La stagione NFL attualmente in corso è stata sinora caratterizzata da determinate linee guida, dalle quali difficilmente le formazioni si sono distaccate. Una di queste caratteristiche riguarda più precisamente il Thursday Night Football: la maggior parte, se non addirittura tutti, sono culminati in quasi incredibili blow-outs da parte di una squadra a scapito dell’altra.

Il Thursday Night Football che ha visto protagonisti i New York Giants non ha fatto eccezione. Nella partita in questione i Big Blue sono riusciti a tirare fuori una prestazione davvero degna di nota, una performance che li ha visti suonarle a dei Washington Redskins che sempre più stanno tornando in quella buia spirale per quanto riguarda la posizione di quarterback dalla quale stanno trovando così innumerevoli difficoltà nell’uscirne.

eli manningCome ben sappiamo i New York Giants hanno giocato le prime due partite in maniera del tutto discordante rispetto alle ultime due, e con il record assestato a 2-2 rimangono ancora una sorta di punto interrogativo. Squadra in via di ripresa? Disparità tra avversari affrontati precedentemente e quelli più recenti di troppo ampio margine? O si è solo sentito il bisogno di qualche tempo per poter apprezzare le caratteristiche del nuovo reparto offensivo? Analizziamo meglio l’ultima gara e vediamo cosa è cambiato fino a questo punto.

Ciò che ha principalmente scandito, caratterizzato e condizionato il match dei Giants sono stati tre dati che hanno permesso alla squadra guidata da Tom Coughlin di portarla a casa con un margine così considerevolmente ampio: turnover ratio, pass protection e lanci veloci da parte di Eli Manning.

Partiamo dal primo di questi tre dati tattici. Dopo le prime due settimane i New York Giants erano una delle poche, ad essere precisi tre, squadre senza alcun turnover procurato a proprio favore. Ebbene, contro i Redskins i turnovers sono sembrati quasi piovere per la squadra appartenente alla Grande Mela.

La precisa quantificazione arriva addirittura a quota 6 e dal 2013 i Giants hanno un record di 7-0 quando al termine della partita il turnover ratio recitava una cifra positiva in loro favore. Totalmente opposto, 2-11 per la precisione, il record con turnover ratio negativo. Questo è un semplice dato numerico e prettamente statistico in grado di rendere perfettamente l’idea di quanto provocare palle perse sia fondamentale nella National Football League.

I New York Giants nelle prime partite non sono riusciti assolutamente in tale intento, anzi a dire il vero sono riusciti addirittura a produrre in senso inverso continuando sulla falsa riga della stagione precedente, e questo ha permesso a Coughlin ed ai propri giocatori di invertire la tendenza e portare a casa un paio di importantissime vittorie in una stagione che si era già immessa su cattivi binari volendo anche considerare la partenza sprint dei Philadelphia Eagles.

Davvero ottima è stata la pressione dell’intero front seven di New York, specialmente nella persona di Mathias Kiwanuka, autore di un sack in avvio di partita tramutato in un fumble perso da Kirk Cousins e che ha permesso ai Giants di prendere le redini del match sin da subito.

Dal canto loro Prince Amukamara e Dominique Rodgers-Cromartie hanno svolto un lavoro egregio nel contenere due pericolosi ricevitori quali Pierre Garcon e DeSean Jackson, favorendo nel corso della partita i quattro picks a scapito del quarterback della squadra capitolina.

Passando al reparto offensivo dei New York Giants non si possono non notare i netti miglioramenti che ha fatto la offensive line nel garantire ad Eli Manning un quantitativo di tempo molto maggiore per liberarsi della palla, e farlo soprattutto nei modi più sicuri: ossia cercare i propri ricevitori molto presto dopo l’effettuare dello snap in modo da non dare alcun tempo di reazione alla difesa avversaria e consentire quindi ai suddetti di attaccarla in maniera decisa, incredibilmente rapida e soprattutto improvvisa.

Lo stesso head coach dei Big Blue ha potuto esprimere parole di apprezzamento nei confronti della propria linea offensiva, offensive line che tra l’altro ha anche dovuto avere a che fare con due perdite non estremamente leggere come quelle di Geoff Schwartz e Brandon Mosley: “Non si sarebbe potuto pronosticare quanto tempo avremmo impiegato a trovare un minimo di continuità di rendimento. Avremmo voluto poterne godere già alla Week 1, ma non è stato possibile. Le ultime due Weeks sono state molto solide e produttive, in cui eravamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Dobbiamo continuare a crescere”.

Ma se la offensive line ha fatto netti miglioramenti in quanto a pass protection una buona parte del merito va anche al no-huddle offense guidato dallo stesso Coughlin dalla sideline e dal minore dei fratelli Manning direttamente sul campo. Sicuramente avere un senso maggiore di sicurezza nei confronti della propria offensive line ha aiutato il numero 10, ma bisogna possedere determinate qualità per poter realizzare determinate prestazioni.

Per la quarta volta in carriera Manning è arrivato almeno a quota 300 yards e 4 touchdowns. Nella “Super Bowl era” solo due sono stati i QBs dei Big Blue ad ottenere tali cifre: Kerry Collins nel 2002 e Phil Simms nel 1984. Manning ha giocato una fantastica partita quando si è trattato di lanciare la palla a brevi distanze: 20/27 quando il lancio è stato completato sotto le 10 yards, incluse le quattro segnature. A questo punto della stagione, inoltre, Manning ha già nove TD passes su questa calibratura, più di quanti ne abbia ottenuti nell’intero arco dell’annata scorsa.

hi-res-edd88c530530776271973479bdc5eb6b_crop_northA poter godere di ciò in maniera decisamente ed incredibilmente prolifica è stato il TE Larry Donnell. Quest’ultimo nella stagione passata ha giocato tutte le 16 partite di regular season totalizzando solo ed esclusivamente tre ricezioni per 31 yards senza touchdown alcuno. Ebbene, nella sola gara contro i Washington Redskins il giovane TE ha collezionato 7 ricezioni per 54 yards e la bellezza di 3 TDs.

Anche in questo aspetto Coughlin ha potuto esprimere lodi verso i propri giocatori: “Per buona parte delle ultime due settimane la pass protection è stata di ottimo livello. Certamente ne abbiamo tratto grande beneficio dato che Eli ha potuto di volta in volta analizzare bene il campo e decidere cosa fare della palla. Si inizia finalmente a vedere i pezzi unirsi e spero che potremo continuare a fare progressi su questa strada”.

A questo punto i New York Giants possono probabilmente essere di nuovo definiti come possibili contendenti alla NFC East, anche se la strada da percorrere è ancora incredibilmente lunga. Non chiuderanno sicuramente con una striscia di 14 vittorie consecutive per arrivare alla fine della regular season a 14-2, ma calendario alla mano possono certamente dire la loro.

Le prossime tre sfide per Coughlin, Manning ed il resto dei Big Blue saranno probabilmente una delle chiavi di volta della loro stagione. Gli Atlanta Falcons subito in casa e le trasferte di Philadelphia e Dallas possono offrire diversi pericoli che potrebbero far commettere passi falsi alla formazione della “Big Apple”.

Tra le altre cose cercare di superare dei Philadelphia Eagles e dei Dallas Cowboys abbastanza lanciati in una corsa alla lotta divisionale è una sfida molto interessante e che sarà sicuramente molto combattuta fino alla fine, ma chissà che i New York Giants non possano tirare fuori una straordinaria regular season e quindi giocare un brutto tiro in qualità di terzo incomodo.

Come detto la stagione è ancora lunga e parecchie sorprese ci potrebbe rivelare questa stagione regolare. Non resta che continuare ad osservarne gli sviluppi e vedere fin dove questa squadra dal glorioso passato potrà portare la propria bandiera.

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