Una week 2 particolarmente interessante, con molti verdetti confermati, ma anche alcuni clamorosamente rovesciati, dalla prima settimana. Partiamo col nostro Top and Worst…

TOP

TOM BRADY

tom-brady-93972481501b0210Sembra banale parlare di Brady tra i top NFL, ma il quarterback dei Pats sembra avere un siero della giovinezza a portata di mano. O semplicemente motivazioni a palla, dal Deflagate in Week 1, alla presenza dell’odiato Rex Ryan sulla sideline avversaria domenica. Risultato? 38 su 59 passaggi completati, 466 yards e 3 touchdowns, e tutti a casa.  Numeri da College Football, o semplicemente da fenomeno…

DEREK CARR

Dopo la scorsa settimana l’ultima cosa pensabile per il quarterback dei Raiders era giocare alla grande contro la difesa dei  Ravens, temibile pur priva di Terrell Suggs, e condurre alla vittoria nel drive finale la sua tanto criticata squadra. 30 su 46 per 351 yards, tre touchdowns e un intercetto, e tanti nervi saldi in una partita che può essere la svolta per Oakland: l’abbiamo detto tante volte, ma una prestazione così  non deve restare un fatto isolato…

IL RUNNING GAME DI WASHINGTON

Finalmente Jay Gruden ha capito che, non essendo Kirk Cousins più di un game-manager, bisognava tornare alle vecchie maniere: palla ai running-back, e via con le corse. Il risultato: Alfred Morris 121 yards corse in week 1, e Matt Jones 123 questa domenica con due touchdowns, nella vittoria con i Rams. Praticamente i numeri che a inizio dell’anno ci si aspettava dai Philadelphia Eagles…

MENZIONE SPECIALE: DARRELLE REVIS

Due palle recuperate, un intercetto, la sensazione che i Jets abbiano ritrovato la strada giusta dal momento del ritorno di Revis a New York. Chissà se non sarebbe ora di ribattezzare Ellis Island, Revis Island…

WORST

NEW YORK GIANTS E NEW ORLEANS SAINTS

Dopo due giornate e uno 0-2 in classifica per entrambe le squadre, viene fortemente il dubbio che sia finita un’epoca per due delle più importanti franchigie NFL degli ultimi dieci anni, capaci di vincere 3 Superbowl e di essere sempre ai vertici della lega. I Saints hanno, dopo la sconfitta con Tampa di domenica, perso 6 partite di fila in casa, e non solo la difesa sembra anemica, ma anche Drew Brees sembra l’ombra del fenomenale passer di un tempo. I Giants invece continuano non solo ad essere pieni di lacune in difesa (ehm, Jason Pierre-Paul non ti fischiano le orecchie??), ma incredibilmente ingenui e insufficienti nella fase offensiva: Eli Manning, dopo l’errore nel finale di domenica, sembra troppo distratto per un giocatore che ha appena firmato un contratto multimilionario. E, complice l’infortunio a Victor Cruz, la strada per New York sembra irrimediabilmente lunga…

JAMAAL CHARLES

460x35 secondi alla fine della partità e in parità, quale cosa migliore che provare una corsetta affidando la palla al tuo top runner? Ecco perchè non ce la siamo sentita di mettere tra i worst Andy Reid, che in fondo credeva di andare sul sicuro con Charles (anche se aveva già perso palla nel primo drive della sua squadra). Il bello negli sport è proprio questo: quando, vedi Super Bowl, sembra che lanciare sia pericoloso, magari ti rovini la partita correndo…

SAM BRADFORD

Mai come in questo caso la preseason appare tun tantino ingannevole: Bradford e gli Eagles sembrano tremendamente inadeguati in tutte le fasi del gioco, incapaci di reagire alle difese avversarie, quando dovrebbe essere esattamente il contrario. Sam Bradford è passato in due giornate da un possibile Comeback of the Year, a un regista assolutamente in imbarazzo nel gestire l’attacco di Chip Kelly. Onestamente toccato il fondo ci aspettiamo miglioramenti dall’ex quarterback dei Rams…

MENZIONE SPECIALE: ANDREW LUCK

3 intercetti, una palla persa, a malapena metà dei passaggi completati: non sono i numeri di Ryan Fitzpatrick dopo Jets-Colts, ma quelli di Andrew Luck, e contribuiscono a spiegare la debacle della squadra di casa. Vero che anche l’anno scorso l’ex prodigio di Stanford iniziò con due sconfitte, ma con numeri radicalmente diversi: 5 touchdowns e 3 intercetti, esattamente il contrario quest’anno. Per Indianapolis di positivo c’è l’essere nella division più scarsa dell’attuale NFL, la AFC South. Ma continuando a giocare così, difficilmente si andrà molto lontano…

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