Buone feste a tutti, ma non dimenticatevi che il Weekly è sempre presente. Iniziamo allora…

SEGNALI DI ALLARME PER I BRONCOS

Manning_Anderson_DENCon la sconfitta nel Monday Night contro i Bengals, Denver non ha ancora conquistato uno dei primi due posti nell’AFC, e dovrà battere i Raiders per avere l’accesso diretto al secondo turno dei playoffs senza passare da un pericoloso primo turno. Oltre a netti problemi in difesa, soprattutto per quanto riguarda il reparto linebackers, anche Peyton Manning con i quattro intercetti di domenica sembra lontano dal miglior giocatore visto l’anno scorso. E nelle ultime 8 partite sono almeno 12, non proprio numeri da Manning. Sembra che difese belle toste, da quella dei Bengals a quella dei Bills parlando delle ultime settimane, abbiano capito che mettere pressione continua su Manning ha ottimi effetti, anche complice qualche problema fisico da parte di quest’ultimo. Senza il vantaggio campo, i Broncos corrono il rischio di sciogliersi come neve al sole: Il quarterback futuro hall-of-famer ha già promesso un ritorno nel 2015, ma sembra sempre di più che la finestra temporale in cui i suoi Broncos avevano maggiori probabilità di vittoria si stia restringendo sempre di più…

HOT SEATS DI FINE STAGIONE

Chi è, tra Coach e GM, più a rischio di subire il licenziamento tra una settimana esatta nel black Monday della fine della stagione regolare? Andiamo ad analizzarlo…

MARC TRESTMAN, CHICAGO BEARS

Con l’ultimo tentativo di trovare una luce nel buio, domenica, panchinando Cutler per Jimmy Clausen, è probabile che il
destino sia segnato per Treastman. Un 5-10 stagionale, 2-6 al Soldier Field, una squadra che al secondo anno con l’attuale
coach sembra persa per strada in qualunque aspetto del gioco. Difficile salvare qualcosa, e per l’ex coach della CFL un
futuro da offensive coordinator sembra più probabile a questo punto…

REX RYAN, NEW YORK JETS

Futuro scritto da tempo, dopo 6 stagioni ai Jets, per l’energico Rex. Anche se con segnali positivi nelle ultime settimane, come domenica contro i Pats, semplicemente è ora di una totale tabula rasa a Meadowlands. Questo non toglie valore a un coach con molti meriti, che potrebbe essere un fenomenale defensive coordinator da un’altra parte: o nella squadra giusta ritrovare i successi esperimentati nei primi due anni da coach dei Jets…

ROB RYAN, NEW ORLEANS SAINTS

Qualcuno deve pagare la stagione storta dei Saints, e visto che Sean Payton è un totem a Nola, è sicuro che l’altro Ryan (trentunesima difesa NFL quella di New Orleans) sarà l’agnello sacrificale dell’occasione. Sicuramente rivedremo anche lui da qualche parte, ma raramente una stagione iniziata con certe prospettive è caduta così rovinosamente…

ROOKIES DA COPERTINA

JEREMY HILL, RB, CINCINNATI BENGALS

Ormai i running-backs di eccellenza si trovano tranquillamente al secondo round di un draft, e Hill ne è la dimostrazione.
1024 yards corse, contro i Broncos un fumble ma anche una corsa da 85 yards pazzesca che dimostra la sua natura di corridore di rottura, in grado di cambiare le sorti di un incontro. Futuro radioso sia per Cincy che per Hill a questo punto…

ODELL BECKHAM, WR, NEW YORK GIANTS

Stagione d’oro per i rookie wr, da Mike Evans a Sammy Watkins a Kelvin Benjamin, ma citazione dovuta per Beckham, che dalla famosa ricezione contro i Cowboys ha messo numeri d’oro partita dopo partita. Nelle ultime 8 settimane 69 passaggi per 1014 yards e 8 touchdowns, stats da urlo a dir poco…

COREY LINSLEY, C, GREEN BAY PACKERS

Difficile che un centro rookie manchi di poco il Pro-Bowl, ma Linsley per tutto l’anno ha superato le attese, facendo da ariete per le corse dei Packers da vero veterano, dimostrandosi punto fermo della linea offensiva…

AARON DONALD, DT, ST. LOUIS RAMS

Ha fatto in fretta ad imporsi come uno dei più pericolosi pass-rusher tra i linemen difensivi della lega, e con i suoi otto sacks e la pressione continua sull’attacco avversario può portarsi a casa il titolo di defensive rookie of the year…

KHALIL MACK, LB, OAKLAND RAIDERS

Piano piano, ma non troppo, Mack sta imponendosi come pass-rusher fenomenale e continua minaccia per gli attacchi
avversari. Con un altro giocatore dominante al fianco, i Raiders potranno presto avere una difesa da top-ten…

PROTAGONISTI

Derek Carr

derek-carr-nfl-preseason-detroit-lions-oakland-raiders1-850x560Quanti si aspettavano che tra i diversi quarterback rookies il migliore sarebbe stato l’ex prodotto di Fresno State, che
non doveva nemmeno partire titolare ma fare un anno di pura panchina e apprendimento? Non è stato facile, tra le sconfitte
che si accumulavano, il licenziamento di Dennis Allen, ma Carr ha sconfitto i dubbi che lo circondavano. Dubbi non sul talento, ma sulla capacità di reggere la pressione di una difesa pro, di prendere botte e non lanciare intercetti a valanga. Superati, se il rate di intercetti (2%) è il settimo più basso nella lega, e se nelle ultime settimane ha
superato esami importanti come le difese di Kansas City, San Francisco, Buffalo. Contro i Bills ha fatto meglio di quarterback illustri come Aaron Rodgers e Peyton Manning. C’è ancora molto da lavorare, a partire da una maggiore confidenza (e magari migliori ricevitori) nel tentare lanci a lunga gittata, e gli stessi Raiders dovranno rinforzarsi pesantemente per aiutare il loro quarterback. Ma siamo sicuri: a Oakland di Marcus Mariota o Jameis Winston non si parla più…

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