Guida alla decima settimana di… decima?! Siamo realmente già arrivati alla doppia cifra? Forse, cari lettori, dovremmo rassegnarci e prendere coscienza del fatto che la National Football League è un bonus di qualche mese, un bonus che ci occupa le domeniche e in qualche caso pure gli altri giorni della settimana -devo ancora dire che vorrei diventare giornalista? No, non credo!- e che forse, ma dico forse, dovremmo vivere ogni singola settimana come un evento indipendente, con una propria identità ed un proprio senso: detto ciò, vediamo un po’ perché questa settimana sarà speciale.

Le partite più interessanti

Minnesota Vikings @ Washington Redskins, domenica ore 19:00
Partiamo da un fatto: questo incontro è totalmente impronosticabile, quindi se credete di aver capito chi sia la favorita dopo questo paragrafo, non è sicuramente per merito mio. L’attacco di Washington, da solo, riempie un’intera infermeria da campo, e francamente ciò mi/ci aveva fatto pensare che contro i Seahawks, a Seattle, la settimana scorsa vincere fosse impossibile: dopo 59 minuti di football più uno di totale follia, Cousins e compagni ci hanno dimostrato che possono vincere contro chiunque -tranne la dirigenza stessa, nel caso di Cousins- e quindi anche contro dei Vikings spediti verso il successo in NFC North. Minnesota dal canto suo, nonostante non sia esattamente sana, può forse per la prima volta da un anno a questa parte guardare al futuro con fiducia: Keenum sta facendo ciò che serve per metterli in condizione di vincere, ma l’imminente ritorno di Teddy Bridgewater restituisce loro il tanto agognato franchise quarterback indispensabile per fare strada nei playoff. Probabilmente Rob Kelley non farà altri due touchdown, ma con un Cousins semplicemente troppo testardo per perdere potremmo vedere una partita veramente combattuta fino all’ultimo secondo: ecco, magari non letteralmente l’ultimo secondo come contro Seattle, ché alla mia salute mentale ci tengo particolarmente…

Dallas Cowboys @ Atlanta Falcons, domenica ore 22:25

Dopo il clamoroso drop in end zone della settimana scorsa, Julio Jones sarà alla ricerca del riscatto.

Esiste al momento una squadra che abbia deluso come i Falcons? Preventivare un trauma post Super Bowl non era difficile, ma che l’attacco più rifornito ed efficiente della lega non riuscisse a condurli alla vittoria contro i vari Buffalo, Miami ed i lunatici Panthers era inimmaginabile, però dopo più di due mesi possiamo prendere coscienza della realtà dei fatti e rassegnarci: questi Falcons con quelli dell’anno passato hanno -per ora- veramente poco a che fare, fine del discorso. Dallas dopo un inizio abbastanza problematico sembra essere tornata sui propri passi, grazie soprattutto ai due prodigi Dak e Zeke: se qualcuno aveva dubbi su Prescott probabilmente di football ci capisce gran poco, mentre per quanto riguarda il barbuto runningback i problemi nascono e muoiono nel momento in cui si affronta il discorso sospensione, non il discorso talento e/o efficacia. La ricetta dei Cowboys è sempre la stessa, abbondanti dosi di Elliott aprono migliaia di possibilità a Prescott e permettono alla difesa di essere iper efficace nel momento in cui è in campo, ma purtroppo, come fosse una novità, sulla disponibilità di Zeke per domenica ancora non si sa nulla: con il 21 dietro il 4 Dallas probabilmente sarà in grado di vincere questa partita, salvo moti d’orgoglio dei Falcons, senza di lui invece il discorso cambia completamente. Atlanta comunque non può permettersi di perdere anche questa partita e ciò da solo basta per tenerci incollati allo schermo… ed ora che Zeke è ufficialmente sospeso quanto scritto sopra perde un po’ di senso: perché NFL, perché?

New England Patriots @ Denver Broncos, lunedì ore 02:30
Fino a due anni fa lo scontro fra Pats e Broncos era probabilmente la partita più aspettata dell’anno in quanto Brady vs Manning era quanto di meglio la NFL potesse offrirci mentre oggi, purtroppo, la situazione è drasticamente cambiata: Brady ci ha insegnato che i robot non sentono il peso degli anni e nonostante le 40 primavere non ha abbassato minimamente il livello del suo gioco, mentre i Broncos vengono da una clamorosa batosta contro gli Eagles che forti sono sicuramente forti, ma sinceramente che fossero in grado di mettere a segno 51 punti in ogni modo immaginabile -lancio lungo, corsa lunga, lanci corti e goal line carries- ci pone davanti al fatto che forse questi Broncos non sono più una contender stabile, ma piuttosto una squadra con una buona, non più ottima, difesa penalizzata gravemente dal fatto di essere scoperta nella posizione più importante del gioco, ovvero quella del quarterback. Che dopo l’umiliazione con gli Eagles questi Broncos guidati da Osweiler -giocatore pagato dai Browns pur di star lontano da loro, ed è tutto dire- riescano a prevalere su dei Patriots tutt’altro che perfetti ma comunque Patriots è alquanto improbabile, però chi lo sa, questa potrebbe essere l’ennesima sorpresa della stagione 2017!

I protagonisti

Akiem Hicks
Zitti zitti questi Bears stanno imbastendo una squadra di tutto rispetto, il cui punto di forza è la difesa o più precisamente il front seven: il fiore all’occhiello del reparto è senza dubbio Akiem Hicks, giocatore che dopo quattro anni ai Saints ed un veloce anno ai Patriots, ai Bears sembra aver trovato la sua dimensione ed in sole otto partite ha già pareggiato il numero di sacks messi a segno lo scorso anno -sette- rivelandosi uno degli interior lineman più temibili di questa lega, costantemente nella tasca o faccia a faccia con il runningback di turno. Domenica al Soldier Field arrivano i Packers per l’ennesimo capitolo della rivalità più bella e sentita dell’intera lega: senza Aaron Rodgers abbiamo avuto modo di constatare che di strada possono farne veramente poca, quindi per vincere saranno costretti ad affidarsi al trio di runningback Montgomery-Williams-Jones -salvo che McCarthy permetta finalmente ad Hundley di lanciare il pallone per più di quattro yards- ed a quel punto tutti e tre dovranno fare i conti con Hicks, che se sfodererà un’altra prestazione impeccabile probabilmente metterà i suoi nella condizione di vendicare il 35-14 di qualche settimana fa.

Golden Tate

Riuscirà Golden Tate a ritrovare la end zone?

Nonostante un anonimo 4-4, i Detroit Lions sembrano un team pronto ad una seconda metà di stagione decisamente migliore rispetto alla prima: oltre all’infortunio di Rodgers, ad aiutarci a vederla in questo modo ci stanno pensando Marvin Jones e Golden Tate che nelle ultime tre partite -solo una vittoria- hanno preso fuoco a suon di touchdown e ricezioni. Nonostante sia Jones il responsabile del reparto “touchdown”, il matchup di domenica contro i Browns mette il buon Tate in posizione di avere la propria miglior partita dell’anno: nessun ricevitore ha guadagnato più yards dalla posizione di slot, e Cleveland ha concesso una percentuale di completi ai lanci indirizzati a quel tipo di ricevitore pari al 75% (terzo peggior dato nella lega) e, come se non bastasse, pure sei touchdown. Ricordandoci del fatto che correre contro i Browns quest’anno è tutt’altro che facile -le loro 2.9 yards concesse in media a portata sono al momento il miglior dato- e che il running game dei Lions fatica ad ingranare, probabilmente Stafford sarà costretto ad affidarsi spesso e volentieri al suo braccio, mettendo così il duo Tate-Jones nella posizione di abbellire ulteriormente le loro stats line stagionali.

I New York Giants
Come, dopo settimane in cui mi scusavo per essere stato pigro ed aver messo reparti interi in questa colonna, ora ci inserisco direttamente tutta la squadra? Sì, perché la situazione in casa Giants è ben al di fuori dall’ordinario: insider ed interviste a giocatori protetti dall’anonimato hanno rivelato che lo spogliatoio dei G-Men sarebbe in completa rivolta contro l’head coach McAdoo, ritenuto dispotico e particolarmente folle, in quanto le sospensioni di Jenkins e Rodgers-Cromartie sono state scelte sue che sicuramente non hanno aiutato una squadra già in grave difficoltà. Parlare di quanto la stagione dei Giants stia andando male rispetto a ciò che pensavamo a luglio sarebbe inutile e ridondante, ma che lo spogliatoio sia in guerra con un allenatore che solo lo scorso anno, da rookie, li aveva portati ai playoff ci mette davanti ad una cruda realtà dei fatti: Manning inizia ormai ad essere “vecchio”, Beckham è da rinnovare e la difesa non è sicuramente quella vista l’anno scorso, quindi, a solo un anno di distanza dall’essere visti da tutti come materiale da Super Bowl i Giants si potrebbero trovare costretti a premere il “reset button” e ricominciare, di nuovo, tutto da capo.

Uno spunto per le altre partite della domenica

Green Bay Packers @ Chicago Bears, domenica ore 19:00
Il passing game di Chicago non è noto per la sua produzione, ma contro una rushing defense del genere Jordan Howard potrebbe avere una delle sue giornate da 100+ yards: se a ciò aggiungiamo la totale inettitudine dell’attacco di Green Bay orfano di Rodgers, per la prima volta in molti anni i Bears scendono in campo contro i Packers da favoriti anche se quest’anno esserlo non ha mai portato particolarmente bene a nessuno.

Cleveland Browns @ Detroit Lions, domenica ore 19:00
Le ipotesi sono due: o i Browns nel bye week hanno imitato il Monstar Team di Space Jam ed hanno rubato il talento -l’organizzazione no, quella non si può rubare purtroppo- ai migliori giocatori della NFL o probabilmente verranno spazzati via da dei Lions che di partite ne hanno già buttate anche troppe. A voi la scelta.

Pittsburgh Steelers @ Indianapolis Colts, domenica ore 19:00
La situazione in casa Colts è veramente disperata e fra Irsay che dichiara che “l’infortunio di Luck è probabilmente nella sua testa” e Vontae Davis -il loro miglior difensore per distacco- tagliato per aver deciso di sottoporsi ad un intervento chirurgico che termina anzitempo la sua stagione, pensare di battere questi Steelers è ridicolo, salvo che T.Y. Hilton abbia pronta una partita da 700 receiving yards. Improbabile.

Los Angeles Chargers @ Jacksonville Jaguars, domenica ore 19:00
Partita veramente interessante ed aperta questa, anche se ai punti i favoriti sembrano essere i Jaguars: il rientrante -e puntuale- Fournette potrebbe avere una grandissima giornata contro la difesa dei Chargers e, soprattutto, Rivers contro l’unità difensiva dei Sacksonville difficilmente riuscirà a condurre da solo la squadra alla vittoria come spesso successo negli ultimi anni. Attenzione a questi Jacksonville.

New Orleans Saints @ Buffalo Bills, domenica ore 19:00

Annata strepitosa, finora, quella del rookie Lattimore.

I Saints, dall’alto della loro striscia di sei vittorie consecutive, sembrano essere nettamente favoriti in questo incontro, ma ecco che arrivano i problemi: siamo davanti ad una partita in cui i Bills sono già dati per spacciati, e nella prima metà di stagione abbiamo imparato che ogni qualvolta Buffalo giochi senza nulla da perdere riesce a combinare qualcosa di speciale e spesso a vincere. Sì, al momento fermare i Saints non sembra essere possibile, però mai e poi mai sottovalutare questi agguerritissimi Buffalo Bills.

New York Jets @ Tampa Bay Buccaneers, domenica ore 19:00
Parlare di qualsiasi cosa che riguardi i Tampa Bay Buccaneers mi porta sul punto di piangere -principalmente perché la loro stagione conferma che di football americano ne sono molto, ma molto poco- quindi mi limito a farvi notare che McCown è al momento on fire e che Tampa Bay sarà costretta a fare a meno di Winston ed Evans. Che gioia questi Buccaneers…

Cincinnati Bengals @ Tennessee Titans, domenica ore 19:00
Difficile prevedere cosa succederà fra queste due squadre, in quanto sì, i record sono profondamente diversi, ma quanto mostrato finora in campo ha in entrambi i casi convinto veramente poco: attendersi un acuto dai Bengals non è sicuramente follia, così come non lo sarebbe per i Titans. Classica partita da wait and see, anche se speriamo di non vedere A.J. Green incarnare pure questa settimana Ric Flair tentando di sottomettere il cornerback avversario con una ben applicata sleeper hold.

Houston Texans @ Los Angeles Rams, domenica ore 22:05
Ecco a voi le statistiche di Jared Goff e Todd Gurley nel massacro contro i Giants: 14 su 22 per 311 yards e 4 touchdown per il primo, mentre per il rinato runningback 104 yards totali e due touchdown. Il QB dei Texans è Tom F*****g Savage: avete capito dove voglio arrivare?

New York Giants @ San Francisco 49ers, domenica ore 22:25
La buona notizia è che una delle due squadre questa partita la vincerà. La brutta notizia è che alle 22:25 ci sono solo tre partite in corso, perciò probabilmente saremo esposti ad eccessive dosi di Giants-49ers: comunque vada, io vi avevo avvertito.

Miami Dolphins @ Carolina Panthers, martedì ore 02:30
Cutler contro Oakland ha -surprise surprise- sfoderato una prestazione da urlo che però non è bastata ai Dolphins per trovare la vittoria finale, mentre Carolina continua a vincere giocando in modo tutt’altro che convincente: partita difficile da pronosticare, anche se la difesa dei Panthers può facilmente indurre Cutler ad un secondo -giustificato- ritiro. Quanta qualità pure questo lunedì, eh?

Seattle Seahawks 22 @ Arizona Cardinals 16, Thursday Night Football
Adrian Peterson non è stato in grado di tenere in partita i Cardinals, in quanto con 21 portate è riuscito a guadagnare solamente 29 yards, per poi perdere un fumble e venire placcato in end zone per un safety, mentre dall’altra parte il solito, commovente, Russell Wilson è riuscito a condurre da solo -che novità- Seattle alla sesta vittoria stagionale, connettendo per due volte in endzone con il redivivo Jimmy Graham. La vera notizia viene però dall’infermeria, in quanto il tendine d’Achille di Richard Sherman -uno fra i giocatori più critici verso il Thursday Night Football- ha fatto crac: senza il proprio leader emotivo la corsa al Super Bowl si complica notevolmente.

2 thoughts on “Guida alla decima settimana di NFL

  1. Mattia ti volevo fare 2 domande, 1 tecnica, l’altra extra-campo:
    1. Cosa ne pensi dell’infortunio di Sherman e degli effetti sulla difesa di Seattle? Da tifoso Seahawks sono preoccupato non tanto da un punto di vista tecnico: Sherman l’anno scorso e quest’anno viveva ancora di rendita dagli anni precedenti e le statistiche sono buone perchè i QB fondamentalmente non lo hanno puntato per rispetto e timore. Secondo me sbagliando, perchè come hanno dimostrato Watson e Hopkins 2 settimane fa, Sherman può vedere i sorci verdi se sfidato apertamente. Proprio per l’aura di cui godeva e gode Sherman, la sua perdita è comunque secondo me paragonabile a quella di Thomas dell’anno scorso, infortunio dopo il quale la difesa di Seattle ha reso la metà. Tanto più che Coleman e Lane, che si spartiranno il lavoro al posto suo, mi sembrano CB di caratura media e niente più e che la spinta emotiva data da Sherman vale quanto 10 intercetti in stagione..
    2. Ma chi governa la NFL?? Topo Gigio?? Lasciando stare la barzelletta-questione Elliott, come si fa a squalificare x 1 partita Evans e non fare niente contro Ramsey, che ha fatto la stessa identica cosa di Evans, solo con meno veemenza, e soprattutto contro Green, a cui si è chiusa completamente la vena e che ha trasformato il campo in un ring di kickboxing?!?! L’avesse fatto per strada e non su un campo da football avrebbe rischiato un paio di giorni di galera. Chi prende le decisioni in merito?

    • Ciao Roquinho! Ottimo commento, veramente: dire quello che hai avuto il coraggio di dire su Sherman è pazzesco per un tifoso, ma la penso esattamente come te, rimane sì un ottimo cornerback, ma non sicuramente quello degli anni passati, in quanto -come detto da te- contro Houston si è ben visto cos’è successo. Griffin, Coleman e Lane non rappresentano sicuramente un pacchetto cornerback di primo livello -forse neanche di secondo-, ma comunque in mezzo al campo Thomas -quando c’è- e Kam rimangono, e probabilmente l’infortunio che possono permettersi di meno è proprio quello di Thomas, come visto l’anno scorso.
      Per quanto riguarda la questione multe, sospensioni e Zeke non saprei che dirti, è una gara a chi batte i pugni più forte, e forse -anche se sono quasi sicuro che non sia così- Evans lo hanno squalificato perché non è stato sanzionato direttamente in campo, mentre Green e Ramsey sono stati immediatamente espulsi: non prenderla per buona però questa risposta, in quanto è solo una suggestione.

      Sempre un piacere parlare con te!

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