Alla fine la rivincita non è arrivata. Per un soffio.

I Carolina Panthers non sono riusciti nell’intento di vendicare l’aspro risultato del Super Bowl numero 50, alla fine si è deciso tutto con un field goal mancato, ma la partita della scorsa notte ci ha svelato, già alla prima di campionato, che queste due squadre si trovano già in un buonissimo momento di forma e che ambedue possiedono le corrette carte per poter esprimere parecchie opinioni una volta che i playoff saranno alle porte.

broncos_panthers_059E’ stato un confronto dai due volti, sostanzialmente uno inverso rispetto all’altro, ed uno per ogni metà di gioco. All’interno dello spettacolare scenario di Denver, contornato da uno spettacolo pre-partita con tanto di presentazione dei tre trofei vinti dai Broncos di cui l’ultimo portato a mano da un Peyton Manning che ancora oggi fatichiamo a vedere in borghese, l’esordiente Trevor Siemian si è fatto trovare pronto, e la sua prestazione complessiva, dopo un primo tempo altalenante, ha alla fine fornito diversi indizi incoraggianti.

Certo, abbiamo pienamente compreso l’antifona e crediamo che Denver, senza difesa e corse, non farà molta strada, tuttavia siamo curiosi di osservare questo giovanissimo regista crescere per capire che cosa ne possa venire fuori, e come possa svilupparsi in futuro la sua personale concorrenza con il più blasonato collega Paxton Lynch. Il segnale più positivo che il quarterback proveniente da Northwestern è riuscito a fornire è insito nella sua sicurezza a discapito dell’inesperienza. Solo un ragazzo che ha fiducia in se stesso e che ha capito di avere l’appoggio del coaching staff può gestire una gara così compatta senza la necessità di scrivere cifre supersoniche che a volte servono solo a riempire i tabellini o a far felice qualcuno al fantasy football, Siemian non ha giocato in maniera appariscente ma ha reagito quando le difficoltà si sono manifestate dritte davanti a lui, dimostrando che due intercetti nel primo tempo della prima partita da titolare di un settimo round chiamato a sostituire Manning non sono poi così disastrosi.

Spesso ci viene spiegato che tra gli intangibles – tutte quelle propensioni astratte non visibili all’occhio – dei quarterback la qualità più importante è quella di saper gestirbroncos_panthers_070e a livello emozionale un certo tipo di errore. E qui Siemian si è scrollato di dosso tutto giocando una seconda frazione costruita sui drive dell’accorcio delle distanze prima e del sorpasso poi, dimostrando che al momento può appartenere anche lui a questa categoria fatta di campioni affermati. Chiaro, poi serve sempre una difesa che ti stende Cam Newton più e più volte nel momento del bisogno, determinante anche in una gara dove la pass rush del primo tempo è stata soffocata dall’ottima preparazione di partita dello staff di Ron Rivera. E non dimentichiamo che senza le sgroppate di C.J. Anderson, vero mattatore di serata, la pressione sarebbe stata gestita in maniera nettamente più difficoltosa.

I Broncos intascano intascano ben volentieri questa vittoria e guardano avanti con fiducia, perché se credono di poter tornare al Super Bowl tenendo le orecchie distanti dalle malelingue, metà strada l’hanno già percorsa.

I Panthers avevano eseguito più o meno bene il loro compito, e quel più o meno significa che siamo pur sempre alla prima ufficiale della stagione e che un pò di pazienza la si può anche portare. Carolina ha costruito un vantaggio molto consistente nei primi trenta minuti di gara e non l’ha saputo gestire in una ripresa dove l’attacco è apparso imbrigliato, sprofondato in misteriose sabbie mobili da cui ci si è levati solamente nell’ultimo drive del confronto. Abbiamo visto Jonathan Stewart e Cam Newton distribuirsi bene la gestione delle portate di palla creando confusione alla difesa con la option, i bloccaggi hanno dato i loro frutti per entrambi i primi due quarti del match e quel demonio di Luke Kuechly ha ripreso esattamente da dove aveva terminato ogni suo campionato precedente a questo, nel backfield avversario a fare danni, un motore in perenne movimento.

broncos_panthers_042Il dubbio ci viene piuttosto dal rientro di Kelvin Benjamin. No, non fraintendeteci, l’ex Florida State ha giocato come se mai il suo legamento crociato anteriore fosse stato ricostruito, e sin dal primo minuto è stato chiaro che il giocatore mancato per tutta la stagione scorsa è tornato in forma al 100%, pronto a fare scudo contro qualsiasi avversario con quel fisico stra-potente. Ci sembra che sia tornato lui il bersaglio principale di Newton, ed eccolo qui il potenziale problema, quello del riuscire ad evitare l’ovvio. Riuscirà il gameplan a non accantonare troppo Ted Ginn, Philly Brown ed il secondo anno Devin Funchess? La fiducia di Newton in Benjamin è massima, ed è lui il ricevitore a cui rivolgersi per tutte le situazioni difficoltose da sbrogliare. Il suo ritorno ad un’efficienza di questo tipo è la notizia dell’anno per i Panthers, ma strada facendo sentiamo che sarà fondamentale ampliare il coinvolgimento del bagaglio di opzioni a disposizione di Super-Cam, perchè l’anno passato i miracoli sono avvenuti anche per merito di chi ieri notte è stato assai poco cercato.

Ad ogni modo, anche Carolina dalla sua ha mostrato capacità di reazione, ed ha sfiorato il colpaccio tra le montagne rocciose. Seguendo il percorso esattamente contrario rispetto a quello dei padroni di casa, i Panthers si sono visti sgretolare il vantaggio sotto gli occhi solo per combattere a viso aperto tenendo la gara in bilico, fino al drive decisivo. L’attacco l’aveva accompagnato in porto, poi il piede destro di Graham Gano ha sbagliato non di poco la mira nei confronti dei pali con il tempo sostanzialmente scaduto, ma anche in questo caso la capacità di reazione c’è stata. Non è da un calcio sbagliato che si giudica una prova comunque già così positiva.

broncos_panthers_039Il campionato è cominciato in maniera più che soddisfacente, con il rematch del Super Bowl deciso per un punto a favore dei campioni uscenti. Il risultato finale non deve comunque ingannare troppo, in quanto non siamo che all’inizio dell’avventura, e questo primo test era vicendevolmente ostile per ambedue le compagini. La vicinanza del punteggio e le dinamiche della partita non sono state che la dimostrazione dello spessore qualitativo di queste due squadre.

Se tra l’indecisione dei pronostici per questa stagione si cercava di assegnare un ruolo da protagonista a qualcuno, sia Broncos che Panthers hanno dimostrato di possedere voce in capitolo.

A dicembre verificheremo meglio queste sensazioni, ma la direzione ci pare corretta in entrambi i casi.

 

One thought on “L’opener e la mancata rivincita

  1. Non mi aspettavo nulla di buono da questo rematch del SB50. Anzi mi sono ricordato di come Broncos e Payton avevano strapazzato i Ravens nell’apertura l’anno successivo all’eliminazione nel Divisional e mi aspettavo qualcosa del genere. Ma Cam Newton non è Payton e la difesa di Denver (anche se non è ancora ovviamente quella dominante dello scorso SB) ha fatto il resto. Tenendo in partita Denver nella prima parte, quando è emersa tutta l’inesperienza di Siemian (alla sua prima in assoluto) che ha lanciato 2 intercetti (e di Booker al fumale alla sua prima portata in Nfl).
    Poi tutto si è sistemato nella seconda metà. La difesa ha fermato completamente l’attacco di Criptonite Newton: solo 12 yards e un down concessi nei primi 4 possessi chiusi da un intercetto.
    Trevor Siemain ha fatto il suo giocando senza errori e il coraggio di Kubiak di giocarsi un 4to ed inches anziché accontentarsi di impattare la partita ha portato Denver a +4, anche grazie alle sgroppate (e alla ricezione da TD) di CJ Anderson.
    Poi ancora difesa difesa e solo difesa.
    Solo nell’ultimo drive Cam Newton è riuscito a imbastire qualcosa di valido. Ma bisogna ricordarsi che la partita era finita dopo la mancata conversione del 4to e 21 (!!!!) a 2 minuti dal termine. Solo la chiamata quantomeno “bizzarra” di un “illegal use of hands” contro Harris ha portato i Panthers al calcio finale.
    Certo sbagliato ma era pur sempre dalle 50!
    Ottima prova. Molto da migliorare (come è ovvio) ma …chi ben comincia è a metà dell’opera.
    Go Broncos!

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