Fare ogni anno trenta senza poi riuscire mai a fare trentuno: signori, eccovi i Kansas City Chiefs.
Squadra solida, completa e profonda il cui emblema è il quarterback- per quanto ancora non si sa-, Alex Smith: noioso, scontato ed incapace di prendere rischi, così come questa squadra, da anni ormai nel giro dei playoffs ma mai andata oltre il divisional round.

Che il 2017 possa essere un anno di svolta lo si è capito ad aprile quando con una sorprendente trade si sono garantiti Patrick Mahomes, colui che nei prossimi anni dovrà permettere il tanto annunciato salto di qualità: sembra ingeneroso vedere Smith, quarterback capace di condurre la squadra al successo ventidue volte nelle ultime ventisei partite di regular season, come il limite di questi Chiefs, anche se va fatto presente che il suo record di 2-4 nei playoff può proprio essere la conseguenza del suo modo conservativo di interpretare la posizione che, in stagione sicuramente funziona ma ai playoff, quando ognuno deve ulteriormente elevare il proprio gioco, spesso risulta inadeguato nonché timoroso.

Ma per quest’anno- infortuni permettendo- Kansas City è ancora il regno di Smith.

Mahomes lancia, Smith osserva: il numero 11 sarà un ottimo mentore per il giovane quarterback.

Alex Smith sbaglia poco, pochissimo, e ciò lo si intende facilmente pensando che dal 2011 ad oggi ha lanciato solo 38 intercetti, due in meno di Aaron Rodgers, ma a differenza del compagno di draft ha saputo lanciare solamente 106 touchdown, la metà quasi esatta rispetto ai 210 di Mr. Rodgers: Smith sbaglia senza dubbio pochissimo ma per vincere ha contato prima su Jamaal Charles e successivamente sulla propria difesa. Forse Mahomes è proprio arrivato per questo motivo, per la sua indole da pistolero- 76 touchdowns lanciati negli ultimi due anni al college- e per portare un po’ di brio in un attacco che negli ultimi anni ha sicuramente sofferto la mancanza di Charles.

A rimpiazzare lo storico numero 25 ci ha pensato e ci penserà Spencer Ware che lo scorso anno con quasi 1400 yards totali si è scoperto fondamentale anche nel passing game anche se, come il proprio quarterback, fatica a vedere la endzone poiché i fra portate e ricezioni è riuscito a trovare i sei punti in cinque sole occasioni. Charcandrick West per ora è destinato al ruolo di change of pace ‘back ma dovrà guardarsi le spalle dal rookie Kareem Hunt che si sta mettendo in mostra al training camp.

Due fra i più pericolosi pass catchers e poco altro: sì, descrivere il receiving corp dei Chiefs è così facile. Rilasciato Jeremy Maclin, prontamente preso dai Ravens, il ricevitore numero uno sarà l’elettrico Tyreek Hill che in un solo anno fra i professionisti è già fra gli uomini più temuti dell’intera NFL a causa della sua spaventosa velocità: dategli la palla in mano e lui segnerà in qualsiasi modo, ricevendo, riportando kick e punt o raccogliendo hand offs direttamente dal quarterback, anche se senza Maclin dovrà salire in cattedra come ricevitore e migliorare sensibilmente le 9.7 yards a ricezione ovvia conseguenza dei troppi lanci vicino alla linea di scrimmage. L’altra vera minaccia offensiva si chiama Travis Kelce, il tight end più letale della lega dopo la ricezione: esclusi per ovvi motivi David Johnson e Le’Veon Bell T-Kelce è il giocatore con più YAC- 653- della lega anche grazie al proprio fisico, tremendamente forte ed al contempo agile. E dopo, il buio. Chris ConleyAlbert Wilson ed il rookie Jehu Chesson si spartiranno i targets lasciati da Maclin e personalmente vedo proprio Chesson come maggior beneficiario dell’ex numero 19.

La doppia vita di Duvernay-Tardif è stata fra le migliori storie di questa offseason

La linea d’attacco non vedrà particolari novità rispetto alla passata stagione: Eric Fisher avrà l’ultima possibilità per dimostrare il proprio valore da prima scelta assoluta al draft, specialmente dopo la disastrosa prestazione contro James Harrison e gli Steelers lo scorso gennaio, Parker Ehinger affiancherà Fisher nel ruolo di left guard tentando di confermare il discreto inizio della propria stagione da rookie terminata con un infortunio, il centro sarà il solido Mitch Morse, che avrà al suo fianco Laurent Duvernay-Tardif, persona estremamente interessante in quanto oltre che guardia di ottimo livello- rinnovato per più di 40 milioni- a breve diventerà anche medico, mentre l’ultimo posto rimanente nella linea è occupato da un Mitchell Schwartz che tenterà di confermare l’eccellente 2016 valsogli un posto nel Second Team All-Pro.

La vera forza dei Chiefs però è la difesa che per necessità o virtù compensa alla mancanze del proprio quarterback big play dopo big play: Kansas City guida la lega con un eccellente +16 di differenza fra turnover, pompato probabilmente da giocatori come Peters e Berry, concedendo però decisamente troppo nel gioco terreno in quanto le 121 yards concesse a partita li posizionano alla ventiseiesima piazza nella classifica generale. Dontari Poe è andato ed a riempire il suo, gigantesco, vuoto è arrivato Bennie Logan, tackle reduce da un’annata sottotono che tenterà di ravvivare la propria carriera aiutato dal sophomore Chris Jones, vera e propria rivelazione da rookie premiato dal 17esimo posto nella graduatoria dei d-tackle di PFF, e da un Rakeem Nunez-Roches in cerca di conferme dopo una difficile seconda annata. Attenzione però al rookie Tanoh Kpassagnon che dovrà fare tesoro di ogni snap concessogli per potersi sgrezzare e sfruttare a pieno un fisico mastodontico.

L’età media sta iniziando ad alzarsi vertiginosamente per i linebackers dei Chiefs, ma qualcosa sta cambiando: il 33enne Tamba Hali è ancora tremendamente frustrato per aver giocato solamente sette snaps ai playoff contro gli Steelers, cedendone la maggior parte principalmente al ben più giovane Dee Ford che alla terza stagione è finalmente riuscito a sbocciare mettendo a segno 10 sacks. A gestire la difesa ci sarà ancora una volta Derrick Johnson, la cui assenza contro Pittsburgh si è fatta indubbiamente sentire e che arrivato alla tredicesima stagione potrebbe iniziare a sentire il peso degli anni: l’erede è già in casa e risponde al nome di Ramik Wilson, in grado di guadagnare la 18esima miglior votazione nella classifica di PFF- dieci posizioni davanti a Johnson- che a questo punto dovrà gradualmente aumentare le proprie responsabilità all’interno della difesa. La salute di Justin Houston sarà purtroppo fra le principali protagoniste del 2017 ad Arrowhead: se riuscirà a restare sano ed evitare gli infortuni- solo 16 partite giocate nelle ultime due stagioni- Kansas ha fra le mani un duo di pass rusher giovane ed esplosivo, poiché non possiamo dimenticarci che nel 2014 Houston arrivò a solo mezzo sack di distanza dal record di Strahan.

Ricordate ancora di quella volta che Peters ha strappato la palla dalle mani di Benjamin con il punteggio in parità e pochi secondi da giocare? No? A voi.

La secondaria invece è enigmatica a dir poco: nonostante conceda agli avversari solamente il 58.5% di completi- secondo miglior dato della lega- sono estremamente vulnerabili concedendo in media 257 yards a partita e perplime ancora di più l’inefficienza nel fermare i terzi down, convertiti dagli avversari nel 43.2% delle occasioni, 27esimo dato nella NFL.

La stella di Marcus Peters è destinata a brillare a lungo in questa lega: per PFF si tratta infatti dell’undicesimo miglior cornerback della lega, anche se ad impressionare di più è il fiuto per la palla che gli ha permesso di mettere a segno 17 intercetti e 46 passaggi difesi nelle sue prime due stagioni. Phillip Gaines Steven Nelson si daranno battaglia per il posto di CB2, con Nelson da me visto più adatto a tale ruolo. Eric Berry dopo aver sconfitto il linfoma di Hodgkin si è confermato fra i migliori interpreti del ruolo di strong safety riuscendo a confermare l’onore di una maglia nel First Team All-Pro e sarà affiancato ancora una volta dall’affidabilissimo Ron Parker che giunto alla quinta stagione fra le fila dei Chiefs cercherà di confermare per l’ennesima volta il proprio rendimento.

Lo special team, fra i migliori della lega, vedrà Tyreek Hill rinunciare a qualche kickoff return in favore di De’Anthony Thomas, ma potrà comunque contare su Cairo Santos, sempre affidabile- 88% di FG realizzati nel 2016- e pesantemente coinvolto nel punteggio finale e su Dustin Colquitt, fresco del secondo Pro Bowl in carriera.

Sono solidi, poco spettacolari anche se vincenti: riuscirà Smith a vincere questa gara contro il tempo e portare a casa quel Super Bowl visto solamente dalla panchina qualche anno fa con i 49ers?
Probabilmente no, ma ormai l’era Smith, l’era della “noia vincente” è al capolinea: Patrick Mahomes, il tuo treno sta per arrivare.

5 thoughts on “Kansas City Chiefs 2017 Preview

  1. Mattia… cucù … sono giorni che aspetto i Bears!!! Che vogliamo fare? Da quando in qua i più forti sono gli ultimi???? Hihihi
    Ciaooooo

    • Cucù, da quando la NFC North non è mia per quanto riguarda le preview!

      • Ostregaza … quindi? Chi si occupa dei grandi BEARS?? La situazione diventa urgente… hihihi

      • Dimenticavo… complimenti per tutti gli articoli… mi fate veramente compagnia! Bravi ragazzi!!!
        :)
        Ciao

        • I Bears arrivano entro fine mese!
          Grazie mille, fa estremo piacere sentire ciò ma preparati per la regular season, siamo pronti per grandi cose!

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