Quell’insieme di cose successe fra giovedì notte e martedì mattina hanno un nome, “week one”, e pertanto vi invito a concentrarvi sulla seconda parola, “one”: abbiamo appena passato la prima settimana di football, probabilmente no, i Jaguars non concluderanno la stagione con 160 sacks, i Ravens non terranno a zero la media di punti subiti a partita e soprattutto, nonostante ciò potrebbe piacere alla parte “tifosa” che c’è in me, Tom Brady ed i New England Patriots non sono quelli visti giovedì contro i Chiefs.
Prendiamo tutti un bel respiro e finiamola con questa melodrammaticità, anche perché pensare che l’attacco dei Browns, guidato dal rookie Kizer, sia stato in grado di mettere più punti a tabellone di quello degli Steelers mi causa seri mal di testa: la seconda domenica arriva proprio per questo, per aiutarci a fare un po’ più di chiarezza.
E magari anche per fatturare qualche centinaia di milioni: a voi la scelta.

Le partite più interessanti

New England Patriots @ New Orleans Saints, domenica ore 19.00

Non è per niente facile scegliere questa settimana tre partite da inserire in questo paragrafo, ma quando a trovarsi di fronte sono Tom Brady e Drew Brees la scelta diventa piuttosto scontata: finora il vantaggio è nettamente dalla parte del QB dei Saints che ha vinto tre dei quattro testa a testa lanciando 10 TD a fronte di un solo misero intercetto, anche se l’ultima parola l’ha però avuta Brady nel 2013 trovando Kenbrell Thompkins -quanti ricevitori cambiano i Patriots?- in end zone a soli cinque secondi dalla fine. Entrambe le compagini vengono da una sconfitta piuttosto bruciante e nonostante il fattore campo sia dalla parte dei Saints non riesco a concepire un’altra sconfitta per la squadra di Belichick: l’ultima volta che i Patriots si sono trovati sotto di due partite dalla percentuale del 50% di vittorie è stata nel 2001, quando Brady era alla sua terza partita da titolare. Il discorso si chiude se a questa statistica, inserita esclusivamente sotto ordine del mio ego, aggiungiamo il fatto che contro questa difesa il buono ma non ottimo Sam Bradford è stato in grado di completare più dell’84% dei propri lanci per 346 yards e tre touchdown.

Dallas Cowboys @ Denver Broncos, domenica ore 22.25

In soli quattro anni ne sono cambiate di cose in NFL…

Non me ne vogliano Chiefs ed Eagles ma questa è a mio avviso la partita più affascinante di tutta la domenica, o almeno quella che io seguirò più attentamente: la situazione è cambiata molto da quell’ultimo, assurdo, scontro del 2013 in cui le due squadre totalizzarono 99 punti, Peyton Manning e Tony Romo hanno appeso il caschetto all’emblematico chiodo e soprattutto pensare di segnare 48 punti a questi Broncos è pura follia. Il gameplan dei Cowboys sarà simile a quello di domenica scorsa usato contro i Giants, ovvero massicce dosi di Zeke e Prescott che tenterà di trovare impreparata la magistrale secondaria dei Broncos con lanci veloci e corti anche se la rushing defense di Denver ha mostrato incoraggianti miglioramenti rispetto alla passata stagione, in cui concluse l’anno in 28esima posizione per yards terrene concesse. La vera incognita di questa partita sarà però la difesa dei Cowboys: dopo aver limitato i Giants -orfani di OBJ- a soli 3 punti, saprà ripetersi contro un Siemian discretamente efficace all’esordio?
Domenica tutte queste domande avranno una risposta.

Green Bay Packers @ Atlanta Falcons, lunedì ore 02.30

Partita ricchissima di spunti: oltre che rivincita dello scorso NFC Championship Game è pure la prima partita nel nuovissimo Mercedes Benz Stadium -stadio uscito da un episodio di Futurama- nonché lo scontro fra due dei migliori quarterback della lega -o per quanto riguarda uno di loro due, della storia-, Aaron Rodgers e Matt Ryan. La finale di conference fu un vero e proprio gioco al massacro: l’allora inesistente difesa dei Packers subì 44 punti e la mancanza di un vero e proprio runningback costrinse Rodgers a concludere la contesa con più rushing yards di qualunque altro Packer. Le cose sono però cambiate e le squadre entreranno in campo con una mentalità completamente diversa rispetto a quella di gennaio: i Falcons sono riusciti a sopravvivere ad un’improbabile -ed improponibile- rimonta dei Bears, non proprio la crème de la crème di questa NFL, mentre Green Bay viene da una prova di carattere contro i sempre ostici Seahawks in cui la difesa -kudos a Mike Daniels, giocatore incredibile- ha lanciato un importantissimo segnale a tutta la lega.
Contro i Falcons il compito di Mr. Rodgers dovrebbe essere discretamente più semplice rispetto a quello della scorsa settimana e se la difesa riuscirà a ripetersi, probabilmente riuscirà ad assaporare il dolce gusto della vendetta.

I protagonisti

Tom Brady

Sto rischiando di diventare noioso e ne sono ben conscio, ma mi sento in dovere di dire la mia.
Da venerdì ho letto, sentito e visto di tutto riguardo alla partita del 12 dei Patriots: “è vecchio”, “16 su 36, è la fine”, “la maledizione dei 40 anni non risparmia nemmeno Brady”, potrei andare avanti per giorni ma mi fermo qua.
Ammettere che i Kansas City Chiefs ed Andy Reid hanno preparato la partita meglio rispetto ai Patriots e Belichick è un qualcosa di legalmente perseguibile? Lo è altrettanto ammettere che la difesa dei Chiefs, con Berry in grado in annullare Gronkowski, ha fatto un lavoro encomiabile?
Qualche anno fa, sempre a seguito di una sconfitta contro i Chiefs, molti avevano dato Brady per finito, vecchio, bollito, tostato: una giornata no capita anche ai migliori. Se analizziamo per bene la situazione questa sconfitta è arrivata a seguito di alcuni episodi che questa volta hanno punito i Patriots: il TD di Hill è arrivato a seguito di problemi di comunicazione fra McCourty e Gilmore, il secondo su ricezione di Hunt invece per un errore di Belichick che ha accoppiato Marsh, buon pass rusher ma palesemente debole in copertura, ad un giocatore tremendamente più veloce di lui. Se a ciò aggiungiamo due conversioni sul quarto down andate male, il 42 a 27 fa meno impressione, così come il 16 su 36 di Brady: situational football gone wrong.
Come direbbe un famoso saggio con il numero 12 cucito sulle spalle, R-E-L-A-X: servirà veramente poco tempo perché questi Patriots facciano sentire stupido chiunque abbia avuto il coraggio -o necessità di fare titoli clickbait- di dubitar di loro.

Le’Veon Bell

Coerentemente al suo modo di correre, per Bell sarà importante avere pazienza: arriveranno sicuramente tempi migliori per il RB degli Steelers.

Dopo aver mostrato i muscoli a staff e dirigenza con un holdout durato fino all’inizio del mese, la prima prova di Bell è stata a dir poco deludente: 10 portate per 32 yards e tre ricezioni per altre 15 yards, nonostante avesse davanti quella che l’anno scorso è stata la penultima difesa sulle corse della lega.
Come detto sopra, una giornata no capita veramente a chiunque, ma ciò che deve più sorprendere è lo scarso utilizzo del numero 26: lo scorso anno la volta che ha totalizzato meno tocchi in una vittoria è arrivato comunque a quota 23, quasi il doppio rispetto a quanto fatto contro i Marroni.
Domenica arrivano a Pittsburgh i Vikings, un team che può vantare una difesa sempre arcigna sulle corse: a parte il solito insostituibile Brown, l’attacco degli Steelers è apparso veramente macchinoso e nonostante ad un giocatore del calibro di Bell sia più che lecito concedere il beneficio del dubbio, con un contratto da più di 15 milioni in palio si attende una risposta decisa del buon Juice.

Khalil Mack

L’eccellenza di Mack non sempre trova riscontro nel box score; se guardiamo quello dell’incontro vinto contro i Titans domenica, a referto troviamo solamente tre tackles ed un passaggio deviato: per nostra fortuna siti come PFF hanno reso mainstream ed immediata l’analisi dei game films e quindi più facile apprezzare partite come quella dell’MVP difensivo in carica. Il suo voto di 93.0 è stato il più alto fra gli edge defenders e le cinque pressioni che ha portato a Mariota sono state di capitale importanza per garantire ai suoi Raiders la vittoria.
Domenica arrivano ad Oakland i putridi Jets guidati da un McCown sempre più impresentabile: lo so, la settimana scorsa ho portato veramente iella a J.J. Watt, ma questa settimana una prova da più di un sack sembra facilmente alla portata del numero 52.

Uno spunto per le altre partite della giornata

Cleveland Browns @ Baltimore Ravens, domenica ore 19.00

Per Kizer l’incontro con i Ravens potrebbe trasformarsi in un incubo anche grazie all’immortale Terrell Suggs.

L’attacco dei Ravens è mediocre a dir poco, ma la forza di questo team la si trova in difesa: dopo aver tenuto Andy Dalton ed i Bengals a secco a Cincinnati, ospitare un quarterback rookie alla sua prima partita in trasferta in uno stadio terribilmente rumoroso dovrebbe garantire a Baltimore un’agevole vittoria.

Chicago Bears @ Tampa Bay Buccaneers, domenica ore 19.00
Dopo aver saltato la prima partita a causa dell’uragano Irma, i tanto attesi Bucs finalmente apriranno le danze fra le mura amiche contro dei sorprendentemente tosti Bears: teoricamente Winston non dovrebbe aver problemi a muovere le catene contro la secondaria di Chicago, anche se nella NFL non si può essere mai sicuri di nulla.

Minnesota Vikings @ Pittsburgh Steelers, domenica ore 19.00
Partita veramente interessante fra due squadre con chiare ambizioni playoff -e nel caso degli Steelers anche qualcosa in più-: difficilmente Bradford riuscirà a replicare quanto fatto contro New Orleans lunedì, ma attenzione a questi Vikings ed alla loro difesa in grado di neutralizzare qualsiasi attacco di questa lega. Primo esame serio per dei Pittsburgh con un Bell per forza di cose furioso.

Philadelphia Eagles @ Kansas City Chiefs, domenica ore 19.00
Non fatevi ingannare dai numeri, Wentz dovrà sicuramente far meglio rispetto a quanto fatto vedere contro i Redskins: serve più precisione, i completi lasciati per strada sono stati veramente troppi. Vedo veramente bene i Chiefs, anche se attendersi altre 250 yards da Hunt è francamente impossibile.

Tennessee Titans @ Jacksonville Jaguars, domenica ore 19.00
Riuscirà la difesa dei Jaguars a replicare la mostruosa prestazione avuta contro i Texans? Riuscirà il gioco di corse dei Titans a ritrovare brillantezza ed efficacia? Come si comporterà Mariota contro la squadra che gli fece terminare anzitempo il 2016? Tennessee parte come favorita ma le incognite sono veramente numerose.

Arizona Cardinals @ Indianapolis Colts, domenica ore 19.00
Non dovrebbe esserci partita nonostante l’assenza di David Johnson: Arizona deve vincere e soprattutto convincere contro questi impresentabili Indianapolis.

Buffalo Bills @ Carolina Panthers, domenica ore 19.00
Le possibilità di successo dei Bills dipendono da McCoy, che se riuscirà a correre efficacemente anche questa domenica potrebbe mettere la partita su binari favorevoli per Buffalo. Che Cam sia arrugginito non è in dubbio, ma probabilmente Carolina uscirà vincitrice da questo scontro.

New York Jets @ Oakland Raiders, domenica ore 22.05
Leggete ad alta voce: “New York Jets ad Oakland contro i Raiders.”
Serve aggiungere dell’altro?

Miami Dolphins @ Los Angeles Chargers, domenica ore 22.05
Difficile trovare una favorita in questa partita, soprattutto perché di questi Dolphins ancora non si sa nulla: l’attacco dei Chargers dovrebbe riuscire a mettere punti a tabellone senza particolari patemi, ma Miami appare più bilanciata e molto meno iellata di Los Angeles. Interessante vedere se Ajayi riuscirà a trovare gloria contro la buonissima difesa dei Chargers.

San Francisco 49ers @ Seattle Seahawks, domenica ore 22.25

Se solo Wilson avesse una linea d’attacco presentabile…

Attacco di Seattle, se ci sei per favore batti un colpo: l’esito non dovrebbe essere in dubbio, ma gli ‘Hawks devono assolutamente trovare modo di proteggere Wilson e di arrivare consistentemente in end zone.

Washington Redskins @ Los Angeles Rams, domenica ore 22.25
Ok, Washington viene da una pessima prestazione contro Philadelphia mentre Los Angeles ha asfaltato Indianapolis: ciò basta per proclamare i Rams come netti favoriti? No.
Mi attendo una reazione dei Redskins in quanto Cousins sta comunque giocando per garantirsi il contratto della vita.

Detroit Lions @ New York Giants, martedì ore 02.30
I Giants senza OBJ sono come Linus senza la sua amata copertina: incerti, spaesati e terribilmente spaventati.
Partita molto delicata per i G-Men che si trovano di fronte dei Lions galvanizzati dalla buona vittoria ottenuta contro i Cardinals, ma alla fine l’esito di questa partita probabilmente dipenderà dalla salute di Beckham.

Houston Texans 13 @ Cincinnati Bengals 9
Ecco a voi i risultati degli ultimi tre scontri fra Texans e Bengals: 10 a 6 Houston nel 2015, 12 a 10 la passata stagione sempre in favore dei Texans ed infine il 13 a 9 di questa notte.
Goodell, se mi stai leggendo, ti prego, basta partite il giovedì notte e proibisci a queste due squadre di incontrarsi ancora, ti scongiuro.
Stagione che sembra già compromessa per dei Bengals che in due partite in casa sono stati in grado di produrre solamente tre field goals.

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