GREEN BAY, PROBLEMI ON THE ROAD

16569909-mmmainSe pensiamo che ben 3 delle 4 sconfitte stagionali dei Packers sono arrivate contro squadre dalle difese tra le migliori in tutta l’NFL (top-5 sia per Buffalo, Detroit e Seahawks), in ottica playoffs la squadra allenata da coach McCarthy presenta delle nette criticità, ancor più collegate alla netta differenza di rendimento tra casa e trasferta:

7-0 3-4  vittorie-sconfitte

41.1 21.1 punti per incontro

Se Green Bay non riuscirà a scavalcare i Lions, e a questo punto sarà fondamentale la partita al Lambeau Field che si giocherà l’ultima giornata, questo vorrà dire non solo non vincere la division, ma anche non avere il vantaggio campo per tutta la postseason, oltre a partire dai wildcard games. Anche la prestazione di Rodgers solleva una serie di dubbi: 17 su 42 per 185 yards e 2 intercetti, record negativo in carriera sia di passaggi non completati (25) che di quarterback rating (34.3), e  sembra anche soffrire il fattore-campo e le difese più in grado di mettere pressione sul qb avversario: pur tenendo conto del numero di errori compiuto dai suoi ricevitori. Forse la ricetta più semplice è puntare  sul running-game: solo 22 corse a 45 tentativi di passaggio nelle condizioni di domenica non è la chiave vincente perchè i Packers riescano a vincere anche lontano dalle mura amiche del Lambeau Field…

AFC NORTH, DIVISIONE MODELLO

In una NFL che a volte sembra perdere la sua identità, tra quarterback da copertina e arbitri troppo invadenti, la AFC North è un sano ritorno al football di una volta, con squadre come Ravens e Steelers che si odiano veramente, quarterback belli tosti come Joe Flacco e Ben Roethlisberger, difese da copertina che non fanno mancare prestazioni super domenica dopo domenica, e per finire molto equilibrio (con qualche eccezione eh Johnny?) nelle sfide divisionali. Parliamo per un attimo dell’aspetto tecnico, a partire dal coaching staff. Paul Guenther ha sostituito l’ottimo Mike Zimmer come defensive coordinator dei Bengals, ottimamente anche solo prendendo l’esempio di domenica contro i Browns e Johnny Manziel. “Ha fatto vedere alla squadra Texas A&M-LSU dell’anno scorso per capire come mettere in difficoltà Manziel, pensando che Kyle Shanahan avrebbe usato degli schemi simili”, ha detto Domata Peko, defensive tackle dei Bengals, e la ricetta è indubbiamente servita. Un altro esempio è l’ex coach degli Houston Texans, Gary Kubiak, che ha esaltato il running-game dei Ravens pur senza Ray Rice, o Kyle Shanahan, che ha saputo gestire bene l’attacco dei Browns  con molte distrazioni e senza Josh Gordon per buona parte del campionato. Una division che poteva essere ancora vinta da tutte e 4 le sue squadre alla vigilia della quindicesima giornata, e che ancora adesso vede una incredibile lotta tra almeno tre delle sue squadre, Steelers, Ravens e Bengals. Sicuramente nelle prossime due settimane avremo ancora da divertirci con la AFC North…

COWBOYS IN SELLA

Quella vinta con gli Eagles è la classica partita che un anno fa i Cowboys avrebbero perso, con gli avversari in rimonta che vanno sul 24-21 e sembrano pronti ad andare verso una vittoria decisiva. Ma l’anno scorso la difesa dei texani era disastrosa, quest’anno oltre a un attacco spettacolare col trio Romo-Bryant-Murray, tutta la squadra sembra avere ben altra solidità, alla faccia dei pessimismi estivi. Molto merito in questa storia di magnifici perdenti che diventano un gruppo vincente, va a Rod Marinelli, che sembrava giusto l’ultimo di una disastrosa serie di defensive coordinators per i Cowboys. Head-coach ai Lions dello 0-16, poi ai Bears (dove però era Lovie Smith a fungere da effettivo responsabile alla difesa), si è trovato una difesa reduce dalla disastrosa esperienza con Monte Kiffin, e senza DeMarcus Ware approdato ai Broncos, e Sean Lee di nuovo infortunato. Con giocatori come Rolando McClain già dati per finiti, o come Orlando Scandrick bollati di mediocrità, il reparto difensivo ha trovato nuova dignità e come domenica sera, tenuto botta con molta efficacia a un attacco super come quello di Philadelphia (solo 75 yards corse!). A 10-4 la scommessa di tenere a dispetto di tutte le critiche Jason Garrett come capo-allenatore si sta dimostrando vincente: e se veramente i Cowboys riusciranno a fare il salto di qualità, lo scopriremo nel mese di gennaio…

PROTAGONISTI

Jay Cutler

cutler_trestman_8574Un’epoca, per modo di dire, sembra finita dal momento che Cutler non giocherà domenica (in campo il vice Clausen), e che i Bears sembrano poco intenzionati a pagare i 15.5 milioni di dollari dovuti al loro quarterback. L’ammazza-coach potrebbe fare un’altra vittima, dopo Lovie Smith anche Marc Treastman, ma se Chicago trova un acquirente per il loro strapagato (contratto fatto l’anno scorso dove tra infortunio e prestazioni dubbie la cosa sembrava già assurda) qb è probabile che anche lui salti nella prossima revolution…

Ryan Lindley

Ecco avanti un altro: domenica sarà Ryan Lindley il prossimo  qb dei Cardinals, dopo gli infortuni di Carson Palmer e Drew Stanton. “Come gli ho già detto quando è entrato contro i Rams, non fare il game-manager, entra in campo per vincere”. Pur con la brutta esperienza del 2012, quando con Arizona visse anche un 58-0 a Seattle come nadir negativo, Lindley sembra vivere anche lui la benefica influenza di coach Arians: ed entrare lo scorso giovedì contro St. Louis e convertire un decisivo terzo down per un field-goal decisivo è la giusta risposta…

Anche per questa settimana abbiamo finito, appuntamento tra sette giorni e buon football a tutti…

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