Nel complicato, snervante e spesso controproducente processo di costruire una buona squadra al fantasy football, una delle variabili maggiormente prese in considerazione al momento del draft è l’efficienza in red-zone: un giocatore come Julio Jones -in foto per un motivo, ovvero che mi piace provare ad essere simpatico- nonostante guadagni più yards a partita di qualsiasi altro giocatore nella storia NFL, non troverà mai spazio in questo articolo, poiché per motivi noti solamente a Ryan, Sarkisian e Quinn viene clamorosamente ignorato ogni qualvolta i Falcons si trovino nei pressi della end-zone, e ciò lo si può facilmente notare guardando la deprimente somma di touchdowns ricevuti negli ultimi due anni, ovverosia nove.
Josh Doctson dei Redskins, per menzionarne uno, ne ha ricevuti sei la passata stagione, il doppio di quelli di Jones: meditate gente, meditate.
Chi sono quindi, al momento, i migliori giocatori in questa delicata parte del campo?

Jimmy Graham

Quanti tight end possono ricevere un pallone del genere?

È inutile girarci attorno, la tenuta di Graham ai Seahawks non è andata come ci si aspettava: infortuni, continui mal di pancia, poca voglia di bloccare ed un attacco spesso reso totalmente inoperoso dall’incompetente linea d’attacco hanno gravemente condizionato l’esito dei tre anni sul Pacifico di colui che doveva permettere all’intero reparto di fare il definitivo salto di qualità.
Nonostante ciò il 2017 di Graham è stato estremamente produttivo dal punto di vista realizzativo, in quanto ha concluso solamente dietro a Hopkins per numero di touchdown ricevuti -13 a 10 per Nuk– e se analizziamo come sono arrivati questi TD, capire perché abbia iniziato proprio da lui diventa piuttosto facile: nessun giocatore ha ricevuto più targets all’interno delle 10 yards, e solo Jarvis Landry ha ricevuto più touchdowns dei suoi 8 in questa zona del campo.
Certo, il fatto che la sua percentuale di ricezione sia solo del 50% dovrebbe penalizzarlo, però in questo caso scende in campo pure il fattore legacy, poiché Graham è incontenibile in red-zone da ben prima della passata annata: nell’ultima stagione ai New Orleans Saints -nel 2014- Graham ricevette 7 palloni all’interno delle ultime dieci yards del campo.
Tutte e sette queste ricezioni valsero sei punti. Adesso Aaron Rodgers ha finalmente un tight end affidabile in red-zone e come Antonio Gates ci insegna, il fiuto per il touchdown non si perde con l’età.

Rob Gronkowski

Il difensore è già spacciato dopo il primo passo.

Per mettere insieme questo pezzo mi sto servendo di statistiche, classifiche, voti e chi più ne ha più ne metta: per qualche motivo perverso, il nome Rob Gronkowski non fa capolino nelle parti alte di queste graduatorie, ma sinceramente non includerlo in questa lista minerebbe la credibilità del tutto.
Se vi ha impressionato la stat sull’efficienza di Jimmy Graham nel 2014, Gronkowski anche se non è riuscito a replicare i numeri dell’ex faro di Brees è comunque stato in grado di farci rimanere ancora una volta a bocca aperta: tutti e quattro i palloni ricevuti dentro le 10 yards avversarie hanno portato ai Patriots un touchdown.
Chiunque ricorderà l’epico scontro fra Patriots e Steelers dello scorso dicembre: ignorando il fatto che a mettere Dion Lewis in posizione di trovare la end-zone da sole 8 yards sia stato proprio lui con tre ricezioni consecutive, nella successiva conversione da due punti troviamo ogni singolo motivo per il quale Gronk si trova in questa lista, in quanto oltre ad essere fisicamente incontenibile, il suo ineccepibile footwork gli permette di battere il difensore già alla linea di scrimmage, mettendosi così in posizione di ricevere il pallone completamente libero.
Oltre a ciò, l’efficacia di Gronk nel bloccare durante le corse lo ha reso il miglior blocking tight end dell’intera NFL: dietro i 12 touchdown da dentro le cinque yards di Blount nel 2016 c’è molto Gronkowski.

DeAndre Hopkins

Non saprei come commentare questa giocata.

Le preghiere di milioni di appassionati NFL hanno consegnato ad Hopkins un quarterback degno di tale nomea, Deshaun Watson: lo scorso anno in una manciata di partite l’ex Clemson ci ha dato motivo per guardare a Houston come una vera e propria contender, e se vorranno confermare tali pronostici molto passerà dal rendimento di DeAndre Hopkins, infermabile in red-zone nel 2017. Proprio come Graham nel 2014, lo scorso anno tutti e sette i palloni ricevuti da Hopkins dentro le dieci hanno portato in dote sei punti, ed in questo caso ad impressionare è l’efficienza di Nuk, in grado di ricevere questi sette palloni in soli dieci targets.
Esplosività, elevazione e un paio di mani fra le più affidabili in NFL hanno permesso ad Hopkins non solo di essere letale in red-zone, ma pure di diventare uno dei migliori ricevitori in assoluto della lega: potete scommetterci che Watson non avrà problemi ad affidarsi al proprio numero 10 nei pressi della end-zone.
Per un cornerback esiste solo un modo per non concedere un touchdown ad Hopkins in una fifty-fifty jump ball: ricevere una bella flag per pass interference. Drastico, lo so, ma semplicemente marcarlo in questa zona del campo non è possibile.

Latavius Murray

Comunque Murray è anche in grado di mettere a segno touchdown un pochino più lunghi.

Quest’inclusione può stupire i più, e posso assicurarvi che se non fosse per il semplice fatto che lo stia scrivendo in questo momento, sarei sorpreso pure io.
Partiamo subito con il perché, dato che è ovviamente ciò che vorrete sapere: negli ultimi due anni nessun runningback ha messo a segno più touchdown dei 15 dell’ex Raiders dentro le cinque yards avversarie.
Ripeto, quindici touchdown in due anni, mica bruscolini. Nonostante Murray non sia neanche lontanamente pensabile in una top twenty della posizione, la sua efficacia nei pressi della goal-line non può passare inosservata: questi touchdown sono arrivati solamente su 29 portate, ovverosia un pallone su due toccato in questa zona del campo, come per magia, si trasforma in un touchdown.
La dipartita di McKinnon ed il buon 2017 dovrebbero garantirgli un sano numero di palloni pure quest’anno, anche se sembra che il ritorno di Cook dal terribile infortunio rimediato lo scorso anno lo possa relegare ad un ruolo secondario: un goal line back può sempre tornare comodo, ed anche se ciò può sembrare limitativo, ci sono altri modi per definire un giocatore in grado di mettere a segno 19 dei suoi 28 rushing TD in carriera dentro le cinque yards avversarie?
Se sì, vi prego di farmelo presente.

Melvin Gordon

Già dal college si era capito che fermare Melvin Gordon nei pressi della end-zone fosse alquanto complicato.

Dopo un avvio di carriera raccapricciante -3.5 yards a portata e nemmeno un touchdown da rookie-, Melvin Gordon è riuscito a ritrovare la retta via e nonostante le yards a portata rimangano pochine -mai sopra quota 4- di touchdown totali ne sono arrivati ben 24 in queste ultime due stagioni.
Il fatto che sia in questa lista vi farà suonare un campanello d’allarme su come siano arrivati tutti questi touchdown, perciò senza indugiare ulteriormente mettiamo un po’ il naso nei suoi affari: dei 18 rushing TD ben 14 sono arrivati dentro le cinque yards avversarie, ed anzi, per facilitarvi la comprensione del tutto vi dirò di più, ovvero che l’unico touchdown realizzato da Gordon fuori dalle 20 yards avversarie è quello da 87 yards messo a segno contro i Patriots la scorsa stagione.
A ciò vanno aggiunti i quattro touchdown di ricezione -su sei totali- arrivati non oltre la linea delle dieci yards: come sopra, Gordon non è fra i migliori runningback della lega, il suo gioco è ancora troppo inconsistente e la sua efficacia può frustrare i più, ma se i Chargers sono vicini alla goal line, affidargli l’ovale non è mai una brutta idea.

Appena fuori

Cam Newton, Devonta Freeman, Ezekiel Elliott, Antonio Brown, Jarvis Landry, Michael Crabtree, Todd Gurley, Le’Veon Bell e Mark Ingram.

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