Fa sempre uno strano effetto realizzare di essere a metà febbraio e contare velocemente sulle dita i mesi che mancano all’inizio della nuova stagione NFL, che senza nemmeno metterci qua a calcolare rientrano sicuramente nella categoria “troppi”: tutto questo tempo ci servirà per -provare a- prepararci al meglio alla nuova annata, e siccome tempo e materiale su cui speculare ne abbiamo in abbondanza, perché non iniziare oggi, in pieno febbraio?
Del draft ne parleremo seriamente dopo le combine, della free agency dopo il 14 marzo, giorno in cui inizierà ufficialmente la stagione 2018: “Ma di cosa ci vuoi parlare oggi allora?”
Provando ad unire i due appuntamenti chiave sopracitati, con ancora negli occhi quanto successo nel 2017, proverò a suggerire ad ogni team due mosse che potrebbero rivelarsi utili per ridurre il gap dai Patriots: oggi andiamo con la AFC, a mio rischio e pericolo.

AFC NORTH

Baltimore Ravens

-Un playmaker… o magari due! Nessun Raven lo scorso anno ha ricevuto per più di 748 yards -Mike Wallace- o ha trovato la end zone in più di quattro misere occasioni. Dire che a Flacco serva un ricevitore è quanto di più banale si possa affermare, ma attenzione che la strategia di accaparrarsi qualche veterano recentemente tagliato potrebbe rivelarsi un flop per il secondo anno consecutivo: uno fra Ridley e Sutton potrebbe sicuramente aiutare.
-Anche quest’anno, un pass rusher. Che Suggs non sia umano lo abbiamo capito, ma che a 36 anni riesca a mettere insieme un’altra annata da 10+ sacks -seppur non assolutamente impossibile- non è qualcosa su cui Baltimore può contare: Judon ha mostrato potenziale ed affidabilità, ma i vari Smith, Williams e Bowser al momento altro non sono che giovani di buonissime speranze che devono ancora dimostrare qualcosa.

Cincinnati Bengals

-Rifondare la linea d’attacco. Per la sorpresa di nessuno senza Zeitler e Whitworth il livello della linea dei Bengals è calato inesorabilmente ed il running game di conseguenza non è riuscito mai ad ingranare: solo Detroit ha guadagnato meno rushing yards dei Bengals, totalmente incapaci di trovare successo contro le difese avversarie e di imporre un qualsiasi tipo di ritmo, motivo per cui saranno necessari parecchi movimenti.
-Un esame di coscienza che duri fino a settembre. Parlassimo di posizioni vi direi linebacker, in quanto il bisogno dei Bengals di qualcuno in mezzo alla difesa in grado di correre con i tight end/slot receivers è palese, ma preferisco concentrarmi su dell’altro: com’è possibile che dopo le ultime due annate, dopo quindici anni senza nemmeno una singola vittoria ai playoff Marvin Lewis abbia ricevuto un rinnovo biennale? Che abbia perso lo spogliatoio è evidente da anni e senza Hue Jackson come OC pure la brillantezza offensiva è svanita: ma va bene così, dopo tutto hanno eliminato Baltimore dalla corsa playoff!

Cleveland Browns

Che dire dei primi due anni di Hue Jackson alla guida dei Browns… che dire?

-Quarterb… Seriamente, c’è pure bisogno che ve lo dica? La Kizer experience sembra essere già giunta al capolinea e vista l’abbondanza di scelte al draft -fra cui la prima assoluta- e l’immenso spazio salariale a disposizione possiamo pure star sicuri che Cleveland tenterà pure quest’anno di porre fine all’assurda maledizione che li affligge da oramai quasi un quarto di secolo.
-Usare quelle maledette scelte al draft. Abbiamo capito, evidentemente mettersi a contare le scelte al draft accumulate in questi anni soddisfava Sashi Brown ben più di quanto non lo potesse fare una vittoria sul campo, ma a questo punto con quattro scelte nelle prime 35 continuare a tradare non ha più senso: serve investirle immediatamente, anche perché c’è sempre il rischio che rimanendo intrappolati in questa deprimente mediocrità -iperbole?- le carriere dei giocatori selezionati deraglino immediatamente… Kizer ne è un ottimo esempio!

Pittsburgh Steelers

-Finire immediatamente il perverso gioco che sta andando avanti con Bell. Sì, abbiamo capito che la longevità di un runningback è fra le più basse della NFL, ma il tutto deve essere contestualizzato a seconda del giocatore di cui si sta parlando: Le’Veon Bell è un talento generazionale in grado di eccellere sia nel più tradizionale ruolo di workhorse che in quello di ricevitore -guardare il touchdown contro i Jaguars ai playoff per capire cosa intendo- e, per quanto dimostrato in questi anni, merita ogni singolo centesimo dei 15-16 milioni a stagione che chiede.
Il rischio franchise tag sembra essere piuttosto basso in quanto Bell probabilmente si rifiuterebbe di giocare in tal caso, ma è ora di finirla: i tocchi accumulati in questi anni sono già veramente tanti, ma non si può rifiutare di pagare un giocatore per il suo ruolo ignorando una produzione storica.
-Prepararsi alla vita con o senza Shazier. Se si parla di Shazier la preoccupazione non riguarda il fatto che torni a giocare o meno, ma che possa tornare a vivere una vita normale senza alcun tipo di limitazione, perciò speculare sul suo possibile rientro non è il punto di tutto ciò: Shazier o no serve un nuovo inside linebacker, in quanto il solo Vince Williams non sembra poter garantire la produzione e continuità necessaria ad una squadra che flirta da anni con il Super Bowl.

AFC EAST

Buffalo Bills

-Buonsenso. Tyrod Taylor mi è sempre piaciuto e sempre mi piacerà, quindi potrebbe esserci un gigantesco bias in ciò che sto dicendo, ma francamente non riesco a capire l’astio del nuovo front office nei suoi confronti: al di fuori dell’umiliante fattaccio contro i Chargers, è apparso chiaro fin da subito che l’ex Ravens non era minimamente coinvolto nel loro progetto, e qua sorgono i miei dubbi, in quanto i numeri sono “bassi” a causa di mancanze di personale e di brillantezza di sistema. Evidentemente 51 touchdown con soli 16 intercetti lanciati in tre anni sono numeri facili da reperire in giro per la free agency o per il draft: buona fortuna.
-Un defensive tackle mangia-spazio. Dalla sorprendente partenza di Dareus la difesa sulle corse dei Bills ha iniziato gradualmente a perdere colpi, fino a sprofondare al 29esimo posto nella graduatoria generale. Per una squadra che fatica così tanto a mettere punti a tabellone è impensabile concedere il controllo del cronometro agli avversari.

Miami Dolphins

-Tight end, subito. L’esperimento Julius Thomas si può dichiarare fallito e con Landry che sembra essere ai saluti questo bisogno viene ancor più accentuato: Dallas Goedert potrebbe sicuramente fare al caso loro, soprattutto vista l’importanza del ruolo nel sistema di gioco di Adam Gase.
-Un linebacker in grado di giocare tutti e tre i down. Kiko Alonso non sarà mai nulla più che un buon giocatore di profondità, non certamente l’inside linebacker titolare: serve assolutamente star power ed una leadership che possa guidare una difesa già abbastanza talentuosa. La free agency non sembra offrire tanto in questa posizione, perciò sarà necessario pure in questo caso intervenire attraverso il draft.

New England Patriots

Un solo snap -giocato nello special team- per Butler al Super Bowl: siamo agli addii.

-Pensare oggi più che mai al post-Brady. Il 12 ha dimostrato abbondantemente di essere ancora il migliore nel proprio ruolo, ma i 41 anni non possono e non devono essere ignorati: con Garoppolo a roster si poteva certamente guardare al futuro con ben motivata fiducia, ma visto quanto successo qualche mese fa il quarterback deve essere una priorità. Aver trattenuto McDaniels permette loro di contare su uno dei migliori quarterback developer della lega, quindi preparare un giovane negli ultimi anni di Brady deve essere un processo che inizi già da maggio.
-Aiuto e stabilità per i cornerback. Visto quanto successo al Super Bowl visionare Butler con la maglia dei Patriots nel 2018 è impossibile, perciò New England dovrà immediatamente cercare aiuto nella posizione: il solo Gilmore infatti non basterà a garantire un livello di prestazioni adeguato, perciò la 31esima scelta al draft potrebbe essere spesa per evitare che succeda ancora una volta qualcosa di simile a quanto visto al Super Bowl.

New York Jets

-Indovinate un po’? Un quarterback! La stagione di McCown è stata sotto più punti di vista un vero e proprio miracolo: il suo infortunio ha però ribadito quanto i signal caller già a roster non siano adatti al ruolo di franchise quarterback. È impensabile che a settembre under center troveremo Petty o Hackenberg, perciò le ipotesi sono due: o si investe massicciamente in free agency per mettere sotto contratto un Cousins/Keenum o si usa la sesta scelta assoluta per qualcuno fra Darnold, Rosen, Allen o Mayfield.
-Parcheggiare Wilkerson da qualche parte. Sotto la definizione di “giocatore tossico” potremmo facilmente trovare una foto di Muhammad Wilkerson: dopo aver ricevuto un mega-contratto nel 2016 ha infatti messo a segno solamente otto sacks ed è spesso stato al centro di fastidiosi problemi di spogliatoio culminati in partite perse e perenni malumori.
Non è certamente l’unica mossa che dovrebbero fare, ma è quella sicuramente più simbolica: per iniziare un nuovo ciclo e voltare finalmente pagina è indispensabile sbarazzarsi di giocatori del genere.

AFC WEST

Denver Broncos

-Sicuramente un quarterback… Attendersi ancora qualcosa da Lynch, dopo non aver ricevuto assolutamente nulla negli ultimi due anni, potrebbe non essere più sensato e visto che Siemian ha dimostrato di non essere uno starter, Denver dovrà cercare risposte nella free agency o nel draft: pure in questo caso a far capolino troviamo il nome di Cousins, ma attenzione che…
-…che probabilmente non basterà! Pensare che i Broncos siano ad un quarterback di distanza dai playoff è pura follia, in quanto i problemi di questa squadra vanno oltre a quelli della posizione: la linea d’attacco è da anni fra le peggiori nella lega, il gioco di corse è fra i più discontinui, il pass rush -Miller a parte- non è in grado di produrre con buona continuità e la secondaria sta iniziando a sentire il passare degli anni. Sono una buona squadra, ma non pensiate che il 5-11 sia da attribuire solamente ai quarterbacks.

Kansas City Chiefs

-Creare spazio salariale. Il football americano non è uno sport per romantici e per una squadra a cui da anni manca quel “qualcosa” per fare strada nei playoff ogni miglioramento potrebbe fare la differenza: per pensare di fare qualsiasi tipo di upgrade è necessario creare spazio salariale lasciando andare veterani come Johnson, Hali, Bailey e Parker. Ciò potrebbe dare al front office circa 30 milioni di dollari in più fornendo così loro di spazio di manovra: a Mahomes serviranno armi, ed al di fuori di Kelce e Hill provate a nominare un ricevitore dei Chiefs su cui poter contare. Difficile, vero?
-Pass rusher. Justin Houston è un vero e proprio fenomeno, ma gli infortuni lo hanno costretto a perdere 17 partite negli ultimi tre anni: senza di lui il pass rush dei Chiefs è praticamente nullo ed è il 31 sacks accumulati nella scorsa stagione testimoniano perfettamente questo fatto. Non avranno scelte al primo round, motivo per il quale dovranno tentare di selezionare giocatori in grado di avere un impatto da subito: possibilmente giocatori in grado di mettere pressione al quarterback avversario.

Los Angeles Chargers

Purtroppo per Gordon non è sempre stato facile trovare buchi in cui correre.

-Puntellare l’interno della linea difensiva. Solo Washington concede più rushing yards agli avversari, e che una difesa che può contare su gente come Bosa o Ingram sia così permeabile è alquanto strano: trovare una spiegazione a tale insuccesso non credo mi sia possibile, ma ciò che appare sicuro è che investire massicciamente sulla linea difensiva potrebbe aiutarli a trovare un successo solo sfiorato negli ultimi anni.
-Lo stesso discorso vale per la linea d’attacco. Il valore di quanto detto sopra si estende anche alla linea d’attacco, che per infortuni vari ed altri oscuri motivi non è riuscita a permettere ai propri runningback di guadagnare più di 3.8 yards a portata: con talenti del calibro di Gordon ed Ekeler nel backfield ciò perplime e non poco, quindi immagino che investire sull’offensive line possa essere una buona idea… anche se con i Chargers non si può mai essere sicuri di nulla.

Oakland Raiders

-Guardarsi allo specchio e riflettere. Comunque vada i Raiders hanno già fatto la storia: mosse come quella che ha portato Gruden a firmare un contratto decennale dal valore di 100 milioni di dollari (!!) sono destinate a rimanere sulla bocca di tifosi ed addetti a lavori per anni, ed in caso di fallimento potete già immaginare quanto il tutto verrà deriso e criticato. Occorre sperare che tutto fili liscio ed il connubio Gruden-Carr riporti la squadra ai livelli del 2016, quando prima dell’infortunio del quarterback sembravano essere destinati ad un futuro da perenne contender. Peccato che a quei tempi in panchina sedesse un certo Del Rio, cacciato decisamente un po’ a casaccio.
-Migliorare immediatamente la difesa. Tagliare i vari Crabtree, Lynch e Smith alleggerirebbe il monte ingaggi di più di 20 milioni che sommati agli altri 20 già disponibili darebbero loro un discreto quantitativo di denaro da investire immediatamente sulla difesa: servono miglioramenti in ogni singolo reparto, tanto per i cornerback quanto per i linebacker… senza dimenticare il pass rush, dove il solo Mack non può bastare.

AFC SOUTH

Houston Texans

-Una free agency impeccabile. A causa della trade che ha portato Watson in Texas, Houston non sarà on the clock fino al terzo round: con più di 56 milioni disponibili sarà necessario essere aggressivi e tentare di assicurarsi veri e propri game changer come Andrew Norwell, probabilmente il miglior offensive lineman disponibile sul mercato. Considerando i bisogni di linea d’attacco e secondaria Houston dovrà investire con determinazione -e cervello- dal 14 marzo in poi.
-Rifondare la secondaria. Come da copione la partenza di Bouye ha indebolito terribilmente l’intera secondaria dei Texans: stiamo parlando di un reparto che in un solo anno è passato dal secondo al 24esimo per quanto riguarda le yards concesse ai quarterback avversari, passando da un TD/INT ratio di 20:11 a 30:11.

Indianapolis Colts

Quando vedremo Luck vestito “da football”?

-Capire una volta per tutte la situazione Luck. Il talento di Luck non è e non sarà mai in discussione, se in campo stiamo parlando di uno dei migliori cinque quarterback della lega, ma la gestione dell’infortunio dell’ex Stanford è stata… mi limiterò ad un discutibile: dopo più di un anno dobbiamo ancora capire quando e se Luck sarà in grado di tornare, ma soprattutto dovremo stare attenti al come.
-Una volta capita, metterlo nelle condizioni ideali. Essersi assicurati Reich è già un inizio, in quanto visto il successo avuto a Philadelphia con Wentz e Foles iniziare a salivare al pensiero di cosa possa fare con Luck è legittimo: serve un supporting cast adeguato però, con una linea d’attacco in grado di proteggerlo adeguatamente. Certo, non che la situazione runningback/receiver sia migliore, in quanto al di fuori di Hilton trovare qualcuno in grado di produrre consistentemente è impossibile. L’ho omessa, ma non me ne dimentico: pure la difesa ha bisogno di una ricostruzione totale.

Jacksonville Jaguars

-Ricevitori. Cole e Mickens hanno avuto i loro momenti a fine stagione, ma sicuramente non possono essere visti come ricevitori attorno ai quali costruire un attacco: rinnovare Robinson dovrebbe essere la priorità assoluta, ma in caso contrario Jacksonville dovrà senza dubbio assicurarsi qualche ricevitore sia al draft che in free agency.
-Assicurazione in caso Bortles… Ok, Bortles ha giocato indubbiamente meglio nel 2017, ma non ha ancora dimostrato di poter diventare il franchise quarterback che Jacksonville credeva di essersi garantita con la terza scelta assoluta: mettere sotto contratto qualcuno come McCarron potrebbe tornare comodo nel caso di nuove ed imprevedibili regressioni.

Tennessee Titans

-Dare quella maledetta palla a Henry. Non è una vera e propria mossa da offseason, ma un concetto che deve entrare in testa fin da subito a Vrabel: Murray ha sicuramente superato le aspettative durante la sua permanenza ai Titans, ma è arrivato il momento di affidarsi esclusivamente ad Henry che contro Kansas City ai playoff ha dimostrato di poter essere un vero e proprio bell-cow runningback.
-Provare nuovamente a rifornire di armi Mariota. Quest’anno Mariota è stato vittima di un’improvvisa e difficilmente prevedibile regressione nonostante le aggiunte di Davis e Decker: è chiaro che in situazioni del genere l’ideale è riprovarci, sia tramite draft che free agency.

2 thoughts on “NFL Offseason 2018: due mosse che ogni team AFC dovrebbe fare

  1. A prescindere non avrei sostituito Del Rio,ancor più con uno fermo da nove (NOVE !!!!!) anni,si rischia di perdere almeno un altro anno con una squadra che non è in ricostruzione ma da rinforzare nella secondaria,anello debole già dalla scorsa stagione.Downing non è stato un buon investimento e c’è da capire fino a che punto ha “aiutato” l’involuzione di Carr.Lynch è partito a rilento ma poi s’è fatto vedere,lo terrei.
    Janikowski via,speriamo Tavecchio riconfermato e Crabtree ceduto a…..Denver ? 😈 😉

    La butto lì : e se N.E. ci provasse con Foles ?

  2. Per i Dolphins, condivido tutto, serve un bel tight end e serve come il pane un middle linebacker tosto (sono due anni che Alonso fa disastri lì in mezzo, facendosi cogliere spesso e volentieri fuori posizione, aprendo voragini…). Però, TUTTO viene dopo il primo vero grosso problema: Tannehill come tornerà? Non è mai stato e mai sarà un fuoriclasse, ma un QB decente sì. Non si può però avviare una stagione contando su un QB rimasto fermo un anno intero e in condizioni tutte da verificare. Occorre quindi un QB da draft o da mercato pronto a partire da riserva, ma altrettanto pronto a giocare spesso. Cutler è stato un disastro prevedibile e Gase si è giocato molta credibilità non riuscendo (come era ovvio che fosse) a trasformarlo a fine carriera in un Qb decente, come mai a Denver e Chicago era mai stato. Anche la cacciata di Ajayi non è piaciuta affatto, anche se parzialmente oscurata dalle buone prestazioni di Drake (manca infatti anche un runner pesante alla Garrette Blount). Insomma, dopo una stagione 2016 – 2017 buona, i problemi di ricostruzione restano sempre tanti e uguali….

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