Dov’eravamo rimasti?
La settimana scorsa ci eravamo lasciati convinti che l’ordine naturale delle cose in NFL avesse riprese il controllo su tutto: sette giorni dopo mi trovo costretto a parlarvi di vittoria dei Browns, dei Titans che umiliano i Patriots ma soprattutto dei nuovi e “vincenti” Bills di Matt Barkley.
Iniziamo.

È ufficiale, i New Orleans Saints sono la squadra da battere al momento: dopo aver inflitto la prima sconfitta stagionale ai perfetti Rams, New Orleans ha continuato la propria marcia di distruzione annientando, 51 a 14, i malcapitati Cincinnati Bengals. Subito la partita sembrava essere equilibrata, in quanto dopo il touchdown con cui Michael Thomas ha aperto le danze Cincinnati ha immediatamente trovato il pareggio con un touchdown di John Ross: a quel punto le cose per i Bengals hanno iniziato a diventare drammatiche. Nel drive successivo Brees ha portato a due il conteggio di touchdown lanciati connettendo con Ingram tramite un ben disegnato screen pass: punt dei Bengals ed ecco il primo, puntuale touchdown di Alvin Kamara a cui dopo un altro punt dei Bengals ha fatto seguito il secondo, sempre per vie terrene. Sotto di tre touchdown, Cincinnati sembrava destinata a portare a casa qualche punto prima della pausa lunga, ma in pieno territorio Saints Dalton è stato intercettato da Marcus Williams che dopo un fantastico ritorno ha messo Brees in posizione di arricchire ulteriormente il proprio bottino personale connettendo con Michael Thomas per il TD del 35 a 7. In queste condizioni a New Orleans è bastato semplicemente gestire il cronometro e, dopo che Brees ha trovato il touchdown di corsa con un quarterback sneak, hanno giustamente deciso di togliere il piede dall’acceleratore: il touchdown di corsa del backup Driskel è servito solamente a rendere il passivo meno umiliante. Continua dunque la corsa dei Saints, lanciatissimi sull’8-1 mentre i Bengals, miracolosamente sul 5-4, dovranno fare mente locale e cercare in qualche modo di arginare l’emorragia difensiva: nessuno nella storia NFL ha concesso almeno 500 yards totali d’attacco in tre partite consecutive.

Kamara che mostra amore allo sfortunato Dez Bryant.

Sul 3-4 e reduci da prestazioni orripilanti, avevo dato un ultimatum ai Tennessee Titans: a quanto pare l’eco dei miei lamenti è arrivato fino a Nashville, in quanto dopo aver battuto i Cowboys nel Monday Night Football Tennessee si è pure concessa il lusso di umiliare Tom Brady ed i Patriots battendoli 34 a 10. I Titans sono partiti nel migliore dei modi trovando subito i sei punti grazie ad un touchdown del giovane Jonnu Smith: New England, dal canto suo, ha immediatamente ridotto il passivo grazie ad un piazzato di Gostkowski, ma come nel caso dei Bengals, dopo aver messo i primi punti a tabellone la loro partita è di fatto finita, poiché Corey Davis ha portato la contesa sul 14 a 3 con un touchdown da 23 yards. Al piazzato dei Titans New England ha saputo rispondere con un touchdown del fullback Develin, ovverosia l’ultima volta che i Patriots hanno messo punti a tabellone: nella seconda metà di gioco, dopo un paio di punt ed un field goal sbagliato dal solitamente affidabile Gostkowski, Derrick Henry ha trovato la end zone con una corsa da una iarda, portando i suoi sul 24 a 10. Da qui a fine partita non è successo molto, in quanto i sogni di rimonta di New England sono stati frustrati da continui punt o turnover of downs: un piazzato di Succop e la seconda meta terrena di Henry hanno fissato il punteggio sul 34 a 10 finale e, con la partita abbondantemente fuori portata, Belichick ha saggiamente deciso di affidare gli ultimi drive al backup Hoyer.
Bruttissima sconfitta dei Patriots, che dopo una serie di vittorie consecutive piuttosto importante sono ritornati sulla terra e passeranno una settimana ben poco divertente: ad attenderli ci sarà un provvidenziale bye week nel quale avranno modo di metabolizzare tale umiliazione.

È tornato Mariota?

Vincono e convincono i Browns, i Bears, i Bills ed i Packers.
Dall’alto della loro striscia di tre vittorie consecutive, i Falcons arrivavano a Cleveland favoriti dal pronostico e dal buonsenso: ovviamente, Mayfield ed i Browns hanno distrutto Atlanta grazie ad una prestazione perfetta in tutte e tre le fasi del gioco vincendo 28 a 16. Prestazioni mostruose quelle di Mayfield e Chubb, che hanno martoriato la volenterosa ma inadeguata difesa dei Falcons tutto il pomeriggio: la prima scelta al draft ha sbagliato solamente tre dei venti lanci tentati, guadagnando 216 yards alle quali vanno aggiunti tre touchdown, mentre il rookie Chubb ha messo insieme la partita della vita raccogliendo 209 yards totali e due touchdown, uno di corsa ed uno di ricezione. Atlanta non è riuscita a rispondere colpo su colpo all’attacco dei Browns, che sotto la nuova gestione sembra essere infinitamente più competente e pericoloso.
Seppur con qualche brivido, Chicago ha trovato la sesta vittoria stagionale battendo 34 a 22 i sempre più in crisi Detroit Lions: il risultato finale ci dà l’idea di una partita chiusa e combattuta, mentre in realtà il passivo è stato reso meno pesante da un paio di touchdown messi a segno nel quarto quarto da Matthew Stafford, che prima ha connesso con Golladay e poi con Johnson. Altra ottima prestazione di Trubisky, che lanciando 355 yards e tre touchdown -senza commettere alcun turnover- ha sfruttato egregiamente ogni singola debolezza della difesa allenata da Patricia: la stagione dei Lions a questo punto è pressoché finita, mentre Chicago al momento sembra essere la favorita per il trono in NFC North.
Morte, tasse e difesa che gioca contro i Bills al fantasy football: ecco a voi le tre certezze della vita, almeno fino a ieri sera. Dopo una partita surreale, probabilmente l’ultima di Bowles a New York, Buffalo ha asfaltato New York vincendo 41 a 10: McCown, titolare a causa di un infortunio rimediato da Darnold domenica scorsa, non è mai stato in grado di muovere le catene contrariamente ad un ispiratissimo Matt Barkley capace di non commettere alcun turnover e di lanciare per due touchdown, ai quali va aggiunta la doppietta di Shady McCoy, che oltre ad aver guadagnato 118 yards totali ha trovato i primi due touchdown della propria stagione. Notte fonda a New York: dopo un’umiliazione del genere attendersi cambiamenti importanti ha decisamente senso.

Che partita quella di Jones!

Tornano finalmente a vincere i Packers, che grazie ad un ottimo Aaron Jones passano agevolmente, 31 a 12, sui Miami Dolphins guidati da Osweiler: alle 172 yards dallo scrimmage dobbiamo pure aggiungere un paio di touchdown, che sommati a loro volta alla doppietta di Davante Adams hanno tagliato dalla partita Miami ed il suo volenteroso ma spuntato reparto offensivo. Dire che ora le acque a Green Bay si siano definitivamente calmate potrebbe essere una forzatura, anche se una vittoria giovedì contro Seattle li rimetterebbe in carreggiata per i playoff.

Continuano a vincere le squadre di Los Angeles, Indianapolis e Kansas City.
Possiamo dichiararci un po’ delusi per il 20 a 6 con cui i Chargers hanno avuto ragione dei Raiders? Una vittoria è una vittoria, certo, ma visto il massacro patito contro San Francisco ci aspettavamo una partita molto più facile per L.A: Oakland, nonostante gli infiniti limiti, è stata in grado di arginare l’esplosivo attacco dei Chargers, al quale sono bastati un paio di touchdown delle loro stelle, Keenan Allen e Melvin Gordon. La partita andata in scena al Coliseum è stata noiosa e decisamente bruttina, perciò passiamo immediatamente al ben più combattuto successo dei Rams, che tramite un affannato 36 a 31 sui Seahawks hanno ripreso la loro marcia: con la partita ancora tremendamente in bilico a metà dell’ultimo periodo di gioco, L.A. è stata in grado di sfruttare nel modo migliore lo strip sack del neo-arrivato Fowler trovando immediatamente i sei punti grazie ad un classico jet sweep di Brandin Cooks. A nulla è servito il touchdown ricevuto da Mike Davis, poiché il tentativo di rimonta di Seattle è morto a trentacinque secondi dal termine quando Wilson non è stato in grado di connettere con Lockett su quarto down.
Vittoria sofferta ma fondamentale quella dei Colts, che scampandola 29 a 26 contro Jacksonville hanno gettato la squadra di Marrone nel baratro: sotto per quasi tutta la durata dell’incontro, Jacksonville è riuscita piano piano a rientrare in partita grazie alla doppietta del rientrante Fournette, e, sotto di tre e già abbondantemente in zona field goal, ecco l’episodio che ha cambiato la partita e molto probabilmente la stagione di Jacksonville. Su 3&1, Bortles ha trovato Greene per il primo down, peccato solo che Kenny Moore, avvinghiato al ricevitore dei Jags, sia riuscito a strappare il pallone dalle mani dell’impreparato ricevitore, dando così la vittoria ai suoi. Prestazione mostruosa quella di Eric Ebron, in grado di trovare la end zone in ben tre occasioni: due volte su ricezione, una su corsa.

Acquisto dell’anno?

Ci si attendeva un bagno di sangue, ed invece fra Chiefs e Cardinals è uscita una partita estremamente combattuta ed incerta: nessuno si aspettava un 26 a 14 Chiefs. Mahomes, limitato dalla buona difesa dei Cardinals, non ha commesso nessun turnover, ma è stato in grado di trovare la end zone “solamente” in due occasioni, entrambe capitalizzate dal sempre più prodigioso Tyreek Hill: fra le altre cose devo segnalarvi la prestazione di David Johnson, finalmente in grado di mettere insieme numeri “da David Johnson”, poiché correndo per 98 yards e ricevendo per 85 ci ha mostrato che il runningback che un paio di stagioni fa stava dominando la lega non è andato da nessuna parte, ma è stato solamente limitato dalla pessima gestione da parte dell’ex coordinator McCoy. Ah sì, analogamente a Hill, pure lui ha messo a segno un paio di touchdown: segnali di vita nel deserto?

Chiudiamo con le vittorie di Dallas e Washington.
In una partita estremamente importante per gli equilibri della NFC East, Dallas è riuscita ad avere la meglio sui Philadelphia Eagles battendoli 27 a 20 grazie ad un prodigioso Elliott: l’halfback dei ‘Boys ha guadagnato ben 187 yards totali trovando i sei punti sia per vie aeree che per vie terrene. Ciò che è più importante, però, è il fatto che queste due segnature di Zeke siano arrivate negli ultimi quindici minuti di gioco, proprio quando Dallas ne aveva più bisogno: nulla da fare per gli Eagles, che sul 4-5 dovranno trovare un modo per rimettere in piedi la loro stagione e centrare l’accesso ai playoff, al momento veramente lontani… anche perché Washington, seppur non convincendo, ieri è tornata alla vittoria grazie ad un soporifero 16 a 3 sui Buccaneers. Nonostante le 406 yards lanciate, Ryan Fitzpatrick non è mai riuscito a trovare i sei punti ed a forza di intercetti, calci sbagliati ed errori vari, Tampa Bay non è riuscita a sfruttare praticamente nessuna delle tante occasioni avute: a Washington sono bastati tre piazzati ed un touchdown di Doctson.
La NFC East è saldamente in mano ai Redskins e Philadelphia per difendere il proprio titolo dovrà inventarsi un modo per tornare a vincere le partite chiuse.

2 thoughts on “NFL Week 10: riecco gli upset!

  1. Purtroppo i Dolphins si sono sfasciati come spesso accade e come era previsto da tutti questa estate.L’attacco non segna un TD da due partite e gioca in maniera ignominiosa. Osweiler è inguardabile e assolutamente non protetto da una line offensiva che spesso gioca ormai con 4 riserve su 5 giocatori. La difesa dopo essere stata ridicolizzata sulle corse da Detroit e Houston non si è più ripresa. Più che una squadra sembra un lazzaretto di giocatori malconci e non se ne può veramente più dell’assenza di un QB decente. Tannehill è sempre stato di una mediocrità atroce e dopo aver perso tutta la stagione scorsa, si sta perdendo metà di questa. Osweiler non è semplicemente in grado di muovere un attacco Nfl. A questo punto proverei il punter o uno degli omini porta Gatorade come Qb, vai mai a sapere che….

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