Da dove posso iniziare a parlare di quanto successo ieri? Comincio dai Saints e dal loro esagerato running game, capace di mandare in end zone quattro giocatori diversi per ben sei volte e di guadagnare quasi 300 yards? E se partissi dalla 270esima vittoria di Bill Belichick, vittoria che gli permette di raggiungere il leggendario Tom Landry al terzo posto nella classifica dei coach più vincenti della storia del football? È forse meglio iniziare dai 6 sacks di Adrian Clayborn che approfittando dell’assenza del left tackle Tyron Smith ha tormentato Dak Prescott per tutto il pomeriggio? Dalla prima vittoria dei 49ers o dagli assurdi ultimi cinque minuti di Chargers-Jaguars?
Ce n’è proprio tanta di carne al fuoco, meglio iniziare con il riassunto di quanto successo in questa decima, indimenticabile, settimana di football.

Forti pure nelle esultanze questi Vikings.

Ci si attendeva spettacolo fra Vikings e Redskins: si può dire che il 38 a 30 con cui Minnesota ha avuto ragione di Washington non abbia deluso le nostre aspettative. Un secondo quarto da 21 punti ha portato Minnesota all’intervallo sopra 28 a 17 ed il touchdown di Jarius Wright nel terzo periodo di gioco sembrava aver chiuso precocemente la contesa: Washington di mollare, come al solito, non ne ha voluto sapere e con il secondo touchdown di corsa di Cousins ha riaperto i giochi portandosi sotto di un solo possesso, anche grazie ai due intercetti con cui Swearinger ha rovinato la giornata perfetta di Keenum. I piazzati prima di Forbath e poi di Rose non hanno mutato il distacco fra le due squadre, mettendo così Washington in grado di giocarsela fino in fondo in caso di recupero della palla nel conseguente onside kick, ma calciandola fuori dal campo Minnesota ha potuto scongiurare il rischio di una folle rimonta. Partita pazzesca di Adam Thielen che ricevendo 8 palloni per 166 yards ed un touchdown si è guadagnato una votazione PFF di 93.6: quando Keenum ha indirizzato il pallone verso il numero 19 il suo passer rating medio è stato pari a 141.5, numeri incredibili.

No Zeke, no party: senza la propria stella nella posizione di runningback, i Cowboys sono stati spazzati dai Falcons per 27 a 7 in quella che ricorderemo come la partita di Adrian Clayborn. La bontà di Tyron Smith, tackle perennemente All-Pro rimasto inattivo per dei problemi al pube, non è mai stata in discussione, ma dopo quanto successo ieri probabilmente Dallas ha realizzato ancora meglio quanto questo giocatore sia fondamentale per il loro successo: il sostituto Chaz Green -14.2 per PFF- è stato costantemente battuto ed umiliato da un Clayborn -che ha avuto successivamente modo di divertirsi pure contro Byron Bell- straripante in grado di atterrare Prescott per ben 6 volte, guadagnandosi così un rarissimo voto di 99.9 per PFF, che tradotto in parole vuol dire “partita perfetta”. Dopo il touchdown di Prescott l’attacco di Dallas non ha saputo più combinare nulla, mentre dei finalmente efficienti Falcons sfruttavano le giocate della loro linea difensiva mettendo a segno touchdown con Coleman su corsa e con Hardy ed Hooper su ricezione: senza Elliott in grado di marciare per il campo Dallas non è stata in grado di tenere in mano le redini del gioco, esponendo in questo modo la difesa all’attacco dei Falcons, bravo a metterla alle corde con lunghi ed efficaci drive.

Vittorie importanti pure per Saints, Packers, Lions e Rams.
Esiste un modo per fermare questi Saints? Forse sì, ma non chiedetelo ai Bills: trascinati da un running game incredibilmente efficiente, i New Orleans Saints hanno annientato i Buffalo Bills con un secco 47 a 10. Le 298 yards conquistate per vie terrene hanno permesso a New Orleans di controllare prepotentemente il cronometro -41 minuti di possesso su 60!- e di trovare senza difficoltà la end zone: oltre ai tre touchdown di Mark Ingram hanno trovato i sei punti pure il fantastico Kamara, Drew Brees -zero passaggi da touchdown, ma a che servono?- ed anche l’esordiente Trey Edmunds. Al momento fermare il gioco di corse dei Saints non sembra essere competenza umana: le vittorie di fila sono sette. Contro i rivali storici trovano finalmente una gioia pure i Packers, vittoriosi sui Bears per 23 a 16: con Jones e Montgomery fuori dai giochi per guai fisici, Hundley ha avuto occasione di lanciare la palla più in là della propria linea di scrimmage, trovando discreta fortuna soprattutto quando questa era rivolta a Davante Adams: con le sue cinque ricezioni oltre ad aver guadagnato 90 yards ha pure firmato il touchdown della tranquillità con una fantastica catch su back shoulder fade da 19 yards. Hanno faticato più del previsto, ma alla fine dopo una lunga battaglia i Lions sono riusciti a scamparla su dei combattivi Browns per 38 a 24: il 10-0 con cui Cleveland ha preso il largo dopo pochi minuti di gioco ci aveva scioccati, ma con una seconda metà di gioco da tre touchdown Stafford è riuscito a scrollarsi di dosso la commovente resistenza dei Marroni, mettendo una seria ipoteca alla partita con un touchdown catch n’ run di Golden Tate da ben 40 yards. Ottima partita quella del forte slot receiver, valsagli un buon 81.8 di PFF: 73 delle sue 97 yards sono arrivate after catch.

Quattro touchdown nelle ultime due settimane: what a time to be Robert Woods.

Ci avevano spaventato, ma dopo due quarti di futilità i Rams, big play dopo big play, sono riusciti a prendere il largo sui Texans battendoli poi per 33 a 7: a Los Angeles è infatti bastato un terzo quarto d’assoluto livello in cui Goff ha preso fuoco lanciando per tre touchdown, fra cui una meraviglia da 94 yards al solito Robert Woods. Che dire di questi L.A. Rams? A volte possono dare l’idea di non essere ancora una squadra pronta per i playoff, ma con parziali come quello visto ieri è palese che possano veramente giocarsela alla pari contro chiunque: la settimana prossima contro i Vikings sarà estremamente interessante vedere cosa saranno in grado di fare.

Soffrono ma portano a casa la W gli Steelers, i Jaguars ed i Titans.
Dopo aver messo a referto solamente tre punti in metà partita ed essersi trovati sotto anche di 14 punti, la sveglia è suonata per gli Steelers, che hanno completato la rimonta a tempo scaduto vincendo contro i Colts 20 a 17. Le big plays di Moncrief e Rogers -touchdown da 60 e 61 yards- avevano per un attimo fatto sognare i tifosi di Indianapolis, ma le mete del solito JuJu Smith-Schuster e del tight end McDonald hanno permesso a Pittsburgh di acciuffare gli avversari sul 17 pari, e successivamente un ultimo drive metodico ha messo il kicker Boswell in condizione di portarla a casa con un piazzato da 33 yards: a parte il risultato Tomlin avrà ben poco di cui essere contento. Quando due squadre come Jaguars e Chargers si incontrano, trovare un senso a quanto si sta osservando diventa difficile: il 20 a 17 con cui Jacksonville ha trovato la sesta vittoria dell’anno è infatti arrivato al termine di una partita folle. Sotto di 3, a due minuti dal termine, Bortles ha lanciato il primo intercetto della sua giornata dando l’impressione che Los Angeles fosse in grado di vincerla, ma cari lettori, spiegare quanto è successo dopo questo turnover non sarà facile: l’ottimo Ekeler -119 yards e 2 TD- ha infatti perso un fumble nella successiva giocata, anche se Bortles da bravo gentiluomo ha restituito il pallone ai Chargers lanciando il secondo, stupidissimo, intercetto in piena zona field goal, riconsegnando così la palla ai Chargers che, incapaci di convertire il terzo down, sono stati costretti a dare nuovamente l’ovale ai Jaguars, privi di timeout ma capaci finalmente di mettere a segno il piazzato del pareggio, firmato dall’ex Lambo. La risposta al punt con cui Jacksonville ha iniziato l’overtime è stato un folle intercetto di Rivers quasi riportato in touchdown dal fantastico Bouye che ha messo Lambo in condizione di vincere la partita con un field goal da 30 yards: vendetta completa. Trascinati da un ottimo Demarco Murray, i Titans sono riusciti a spuntarla sui Bengals con il punteggio di 24 a 20: il touchdown da 70 yards con cui A.J. Green aveva portato sopra i suoi è stato reso inutile da un magistrale drive di Mariota conclusosi con il terzo touchdown della giornata di Murray, in grado di ricevere un pallone nella flat e di allungarlo oltre la linea di meta.

Partita molto difficile per il veterano Josh McCown.

Fra le altre vittorie si segnalano pure quella dei Buccaneers e dei 49ers: che giornata per la città di New York…
In una partita di rara bruttezza i Bucs, guidati dall’ex Jets Fitzpatrick, hanno sconfitto la squadra della Grande Mela per 15 a 10, trascinati da una difesa in grado di applicare costante pressione a McCown, atterrato per ben 6 volte ed intercettato una. Il touchdown del solito Robby Anderson è arrivato troppo tardi, ed il conseguente recupero del pallone sul tentativo di onside kick ha regalato a Tampa Bay il terzo sorriso dell’anno. Finalmente 49ers, finalmente una vittoria: marciando sui resti dei Giants, i Niners vincendo 31 a 21 sono finalmente riusciti a togliere lo zero dalla colonna delle vittorie. Che lo spogliatoio dei Giants sia esploso si capisce facilmente guardando i touchdown subiti, tutte big play: Beathard ha infatti aperto le danze con una bomba da 83 yards a Goodwin, seguita da un capolavoro per yards after catch di Celek, esibitosi in uno spettacolare slalom di 47 yards ed infine, a mettere il punto esclamativo, ci ha pensato Matt Breida con una corsa da 33 yards. Buonissima la prova dell’attacco dei Niners, anche se l’immaginario “pallone” della partita va a Goodwin poiché il ricevitore dei Niners poche ore prima della partita ha visto morire il figlio nato prematuramente: modo di reagire alla tragedia da campione vero.

Niente da fare, Broncos ancora non pervenuti: l’eloquente 41 a 16 con cui New England ha strapazzato Denver ci mette davanti al fatto che probabilmente il ciclo dei Broncos è già finito, mentre quello dei Patriots, per la sorpresa di nessuno, è ancora in ottima salute. Al touchdown di Burkhead Denver ha risposto con un piazzato di McManus, ma il successivo kickoff return di Dion Lewis ha fatto capire che per loro non ci sarebbe stato molto da fare. Un paio di piazzati di Gostkowski ed il primo touchdown dell’anno di Dwayne Allen hanno spedito i Patriots negli spogliatoi sopra 27 a 9: il TD di Thomas non è servito a nulla, poiché Dion Lewis e James White hanno chiuso il discorso -mai nato- rimonta mettendo i Patriots sopra di 25 punti. Ancora una volta fantastico Tom Brady: lasciando perdere per un attimo le 266 yards e tre touchdown, il numero 12 si è rivelato perfetto sotto pressione, completando tutti e sei i lanci con il fiato dei pass rushers sul collo per 89 yards ed un touchdown, guadagnandosi così un passer rating perfetto di 158.3 quando under pressure.

3 thoughts on “NFL Week 10: una domenica da record

  1. X fortuna non sono un tifoso dei Chargers, altrimenti avrei già perso 20 anni di vita: ma come fa 1 squadra tutte le domeniche a schiacciare puntualmente nell’ultimo quarto il pulsante dell’autodistruzione?!? Quest’anno mi sembra che Rivers sia proprio in difficoltà, soprattutto sotto pressione e nei momenti decisivi: a volte basterebbe lanciare un incompleto e invece si ostina a provare la giocata. Che lui e Manning abbiamo ormai imboccato il triste viale del tramonto, che prima o poi devono tutti i QB devono affrontare (tranne Brady, ovviamente..)?

    • Ma i Chargers hanno mai significato qualcosa da quando ha smesso Tomlison?

    • Ciao Roquinho!
      Le difficoltà dei Chargers nel chiudere una partita non sono sicuramente una novità, vuoi per Rivers (vedasi la partita contro Miami lo scorso anno), vuoi per i fumble nel momento sbagliato, vuoi per semplice sfiga: spiegarmi come una squadra così talentuosa possa essere 3-6 (Bosa ed Ingram sono il miglior duo di pass rushers della lega, il pacchetto ricevitori deve ancora esplodere ma è probabilmente quello con più potenziale della lega, i linebackers sono estremamente buoni) non è ormai più mia competenza, forse veramente stanno giocando per dimostrare l’esistenza di quello che chiamiamo “braccino”.
      Probabilmente il ciclo di Rivers si sta per chiudere, nonostante il talento ed il braccio per completare ogni tipo di lancio ci siano ancora, ma penso che ormai siano equipaggiati per non dipendere esclusivamente da chi si trova under center… detto ciò, non saprei dirti come fanno a perdere. Sfiga? Spiegazione pigra e semplicistica ma è l’unica che mi viene in mente!

Leave a Reply to Osservatore RomanoCancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.