Si conta tantissimo sul ritorno di David Johnson.

Il 2017 degli Arizona  Cardinals è difficilmente giudicabile. Gli infortuni hanno da subito compromesso la stagione dei Cards, basti pensare che sommando le presenze di giocatori chiave come Palmer, David Johnson e Golden si arriva alla misera cifra di 12 partite. In particolare l’assenza di Johnson, infortunatosi nell’opening game contro i Lions, ha depauperato considerevolmente un attacco capace di correre appena 86,6 yard di media per partita. Nonostante tutto grazie ad una buona difesa sulle corse, al sempreverde Fitzgerald e al talento di Peterson e Mathieu nella secondaria, la squadra ha chiuso con un onorevole 8-8 non sufficiente però ad evitare la seconda annata in fila senza postseason.

Col ritiro di coach Arians e Carson Palmer a Glendale hanno intrapreso la via del rinnovamento in vista della stagione imminente, dove vedremo ancora in campo Larry Fitzgerald, il quale ha deciso da ultimo di continuare almeno per un anno, ma non “Honey Badger” Mathieu, tagliato dopo essersi rifiutato di adeguare il proprio contratto. La dirigenza per il 2018 ha deciso di ripartire come capo allenatore dall’ex DC di Carolina Steve Wilks e dal quarterback di UCLA Josh Rosen scelto alla 10 dopo una trade up con gli Oakland Raiders.

Rosen ha dimostrato al college di avere doti importanti come pocket passer e forse rispetto a Darnold e Josh Allen è il QB più pronto per stare da subito tra i pro, permane però un punto interrogativo rispetto alla sua personalità. Il californiano avrà la possibilità di lavorare con il nuovo OC Mike McCoy, uno che storicamente riesce a far rendere al meglio i propri quarterback ma dovrà fare i conti con la concorrenza di Sammy Bradford, che ha firmato un biennale da 40 milioni e potrebbe essere, almeno nelle prime partite, il titolare e che ha già ricevuto “l’endorsement” pesante di Patrick Peterson. Il talento del numero 7 non si discute, il problema come al solito potrebbe essere il suo ginocchio di cristallo dato il pregresso di infortuni non ultimo quello della scorsa stagione che ha spalancato a Keenum le porte della titolarità a Minnesota.

Il mitico Larry Fitzgerald.

Chiunque sarà il titolare avrà la possibilità di far felice Larry Fitzgerald che si appresta a iniziare la 15esima stagione da Cardinal. Il reparto ricevitori presenta però molte criticità. Se il numero 11 è sempre una garanzia non ci si può però aspettare che all’età di 35 anni possa far reparto da solo e gli altri elementi tra i WR a roster non fanno venire l’acquolina in bocca. Ci sarà Christian Kirk, rookie da Texas A&M, ricevitore elettrizzante, elusivo e clutch ma che per ragioni fisiche difficilmente, perlomeno nella prossima annata, potrà giocare diversamente che da slot. In linea di massima dovrebbe comunque ricoprire il ruolo lasciato sguarnito da John Brown, battendo la concorrenza di JJ Nelson e di Chad Williams le cui quotazioni sono  però in rialzo. Inoltre è stato firmato per due anni Brice Butler che dopo aver preteso, non si sa bene in base a cosa (le statistiche recitano meno di 800 yard e appena 6 touchdown in tre anni), il posto di starter a Dallas è stato lasciato andare a scadenza dall’America’s Team.

Wilks probabilmente porterà avanti lo schema col doppio tight end utilizzato da Bruce Arians il quale utilizzava i membri del reparto quasi esclusivamente per bloccare. Viceversa l’OC McCoy potrebbe coinvolgerli maggiormente come target di Bradford o Rosen, in particolare Ricky Seals-Jones. Wide receiver ai tempi del college, il texano ha avuto un adattamento complesso al nuovo ruolo durante il suo primo anno. I mezzi fisici sono considerevoli, l’abilità sulle tracce e in endzone meno. Staremo a vedere se riuscirà a fare lo step in più per meritarsi un posto che conta in NFL. Sta di fatto che ad oggi i titolari sono lui e Jermaine Gresham con Gabe Holmes e Bryce Williams da backup.

Col ritorno di Johnson il running game dei Cardinals farà un balzo in avanti importante rispetto ai grami risultati del 2017. La speranza è che il giocatore da Northern Iowa torni ai livelli del 2016 chiusa con 20 touchdown marcati e oltre 2000 yard fra corse e ricezioni. Per i backup Foster e Logan rimarranno solo le briciole in termini portate.

Il compito di aprire varchi per sprigionare la potenza di Johnson sarà della linea d’attacco rinnovata dalla firma onerosa (45 milioni per 5 anni) di Justin Pugh e dell’offensive tackle ex Bengals Andre Smith che andrà a ricoprire il ruolo di right tackle con il confermato Humphries sul lato opposto. A completare la OL ci saranno il quattro volte pro bowler Mike Iupati e il centro A.Q. Shipley.

Chandler Jones, specialista del sack.

Con Bettcher, DC nelle ultime tre stagioni, partito alla volta di New York sponda Giants, Wilks ha portato a Glendale Al Holcomb, coach dei linebacker nella sua esperienza ai Panthers. Il nuovo staff tecnico porterà avanti la transizione dalla 3-4 alla 4-3 utilizzata in pianta stabile a Carolina. Se però nella squadra di coach Rivera per rimediare un buon pass rusher sono stati costretti a firmare il veteranissimo Julius Peppers, in quel di Arizona la musica sarà differente. Con due rapaci come Chandler Jones e Markus Golden si prevede una pioggia di sack.

La coppia di DT sarà composta da Olsen Pierre e Corey Peters mentre Rodney Gunter avrà probabilmente uno spazio ridotto nel nuovo assetto difensivo. La 4-3 permetterà anche ad Haason Reddick di essere utilizzato nel modo migliore. L’uomo da Clemson non ha le doti di edge rusher per giocare OLB nella 3-4 e da inside non era il fit ideale a fianco di Deone Bucannon. Da strong side linebacker nella nuova linea a 3 avrà modo di incanalare al meglio le sue doti. Insieme a lui ed al già citato Bucannon, partirà da titolare come MIKE Josh Bynes.

Deone Bucannon, uno dei capisaldi difensivi.

La secondaria orfana di Mathieu sarà guidata da Patrick Peterson, autentico lockdown corner a cui le statistiche non rendono giustizia. Difficile produrre tackle ed intercetti quando contro di te i quarterback evitano di lanciare. Pochi CB riescono ad influenzare gli attacchi avversari quanto lui. Per il CB2 c’è qualche problema in più. Tramon Williams è tornato a Green Bay e il titolare sarà uno tra l’ex Cleveland Browns Taylor e Brandon Williams (zero presenze da starter nel 2017). Senza Honey Badger avrà maggiori responsabilità Budda Baker, già sorprendente nella stagione da rookie anche nello special team, mentre come free safety ci sarà Tre Boston, firmato di recente e reduce da un’annata sorprendente ai Chargers in coppia con Jahleel Addae. Senza dimenticare il veterano Bethea ancora in grado di giocare possessi di qualità.

L’esperto kicker Phil Dawson è stato confermato per la prossima stagione mentre il kicker Andy Lee il cui contratto sarebbe scaduto dopo la prossima stagione è stato ulteriormente prolungato fino al 2020.

L’offseason vede procedere la transizione della squadra attraverso il nuovo corso. Per stessa ammissione di McCoy l’evoluzione verso i suoi principi offensivi è ancora work in progress mentre Wilks e Holcomb devono fare i conti con una difesa con ottimi elementi ma anche qualche buco. La preseason di Arizona non è stata delle più semplici: i problemi fisici di Bucannon e i dubbi sui tempi del ritorno del pass rusher Markus Golden non sono un dettaglio in più la franchigia ha avuto a che fare con le questioni off the field di Seals-Jones e addirittura del GM Steve Keim.

Probabilmente i Cardinals sono la squadra con meno “hype” all’interno della NFC West. Partendo dal talento debordante di Johnson la squadra necessità di trovare stabilità nel ruolo di QB, sperando che Fitzgerald abbia in faretra un’altra grande stagione e che la difesa si adegui positivamente al nuovo sistema. Se però anche un ingranaggio dovesse andare fuori posto le speranze già non elevatissime di approdare alla postseason con una concorrenza così forte scenderebbero drasticamente.

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