Che i 49ers abbiamo avuto una pessima offseason è fuor di dubbio, probabilmente è stata la peggior offseason della storia della storia della NFL. Se si vuole si può trovare qualche soiglianza con la offseason 1998 dei Chicago Bulls,che in un colpo solo persero Michael Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman, Steve Kerr e il coach Phil Jackson. Ma andiamo a ripercorrere le tappe di questi tribolati mesi:

– l’head coach Jim Harbaugh ritorna al mondo universitario e firma un remunerativo contratto con i Michigan Wolverines, importante college da 11 titoli nazionali attualmente un po’ in crisi ma che ha già rimesso in riga con un record al momento di 4-1; anche il DC Vic Fangio e l’OC Greg Roman non fanno più parte della squadra, avendo accettato gli stess ruoli rispettivamente presso i Chicago Bears e i Buffalo Bills;

– in free agency diversi giocatori importanti come i CB Perrish Cox e Chris Culliver, il WR Michael Crabtree, il RB Frank Gore, l’OG Mike Iupati hanno deciso di non rifirmare e giocarsi le rispettive carte in altre franchigie;

– il DE Justin Smith ha deciso di ritirarsi, ma per il giocatore classe ’79 si tratta di una mossa già annunciata e dovuta all’età; molto più imprevisti sono stati i ritiri del grande LB Patrick Willis (mancato recupero da un problema a un piede), del suo compagno di reparto Chris Borland (per paure a lungo termine per la sua salute a soli 23 anni) e dell’OT Anthony Davis, che si è preso un periodo sabbatico per permettere al suo corpo di recuperare;

– l’OLB Aldon Smith, già più volte sorpreso in diversi atteggiamenti negativi fuori dal campo è stato sorpreso per l’ennesima volta alla guida in stato di ebbrezza ed è stato rilasciato.

Nuovo HC è stato quindi nominato, Jim Tomsula, coach della linea difensiva dal 2007, il quale ha dunque l’ingrato compito di condurre la squadra in questa così particolare stagione.

k1Date queste poco simpatiche premesse la stagione non poteva essere delle migliori ed infatti l’inizio parla di un record di 1-3, dove ad una bella vittoria, 20-3, contro Minnesota, sono seguite tre brutte sconfitte contro Pittsburgh, Arizona e Green Bay per un totale combinato di punti di 107-28.

Se si guarda l’attacco, molti dei problemi passano dall’involuzione di Colin Kaepernick, che poco più di un anno fa ha firmato una ricca estensione da 126 milioni di dollari: più di una volta il QB ex Nevada è risultato poco efficace e lontano parente del giocatore che così bene aveva fatto nel 2102 e nel 2013, raggiungendo il picco nella partita contro i Cardinals, chiusa con 4 intercetti e vanificando anche gli sforzi economici della dirigenza, che in questa postseason gli ha anche portato Torrey Smith, riformando la coppia che con Anquan Boldin aveva dato tanti dispiaceri ai Niners negli scorsi anni. Con gli abbandoni sulla linea era chiaro che qualche problematica avrebbe potuto sorgere, ma se dal lato sinistro Joe Staley e Alex Boone riescono ad essere in qualche modo efficienti, dal lato opposto Jordan Devey (ex backup ai Patriots) e Erik Pears, veterano di tante squadre, non riescono a fornire prestazioni adeguate anche come supporto alle corse, dove il “sophomore” Carlos Hyde dopo una prestazione monstre contro i Vikings sta faticando a trovare continuità.

Per quanto riguarda la difesa, la nota positiva è il ritorno di Navorro Bowman nel ruolo di MLB dopo l’infortunio che lo ha tenuto fermo per tutto il 2014, con quest’ultimo che ad oggi è già il leading tackler della squadra, ma intorno a lui l’esperienza e la profondità e la difesa ha “sbragato” più volte, concedendo 43 punti agli Steelers e 47 ai Cardinals. Se si vogliono fare alcune menzioni non disonorevoli si possono citare due prodotti del draft 2014 come il LB Aaron Lynch (3 sack) e il CB Kenneth Acker.

In una NFC West oltremodo competitiva poche sono le speranze per i Niners ed anche l’off-conference che vede sfide a Detroit, Cincinnati e Atlanta non lascia presagire molte soddisfazioni, ma almeno un lato positivo: la prossima offseason non potrà che essere migliore.

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