L’inverno è arrivato, Russell Wilson si è caricato sulle spalle una cinquantina di robusti figuri portandoli alla vittoria contro Philadelphia ed i Packers stanno aspettando un Rodgers per mesi dato fuori per la stagione: la situazione sta iniziando a diventare decisamente interessante.
Dopo la terrificante vicenda Shazier parlare seriamente di football si complica un po’, però -incrociando le dita mentre rimaniamo in attesa di buone nuove- per fortuna -o purtroppo, decidete voi- the show must go on, e di show qua ce ne sarà parecchio nelle prossime settimane.
Prima di partire con la guida alla quattordicesima settimana di NFL, vorrei congratularmi con lo strabiliante Roger Goodell, fresco di rinnovo da 200 milioni di dollari e commissioner fino al 2024: nonostante gestioni alquanto discutibili di omicidi, ripetuti episodi di violenza domestica, concussions e genuflessioni represse e nonostante -dovrei dire “soprattutto” ma mi rifiuto- un inesorabile calo di pubblico, sia allo stadio che in TV, quest’uomo è riuscito a guadagnarsi un rinnovo da 200 milioni.
Vecchia volpe.

Le partite più interessanti della settimana

Baltimore Ravens @ Pittsburgh Steelers, Sunday Night Football, lunedì ore 02.30
Ravens e Steelers, una delle rivalità sportive più intensa e spettacolare del ventunesimo secolo, di nuovo contro, di nuovo con i playoff in palio: certo, a differenza dell’anno scorso non si gioca un vero e proprio “dentro o fuori”, ma ad entrambe le squadre una vittoria potrebbe risultare fondamentale a fine anno.
Baltimore nelle ultime settimane ha via via preso consapevolezza dei propri mezzi e dopo essersi ritrovata su un deprimente 4-5 ha piazzato tre vittorie di fila contro Packers, Texans e soprattutto Lions, superati grazie alla prima vera prestazione convincente di Joe Flacco e ad un -sembrerebbe- ritrovato passing game: riuscire a replicare contro Pittsburgh quanto fatto vedere la scorsa domenica potrebbe rivelarsi impossibile, ma con una difesa del genere alle spalle -vedremo come sopperiranno all’assenza di Jimmy Smith- azzeccare solamente qualche drive aumenterebbe notevolmente le possibilità dei Ravens di vincere.
Pittsburgh al momento sembra essere in grado di vincere e basta, ma possiamo tranquillamente affermare che finora del tanto parlato statement game non si è vista nemmeno l’ombra: contro Lions, Colts, Packers e Bengals i black and yellow hanno spesso avuto degli inquietanti passaggi a vuoto di cui Baltimore potrebbe approfittare molto dolorosamente, soprattutto grazie all’assenza di giocatori come Shazier e Smith-Schuster.
Una cosa è certa: quando Steelers e Ravens si incrociano c’è sempre la possibilità di imbattersi in un instant classic.

Philadelphia Eagles @ Los Angeles Rams, domenica ore 22.25

Eliminare immediatamente quanto successo contro Seattle è un must per Philadelphia.

Che nei prossimi anni Goff vs Wentz possa diventare un qualcosa che ricordi anche solo minimamente i vari Brady vs Manning? Dopo domenica potremmo iniziare a farci un’idea di tutto ciò, anche se probabilmente l’importanza della partita va oltre lo scontro a distanza fra la prima e la seconda scelta del draft dello scorso anno, in quanto sia Philadelphia che Los Angeles sono fra le più rispettabili pretender della NFC: a qualcuno potrebbe risultare inopportuna la parola pretender, ma contender lo si diventa solamente dopo aver fatto strada nei playoff.
La serie di nove vittorie consecutive, terminata domenica contro Seattle, doveva prima o poi finire: ad occupare il trono della NFC ora troviamo Minnesota, quindi Philly se vorrà assicurarsi il fattore campo per tutta la postseason non potrà permettersi ulteriori passi falsi, e diciamocela tutta, una convincente vittoria contro L.A. potrebbe far dimenticare immediatamente quanto emerso contro i navigati ‘Hawks.
Parlando dei Rams non ci si può dimenticare, ancora una volta, di Seattle, prontissima a riprendersi la testa di quella NFC West di loro proprietà da stagioni, anche se Los Angeles è una squadra completamente diversa rispetto a quella vista negli anni di Fisher: battere Philadelphia ribadirebbe che quest’anno ci sono per davvero.
Tanta filosofia e pochi numeri?
Scenderanno in campo i due migliori attacchi, entrambi primi per punti fatti a quota 361: sì, ci si potrebbe divertire sul serio.

Seattle Seahawks @ Jacksonville Jaguars, domenica ora 22.25
È possibile parlare di NFL senza menzionare questi maledetti Seattle Seahawks?
Probabilmente sì, ma non per me, limite mio ragazzi, scusate. Questo interessante scontro ci mette davanti ad una difesa per anni regina della NFL ed ora martoriata dagli infortuni contro quel revival di Legion Of Boom della difesa dei Jaguars -supportata da un pass rush storicamente brillante-, pronta ad issarsi in cima alla black list di ogni offensive coordinator.
Della grandezza di Russell Wilson credo di aver già discusso in abbondanza, perciò concentriamoci un attimo su Blake Bortles: le assenze dell’anima della L.O.B. sono indubbiamente pesanti, ma nonostante ciò Seattle continua a schierare una delle difese più arcigne della lega, che negli anni contro quarterback esitanti come Bortles ha sempre avuto modo di trovare costantemente successo. Se il buon Blake riuscirà a riproporci l’efficacia messa in campo contro i Colts -non certamente la squadra più spaventosa della lega- non vedo motivi per cui Jacksonville non possa vincere.
Fermare Russell Wilson a dicembre si è rivelato praticamente impossibile per chiunque, ma nella storia si entra battendo i migliori: il banco di prova Seahawks -ehm ehm, Wilson- rappresenta una ghiottissima occasione per la giovane difesa dei Jaguars di urlare al mondo che questo è il loro momento e che grazie a loro, Sacksonville potrà prima di tutto arrivare ai playoff, e poi giocarsela alla pari contro chiunque.

I protagonisti

Michael Crabtree
Torna dunque dalla sospensione il bad boy Michael Crabtree che non avrà tempo per permettersi altre sceneggiate: domenica contro Kansas City si gioca per la testa della division e, udite udite, la secondaria dei Chiefs -già fra i peggiori reparti della lega- sarà privata della propria stella Marcus Peters, sospeso dal team stesso per aver lanciato negli spalti una penalty flag. Solo Dallas ha concesso più touchdown ai wide receivers -17 a 16 per i ‘Boys- e l’ultima volta che queste due squadre si sono incrociate Derek Carr ha giocato la miglior partita della propria stagione lanciando per 411 yards e tre touchdown, fra cui quello decisivo a tempo scaduto ricevuto proprio da Crabtree: nessun cornerback dei Chiefs -Peters a parte- va oltre l’ottantacinquesima posizione nella graduatoria di PFF, perciò è lecito aspettarsi che Carr cercherà spesso e volentieri il numero 15, specialmente se Cooper sarà costretto a perdere pure questa settimana.
In un modo o nell’altro Oakland è ancora in piena lotta playoff ed anzi, una vittoria domenica darebbe loro una prima posizione in division, Chargers permettendo, tanto immeritata quanto importante.

Brett Hundley

Manca solo una settimana al grande ritorno di Aaron Rodgers?

Sono patetico, mi nascondo dietro Hundley per parlare di Aaron Rodgers… che ci volete fare?
Proprio come Oakland, in un modo o nell’altro Green Bay è ancora in corsa per la postseason -anche se la wild card al momento è due partite distante- e le voci che vedono il numero 12 tornare la prossima domenica contro Carolina si stanno sempre più trasformando in realtà: riconsegnare la squadra al divino Aaron sul 7-6 garantirebbe ai Packers la possibilità di tentare la disperata rincorsa ai playoff vincendo -ricordate il “run the table” speech?- tutte e tre le ultime contese.
Trascinato da Jamaal Williams, che al momento sembra poter essere la risposta alla spinosa questione runningback, l’attacco dei Packers può tranquillamente mettere a tabellone punti, mentre alla difesa basterà lasciare ai Browns la libertà di essere i Browns -licenziato Sashi Brown, alla faccia del progetto!- e quindi di autodistruggersi con puntuali turnover in red zone che stanno sgretolando la oramai inesistente autostima di Kizer.
Signori miei, ricordatevi che Green Bay ha sette vite e se chiudiamo un attimo gli occhi li abbiamo già visti qualificarsi ai playoff all’ultimo secondo grazie ad un miracoloso ritorno di Rodgers: per maggiori informazioni chiedere ad un tifoso dei Bears.

Luke Kuechly
La sorprendente sconfitta dei Saints nel Thursday Night Football offre a Carolina la possibilità di riagganciarli al primo posto della NFC South, posto che comunque rimarrebbe appannaggio dei Saints in virtù degli scontri diretti: dell’importanza di portare a casa il titolo divisionale non si parla mai abbastanza, ed in una NFC così equilibrata e profonda garantirsi il fattore campo è fondamentale.
Domenica Carolina affronterà Minnesota, la squadra più lanciata dell’intera NFL, e per quanto si celebri l’impressionante unità difensiva, non va dimenticato che l’attacco si sta rivelando una fra le migliori sorprese dell’anno: guidati da Keenum e dal duo Murray-McKinnon i Vikings stanno producendo yards con una consistenza impressionante, riuscendo a gestire a piacimento il cronometro grazie alla migliore percentuale di terzi down convertiti -45.96%- in tutta la lega, specializzandosi così in ciò che Carolina fatica tremendamente a fare, ovvero essere consistente in attacco -vedasi le ultime due partite contro Saints e Jets- e tenere in pugno il flow della partita.
A tentare di fermare gli uomini in viola ci dovrà pensare Luke Kuechly, pure quest’anno autore di una stagione magistrale -il suo 93.9 è il secondo voto più alto fra i linebackers per PFF- e giocatore che nelle passate stagioni ci ha dimostrato che può essere in grado di cambiare il destino di una partita grazie alle sue giocate ed alla sua leadership nel cuore del reparto: per battere i Vikings è necessario prima di tutto rallentare Murray e McKinnon in modo da caricare di pressione Keenum ed indurlo all’errore grazie ad uno dei pass rush più feroci di tutta la lega.
Per Carolina è arrivato il momento della verità.

Uno spunto per le altre partite della domenica

Indianapolis Colts @ Buffalo Bills, domenica ore 19.00
Vincere manterrebbe Buffalo ancora in corsa per i playoff, ma tanto dipenderà dalla salute di Tyrod Taylor, uscito per infortunio la scorsa domenica contro i Patriots: l’ultima -la prima- volta che abbiamo visto Peterman dirigere l’attacco ricordiamo bene come sia finita, ma è innegabile che contro la difesa dei Colts il rookie potrebbe avere un pomeriggio decisamente migliore.

Dallas Cowboys @ New York Giants, domenica ore 19.00
Probabilmente il Cowboys-Giants più triste dell’ultimo decennio: il caos che aleggia su East Rutherford ha risucchiato e successivamente eliminato coach McAdoo ed il GM Reese, facendo così presagire ad una inevitabile rebuilding mode. Concentrandoci sulla partita c’è ben poco da dire, Dallas è la chiara favorita, e sarà interessante vedere come si comporterà Manning dopo lo straziante esilio dal campo di cui è stato vittima la scorsa settimana: tempi bui nella Grande Mela.

Detroit Lions @ Tampa Bay Buccaneers, domenica ore 19.00
Contro la difesa di Tampa Bay Stafford potrebbe trovare il modo di riscattarsi dopo un paio di prestazioni decisamente sottotono, anche se bisognerà vedere le condizioni della mano infortunata domenica contro Baltimore. La situazione in casa Buccaneers è disperata, la loro stagione è ufficialmente finita, ma attenzione che vincere partite contro avversarie del calibro di Detroit è un buon modo per costruirsi un’autostima ed un’identità in vista della prossima stagione.

Oakland Raiders @ Kansas City Chiefs, domenica ore 19.00

Crabtree, l’ultima volta contro i Chiefs, risultò discretamente decisivo.

Continuerà la caduta libera di Kansas City? Tutti i segnali ci portano a pensare che sì, questa domenica i Chiefs raggiungeranno l’ennesimo punto “più” basso della stagione, ma attenzione, che i quiescenti Hill e Kelce sono sempre ad una big play di distanza dal cambiare le sorti di qualsiasi contesa. Carr potrebbe metterci davanti agli occhi quella versione 2016 che tanto ci aveva fatto sillabare la parola “MVP”.

San Francisco 49ers @ Houston Texans, domenica ore 19.00
I numeri non racconteranno mai la verità sulla bontà dell’esordio di Garoppolo che nonostante lo zero sotto la colonna “touchdown” e l’intercetto lanciato è stato in grado di architettare lunghi e fruttosi drive, tenendo in mano il pallino della partita ed il cronometro: le 10 conversioni -su 18 tentativi- sul terzo down hanno infatti permesso ai ‘Niners di tenere il possesso per quasi 39 minuti, limitando inevitabilmente la produzione offensiva dei Bears. Il game plan rimane lo stesso contro Houston e le possibilità di San Francisco di portare a casa la terza vittoria stagionale sono discretamente alte.

Green Bay Packers @ Cleveland Browns, domenica ore 19.00
Vincere contro Cleveland.
Portarsi sul 7-6.
Lasciar fare il resto ad Aaron Rodgers: sì, negli anni abbiamo visto che questa formula può decisamente funzionare.

Chicago Bears @ Cincinnati Bengals, domenica ore 19.00
Scontro fra squadre che alla stagione hanno oramai ben poco da chiedere: Cincinnati nell’ultimo periodo ha mostrato qualche lieve miglioramento, anche se l’impressione che questa sia l’ultima stagione dell’era Lewis mette tutto in prospettiva, facendoci pensare ad una inevitabile ricostruzione.

Minnesota Vikings @ Carolina Panthers, domenica ore 19.00
La partita più interessante del primo filone di incontri domenicali è anche quella con la posta in palio più alta: per Minnesota vincere significa avvicinarsi ulteriormente ad un preziosissimo bye week in postseason, mentre per Carolina, come già spiegato, questa vittoria significherebbe giocarsela fino alla fine con i Saints per il controllo della division.
L’unica certezza è che per vincere Cam dovrà essere tremendamente più consistente rispetto a quanto fatto vedere nell’ultimo mese.

Washington Redskins @ Los Angeles Chargers, domenica ore 22.05
L.A. è fra le squadre più lanciate della lega ed al momento il loro attacco non sembra essere contenibile per quanto riguarda la produzione di yards… altrettanto non si può dire dell’efficacia in red zone, parte del campo in cui Los Angeles fatica e non poco a capitalizzare il milione di occasioni a partita per mettere a segno sette e non tre punti.
Washington è sempre e comunque una compagine ostica da affrontare, però al momento i Chargers non sembrano poter permettersi passi falsi in partite del genere.

New York Jets @ Denver Broncos, domenica ore 22.05
La delusione dell’anno contro una fra le più grandi sorprese: i Jets sono chiaramente favoriti, soprattutto se Siemian dovesse riproporre una prestazione simile a quella vista contro Miami, dove è stato autore di una fra le peggiori partite che si possano immaginare quando si parla di quarterback. Torna Talib ma la secondaria non avrà vita facile a fermare il passing game dei Jets.

Tennessee Titans @ Arizona Cardinals, domenica ore 22.05
Il record più inspiegabile della lega? Sicuramente l’8-4 di Tennessee, che in un modo o nell’altro continua a vincere ed a condurre la AFC South. La squadra più fastidiosa ed imprevedibile della lega? Probabilmente Arizona, chiedere a Jacksonville per maggiori informazioni. Se i Titans continuano a giocare da Titans, Arizona potrebbe trovare il modo di vincere una partita che nonostante l’ingente differenza di record non li vede assolutamente spacciati in partenza.

New England Patriots @ Miami Dolphins, martedì ore 02.30
Tom Brady vs Jay Cutler.
Devo aggiungere altro?

New Orleans Saints 17 @ Atlanta Falcons 20, Thursday Night Football
Che non fosse la serata dei Saints lo si è capito praticamente subito, poiché nel primo drive Kamara è stato costretto ad abbandonare la partita per una terribile concussion: senza l’elettrizzante rookie l’attacco di New Orleans non è lo stesso, soprattutto quando si tratta di gestire il cronometro, poiché i Saints hanno scialacquato sette punti di vantaggio nell’ultimo periodo di gioco, facendosi prima raggiungere dal touchdown di Sanu e poi staccare dal piazzato di Bryant.
L’ultimo possesso di New Orleans è terminato in end zone con l’intercetto di Deion Jones, e come per magia la NFC South è più aperta che mai.

One thought on “Guida alla quattordicesima settimana di NFL

  1. Secondo me è la volta buona x i Browns:

    – giocano in casa
    – è la migliore occasione delle ultime 4 partite x cancellare lo 0 nella colonna delle W, sicuri anche del fatto che tanto ormai la 1ma scelta al draft dell’anno prossimo non gliela può “strappare” + nessuno
    – hanno ritrovato Gordon, che se dopo 3 anni senza giocare 1 snap accumula 85 yards, figuriamoci cosa può fare con 1 settimana buona di allenamento e field feeling in +!!
    – i WR di Cleveland, Gordon x primo, se la dovranno vedere con la secondaria di GB, e ho detto tutto..
    – a lanciare x Green Bay ci sarà ancora Hundley..

    Ho la sensazione che il grande Aronne potrà continuare tranquillo la riabilitazione pensando all’anno prossimo..

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