I Green Bay Packers sono la squadra che fa della storia e dell’eccellenza un suo marchio di fabbrica tanto da mettere la “G” di Greatness come logo della propria franchigia. Dopo tanti anni brillanti – purtroppo per i suoi tifosi – il 2016 fino ad ora  è stato un anno abbastanza deludente ed a mio avviso le ragioni sono due: la prima sicuramente una difesa non all’altezza di una squadra che può ambire al Super Bowl, visto che al termine della tredicesima settimana di campionato ha creato solo 12 turnovers totali, nessun touchdown segnato subendo un totale di 296 punti, che a mio avviso sono un enormità visto che nella propria schedule finora non hanno trovato che una manciata di attacchi esplosivi.

Il motivo principale per cui la difesa dei Packers va così male è sicuramente la secondaria, che negli ultimi anni ha perso elementi chiave del calibro di Tramon Williams e l’attuale leader NFL negli intercetti Casey Hayward, anche Ha Ha Clinton-Dix ha avuto problemi nel creare i turnover che aveva creato in passato dando una marcia in più alla difesa di Dom Capers. Per quanto riguarda l’attacco (non certo esente da colpe) il gioco di corsa già scarso a inizio stagione è diventato inesistente con l’infortunio di Eddy Lacy costringendo Rodgers a lanciare contro difese ovviamente più attente e con formazioni a ricevitori multipli (dime, nickel, ecc.), più attrezzate a contrastare il gioco aereo, ciò ha reso il compito del fortissimo numero 12 ancora più arduo.

Nonostante tutte le critiche e le difficoltà Aaron Rodgers in 12 partite ha messo a segno numero stratosferici: 3.283 yards su passaggio, 29 TD pass, 301 yards su corsa, 3 touchdown su corsa e soli 7 intercetti, e non mi sembra di esagerare quando dico che è un legittimo candidato all’MVP della stagione regolare. Qualche problema d’intesa tra lui a i suoi ricevitori c’è stato, con Nelson rientrante dall’infortunio al ginocchio ci è voluta qualche settimana prima di ritrovare l’intesa degli anni passati, invece con gli altri ricevitori come Adams e Cobb il problema a mio avviso è stato che a differenza di Nelson non sono degli ottimi “route runners” e contro certi tipi di difesa come Minnesota o Houston una yarda di differenza nella traccia può fare la differenza tra un completo e un intercetto.

L’importanza di Eddie Lacy per i Packers è alta più che per il suo talento per il suo modo di giocare gli spazi nell’attacco di Rodgers. Il suo modo di correre “north south” rende difficile una perdita di yards e potendo contare su un attacco sui passaggi così esplosivo è un fattore molto importante, da non sottovalutare anche la sua abilità di leggere i blocchi sulle situazioni di draw dalla formazione shotgun, situazione dove spesso dà il meglio visto che in genere lo attende una difesa “leggera”, dove quindi può fare valere tutta la sua potenza rendendo difficile agli avversari placcarlo una volta passato il primo livello. I suoi sostituti Michael e Starks sono running backs più leggeri e quindi meno adatti a creare i mismatch che obbligano i defensive coordinator avversari a prendere decisioni chiave se lasciare in campo una formazione base esponendosi ai passaggi di Rodgers oppure se rischiare lo schieramento di multipli defensive backs esponendosi a corse potenti di Lacy.

Green Bay ha la fortuna di avere si buonissime squadre nella propria divisione ma nessuna con un record dominante tale dal precludere l’accesso ai playoffs, ora sono a due gare di distanza dai Lions che avranno anche il vantaggio del fattore campo all’ultima di campionato proprio nello scontro diretto coi Packers che per motivi di schedule e di prestazione credo a fine stagione rimarranno dietro ai Lions in classifica, motivo per cui vedo Green Bay più probabile ai playoffs con la seconda wild card che ora dista solo una gara, che da vincente della NFC North.

Un’entrata dalla porta di servizio che rappresenterebbe in ogni caso un risultato non conforme alle aspettative del pre-campionato.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.