Dopo l’ennesima stagione “negativa”, i Raiders vedono l’inizio della nuova stagione in un modo completamente diverso rispetto agli ultimi anni. Il termine negativa l’ho voluto mettere tra virgolette per due motivi, il primo, perchè comunque al tifoso medio di Oakland, vedere il numero 7 di fianco alla parola “Wins” deve essere un emozione visto che in 14 anni, troviamo solo 2 stagioni finite con un 8-8 e tutte le altre al di sotto delle 6 vittorie. Il secondo, perchè dopo anni di buio, finalmente le scelte degli ultimi due Draft hanno portato uno spiraglio di positività. Aver azzeccato due anni fa il QB e avergli affiancato l’anno scorso uno dei ricevitori più forti di tutta l’NFL, sono punti fondamentali sui quali sperare, sopratutto se teniamo conto i risultati che questo accoppiamento (e non solo) hanno portato. Ovviamente anche il lavoro di FA ha aiutato molto.

derek-carr-nfl-denver-broncos-oakland-raiders-850x560Quest’anno poi ho adorato e seguito in maniera dettagliata gli spostamenti di mercato attuati dalla franchigia californiana, purtroppo però, la magia è svanita con le scelte del draft. A gennaio, le needs del team erano chiare e hanno seguito una linea logica andando a fare colpi mirati sia negli acquisti sia nei tagli. Arrivati al draft però, questa linea che avevano intrapreso è stata completamente modificata e ancora oggi mi domando perchè. Molti opinionisti americani, identificano i Raiders come la possibile sorpresa di quest’anno nella AFC WEST per vari motivi, come l’addio di Manning, la troppa pressione mediatica addosso a KC, e la confusione della società di SD che tra contratti mancati ai giocatori e stadio nuovo non sa da che parte è girata. Andiamo ad analizzare la situazione a 10 giorni dall’inizio del campionato.

COACHING STAFF

Non c’è molto da dire su questo argomento. Jack Del Rio è alla sua seconda esperienza come Head Coach di una squadra NFL dopo gli anni passati a Jacksonville, per poi divenire il defensive coordinator dei Denver Broncos. Ken Norton Jr. lo vediamo prima del 2015 come defensive coordinator solo in NCAA. Discorso diverso per Bill Musgrave che negli anni, tra OC e preparatore dei QB , molta gavetta se l’è fatta. Pur non avendo elementi sufficienti per giudicare l’operato di questo trio, possiamo valutare la stagione passata come positiva. Finalmente si è visto un gioco un pò frizzante e una difesa più solida di quelle viste gli anni precedenti. Questo connubio ha portato la conclusione della stagione, ad una sola vittoria dal non essere in negativo, e questo, visti i risultati di Oakland degli ultimi anni, è stato senz’altro un successone. Bisognerà vedere se quest’anno decideranno di fare il alto di qualità e di portare finalmente i Raiders ad una stagione vincente. Manca ancora qualcosa infatti. Pur avendo migliorato di molto la qualità espressa e i risultati, ci sono ancora molte lacune da colmare, sopratutto nel running game, e di questo ne andremo a parlare a breve.

ATTACCO

Le 7 vittorie portano la firma dei tandem creati dall’asse Carr-Cooper e Carr-Crabtree. Il veterano da una parte, e il rookie dall’altra che a furia di ricezioni e touchdown trainano come due bestie da soma la squadra verso risultati migliorativi. Il grosso problema però, lo troviamo nel gioco di corsa. Arrivando ventottesimi nel rushing game non si può pretendere di andare ai playoff, ne tantomeno di arrivare a concludere la stagione con un record positivo. La grande pecca dell’anno scorso è stata la linea. 31 sacks  concessi alle difese avversarie sono troppi sopratutto con i nomi che ci sono. Hanno dovuto giocare tutto l’anno con un T (per altro UFA) come guardia, e questo ha influito moltissimo sul risultato finale.

Quest’anno però si riparte con un Osemele in più, che insieme a Jackson forma una delle coppie di G più forti della lega. Aggiungendo Howard, il rinnovato Penn e l’ex Florida State Hudson, si forma per la stagione del 2016 una linea che entra di diritto nella top 5 del campionato. Murray al suo primo anno come starter ha prodotto i 2/3 delle yards guadagnate da tutto l’attacco (corsa) superando quota 1000. Il problema è che se a lui dovesse venire un raffreddore, la squadra si troverebbe in difficoltà. Personalmente al draft, visto che si era deciso in FA di non intervenire su questo ruolo, avrei optato per un RB nelle prime scelte, senza aspettare il 5 giro. Soprattutto se consideriamo il fatto che i primi due giri sono stati molto rischiosi, dato che i giocatori in questione hanno subito nell’ultimo anno solare gravi infortuni. Per non parlare poi di Connor Cook alla quarta. Infortuni a parte, quest’anno più che mai, questo attacco può essere veramente protagonista sia nella AFC sia in tutto il campionato.

DIFESA

khalil-mackBuone cose abbiamo visto l’anno scorso dalla difesa in particolare dalla linea. Dodicesima contro le corse, ha prodotto 38 sacks. Numeri non eccezionali ma decisamente buoni che fanno sperare per la stagione che sta per iniziare. Con Khalil Mack sempre più leader, la società doveva cercare qualcuno da affiancargli per rendere la linea ancora più temibile, soprattutto dopo il caso Edwards. Non potendo intervenire in FA avendo preferito coprire altre needs, l’unica soluzione era il draft. Con tantissimi DE e DT al primo giro, e con Edwards con una situazione fisica particolare, la scelta di andare su due giocatori mezzi rotti nei primi due giri mi aveva letteralmente piazzato. Teniamo inoltre conto che Ward è un giocatore da 3-4 e non da 4-3.

Le needs più importanti però riguardavano la secondaria. Una secondaria che purtroppo, più volte ha concesso troppo agli avversari finendo per perdere partite che si potevano tranquillamente portare a casa. Arrivando Irwin e Bates in FA e riconfermando Aldon Smith (nonostante ad oggi non possa ancora giocare), il reparto LB è più che completo, ma non è questo il reparto che ci preoccupa. Sono anni che ormai non si vedono CB decenti ed è per questo che la squadra ha speso molto per portare da KC Sean Smith. Aggiungendo a lui una super safety come Reggie Nelson si è contribuito a dare qualità.

Ma tutto questo basterà? Io credo che in questo senso la società abbia agito in maniera molto confusa. Prima ancora di Nelson, avevano tagliato Allen per dopo riprenderlo, per poi andare su l’ex Bengals e successivamente affiancargli Trawick. Come se non bastasse arriva dal Draft un ottimo prospetto col vizio dell’infortunio facile. Di sicuro si poteva lavorare meglio in una secondaria non all’altezza del campionato, tenendo conto che più passa il tempo, più le squadre tendono ad essere pass oriented. L’investimento di sicuro è stato fatto, ma Nelson e Smith sono solo due e non possono fare miracoli, e con l’incognita Joseph è fallito l’obbiettivo di dare sicurezza ad una secondaria che ne aveva estremo bisogno.

SPECIAL TEAMS

Tenendo conto della confusione che c’è in tutta la division, che il diciassettesimo di Janikowski in NFL porti ad Oakland fortuna?

L’addio di Manning ha creato un po di scompiglio in questa division e ha mostrato delle opportunità. Opportunità che la socità dei Raiders ha preso al volo in certi campi (vedi Osemele), meno in altri (vedi Joseph) in quanto è un giocatore che ha un grosso punto di domanda sulla testa, e Oakland aveva bisogno più che mai di qualcuno subito pronto per poter cogliere l’attimo. Infortuni permettendo però,la squadra ha il potenziale per fare molto bene. Difficile fare pronostici sopratutto con una schedule cosi complicata che può riservare molte insidie. Difficilmente a parer mio, vedremo i Raiders vincere la division o andare ai playoff, ma una Wild Card e un record positivo non sono più i lontani miraggi di un tempo.

 

 

 

One thought on “OAKLAND RAIDERS 2016 PREVIEW

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