto anno dalla piccola Università di California, Pennsylvania, che ha segnato in modo indelebile il Thursday Night con i rivali Chargers mettendo a segno 2 intercetti, 1 dei quali riportato in endzone dopo una galoppata da 56 yds.

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