La domenica in cui gli undefeated teams sono passati da cinque a tre, aspettando i Vikings impegnati nel Monday Night Football contro i Giants, è una perfetta sintesi di quanto successo nelle tre giornate precedenti: il caos più totale. 

Nonostante la stagione sia ancora giovane, la differenza vittorie-sconfitte sta iniziando ad esprimere il valore reale delle squadre, presentandoci molte sorprese: quanti, dopo oramai un mese di regular season, avrebbero pronosticato una sola vittoria per Cardinals e Panthers?

Proviamo a capire insieme cosa ci abbia voluto insegnare questa quarta domenica di football.
In una partita molto più a senso unico di quanto dica il punteggio finale, i Falcons hanno dominato in lungo e in largo i Panthers vincendo 48 a 33, sfruttando tutto il giorno l’asse Ryan-Jones, capace di connettere per 300 yards ed un TD: gli inesperti cornerbacks di Carolina non hanno avuto speranza contro la fisicità del ricevitore, autore della miglior partita della carriera. 

Oltre ad una sconfitta netta, Carolina perde pure Cam Newton, vittima di una concussion dopo l’ennesimo colpo duro alla testa. Crea dunque il vuoto Atlanta che, portandosi sul 3-1, si trova al comando della NFC South con due partite di vantaggio su qualsiasi altra compagna di division; dopo anni di totale anonimato, Matt Ryan lancia la propria candidatura ufficiale per il premio di MVP: 1473 yards lanciate buone per 11 touchdown e solo 2 intercetti, sono numeri che al momento nessun altro QB può vantare.

In quella che è la prima sconfitta stagionale per i Patriots, New England non riesce a segnare nemmeno un punto, perdendo per 16 a 0 contro Buffalo, che si prende un altro scalpo d’eccellenza e sul 2-2 raddrizza una stagione partita con due sconfitte. 

Per la prima volta dal 1993, New England non riesce ad andare a segno davanti al proprio pubblico di casa, ma questa sconfitta non deve preoccupare molto tifosi e dirigenza: domenica, torna Brady. Fondamentali per il successo dei Bills sono stati la difesa, capace di limitare Brissett e compagni a convertire un solo terzo down su dodici, e Tyrod Taylor, autore di una prova estremamente solida, come testimoniato dal 70% circa di completi.

Primo dispiacere stagionale anche per Baltimore, a cui questa volta non riesce la rimonta: vincono di misura i Raiders, 28 a 27. In quella che probabilmente è stata la miglior partita (almeno numericamente) dell’attacco di Baltimore, a tradire i Ravens questa volta è la difesa, che non è riuscita a trovare risposte a Crabtree, pescato in endzone da Carr per ben 3 volte, fra cui la decisiva a poco più di 2 minuti dal termine: i Ravens non sono riusciti a portare la palla in zona Tucker, che questa volta non ha avuto la possibilità di calciare il field goal decisivo. 

Ottima la prova di Carr, limitato a sole 199 yards di lancio, ma capace di lanciare ben 4 TD. Oakland agguanta quindi Baltimore sul 3-1, candidandosi definitivamente per un posto ai playoff.

Nella partita che verrà ricordata come l’esordio di Paxton Lynch in NFL, subentrato all’infortunato Siemian, Denver liquida Tampa Bay 27 a 7, trascinata come sempre dalla propria difesa, in cui a brillare è l’ex di turno Talib con due intercetti.

 Molto positivo l’esordio di Lynch, 14 su 24 per 170 yards ed un TD, gettato in campo a freddo nel secondo quarto ed aiutato notevolmente dal coaching staff, che ha avuto il merito di mettere a proprio agio il rookie facendolo giocare prevalentemente dallo shotgun, formazione a cui il quarterback è abituato dagli anni di college.  

Se dopo i 4 TD lanciati la prima settimana non mi ero risparmiato nell’elogiare Winston, non posso fare a meno di mettere in luce l’evidente involuzione dell’ex Florida State, già autore di 10 turnover in stagione, che se proiettati sull’intera stagione diventano 40, numero inaccettabile.

Nonostante il suo nome sia ormai una presenza fissa nell’injury report settimanale, Russell Wilson ha condotto Seattle alla vittoria, 27 a 17, contro i Jets, completando più del 70% dei passaggi tentati, lanciando per 309 yards e 3 TD. 

Mi sento obbligato a spendere due parole di apprezzamento sul QB di Seattle, che, troppo spesso, nel momento in cui vengono stillate le classifiche per posizione viene lasciato fuori dalla Top 5 per quanto riguarda i QB: 111 TD a fronte di soli 35 intercetti, l’abilità di vincere le classiche partite in cui nulla va per il verso giusto, le magie a cui è costretto a ricorrere per scappare dai pass rusher ed una durezza che ha del disumano (deve ancora perdere una partita in carriera) lo includono, a mio avviso, non nella Top 5, ma nella Top 3 della posizione.

 Dopo i 6 intercetti lanciati contro Kansas City, ci si attendeva una reazione da Fitzpatrick, che contro la Legion Of Boom dimezza gli intercetti, lanciandone “solamente” 3: se non avviene un cambio di marcia al più presto, New York potrebbe trovarsi tagliata fuori dalla battaglia playoff ancor prima della metà di stagione. Domenica ci sono gli Steelers, a Pittsburgh, in una partita che sa già di make it or break it per la franchigia della Grande Mela.

A sorpresa, si portano sul 3-1 con Seattle pure i Los Angeles Rams che battono 17 a 13 gli Arizona Cardinals, che si trovano adesso sull’ 1-3 con l’impressione di essere veramente nei guai: Carson Palmer infatti, come Newton, ha subito una concussion e contando che la squadra scenderà in campo giovedì notte contro i 49ers, rischia seriamente di non scendere in campo per una partita già decisiva.

 A guidare Los Angeles al successo ci ha pensato il miglior Keenum della stagione, che lanciando 262 yards è riuscito a connettere con il ricevitore Quick per 2 TD, e sta ritardando sempre più l’esordio di Goff, che a questo punto, infortuni esclusi, potrebbe veramente non scendere mai in campo. 

Ennesima prestazione sottotono di Gurley, capace di guadagnare solo 33 yards su 19 portate: 2.6 yards per portata sono semplicemente un orrore per qualsiasi runningback, figuriamoci di uno talentuoso come il numero 30.

In quella che può essere definita la peggior division dell’intera NFL, l’AFC South, Houston, con il successo per 27 a 20 contro Tennessee ed a fronte della sconfitta dei Colts per mano di Jacksonville, 30 a 27, si issa alla testa della division con due partite di vantaggio rispetto ad ogni avversaria. 

Dopo l’annuncio shock di J.J. Watt, che perderà tutta la stagione, Houston viene trascinata alla vittoria da un inizio furioso di Osweiler, che riesce a creare un gap che Tennessee, tradita ancora una volta da un Mariota troppo impreciso (13 su 29 per 202 yards e un intercetto), non è in grado di colmare nonostante l’ennesima ottima prova di Murray. 

Nella partita andata in scena a Wembley, fra Colts e Jaguars, Jacksonville trova la prima gioia stagionale, trascinata dal miglior Bortles della stagione, autore di 3 TD totali (due lanciati uno corso). 

A nulla sono serviti i 21 punti messi a segno da Indy nel solo quarto quarto, poichè dopo tre quarti in cui non ha funzionato nulla, pensare di recuperare tutti quei punti è follia. Appare lecito domandarsi cosa sia successo ad Indianapolis, passata dall’essere la favorita nell’AFC 2015, ad essere fra le peggiori squadre del campionato.

A sorridere per la prima volta in stagione sono New Orleans e Chicago, con i Saints vittoriosi di un punto, 35 a 34, sui Chargers ed i Bears 17 a 14 sui Lions. Nella partita che ha visto tornare Brees per la prima volta a San Diego dal 2005, anno in cui è passato in Louisiana, a brillare è chi non ti aspetti: John Kuhn, fullback passato da Green Bay a New Orleans in offseason, si è reso protagonista segnando ben 3 TD totali (2 su corsa, 1 su ricezione) fra cui quello decisivo a due minuti dalla fine. 

In una partita in cui Stafford avrebbe dovuto avere vita facile, contro una difesa falcidiata da infortuni e visibilmente inesperta, Detroit incappa nell’ennesima sconfitta inaspettata, in larga parte “grazie” ai due intercetti lanciati da Stafford in redzone. 

Prestazione estremamente positiva, invece, quella di Hoyer, che completando 28 passaggi su 36 tentati, è riuscito a lanciare più di 300 yards con due TD e zero intercetti: siamo proprio sicuri che una volta guarito, Cutler sarà ancora il QB titolare?

In attesa dei Giants, Dallas e Washington raccolgono due importanti vittorie: Dallas batte in rimonta San Francisco col punteggio finale di 24 a 17, mentre Washington risolve la pratica Cleveland vincendo 31 a 20. 

A guidare i Cowboys al successo, dopo essersi trovati sul 14-0, ci pensa ancora una volta il duo Prescott-Elliott, con il quarterback autore di un’altra prova maiuscola, 245 yards con 2 TD e 0 intercetti, e il runningback ex Ohio State capace di raccogliere 138 yards in sole 23 portate (ben 6 yards per portata) accompagnate da un touchdown: Dallas sta giocando un football estremamente concreto e solido, e tenendo conto di tutti gli infortuni e/o squalifiche, può essere definita come squadra rivelazione della NFC. 

Arriva il secondo successo consecutivo per Washington, che guidata da un Matt Jones in stato di grazia (117 yards su 22 portate con un TD) e dall’asse Cousins-Reed, capace di connettere per due touchdown, riesce a prendere il largo solo nell’ultimo quarto, in cui l’inesperienza di Cleveland si fa finalmente sentire.

Nell’ultima partita della domenica, Pittsburgh annienta Kansas City 43 a 14, trascinata dal miglior Roethlisberger dell’anno, capace di lanciare 5 touchdown contro una difesa che la settimana prima aveva messo a referto 8 turnover totali. 

Oltre alla vittoria, arrivano pure segnali estremamente positivi dal rientrante Le’Veon Bell, capace di tenere numeri da videogame per tutta la partita: 18 portate buone per 144 yards, con una media di 8 yards per portata, unite a 34 yards di ricezione, esprimono a pieno la grandezza di un giocatore che, nonostante sia sostituito dal sempre ottimo DeAngelo Williams, se in grado di evitare problemi fuori dal campo, può senza dubbio essere considerato il miglior runningback della lega, come testimoniano le 120 yards from scrimmage  a partita tenute di media durante la sua carriera.

Se nell’AFC i protagonisti sono sempre gli stessi, ovvero Broncos, Patriots e Steelers, al momento trovare la favorita della NFC appare un’impresa, dal momento in cui le squadre che si sono giocate l’NFC Championship Game lo scorso anno, Arizona e Carolina, si trovano entrambe sul poco incoraggiante risultato di 1-3, lasciando le prime posizioni a squadre come Minnesota e Philadelphia, non di sicuro fra le favorite in preseason. E adesso, con un mese di football alle spalle, probabilmente non si può più parlare di sorprese.

3 thoughts on “Week 4: un quarto è andato

  1. Concordo su molte cose, in particolare su Russell Wilson…sono anni che mi chiedo come faccia a terminare le partite con tutti i duri colpi che prende…a volte viene rushato o sackato di brutto e si alza da terra come nulla fosse…ironman, really 👍

  2. Come al solito hai fatto una super analisi, corretta in tutto.La domanda è Arizona e Carolina si rialzeranno?
    Perché sia i rispettivi QB che le squadre sono l’ombra dell’anno scorso.

    In generale ho notato, come giustamente sottolineavi tu, una involuzione di alcuni QB. Winston, Mariota, lo stesso Palmer e anche Newton (tutti QB supertalentuosi) non sembrano davvero in forma. E invece escono fuori QB che non ti aspetti tipo Carr e Ryan su cui nessuno avrebbe scommesso. E poi c’è Wilson che è vero è sempre “bistrattato” sia dentro che fuori dal campo ma che fa sempre belle cose quando può e non è massacrato. E poi c’è l’eterno Big Bog….tanta roba. Aspettando il cyborg Brady che rientra. :D

    • Ciao Ric! Prima di tutto grazie per le belle parole, fa sempre molto piacere!
      Carolina e Arizona si rialzeranno? Inizio da Arizona, e onestamente ti dico che sono molto preoccupato per loro, perchè trovarsi sull’1-3 in una division del genere è problematico, soprattutto con Rams e ‘Hawks già ben avviate. Se giovedì dovranno fare a meno di Palmer, la situazione si fa davvero brutta, anche se con una prestazione da “difesa dei Cardinals” della difesa e un David Johnson da 30 portate, vincere non dovrebbe essere impossibile.
      La situazione di Carolina invece non so spiegarmela, perchè perdere contro Denver di un punto all’opener in trasferta ci sta, perdere contro i super Vikings ci sta, ma essere annientati in quel modo da Atlanta deve aver fatto veramente male alla squadra. Contro Tampa domenica possono vincere anche senza Newton, salvo Winston si risvegli all’improvviso. Posso solo dirti una cosa Ric: week 8, Arizona @ Carolina. Sarà una partita “discretamente” importante.

Leave a Reply to Mattia RighettiCancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.