Dopo l’incontro-scontro tra le due attuali teste di serie della AFC, un bilancio, in previsione del rematch di gennaio è doveroso. Gli Steelers escono sconfitti da una partita tra le migliori della stagione e la star Brown finisce in infermeria, ma nonostante tutto la solidità della linea offensiva e l’aggressività della difesa, unita alle corse di Bell e ai lanci del sempre pronto Big Ben fanno di Pittsburgh una della due finaliste. Mi gioco questo azzardo. I playoff vedono una probabile semifinale tra Steelers e Jaguars, ma la linea offensiva degli uomini d’acciaio è una di quelle che può far tornare Jacksonville a essere di nuovo se stessa e senza il vantaggio della difesa, Bortles è ancora poco affidabile.

Se questo scenario dovesse effettivamente avvenire, a contendersi il titolo di AFC Champion saranno di nuovo Brady e Roethlisberger, perché gli incroci rendono facile la strada ai Pats che sono in difficoltà, anche se lo mascherano molto bene alla Patriots Way, e totalmente Gronk-dipendenti.

Il tight end rientra dalla squalifica con una prestazione monstre composta da 9 passaggi presi per 168 yard guadagnate con l’aggravante di avere però contro una intera difesa completamente focalizzata a fermarlo. Gronk ha preso palloni con difensori aggrappati da tutte le parti, ha preso palloni dopo essere stato trattenuto in ogni singola corsa, e ha preso palloni nonostante la sorprendente imprecisione di Brady. Tante volte abbiamo detto come la presenza di un “pezzo da 90” in campo possa cambiare gli equilibri dell’intero reparto perché accentra le attenzioni e da qualche altra parte del campo, qualcuno può crearsi spazio e darsi da fare quando chiamato ad agire. Nel caso di Gronkowski però tutto questo è esagerato all’ennesima potenza. I numeri dell’attacco intero senza di lui calano drasticamente.

A guardare la scorsa stagione si potrebbe pensare che i Pats sanno vincere anche senza di lui. Gronkowski ha infatti finito la stagione a dicembre, ma i Pats hanno vinto tutto, e anche in maniera incredibile, facendo affidamento su Edelman, Hogan came-out-of-nowhere, James White e Martellus Bennett. Quest’anno però di questi quattro nomi nessuno può star lì a prendere i palloni da Brady e a parte Cooks non c’è una vera alternativa al grosso tight end e domenica è stato lampante. Nel momento di estremo bisogno, ovvero sotto di 5 a due minuti dalla fine, i Patriots hanno, alla Patriots Way, messo in piedi un drive da scuola del football: 77 yard e touchdown in meno di 2 minuti. Di queste 77 yard 69, dico 69, le ha guadagnate proprio Gronk. Corrisponde su per giù al 90% con un catch SPETTACOLARE. Ma ancora più spettacolare è la conversione da 2 e l’incredibile agilità con cui, grazie a una finta di corpo, riesce a partire con già due metri di distacco dal difensore. Unfair. Come dice il suo coach: “even when Rob is covered, he’s still open”. Semplicemente è immarcabile.

La partita poi è finita come è finita, con la NFL che ancora non sa cosa vuol dire prendere una palla e le regolare sul catch sono sempre più complicate. Ed è vero che a Pittsburgh è mancato quasi subito quel Brown che viviseziona le secondarie, ma comunque Brady e Gronkowski sono andati a Pittsburgh, nel gelo, hanno battuto degli ottimi Steelers e un ottimo qb, in quello che forse è stata la partita più competitiva dell’anno. Se questo non è uno statement…

Ed è uno statement in grado di mascherare grossi problemi di, ovviamente, alternativa nelle ricezioni, ma anche di difficoltà nel chiudere i terzi down, su entrambi i lati della palla.

Nonostante tutto quindi possiamo dire che i Patriots e Brady stanno bene, abbastanza, almeno finché Gronkowski è in campo. Jacksonville e Steelers, avvisati.

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