Per raccontarvi questa partita, è necessario cominciare con una premessa: non ce n’è mai stata una.

Dopo aver fatto sembrare folle chiunque abbia temuto la Legion Of Boom di Seattle, ad attendere Ryan e compagni c’era una difesa della cui inadeguatezza si è già abbondantemente parlato: metterne 44 in faccia ad una difesa la cui secondaria è costituita da cornerback sconosciuti o poco più vecchi di me è fin troppo facile per questi Falcons da “The Greatest Show on Turf”.

Non possiamo però puntare il dito contro la difesa dei Packers, chi può fermare questo attacco? La combo di runningbacks Freeman-Coleman costituisce il miglior backfield dell’intera lega, Julio Jones è probabilmente il miglior ricevitore della NFL, di sicuro il più fisicamente dominante e se lo limiti preparati, Sanu e Gabriel ti costringeranno a rispettare pure loro: a dirigere il tutto troviamo colui che ieri ha dimostrato perchè sara l’MVP, Matt Ryan, che nonostante il mio amore per Rodgers, è stato il miglior interprete della posizione per tutto l’anno.

Vediamo cos’è successo.

E’ subito Falcons’ show: Ryan parte caldo e sul 3&11 trova il fullback DiMarco per 31 yards, due possessi dopo, sempre sul terzo down, Ryan si prende tutto il tempo che vuole e con un poco usuale ma efficace shovel pass trova Sanu in endzone, Bryant fa il suo dovere ed è subito 7-0, al termine di un magistrale primo drive da 13 giocate per 80 yards con tre conversioni sul terzo down, metodicità signori.

Eppure, l’avvio di Green Bay è stato altrettanto promettente, in quanto trovando il rientrante Nelson su due passaggi consecutivi, Rodgers porta velocemente i Packs in zona field goal: dopo un tentativo fallito sul terzo down, Crosby, l’eroe di Dallas, spedisce il pallone wide right, scegliendo il peggior tempo possibile per sbagliare un piazzato, cosa che non succedeva dal lontano 2012.

Con un’ottima posizione di campo, i Falcons ci mettono poco ad arrivare a bussare alle porte della redzone, ma anche con l’aiuto di qualche penalty, la difesa dei Packs costringe Ryan ad affidarsi a Bryant, che da 28 yards firma il 10-0.

Autentico momento sliding-doors della partita: chissà come sarebbe andata a finire se Ripkowski (22) non avesse perso questo fumble.

Già con le spalle al muro, l’attacco di Green Bay non può uscire dal campo ancora a mani vuote: Rodgers fa entrare in partita Randall Cobb trovandolo su due passaggi consecutivi, ma ecco l’episodio che segna la partita: credendosi Marshawn Lynch, Ripkowski si rifiuta di cadere a terra e sulla linea delle 11 di Atlanta Jalen Collins con un peanut punch strappa il pallone dalle mani del fullback-convertito-runningback recuperandolo nella endzone, touchback e palla ad Atlanta, Green Bay ancora a zero.

Purtroppo per i Packers, i Falcons fanno entrare in partita Julio Jones: con le sue tre ricezioni per 56 yards la squadra di coach Quinn marcia fino alle 14 yards di Green Bay, dove Ryan decide di risolvere il problema personalmente portando il vantaggio a 17 lunghezze al termine di una corsa difesa mollemente da Green Bay.

Sotto di 17, con la totale incapacità di fermare l’attacco avversario, la partita inizia a scivolare via dalle mani dei Packers, costretti al three-and-out nel successivo drive: imitati dai Falcons, dal successivo possesso non ricavano nulla per l’ennesima volta, in quanto costretto ad un proibitivo 3&21 dopo un sack di Ra’Shede Hageman, Rodgers lancia il secondo intercetto della propria postseason quando tentando di pescare Nelson in profondità lancia troppo lungo trovando le mani di Ricardo Allen.

A poco più di un minuto dal termine della prima metà di gioco, i Packers devono ancora mettere punti a tabellone, e Julio Jones ci mette poco a peggiorare le cose: Ryan è velocissimo a percorrere il campo e sul 3&1, dalle 5 di Green Bay, connette con il proprio miglior ricevitore per il touchdown del 24 a 0.

La NFL è certamente la lega del never say die e come testimonia Hollywood, rimontare uno svantaggio del genere in metà partita non è del tutto impossibile: sul fatto che Rodgers possa mettere 30+ punti in 30 minuti di gioco ci sono pochi dubbi, ma che Atlanta, contro una difesa del genere, resti a secco…

In un minuto, la partita finisce: three-and-out Packers e dopo una corsa da due yards di Freeman, Julio Jones prima brucia Gunter, poi irride con uno stiff-arm Randall, spedendolo a terra, ed ecco a voi, playmakers make big plays, 73 yards, touchdown Atlanta, 31 a 0.

Se Julio Jones (11), la prende anche così…

L’orgoglio dei Packers entra finalmente in campo, ed al termine di un drive in cui Jared Cook riempie il box score con quattro ricezioni, ecco arrivare finalmente i punti: terzo down, magistrale slant route di Davante Adams e sette punti, anche se decisamente troppo tardi.

Anche perchè, Ryan non è ancora pago, e prima trova Jones per 23 yards, ricevute tenendo stretto il pallone nonostante uno spaventoso atterraggio sulla testa, e dopo che una pass interference regala ai Falcons un nuovo set di down sulla goal line, sul terzo down Ryan mette a segno il quarto touchdown di lancio, questa volta a Freeman, touchdown arrivato dopo il challenge dei Falcons, in quanto la prima chiamata era quella di quarto down con palla fermata sulla goal line. L’extra point viene sbagliato, ma il 37 a 7 rimane un vantaggio più che rassicurante.

Lo scramble da 28 yards con cui Aaron Rodgers apre il seguente drive può essere visto come metafora della partita, in cui l’unico a non arrendersi mai è stato proprio il numero 12, tradito questa volta, oltre che dalla difesa, pure da ricevitori e runningbacks, autori di clamorosi drop e fumble, ed il successivo touchdown lanciato a Jordy Nelsonserve veramente a poco. Sicuramente da lodare il numero 87, che a due settimane dal doloroso infortunio alle costole ha ricevuto 6 palloni per 67 yards ed un TD.

Sul 37 a 15, Green Bay ha avuto successo sulla conversione da due punti, i Falcons non prendono in considerazione la possibilità di fermare lo show offensivo: dopo aver recuperato l’onside kick, Tevin Coleman trova la gloria personale con un touchdown da 3 yards, 44 punti messi a segno senza dar l’idea di aver fatto fatica.

Rodgers semplicemente si rifiuta di lasciar perdere, convertendo un 4&18 con un passaggio da 34 yards a Randall Cobb, per poi trovare poco dopo le mani di Jared Cook per il touchdown del 44 a 21 finale, la conversione da due questa volta viene fallita.

Arthur Blank, owner dei Falcons, festeggia la prima partecipazione al Super Bowl dei Falcons sotto la sua presidenza.

Atlanta recupera un altro onside kick e mangia altri due minuti dal cronometro, ed a questo punto pure McCarthy si arrende facendo scorrere via il poco tempo rimasto con corse di Michael.

E’ finita, dopo sessanta minuti di dominio, Atlanta è al Super Bowl per la prima volta dopo 18 anni, congedandosi dallo storico Georgia Dome con la vittoria casalinga più bella della storia della franchigia.

Finisce qui la storica cavalcata di Rodgers, a cui non si può rimproverare nulla per la sconfitta di ieri: la difesa non è in grado di tenere l’avversario di turno sotto i 30 punti (Giants esclusi), il running game passa attraverso le (poco sicure) mani di un fullback e quasi chiunque del receiving corp era infortunato.

Matt Ryan è definitivamente arrivato, i Falcons hanno finalmente espresso tutto il potenziale offensivo magistralmente sfruttato da Kyle Shanahan: adesso manca solo una vittoria, quella che potrebbe cambiare per sempre il destino della franchigia, quella che li renderebbe campioni del mondo.

Vi aspetto nella sezione commenti qua sotto, grazie di aver passato questi 10 minuti con me.

Alla prossima!

9 thoughts on “L’ultima gioia al Georgia Dome è la più bella: Falcons al Super Bowl

  1. Almeno i Seahawks sono durati un quarto piu’ il brivido della chiamata sul punt…poi affondati. Rodgers e company mai davvero entrati in partita…peccato davvero. Speravo in uno scontro Rodgers/ Brady al SB ma forse e’ vero che questo Ryan merita la shot per diventare campione e forse anche cambiare una considerazione che lo vede ancora rincorrere rispetto ai piu’ noti Brady Rodgers etc.

    GB si e’ presentata con una difesa oramai stanca e un running game pressoche’ pari a 0…sono comunque curioso di capire che si piglia a fare un RB come Michael per poi farlo giocare come ricevitore… bah

    • Michael è deleterio, fa veramente troppi errori, nonostante abbia talento. Dispiace anche a me, Brady vs Rodgers è un po’ lo scontro che ognuno di noi vorrebbe, evidentemente questo non era l’anno giusto, peccato!

  2. Green Bay era a pezzi, letteralmente, e quello che è rimasto non stava troppo bene: Michael è una pippa, Ripkowski disastroso, pure la OLine ha fatto peggio del solito. Al massimo avrebbero potuto perdere 44-35 o qualcosa di simile.
    Atlanta ha l’attacco più equilibrato della lega: per sopravviverci bisogna tenerlo fuori dal campo o picchiare Ryan (anche ieri praticamente perfetto).
    New England però ha polverizzato i sopravvalutati Steelers, chissà…
    Chiunque vinca, se lo sarà meritato.

    • Beh il peggio del solito della OLine dei Packers è un fare bene per quasi qualsiasi altra linea della lega: non hanno giocato male, semplicemente l’infortunio di Taylor è stato troppo e, merito dei Falcons, sono stati creativi a chiamare i blitz, merito del coaching staff, non demerito della OL dei Packs.

  3. Spiace vedere una partita cosi squilibrata quando le premesse erano tutt’altre e si preannunciavano fuochi d’artificio.
    Oltre alle assenze già presenti, Green Bay ha perso pezzi un drive dopo l’altro. Peccato.
    Cmq applausi a Rogers che non molla mai e a tutti i Green Bay Packers
    Grande Atlanta

    • Green Bay è ad un passo dal SB ogni anno, è che quello che manca si rivela sempre essere troppo per farcela lo stesso. Peccato Manuel, tranne Dallas-GB sono proprio stati dei brutti PO.
      Speriamo nel Super Bowl!

  4. Ma gli arbitri che ci stanno a fare? Rodgers è stato menato senza penalità, e l’unica l’ha presa lui! Atlanta è veramente forte, Ryan sta finalmente dimostrando di valere i soldi che prende (è il più pagato, se non sbaglio, da diversi anni) ma la difesa è stata proprio sporca.

    • Non mi sentirei di dire che la partita Rodgers l’abbia persa per le botte prese, probabilmente ti riferirai alla botta presa da Poole vicino alla propria endzone, se ti riferisci a quella, beh è una botta pulitissima, anche se molto ma molto dolorosa!
      Ciao Antonio!

  5. Non vedo grossa uniformità di giudizio sulle penalità. Se un Qb viene centrato dopo aver lanciato (non immediatamente dopo…) è penalità. La partita non l’ha persa per questo, neppure per le revisioni delle chiamate (vedi Td), ma sai bene che spesso la partita può girare su un singolo, semplice episodio (anche il fumble). Secondo me GB la partita l’ha persa per i troppi infortuni, non credo per la superiorità di Atlanta anche se un Ryan così non l’avevo mai visto. Per me belle partite, perchè al di là del divario finale c’è comunque stato spettacolo e big play.

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