Non credo esista uno sport che più dà e toglie del football americano, e questa banalissima massima è tanto vera per i giocatori in campo che per i tifosi a casa o sugli spalti: dopo tutto quale disciplina sportiva prevede una stagione lunga la metà della offseason? Mancano trenta giorni al kickoff eppure è come fossero solamente cinque minuti, l’hype è alle stelle e la preseason servirà come da tradizione ad attenuare quel tanto che basta l’appetito che partendo dalla pancia si è fatto strada fino al cervello: non credo di essere l’unico in grado di non pensare ad altro.
La stagione 2017 è stata tutto sommato più divertente del previsto, ogni domenica portava in seno qualche upset totalmente nonsense, ed inevitabilmente l’annata si è chiusa con ancora meno senso, ma decisamente tanta coerenza: il Super Bowl vinto dagli Eagles di Nick Foles -leggerlo e scriverlo mi fa ancora un certo effetto- è arrivato al termine di una partita folle, un tripudio di yards guadagnate e di punti fatti, piazzati sbagliati e scelte arbitrali delicate.
Insomma, un Super Bowl interpretabile come microcosmo della regular season appena conclusa nella quale, tra le altre cose, i Browns sono riusciti a non vincere nemmeno una partita ed i Chicago Bears a battere tutta la AFC North: probabilmente il secondo uberfact è gratuito, però è un qualcosa non ha ancora smesso di affascinarmi.
Sulla falsariga di quanto fatto lo scorso anno, per ognuno dei trenta giorni interposti fra noi ed il kickoff dirò un qualcosa che mi manca della NFL o che sono particolarmente ansioso di vedere.

La nostra faccia quando realizziamo che manca solo un mese al calcio d’inizio.

1) Una singola, misera eppure così irraggiungibile vittoria per i Browns
Forse non sono mai riuscito ad esprimere i miei sentimenti verso la stagione messa insieme dai Browns, ma concludere un anno sullo 0-16 credevo fosse un obiettivo raggiungibile solo da quei terribili Detroit Lions: sbagliavo, in quanto Cleveland nonostante sulla carta avesse decisamente più talento di Detroit -Megatron a parte- ha trovato un modo per perderle tutte. Quest’anno il loro roster è decisamente più competitivo ed organizzato, perciò sono discretamente convinto che per la fine di settembre Cleveland sia riuscita a portare a casa una maledetta vittoria.

2) Le controversie riguardanti i cinque quarterbacks selezionati al primo round
No, per controversie non intendo comportamenti sopra le righe o fuori luogo, ma il polverone che si innalzerà ogni qualvolta McCarron, Flacco, Bridgewater/McCown e Taylor lanceranno un intercetto: telecamere pronte ad inquadrare il rookie in panchina, espressioni facciali analizzate da Paul Ekman improvvisati e scrupolosa disamina di ogni parola/non parola dell’allenatore in questione. Non ho inserito Bradford in quanto a lui per perdere il posto da titolare non servono intercetti o pessime giocate, ma semplicemente essere se stesso: non voglio assolutamente auguragli un infortunio, ma… dai, avete capito.

3) Il ritorno di J.J. Watt, parte due
L’anno scorso non è andata come Houston ed ogni appassionato NFL sperava e la convivenza Watt-Clowney è durata solamente cinque partite, poiché a causa di una gamba rotta il tre volte MVP difensivo è stato costretto a concludere per il secondo anno di fila la stagione nella injured reserve list. Tu che -forse- sei lassù, per favore ascoltami, J.J. è una brava persona ed hai avuto modo di constatarlo pure te, non è che quest’anno ce lo lasci integro per tutte e sedici le partite?

4) Ritorni vari
Watt ha meritato per ovvie ragioni uno spazio tutto per sé perché nel momento in cui raccogli 37 milioni di dollari per soccorrere le vittime di un uragano probabilmente meriti spazi riservati: non vediamo l’ora di vedere pure i vari Odell Beckham, Dalvin Cook, Aaron Rodgers -anche lui meriterebbe uno spazio tutto suo-, David Johnson, Eric Berry e Marshal Yanda.

5) Wentz!
Sarà interessante vedere se Wentz riuscirà a riprendere il discorso da dove lo aveva lasciato lo scorso anno, quando si ruppe proprio durante la partita nella quale sembrava essere riuscito a creare il vantaggio definitivo fra lui e Brady per aggiudicarsi l’MVP. Oltre a ciò sarà divertente contare quante volte ci verrà proposta la narrativa che il suo backup sia l’ultimo Super Bowl MVP.

6) Il ritorno di Andrew Luck, parte… boh
Tutto sembra lasciarci intendere che Luck scenderà in campo a settembre ed anche se ciò l’ho detto e ridetto lo scorso anno, almeno ora il quarterback dei Colts si sta allenando con i compagni e soprattutto ha ripreso a lanciare un pallone da football!

7) … ed anche Deshaun Watson!
In sole sette partite Watson è quasi riuscito a rompere in due la NFL, figuriamoci in una stagione intera. Riuscirà a ritrovare la brillantezza dello scorso anno o è stato uno stupendo caso di beginner’s luck?

8) I Patriots che perdono pezzi…
Edelman sospeso per quattro partite, Cooks volato a Los Angeles, Dion Lewis e Malcolm l’esiliato Butler a Tennessee da Vrabel, il left tackle titolare dell’ultimo lustro Nate Solder andato a New York a prendersi il contratto della vita e Danny Amendola a Miami: tutto bene a Foxborough?

9) …anche se poi il risultato non cambia
Vinceranno la AFC East. Vinceranno le loro solite undici/dodici partite. Saranno ancora una volta al Championship Game. Scusate, avrei dovuto chiamare lo spoiler alert.

10) I Seattle Seahawks post Legion Of Boom
Nel caso vi foste persi qualche passaggio, in una singola offseason i Seahawks hanno perso Richard Sherman -volato a San Francisco da Shanahan-, hanno visto Kam Chancellor ritirarsi per un infortunio al collo e quasi certamente saranno costretti a salutare pure Earl Thomas, salvo rinnovi di contratto improvvisi ed inattesi. Questo è il team di Russell Wilson: speriamo che la linea d’attacco realizzi ciò il prima possibile.

11) La crescita dei Bears
Dopo anni di vuoto cosmico -coff coff, Jay Cutler, coff coff- Chicago si affaccia all’anno nuovo con un entusiasmo che mancava da molti anni: vedremo come andrà l’esperimento condotto da Matt Nagy, ma tutti gli indizi ci conducono ad un cauto ottimismo.

Non vi dimentichiamo.

12) L’inno nazionale
Non avrei voluto inserirlo, ma grazie alle parole di qualcuno la posizione assunta dai giocatori durante l’inno americano è diventata l’highlight più importante di tutta la domenica NFL. Yikes!

13) Il caos portato dalle nuove regole
Capire come interpretare la nuova regola che penalizza i tackles iniziati con il casco penalizzerà e non poco molti difensori e ci regalerà interminabili replays superslomo il quale esito creerà controversie in ogni caso: safety first, assolutamente, ma questa regola sembra rendere ancor più impossibile la vita ai difensori.

14) RPO
Le tre lettere magiche, diventate quasi un intercalare durante gli scorsi playoff.
Tanto per.

15) Gli All-Star Rams
Il roster dei Los Angeles Rams può essere visto come uno dei più completi di tutta la NFL ed è ricolmo di Pro Bowler: vogliono vincere il prima possibile e posso comprendere ciò, ma l’anno prossimo la loro situazione salariale sarà molto complicata. Rischio enorme.

16) I Vikings di Kirk Cousins!
È stato sicuramente il colpo più clamoroso dell’ultima free agency e data la natura garantita del contratto le condizioni sono chiare: Super Bowl or bust.

17) Saquon Barkley
L’ultimo runningback hypato come Barkley è stato Adrian Peterson e come avete avuto modo di vedere la sua carriera è stata un discreto successo: abbiamo davanti un altro Hall of Famer? Riuscirà la linea dei Giants a metterlo in condizione di rendere?

18) Alvin Kamara e le sue magie
Se a Kamara fossero state date più portate ed opportunità fin dall’inizio della scorsa stagione, probabilmente un posto per lui nella corsa all’MVP lo avremmo trovato: non ho mai visto in vita un giocatore che faccia sembrare il football americano così facile, che guadagni yards su yards con altrettanta scioltezza e che soprattutto sia il secondo runningback del proprio backfield. La sospensione di Ingram dovrebbe darci opportunità di vederlo più spesso fin da subito, ma coach Payton non sembra intenzionato ad aumentargli notevolmente il numero di tocchi.

19) Gli imbronciati
I vari Mack e Donald scenderanno in campo? Se sì, quando? Avranno ottenuto il tanto agognato contratto?

20) La seconda stagione di questi nuovi Jaguars
Teoricamente la difesa ha ancora margine di miglioramento e se Bortles riuscisse ad evitare gli errori che ne hanno tempestato la carriera… questi qua con il Super Bowl c’entrano eccome!

Cento milioni in dieci anni? Non sarebbe stato meglio devolvere una parte di quei soldi a Mack?

21) Ritorno al passato
Funzionerà l’esperimento di Jon Gruden? Riuscirà a riportare il football a com’era venti/trent’anni fa? Mettere sotto contratto ultratrentenni o giocatori ben distanti dal loro prime non sembra una buona idea, ma evidentemente lui deve sapere qualcosa di cui noi per ovvi motivi non siamo a conoscenza.

22) “L’ultimo” anno di Bell
La quasi certezza assoluta è che questo sarà l’ultimo anno di Bell in giallo-oro, quindi essere curiosi di vedere come giocherà è alquanto interessante, dato che molte squadre saranno pronte a corteggiarlo durante la prossima offseason.

23) La NFC South
L’anno scorso questa division ci ha regalato tre squadre approdate ai playoff ed immaginarsi che quest’anno ciò venga replicato non è surreale: ed i Buccaneers?

24) Il riscatto dei Cowboys e di Prescott
Le aspettative su questo team, e di conseguenza sui suoi giocatori, tendono ad essere eccessive ed ingiuste, perciò sono molto curioso di vedere come si comporterà Prescott senza il proprio tight end di fiducia e senza Dez Bryant. Intanto finché c’è Zeke…

25) Garoppolo ed i nuovi ‘Niners
Poche squadre sono state al centro dell’attenzione mediatica come i San Francisco 49ers in questa offseason, e probabilmente refilare un contratto storicamente generoso ad un quarterback che ha giocato sette partite in carriera è il migliore dei modi per avere un tot di telecamere puntate contro.

26) La difesa dei Packers ed una finestra che si sta chiudendo
Per un motivo o per l’altro Green Bay negli ultimi anni non è mai stata capace di fare il passo successivo ed arrivare al Super Bowl: sarebbe alquanto triste che quello che potrebbe essere considerato il migliore di sempre concluda la carriera con un solo Lombardi in bacheca, perciò staremo a vedere se almeno quest’anno Rodgers sarà minimamente aiutato da difesa e running game.

27) Winston e Mariota ed un’esplosione che tarda ad avvenire
Il 2018 di Winston è iniziato nel peggiore dei modi a causa di una sospensione che lo terrà fuori dal rettangolo di gioco per tre partite, mentre Mariota può contare sulla brillante mente di LaFleur per combattere la regressione che lo ha portato ad avere il proprio peggior anno fra i professionisti lo scorso autunno. Il tempo stringe.

Grazie Scott, di cuore.

28) Le diciannove della domenica
Per una ventina di settimane fino alle 18.59 il mondo può ancora contare su di me, ma nel momento in cui scoccano le 19.00 l’esistenza di ogni social network mi viene ricordata solamente da timide notifiche che subiranno uno swipe right inappellabile, ed a quel punto fino alle due o tre della mattina successiva non ci sono per nessuno: la magia della NFL.

29) NFL Red-Zone
Seriamente, esiste un programma migliore? Zero pubblicità, ogni touchdown della domenica e nessun sbadiglio con la magnifica voce di Scott Hanson che come un incantatore di serpenti ci guida nel caos di una regolare domenica di football.

30) Il Fantasy Football
Il fatto che non sia ancora riuscito a vincere un campionato nella mia lega di fiducia mi tormenta di più delle prospettive di un futuro da giovane laureato in Italia, ma nonostante il nervoso, i mal di testa ed i pugni al muro non si può non amare il fantasy football. Almeno che a vincere non sia sempre l’amico-nemico tanto amato ed odiato allo stesso tempo.

One thought on “Un mese al kickoff 2018: le 30 cose che più stiamo aspettando della NFL

  1. Devo proprio commentare il ri-avvento (e le prime mosse) di Gruden ? 😬 😭
    Se il buon giorno si vede etc. etc. ,allora altra stagione persa.

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