Ci sono volute solamente sette domeniche di football per veder definitivamente sfumare, per tutte le 32 franchigie, le effimere speranze di una stagione perfetta. La scorsa stagione, per dire, arrivati a metà stagione, le squadre imbattute erano ben quattro: questo può farci capire quanto questa stagione sia imprevedibile e  tutto sommato bilanciata.

Ovviamente, quanto detto sopra è riferito ai Minnesota Vikings, caduti per la prima volta in stagione, perdendo per 21 a 10 contro Philadelphia, in una partita in cui entrambe le difese hanno annullato l’attacco della squadra avversaria: dal minuto 9.41 al minuto 5.28 del primo quarto, si sono visti ben 5 degli 8 turnover totali. Ad aprire le danze ci ha pensato un field goal dei Blair Walsh, a cui ha risposto Josh Huff riportando in endzone il successivo kickoff; Minnesota non è stata più in grado di mettere punti a tabellone fino a 40 secondi dal termine dell’incontro, con Philadelphia già sopra 21 a 3. Questa sconfitta mette in risalto tutti i problemi di Minnesota: l’attacco non può contare su un running game efficiente, e la linea d’attacco contro una difesa competente oltre a non aprire varchi per le corse, non riesce a garantire a Bradford, 6 sacks subiti ieri, una tasca pulita. Ottima vittoria invece per Philadelphia che, dopo due sconfitte consecutive, può prepararsi al fondamentale scontro con Dallas con più serenità.

La squadra che al momento (da quasi 15 anni) sembra averne più delle altre, è senza dubbio New England, che ha spazzato via una Pittsburgh orfana di Roethlisberger 27 a 16. Per vincere a Tom Brady basta “solamente” lanciare 222 yards (accompagnate da due TD): a trascinare i Patriots alla vittoria ci pensa, letteralmente, Blount, che correndo per 127 yards sfrutta le numerose mancanze, fra cui quella di Hewyard, della difesa degli Steelers, che fa trovare all’imponente RB i touchdown numero 7 e 8 della sua stagione, la migliore della carriera, finora.

La settimana prossima New England se la vedrà con Buffalo, unica squadra ad aver battuto i Patriots questa stagione (clamoroso 16 a 0 a Foxborough), ma a guidare l’attacco questa volta ci sarà Brady, non Brissett; ad aspettare Pittsburgh invece è il bye week, che non poteva capitare in un momento migliore: contro Baltimore, fra due settimane, potrebbe tornare Big Ben Roethlisberger.

los-angeles-rams-v-york-20161023-161818-878Pure questa domenica, per la seconda volta quest’anno, il football è iniziato prima: a Londra, i New York Giants hanno sconfitto i Los Angeles Rams per 17 a 10, al termine di una partita che certamente non è stato il miglior spot per promuovere il football americano nel Vecchio Continente. I 10 punti dei Rams arrivano nei primi due drive, grazie ad un TD di Tavon Austin ed un piazzato di Greg Zuerlein: dopo ciò, il nulla più totale per l’ex franchigia di Saint Louis, che nei successivi 11 drive colleziona 7 punt e ben 4 intercetti, fra cui uno ritornato in TD da Landon Collins al termine di un’azione personale incredibile.

Oltre alla prestazione da 4 intercetti della secondaria, New York non ha molto da festeggiare: l’attacco è apparso più anemico che mai, come testimoniano le misere 196 yards lanciate da Eli Manning. Dopo un avvio promettente, i Los Angeles Rams si sono “finalmente” messi in carreggiata per l’ennesima stagione da 7-9, record tanto caro a coach Fisher, che nonostante l’orribile partita di Keenum, non farà ancora esordire la prima scelta assoluta Goff.

Infine, permettetemi una piccola considerazione personale: siamo sicuri che partite del genere aumenteranno il numero di appassionati europei? Dopo partite come quella di ieri, Jaguars-Colts di qualche settimana fa e Chiefs-Lions dello scorso anno, probabilmente sarebbe il caso di spedire in Europa squadre vincenti in grado di emozionare nuovi tifosi, o forse sbaglio?

Le due squadre più calde del momento, ovvero Redskins e Bills, hanno visto entrambe interrompersi la serie di successi consecutivi a quattro: a porre termine alla streak di Washington ci ha pensato Detroit, vincendo in extremis 20 a 17, mentre Buffalo è stata superata da Miami per 25 a 28. Dopo 3 quarti di sonnolenza, sotto 10 a 3 Washington ha messo a segno due TD consecutivi, fra cui l’ultimo portato in endzone da Cousins stesso ad un minuto dal termine: partita finita, giusto?

No, perchè per il mai troppo amato Matthew Stafford un minuto è più che sufficiente per orchestrare un drive culminato con il TD della vittoria messo a segno del sempreverde Anquan Boldin. Detroit quindi raggiunge Washington sul record di 4-3, ed al momento, con Brady e Ryan, sembra avere il miglior quarterback della lega in Stafford, che ha lanciato 15 TD e solo 4 intercetti: 4 è pure il numero di game-winning drive condotti da Stafford stesso.

Guidati dalla seconda partita da 200 yards corse consecutiva di Jay Ajayi, Miami trova la seconda vittoria consecutiva, battendo Buffalo, squadra che ha visto l’infortunio di Shady McCoy aggravarsi: senza l’elusivo RB, l’attacco di Buffalo perde l’unico playmaker degno di nome, e Tyrod Taylor, privato anche del lungodegente Watkins, non ha potuto oggettivamente fare di più. Piccola curiosità: dopo aver corso per sole 304 yards nelle prime 13 partite della carriera, Ajayi nelle ultime due ha corso per ben 428 yards. Nuova stella?

460xLa battaglia per l’AFC North, diventa sempre più serrata: dopo un inizio da 3-0, Baltimore perde la quarta partita consecutiva, venendo sovrastata dai derelitti New York Jets per 24 a 16, venendo agguantata da Cincinnati, vittoriosa 31 a 17 contro Cleveland.

Dopo un inizio che aveva illuso tifosi e (non molti) addetti ai lavori, Baltimore sfoggia la peggior prestazione della stagione contro i derelitti Jets, che ritornando a Fitzpatrick, subentrato a Smith per infortunio, trovano la prima vittoria dopo un’infinita serie di 5 sconfitte guidati da un redivivo Forte: 154 yards totali e due TD, uno corso, uno su ricezione.

Tremenda prestazione dell’attacco di Baltimore, che stabilisce un record di franchigia poco invidiabile: solamente 6 yards corse in tutta la partita, il bye week non poteva capitare in un momento migliore di questo. Giornata diametralmente opposta quella di Cincinnati, il cui attacco guadagna ben 559 yards totali: sugli scudi, oltre al solito AJ Green (169 yards ed un TD ricevuto), pure Jeremy Hill, che in sole 9 portate ha corso per 168 yards realizzando pure un TD. Incredibile la sfortuna di Cleveland, che perde Kessler per una concussion: il sostituto Hogan ha dimostrato notevolissimi limiti nel gioco aereo, mentre ha messo in mostra la propria abilità nel gioco terreno, correndo per ben 104 yards (ed un TD) su sole 7 portate.

Attendendo Denver, impegnata contro Houston nel Monday Night Football, tutte e tre le compagne di division portano a casa un’importante vittoria: Oakland surclassa i soliti disastrosi Jaguars per 33 a 16Kansas City regola New Orleans con il punteggio di 27 a 21 San Diego sconfigge ai supplementari, dopo una grandissima rimonta, Atlanta per 33 a 30.

In quello che doveva essere il breakout game dell’attacco di Jacksonville, Oakland vince senza patemi una partita in cui Carr non viene chiamato a straordinari, aiutato dai 2 TD del rientrante Murray, mentre la regressione di Bortles continua inesorabile: solamente 23 completi su 43 passaggi tentati, di cui 2 intercettati. Buona invece la prova di Kansas City, vincente al termine di una classica partita da “Chiefs”: la precisione di Alex Smith (17 su 24, 214 yards e due TD lanciati) unita al sempre efficiente running game si è rivelata troppo per l’orribile difesa dei Saints, ai quali non bastano le “solite” 367 yards, accompagnate da 3 TD, lanciate Brees, che ha messo a segno la centesima partita con almeno 300 yards lanciate.

Dopo essersi trovata sotto anche per 27 a 10, San Diego non ha perso la calma, e guidata da un Melvin Gordon da 3 TD totali, ha rimontato Atlanta, che si trova però a recriminare pure questa settimana: come la settimana scorsa, gli arbitri non se la sono sentita di fischiare pass interference ai danni di Julio Jones (174 yards pure ieri), costringendo il kicker Bryant a provare il piazzato per la vittoria da ben 58 yards, sbagliandolo. Ai supplementari la mancata conversione su 4&1 dei Falcons, ha permesso a San Diego di trovare con facilità le yards necessarie per realizzare il field goal della vittoria. Da segnalare l’ottima prestazione di Bosa, che mettendo a segno 2 sacks pure ieri, si candida ufficialmente al premio di miglior difensore rookie dell’anno.

titco544Refilano 34 punti agli avversari sia Indianapolis che Tampa Bay: i Colts si impongono sui Titans per 34 a 26, mentre Tampa Bay sconfigge San Francisco 34 a 17. In una partita in cui, finalmente, la linea d’attacco di Indianapolis ha concesso a Luck una tasca pulita, l’ex Stanford ha completato 37 passaggi sui 49 tentati, lanciando ben 353 yards e 3 TD, fra cui quello decisivo al tight end Doyle a poco meno di due minuti dal termine.

Il possesso successivo, con Tennessee sotto solamente di 4 punti, si è concluso alla prima giocata, quando Robert Mathis ha riportato in endzone il fumble commesso da Mariota, a lunghi tratti impreciso pure ieri. Per quanto riguarda San Francisco, nulla di nuovo: classico inizio sprint, 14-0 a fine primo quarto, poi il buio più totale, testimoniato dal parziale di 34 a 3 ottenuto da Tampa Bay nel resto della partita. Ottima la prova di Jacquizz Rodgers, che corre per 154 yards (career high), e del duo Winston-Evans, capace di regalare 2 TD a coach Koetter.

Incredibile invece quanto successo nel Sunday Night Football, in cui si è assistito ad un raro (e pazzo) pareggio: il big match Cardinals-Seahawks si è concluso con l’assurdo punteggio di 6 a 6.

Seppur dominando, i Cardinals riescono a mettere a segno solamente 3 miseri punti, pareggiati dal piazzato di Hauschka a pochi minuti dal termine dei regolamentari.

Ciò che succede nei tempi supplementari, è semplicemente follia: dopo che entrambe le squadre hanno realizzato un field goal nel proprio primo possesso di overtime, Chandler Catanzaro fallisce il colpo della vittoria colpendo in pieno il “palo” da sole 24 yards di distanza, condannando i Cardinals ad una sconfitta che sembra sempre più vicina, finchè Hauschka da sole 28 yards imita il collega, sbagliando a sua volta il proprio tentativo di field goal.

Fra l’incredulità generale, rimangono solamente 7 secondi da giocare, in cui ovviamente non vengono messi a segno punti: 6 a 6 il risultato al termine di una partita che passerà certamente alla storia. Ennesima prova monstre di David Johnson, che contro la fortissima difesa di Seattle totalizza ben 171 yards totali.

Pure per questa settimana, cari lettori, è tutto! Fatemi sapere nei commenti sotto i vostri pensieri al termine di           quest’ennesima insensata e pazza domenica di football NFL.

4 thoughts on “Week 7: fine della perfezione

  1. Ma Fisher cosa aspetta a provare Goff? Oppure è mezzo infortunato? E per i Jets io mi giocherei la carta Petty, mi piaceva un sacco al college, anche se è tutto un altro mondo rispetto ai pro (e preciso che Fitz mi sta simpatico una cifra e che lo ritengo un QB sopra la media) … regular season finora come le montagne russe! W la NFL!

    • Jeff Fisher… Jeff Fisher sta ancora vivendo di gloria riflessa dalla stagione del 1999, quella in cui portò i Titans al Super Bowl proprio contro i Rams, e fine. Posso capire la paura di “bruciare” la prima scelta esponendola al rischio di giocare da rookie, però la prima scelta solitamente viene presa proprio per quello! Non so cosa serva per convincere Fisher a passare a Goff, se 4 intercetti non bastano… ecco! Il bisogno che hanno i Rams di Goff non può essere spiegato a parole: con un gioco aereo che va oltre il lancio da 5 yards o lo screen a Tavon Austin, finalmente Gurley potrebbe riiniziare a correre!

      • Altrimenti mi vien anche da credere che ci sia un deficit di comunicazione tra il coach e la dirigenza, pensando ai sanguinosi passi che hanno fatto per prenderlo al draft! A che pro allora svenarsi in quella maniera? Mah…

  2. vedo i risultati ed un po’ gongolo. da grande stimatore di smith, credo che i niners dovrebbero un po’ rimpiangere di averlo spedito a kansas city per teneresi kaepernick. oltre che più qb, smith avrebbe, forse, creato meno problemi di inno…

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