Dire che la stagione NFL sia ufficialmente iniziata sembra uno sberleffo, ma l’apertura ufficiale della free agency coincide con i fuochi d’artificio allo scoccare della mezzanotte di San Silvestro: immagino vi debba fare degli auguri o qualcosa del genere… buon 2018, credo!
Da qua ad arrivare a settembre, però, ne deve passare di acqua sotto i ponti e di perdere l’occasione di raccontarvi come evolveranno i roster in queste frenetiche settimane non ne ho assolutamente intenzione: perciò, dopo un anno, rieccoci di nuovo qua con Eligibles, la rubrica che nasce -e muore- con la free agency e che vi terrà compagnia da qua a maggio inoltrato.
Iniziamo con i quarterbacks?

1)Il valzer dei quarterback

Volente o nolente i protagonisti assoluti in quel gran circo chiamato National Football League sono i quarterbacks, e siccome qua siamo ligi al dovere iniziamo ovviamente da loro. Sento già i vostri mormorii, il contratto pienamente garantito che i Vikings hanno dato a Cousins farà discutere per almeno i prossimi tre anni -se non arriva il Super Bowl, ovviamente- anche se a mio avviso la mossa non è assolutamente stupida: rischiosa, certamente, ma con lui sono ancora più vicini al Lombardi. Convinti di essere ancora ad un quarterback semi-competente dal giocare a gennaio, i Broncos hanno dato a Case Keenum un contratto da 36 milioni di dollari per i prossimi due anni, garantendosi così un quarterback “ponte” da qui al definitivo sviluppo di Paxton Lynch… anche se a questo punto ciò sembra piuttosto improbabile! Mossa alquanto strana dei Cardinals, che dando un contratto di un anno da 20 milioni a Sam Bradford sembrano voler provare il tutto per tutto: calma però, data la ben nota storia di infortuni dell’ex Rams, Eagles e Vikings non ci sarebbe nulla di strano se draftassero un quarterback ad aprile, anzi, gli darebbero pure la possibilità di assimilare e modellare il proprio gioco su quello di uno dei signal caller più talentuosi della lega… se solo non fosse per gli infortuni.

Incredibile quante cose possano succedere in 24 ore di free agency…

Dopo aver perso al fotofinish la gara per Cousins con i Vikings, i Jets hanno probabilmente premuto il panic button e offerto un contratto da un anno al rientrante Bridgewater, sul quale purtroppo esprimersi è impossibile in quanto dopo due anni di assenza non possiamo sapere assolutamente nulla sul suo sviluppo.
Interessantissima pure la mossa dei Bills, che a quanto pare non si sentono pronti a dare la maglia da titolare a Peterman ed hanno messo perciò sotto contratto il misterioso A.J. McCarron. Concludiamo con la notizia che molti aspettavano, ovvero quella che probabilmente vedrà Drew Brees chiudere la carriera ai Saints grazie ad un contratto da 50 milioni per i prossimi due anni: giusto così.
A breve comunque parleremo in modo più ampio ed approfondito di tutti questi movimenti di quarterbacks e sul loro potenziale impatto sul draft.

2) I Patriots stanno perdendo i pezzi?

This is the business side of the game è il mantra della free agency NFL -nonché un vaffa tirato a mezza bocca da parte del giocatore di turno appena tagliato- e capirne il perché è piuttosto facile: con le restrizioni imposte dal salary cap riconfermare per intero un roster di 53 uomini è assolutamente impensabile e, purtroppo, qualche scelta dolorosa dovrà essere effettuata. In meno di ventiquattro ore New England ha visto il separato in casa Malcolm Butler accasarsi ai Titans -61 milioni per i prossimi cinque anni- per poi venir seguito poche ore dopo da Dion Lewis, che recepirà circa 20 milioni grazie ad un quadriennale: se queste due mosse erano più o meno preventivabili, l’addio di Nate Solder, messo sotto contratto dai Giants per circa 15 milioni a stagione per le prossime quattro annate fa suonare immediatamente un campanello d’allarme in quanto proteggere un quarterback che ad agosto spegnerà QUARANTUNO candeline deve essere prioritario.
Ci sarà da lavorare anche per loro.

3) Già concluso il mercato dei ricevitori?

Non che ci fosse sto granché -ad essere onesti-, però ciò che in questo momento il mercato ricevitori può offrire sembra essere davvero poco: se alle firme di Watkins e Robinson uniamo pure la trade che ha portato Landry ai Browns troviamo veramente poco per cui esaltarci guardando la lista dei wide receivers attualmente disponibili.
Certo, ci saranno cap casualties e tagli vari a rimpolpare il mazzo, però è alquanto particolare che tutte queste mosse siano avvenute prima dell’inizio ufficiale della stagione 2018: meno drama per il futuro!

4) Il nuovo corso dei Packers

A volta la NFL è veramente brutta…

Durante tutta l’era Thompson Green Bay è stata fra le squadre più sornione in assoluto in questo periodo dell’anno, ma con il nuovo GM Gutekunst i Packers hanno mostrato un’aggressività senza precedenti: martedì sera il front office ha infatti prima ingaggiato Jimmy Graham -con Rodgers dovrebbe ricevere qualche touchdown-, poi tagliato l’oramai idolo Jordy Nelson ed infine messo sotto contratto il controverso Wilkerson con un’accordo di un anno.
Questo genere di mosse sembra discostarsi dalla filosofia di questo team, ma continuare a sprecare anni di Aaron Rodgers a cause delle più varie e disparate magagne non deve e non può essere accettato: arrivati ad un certo punto, bisogna provarle veramente tutte.

5) Tagli eccellenti

Quando si parla di free agency esiste solamente una certezza: cadranno teste, anche dove meno lo si poteva prevedere.
La notizia del giorno viene sicuramente da Miami, dove i Dolphins hanno deciso di rilasciare Ndamukong Suh dopo averlo reso il difensore più pagato della storia del gioco solamente tre stagioni fa: non avrà certamente problemi a trovare una nuova squadra anche se probabilmente dovrà prepararsi all’idea che un contratto da più di 15 milioni a stagione non lo strapperà mai, salvo clamorosi colpi di scena e “di genio”. Sorprende ma non troppo il taglio di Tyrann Mathieu in quanto si sapeva da tempo che il front office di Arizona pretendeva una riduzione di stipendio anche se, come nel caso di Suh, di team che gli faranno uno squillo non ne dovrebbero mancare. Fra gli altri “falciati” ricordiamo pure Jeremy Maclin, Eric Ebron, Rodgers-Cromartie, Tamba Hali e Adrian Peterson.

6) Una leggenda si ritira

Sto ovviamente parlando di Joe Thomas, vera e propria leggenda di questo gioco con indosso oramai da anni una sicura giacca d’oro: undici anni di carriera, dieci Pro Bowl -escluso per infortunio solamente lo scorso anno-, nove volte All-Pro -sette First-Team!- e 10363 snaps consecutivi giocati sono numeri introvabili ed impensabili per quasi ogni possessore di un busto a Canton.
Mettere insieme una carriera del genere pur avendo sempre giocato nella deprimente mediocrità di Cleveland aumenta ulteriormente l’epicità attorno alla sua figura: grazie di tutto Joe!

7) Altra vittoria per i Jaguars!

Dopo essere stati -Browns permettendo- la barzelletta dell’ultima decade, i Jacksonville Jaguars hanno voltato clamorosamente pagina con un 2017 culminato in un combattutissimo AFC Championship Game perso contro i Patriots, e ieri hanno messo a segno una delle mosse più clamorose ed importanti della settimana e, quando ne riparleremo a settembre, dell’anno: Jacksonville si è infatti garantita il miglior offensive lineman sul mercato ingaggiando la guardia Andrew Norwell e rendendolo così il giocatore più pagato in tale ruolo della storia NFL. Sessantasei virgola cinque milioni di dollari in cinque anni potrebbero sembrare tanti per una guardia ma data la presenza di Fournette e la loro volontà di correre il più possibile, fidatevi che questo è un vero e proprio blockbuster!

8) And the winner is…

Paul Richardson sei un mito!

… Paul Richardson!
Come altro definireste un giocatore che pur non avendo mai ricevuto più di 50 palloni e sorpassato quota 750 yards ha ricevuto un quinquennale da QUARANTA milioni di cui VENTI garantiti?
Io lo definirei eroe, idolo indiscusso, modello di vita o semplicemente l’ennesima mossa stupida di quel nebbioso meccanismo oramai senza senso che è diventato il periodo della free agency: in ogni caso buon per te Paul!

9) Ma l’attacco dei Chiefs?

Con l’arrivo di Sammy Watkins il reparto offensivo dei Kansas City Chiefs è uno dei più dinamici e temibili dell’intera NFL: oltre all’ex Bills troviamo infatti il velocista Hill, il tight end più pericoloso dopo la ricezione in Travis Kelce e la rivelazione Kareem Hunt. Kudos al front office di KC che sta facendo il possibile per mettere a proprio agio il giovane Patrick Mahomes: prestate attenzione a questi qua.

10) Nuggets!

Torna per la diciassettesima stagione il futuro Hall of Famer Julius Peppers che ha firmato un contratto di un anno con gli stessi Carolina Panthers con i quali ha messo a segno 11.0 sacks nel 2017; si preparano adeguatamente alla vita dopo Landry i Dolphins che nel giro di una giornata hanno prima messo sotto contratto Danny Amendola e poi Albert Wilson; fra le mosse WTF troviamo pure l’approdo di Trumaine Johnson ai Jets: 15 milioni per un cornerback mai convocato al Pro Bowl o membro di un team All-Pro mi sembrano francamente eccessivi. Il mercato dei runningback ci ha offerto già i primi colpi di scena in quanto Carlos Hyde è approdato a Cleveland, Jonathan Stewart ai Giants e Jerick McKinnon ai 49ers: con l’abbondanza di prospetti disponibili al draft -fra i quali Barkley- francamente questi movimenti fatico a capirli. Apprezzabile il tentativo di ricostruire l’O-Line dei Bengals: tramite una trade prima si sono assicurati il tackle Cordy Glenn e poi hanno spedito in Arizona Andre Smith.

 

4 thoughts on “Eligibles: storie dalla free agency NFL, prima settimana

  1. A guardare i contratti firmati in queste prime ore di free agency mi viene abbastanza da ridere.. I GM sono pagati milioni di dollari xké ci si aspetta da loro che possano prendere le decisioni più intelligenti e remunerative x le proprie squadre e poi ci troviamo di fronte a mosse di mercato che sembrano dettate più dalla casualità e dall’improvvisazione che altro. Come spiegare altrimenti che Solder, un LT appena sopra la media che fino ad ora ha visto il Pro Bowl col binocolo, diventi l’O-lineman più pagato di sempre a 15 milioni a stagione?!? O che un CB come Johnson, ancora più nella media come prestazioni rispetto a Solder, possa guadagnare più di Peterson o Ramsey??? Probabilmente l’immobilismo in fase di free agency può avere ricadute in termini di marketing, ma se la soluzione fa più danni del problema preferisco l’atteggiamento di alcune squadre che aspettano la seconda ondata di Fa x far firmare contratti meno remunerativi a giocatori almeno competitivi come quelli appena citati.

    • D’accordissimo, ma è così ormai da anni nella NFL. Anche io vedo giocatori strapagati che non danno nessun quid pluris rispetto a onesti gregari. In questo draft ci sarà abbondanza (come spesso) di buoni RB e QB (per chi avrà picks alti come Browns, Giants e Jets). In ogni caso il contratto più assurdo, a mio parere, resta quello fatto a Bradford dai Cardinals: ok essere disperati, ma garantire quelle cifre a un onesto QB spesso infortunato, mi pare una follia che non gettta nessun ponte per il futuro. Però poi c’è anche chi scommette ancora sul desaparecido Bridgewater (che è fuori da quasi due anni e che per quel poco che ha giocato, non ha mai reso secondo le aspettative)… e allora tutto può starci!

      • Mah…………sinceramente le firme di bradford e bridgewater nn sono poi così assurde…….teddy è pur vero che è fuori da 2 ann x un bruttissimo infortunio, ma è ancora giovanissimo, all atto pratico ha giocato solo la stagione da rookie, quindi un tentativo da una squadra in ricostruzione ci può stare

        X quanto riguarda il buon vecchio sam……….si…….nel dizionario alla voce injury prone trovi la sua foto……..ma è vero anche che, quando sano, ha dimostrato di saper gestire da titolare un attacco nfl e di essere un qb con un ottima capacità di lettura………..anche se x un solo anno è stato preso x fare il titolare in attesa che cresca un qb preso al draft e il prezzo di un qb titolare è quello…….anzi, forse pure sotto media

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