COWBOYS IN SELLA

murrayLa stagione (o volendo, tutta la storia) dei Dallas Cowboys sembra caratterizzata da gufi in attesa che la squadra del Texas, da sempre amata o odiata come gli Yankees del baseball o la Juve in Italia, faccia un fragoroso tonfo e finisca una corsa al vertice sempre meno sorprendente da come sta giocando la squadra di coach Garrett. Prendiamo la partita di domenica a Seattle, iniziata con un disastroso punt bloccato e riportato in touchdown dai Seahawks: partita finita per i Cowboys, per giunta in trasferta? Naturalmente no, trascinati da un Romo a prova di errore e un DeMarco Murray (115 yards corse a fine gara) stellare, ma nel terzo quarto dopo aver sprecato il vantaggio ed essere andati 20-17 sotto, i vecchi ‘Boys si sarebbero sciolti come neve al sole. Macchè, riguadagnato il primato, la criticatissima difesa (ad inizio anno) tiene Russell Wilson a secco negli ultimi due possessi, incluso un pesante intercetto. Con due partite contro Giants e Redskins nelle prossime settimane, la squadra di Jerry Jones può continuare la sua corsa e trovarsi a 7-1, avvicinandosi a quei playoffs che mancano da ben tre stagioni, e al titolo della NFC East che latita dal 2009. Ma occhio ai sogni, Cowboys fans: che i gufi sono ben pronti a veder cascare Romo e company, e negli ultimi dieci anni questo è successo (parecchie) volte…

PROBLEMI DI KICKER (PARTE SECONDA)

I problemi di kicker continuano ad imperversare nella NFL, anche se il caso dei Lions sta diventando quasi comico. 10 field-goals sbagliati su 15, e anche  domenica il super-efficiente Matt Prater all’esordio ne ha mancati due su tre, realizzando uno da oltre le 50 yards, ma fallendo dalle 50 e dalle 44. Anche un altra certezza come Stephen Gostkowski dei Pats è riuscito a sbagliare dalle 36 yards, ma a sua discolpa un cattivo snap è maggiormente responsabile dello sbaglio. Ben diverso quello che è accaduto a Mike Nugent dei Bengals, il cui sbaglio dalle 36 yards ha forzato il pareggio tra Cincinnati e Carolina, visto che a quel punto era scaduto il tempo, e nella Regular Season dopo un overtime da 15 minuti si sancisce il pareggio. “E’ il peggior calcio della mia carriera”, non ha trovato scuse il kicker dei Bengals, e non tutti i suoi compagni di squadra hanno espresso pari solidarietà: Pacman Jones ha senza giri di parole parlato di come “ci facciamo un culo tutta la settimana per poi buttare la partita in questo modo”. Cose che capitano nell’NFL, cose da kicker appunto…

JETS DIETRO LA LAVAGNA

Anche con una coraggiosa prova domenica contro i Broncos, il bilancio stagionale per i Jets dopo 5 sconfitte consecutive è ovviamente in rosso, e rischia di diventare ancora più imbarazzante giovedì sera dovendo andare ad affrontare i Patriots al Gillette Stadium. “E’ una questione di percezione, il nostro sembra un team disfunzionale, ma è solo questione di arrivare a vincere e ci manca poco per dimostrare che siamo una buona squadra”, la difesa d’ufficio di Rex Ryan, ma i numeri non sono proprio a favore di questa tesi: la difesa regge, sesta a livello complessivo nell’NFL, ma l’attacco pur con le addizioni di Eric Decker e Chris Johnson è tra gli ultimi in tutta la lega, e anche Geno Smith, con più intercetti che touchdowns, 7 a 6, sembra lontano da essere il quarterback del presente, ancor meno del futuro. Quanto durerà Rex Ryan sulla panchina dei Jets, quando i migliori giorni sembrano essere alle spalle, a partire da quella vittoria contro i Pats nel Divisional playoffs game del gennaio 2011 che sancì il miglior momento del duo Ryan-Mark Sanchez? Forse giocare contro Brady e company ridarà ispirazione ai Jets, ma c’è da dubitarne…

DUE COACH NEI GUAI

MIKE SMITH, ATLANTA FALCONS

Mike+Smith+Atlanta+Falcons+v+Tampa+Bay+Buccaneers+ntV2rPUvG34lDura la vita quando per cinque stagioni alleni una squadra che rende benissimo e sfiora il Super Bowl,  ma un coach NFL prima o dopo affronta momenti difficili, e dalla scorsa stagione le nuvole per coach Smith sono molto nere. Le ire del proprietario Arthur Blank sembrano rimbalzare anche sul GM Thomas Dimitroff, il cui ottimo lavoro iniziale nel creare una squadra vincente sembra sia stato oscurato dalla perenne impossibilità dei Falcons di togliersi di torno la nomea di squadra molle, soprattutto in difesa, e anche le ultime acquisizioni estive non sembrano aver cambiato troppo la canzone. In aggiunta Matt Ryan continua a essere poco protetto, nota dolente sulla linea offensiva che si ripete anch’essa da due anni. Difficile non prevedere qualche cambio, anche solo il sacrificio dell’attuale defensive coordinator Mike Nolan a fine stagione, intanto l’equilibrio della NFC South non esclude che Atlanta riesca a recuperare dall’attuale 2-4…

JEFF FISHER, ST. LOUIS RAMS

Con tutte le scusanti del caso, infortuni, problema nella posizione di quarterback, la tenuta dell’ex coach dei Titans ai Rams non si sta sviluppando nella giusta direzione, se la squadra sembra peggiorare invece di migliorare.  Austin Davis come quarterback supplente se la sta cavando bene, ma quello che segna come punto negativo particolarmente grave per un esperto difensivo come Fisher è la sparizione della pass-rush da parte della difesa di St. Louis, l’anno scorso la seconda migliore della lega e terza come numeri di sacks, e quest’anno a malapena mediocre e diciottesima nell’NFL. L’infortunio di Chris Long permette alle linee offensive avversarie di raddoppiare Robert Quinn, ma 1 sack in 5 partite sembra effettivamente troppo poco, e getta una luce scura sul futuro di Jeff Fisher…

PROTAGONISTI

Mike Pettine

Possiamo finalmente entrare nell’allegro vagone dei Cleveland Browns, e dire che per la prima volta dal 2007 c’è una speranza a Cleveland? Con un record di 3-2, un 31-10 all’arcinemesi Pittsburgh Steelers appena rifilato, e un Brian Hoyer che (senza Josh Gordon!) gioca come come fosse posseduto dallo spirito di Johnny Unitas, sì, possiamo urlarlo, per i Browns la speranza esiste eccome. E forse per una volta a Cleveland hanno anche azzeccato il coach, visto come la presenza forte ma allo stesso tempo rassicurante di Mike Pettine sembra essere una marcia in più per i Browns di oggi: “non c’è nulla, soldi, fama, che possano essere paragonati al sapore speciale dello spogliatoio di oggi”, ha dichiarato orgoglioso il coach, e con ovvia ragione, visto che battere gli Steelers, che con Roethlisberger al timone erano 18-1 dal 2004 contro i Browns, è una soddisfazione particolare. Unica ombra, l’infortunio al centro Alex Mack, dal 2009 una delle poche sicurezze della squadra, probabilmente la sua stagione è finita. “Brutta botta, ma non molleremo di certo”, ha dichiarato Pettine, e questo sembra sicuro: Cleveland non molla più. e ricordiamoci che per poco (sconfitta all’ultimo secondo contro i Ravens), questa squadra  non è addirittura 4-1 come record stagionale…

Vic Fangio

Sconosciuto ai più. il defensive coordinator dei 49ers è un produttore di miracoli, se una difesa senza Navorro Bowman (fuori per almeno un altro mese), Aldon Smith (torna dalla sospensione il 16 novembre), e Glenn Dorsey, e per giunta con una secondary rattoppata, è seconda nell’NFL per yards concesse e nona per punti subiti a partita, praticamente micidiale come negli anni passati. Il segreto è sfruttare al meglio i giocatori a disposizione, ma non si può non applaudire all’ottimo rendimento del rookie Aaron Lynch, o di un cornerback come Perrish Cox, scarto dei Seahawks dell’anno scorso, ma produttivo nel sistema di Vic Fangio. Anche Antoine Bethea ha sostituito al meglio Donte Whitner in una secondary senza grande talento, ma molto efficace: se il progetto era rimanere competitivi fino al momento di rientri importanti, l’idea sta riuscendo alla grande in casa Niners…

Anche per questa settimana abbiamo finito, alla prossima  e buon football a tutti…

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