Assicuratevi che la cintura di sicurezza sia stretta al punto giusto, la corsa sulle montagne russe di questa stagione NFL non sembra destinata a finire in fretta e dopo una domenica in cui due squadre sono riuscite a segnare più di 50 punti, team del calibro di Seattle o Kansas City sono stati ridimensionati da due dolorose sconfitte e dulcis in fundo i poveri Houston Texans sono tornati in forma precampionato senza il loro astro nascente Deshaun Watson, confrontare i pronostici con quanto successo effettivamente in campo diventa sempre più frustrante.
Vediamo insieme cos’è successo in questa nona settimana di football.

Poche yards, tanti touchdown: Rob Kelley ha trovato un modo -molto frustrante per chi lo ha contro al fantasy football- di ritagliarsi un ruolo nell’attacco dei Redskins.

Dopo l’esaltante vittoria contro i Texans, Seattle è costretta a riassaporare l’amaro gusto della sconfitta dopo il 17 a 14 con cui Washington ha beffato i Seahawks battendoli al loro gioco. Per tre quarti la partita è stata ferma sul 10 a 2 Redskins a causa di tre piazzati consecutivi sbagliati da Walsh, ma come per magia Seattle è uscita dal proprio coma prima accorciando con il touchdown di Luke Willson, poi con poco meno di due minuti rimasti sul cronometro Russell Wilson ha pescato Doug Baldwin libero in end zone: la coppia di insuccessi sulle conseguenti conversioni da due punti ha messo i Seahawks sopra solamente di quattro punti, anche se nessuno poteva immaginarsi un ulteriore colpo di scena. In 35 secondi Cousins è stato prima in grado di connettere per 31 yards con Quick e poi, dopo una ricezione clamorosa di Josh Doctson da 38 yards, il secondo touchdown della giornata di Rob Kelley da una iarda -14 portate per 18 yards, quando si parla di goal line runningback…- ha permesso a Washington di completare l’improbabile rimonta: la disperata Hail Mary di Wilson è infatti stata deviata a terra dal veterano Hall, permettendo così a Washington di portare a casa un insperato successo che li tiene ancora in corsa per i playoff.

In una partita in cui i tanti limiti difensivi dei Kansas City Chiefs non sono stati compensati dall’attacco, i Dallas Cowboys hanno portato a casa la quinta vittoria stagionale battendo KC per 28 a 17: la produzione offensiva dei Chiefs è stata praticamente nulla se si esclude l’incredibile touchdown di Tyreek Hill, in grado di seminare tutta la difesa di Dallas mollemente piazzata nei pressi della end zone per prevenire un eventuale lancio della disperazione. Dopo le difficoltà avute contro Washington, Dak Prescott ha trovato il riscatto con 249 yards e due TD, muovendo senza particolari problemi le catene: con un Terrence Williams in giornata di grazia – 9 ricezioni per 141 yards- ed un Zeke Elliott in grado di sfiorare l’ennesima prestazione da 100 yards ma in grado di trovare per l’ennesima volta i 6 punti, Kansas City non è semplicemente riuscita a tenere il passo di Dallas e dopo il touchdown di Kelce con cui hanno aperto la seconda metà di gioco, l’attacco è di fatto scomparso non riuscendo quasi mai a convertire un terzo down. Prestazione immensa del veterano Sean Lee, principale responsabile dell’ennesimo passaggio a vuoto di Kareem Hunt -solo 61 yards totali per lui- con 8 tackles di cui cinque defensive stop: con lui in campo la difesa di Dallas riesce a contrastare efficacemente il running game avvesario, perciò la valutazione PFF di 80.8 altro non fa che testimoniare la bontà delle giocate di uno dei linebacker più sottovalutati dell’ultimo decennio.

Portano a casa la W pure Indianapolis, Tennessee, Jacksonville ed Oakland.
Tornano al successo i Colts che favoriti pesantemente dall’assenza di Deshaun Watson sconfiggono i Texans per 20 a 14 grazie soprattutto ad un devastante T.Y. Hilton, in grado di ricevere per 175 yards e due TD: l’attacco di Houston si sveglia troppo tardi e con la partita in bilico Tom Savage non riesce in quattro tentativi a trovare la meta della vittoria, finendo anzi per perdere il fumble della definitiva sconfitta sul decisivo quarto down. Fantastica prestazione di Jabaal Sheard che probabilmente sarà una presenza fissa negli incubi del tackle Davenport, in quanto le sue sei pressioni -che lo hanno portato a mettere a segno due sacks- gli sono valse un fantastico voto PFF di 91.5. Troppo poco, troppo tardi: volendo potremmo riassumere così la prestazione dei Baltimore Ravens, battuti per 23 a 20 dai Tennessee Titans. Il running game non ingrana e per guadagnare 261 yards a Joe Flacco servono ben 52 lanci, mentre un Mariota infinitamente più efficiente e cinico esce dal proprio periodo nero lanciando per 218 yards e due TD: i 14 punti messi a segno nell’ultimo periodo di gioco da Baltimore non bastano a rimettere in partita i Ravens in quanto con poco meno di quattro minuti sul cronometro il primo touchdown stagionale di Eric Decker ha permesso ai Titans di portarsi sopra di due possessi, rendendo inutile il touchdown con cui Wallace ha portato i suoi sotto di 3, poiché il successivo onside kick è stato recuperato dai Titans.

Giornata nera per Green ed i Bengals: che stagione da incubo per la squadra di coach Lewis.

Vittoria importante anche per i Jaguars con un netto 23 a 7 su dei deprimenti Bengals. In una partita nella quale il momento saliente è stata una rissa che ha portato all’espulsione di A.J. Green e Jalen Ramsey -solo 6 yards per Green-, la difesa dei Jaguars pur senza aver messo a segno un turnover riesce ad annullare quasi completamente l’attacco dei Bengals, limitandolo a 148 yards totali: se a ciò aggiungiamo il fatto che nel pomeriggio Dalton è riuscito a convertire solo uno degli otto terzi down affrontati, spiegare il totale dominio dei Jaguars diventa tremendamente più semplice. Rimangono in vita -anche se attaccati al respiratore- gli Oakland Raiders che la scampano sui Dolphins per 27 a 24 al termine della prima partita a la Beast Mode di Marshawn Lynch: il leggendario runningback dei californiani è stato in grado infatti di sfoderare una prestazione vintage trovando la end zone per ben due volte, regalando così ai compagni la possibilità di gestire il vantaggio e di resistere al disperato tentativo di rimonta dei Dolphins, pronunciato morto nel momento in cui l’onside kick decisivo è stato recuperato da Amari Cooper.

Continuano a vincere Rams e Saints, venendo imitati anche dai Cardinals e dai Panthers.
Prendiamoci un momento, facciamo qualche respiro profondo e diciamolo, i Rams quest’anno sono legit ed il loro attacco è al momento il più efficiente di tutta la lega: tutto ciò è stato ribadito dall’esaltante 51 a 17 con cui i losangelini hanno schiacciato quel che resta dei Giants. All’elettrizzante Jared Goff sono bastati solamente 14 completi per raccogliere 311 yards e 4 touchdown, ed i touchdown da 52 yards di Woods e da 67 di Sammy Watkins hanno messo in evidenza ogni singolo limite di una squadra che quest’anno sembra stia vivendo il proprio peggior incubo proprio, imprigionata nella Orwelliana stanza 101 del sempre attuale 1984: tifosi dei G-Men, chiudete gli occhi e portate pazienza, prima o poi questo 2017 finirà. Chi li ferma più questi Saints? Non sicuramente i Bucssconfitti da Brees e compagni con un roboante 30 a 10. In Louisiana è nata una nuova stella che porta il nome di Alvin Kamara: con 132 yards totali ed un touchdown su ricezione ed uno su corsa, il nuovo giocattolo di Drew Brees sta permettendo al proprio quarterback di tenere costantemente sbilanciata la difesa avversaria e di essere iper-efficiente: con 22 completi su 27 lanci tentati il leggendario quarterback dei Saints ha tenuto una percentuale di completi sopra all’80% per la seconda partita di fila. La festa nazionale del sbadiglio vede i Cardinals uscire vincitori: con un noiosissimo 20 a 10 Arizona è passata sulle macerie dei 49ers trascinata da un impegnatissimo Adrian Peterson che con 37 portate oltre ad aver guadagnato 159 yards ha permesso ai suoi di tenere costantemente in pugno il cronometro, mangiandone grosse porzioni a suon di tocchi: nulla da fare per i Niners, condannati all’ennesima sconfitta stagionale dalla desolante inefficienza di Beathard che con 51 tentativi ha completato meno del 50% dei passaggi tentati non trovando mai la end zone e venendo invece intercettato una volta.

Non è una scena che vediamo spesso: Julio Jones 99 volte su 100 questo pallone lo prende. Purtroppo ieri non è andata così.

Prosegue il momento nero dei Falcons, sconfitti per 20 a 17 da dei redivivi Panthers: Matt Ryan e l’attacco di Atlanta si svegliano troppo tardi e complice un clamoroso drop in end zone di Julio Jones non riescono a completare la rimonta contro una squadra piena di problemi come Carolina, che trascinata da un Cam in grado di guadagnare ben 86 yards con le proprie gambe -ed un touchdown- è stata in grado di fare lo stretto necessario per vincere. Buona prova di McCaffrey che con 94 yards totali ed una segnatura ha finalmente dimostrato di essere il playmaker di cui Carolina ha avuto disperato bisogno per anni.

Continua il periodo magico di Wentz che trascina i suoi Eagles al settimo successo consecutivo annientando per 51 a 23 i resti dei Denver Broncos: il quarterback è stato in grado di lanciare ben quattro touchdown contro la rinomata secondaria di Denver, aiutato da un gioco di corse capace di mettere a segno altre tre mete, arrivate da una doppietta di Clement ed una magnifica corsa da 46 yards del neo arrivato Jay Ajayi, finalmente in grado di trovare la end zone. Quarterback nuovo, inefficienza vecchia per Denver che guidata da Osweiler non è mai riuscita a tenere il passo degli avversari anche a causa del deprimente 50% di completi con cui l’ex Texans e Browns ha ricominciato la propria avventura nel team che lo aveva draftato anni fa: la situazione per i Broncos diventa tremendamente complicata, in quanto se ai guai offensivi ci aggiungiamo pure una sorprendente permeabilità della difesa alle giocate dei quarterback avversari, i motivi per sperare in una qualificazione alla postseason diventano veramente pochi. Philadelphia a questo punto sembra essere la squadra più bilanciata e brillante di tutta la lega e, sull’8-1, avranno modo di godersi il bye week pensando anche a come integrare ulteriormente Ajayi in uno degli attacchi più esplosivi della lega.

2 thoughts on “NFL Week 9: tanti punti, altrettanti dubbi

  1. Seattle e Atlanta si sono semplicemente suicidate. Non è materiale da playoff.

  2. Non so come descrivere la vittoria dei miei Eagles. Pensavo che la partita con Denver sarebbe stata un punto focale della stagione, invece i Broncos si sono rivelati fin troppo al di sotto delle aspettative. L’attacco è davvero penoso, dispiace per Osweiler, ma si dimostra ancora un qb ben lontano dagli standard della lega. La no fly zone è stata ripetutamente asfaltata da Jeffery, ed il mostro a tre teste Ajayi-Blount-Clement ha fatto razzie della DL.
    A questo punto, la partita contro i Cowboys tra due settimane sarà più che decisiva. Un’eventuale vittoria blinderebbe l’Nfc East, ma penso che ormai più che ad andare ai playoffs dovremmo cominciare a pensare al come: l’Nfc si sta rivelando una conference più che mai competitiva, e per i primi 2 seed ci sarà da lottare tantissimo. Prevedo una vera resa dei conti contro Seahawks e Rams tra qualche settimana.

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