In questa stagione i New England Patriots non sono ancora riusciti a tirare fuori quello di cui hanno bisogno per cercare ancora una volta l’assalto al Vince Lombardi Trophy. Quello che finora sembra mancare più di ogni altra cosa è ciò che ha caratterizzato questa franchigia negli ultimi anni e che in maniera così importante ha permesso al duo Belichick-Brady di diventare una delle più imponenti combo HC-QB della storia della National Football League: la produzione offensiva, in particolar modo nel gioco aereo.

1390318669000-TOM-BRADY-45377855L’ultimo Monday Night Football, così malamente perso da Brady e compagnia in casa di quello che è diventato il nuovo stadio più rumoroso della National Football League e non solo, ha messo in chiaro parecchi aspetti e parecchie importanti connotazioni delle gravose mancanze che stanno così pesantemente affliggendo le prestazioni, soprattutto offensive, della formazione di casa a Foxboro.

I Patriots, purtroppo per loro, ma è un dato di fatto, sono stati abbastanza suonati e martellati da dei Kansas City Chiefs che sono sembrati in piena forma, quasi a voler sembrar ripercorrere l’avvio della stagione passata che li ha visti netti protagonisti in contrasto ai Denver Broncos nella AFC West.

L’andamento della squadra guidata da Andy Reid è invece ben diverso quest’anno rispetto alla stagione passata, il che pone sotto una luce anche peggiore la prestazione di New England. Un primo tempo terminato a quota zero punti, i Chiefs che invece ne producono in quantità nettamente maggiore per l’intero arco del match, ed una serie di palle perse da parte di Tom Brady che rendono il turnover ratio qualcosa di veramente pesante sulle spalle del quarterback numero 12, su quelle di Bill Belichick e dell’intera formazione dei Pats.

Vedere certe cifre può davvero suonare strano, alle volte anche in maniera tale da far storcere il naso ai grandi appassionati di questo sport: 23esimo a livello complessivo, 30esimo per yardage su passing game, 23esimo anche in yardage su running game. Le cifre dell’attacco di Belichick e guidato da sempre così soavemente da Brady sul campo non ha forse mai visto dei numeri così in ribasso.

Lo stesso grandissimo campione quale è il numero 12 ha descritto tali cifre, e non ha affatto utilizzato mezzi termini: “Ovviamente la nostra prestazione si riflette sui dati statistici e numerici. Non abbiamo il tipo di attacco che può effettuare delle performance di alto livello. Se non giochiamo bene non avremo ovviamente grandi statistiche, è semplice”. E proprio i numeri di Brady sono quelli che maggiormente spaventano la tifoseria di New England: 14/23 per 159 yards, 1 touchdown e 2 intercetti, uno dei quali tramutato in un pick six da Husain Abdullah, di ruolo safety.

Ma la problematica del reparto offensivo dei Patriots non riguarda il solo Tom Brady e le sue prestazioni. Anche la offensive line ha un gran numero di colpe, e le mis-communications con il receiving group sta portando a scellerate giocate da parte di quella che è considerata una delle più grandi dinastie degli ultimi tempi.

Giocare con un quarterback di 37 anni, anche se si tratta di Brady, e una offensive line che in un colpo solo perde il suo leader ed il suo mentore, ossia Logan Mankins, per successivamente schierare due rookies allora non bisogna affatto stupirsi dei risultati di cui si tratta in questa sede. Anche in questo la stella di New England ha espresso il suo grande disappunto: “Non c’è uno schema magico, affatto. Si tratta solo di noi giocatori andare in campo e giocare ad un livello superiore, incredibilmente superiore”.

Nelle ultime giornate sono seguiti commenti di tutte le tipologie sulle recenti prestazioni di Brady, visto in questo momento come chiaramente nella fase di declino della sua carriera. Probabilmente parte del problema è nato già prima dell’inizio della stagione regolare quando lo stesso numero 12 è arrivato ad affermare, in quella che è diventata molto presto un’abbastanza famosa frase: “Mi ritirerò quando farò schifo”. Un suo vecchio compagno di battaglie, Rodney Harrison, ha addirittura descritto il quarterback come “spaventato a morte” di rimanere nella tasca e cercare di trovare i propri compagni.

Questo potrebbe abbastanza chiaramente descrivere la situazione attuale della offensive line dei New England Patriots, che ben si discosta dagli standard cui Brady è abituato e dai livelli cui Belichick ha scandito l’andamento del proprio reparto offensivo nel corso di questi anni. Aggiungiamo al miscuglio che Rob Gronkowski non è quello di qualche stagione fa, non ancora almeno, e Danny Amendola non ha mai neanche lontanamente rimpiazzato colui che era il miglior amico del 12 prima di trasferirsi a Denver (trattasi di Wes Welker), ed anche in questo si può facilmente capire che più di una e ben diverse sono le problematiche che affliggono il gioco dei Patriots.

Questo tipo di prestazioni ed errori che pervengono dalla offensive line e dal receiving group non possono che ripercuotersi sulle prestazioni di colui che è considerato, e non a torto, uno dei più grandi quarterbacks della storia di questo magnifico gioco.

edelSpesso e volentieri Brady lancia quelli che di norma potrebbero essere considerati dei semplici passaggi, che invece diventano, a causa di tali problematiche, degli “underthrows” o “overthrows” ed a quel punto non manca molto affinché questi palloni diventino facile preda dei defensive backs avversari fino al punto di diventare il tormento peggiore di ogni quarterback: il pick six, per giunta accaduto come detto nell’ultimo Monday Night Football.

A questo punto della stagione i New England Patriots giocheranno il prossimo Sunday Night Football, quindi un’altra gara ben sotto gli occhi di tutti, contro uno dei peggiori clienti che mai potessero incontrare sul loro cammino: coloro che in questo momento comandano la AFC North e sono una delle due sole squadre rimaste imbattute, ovvero sia i Cincinnati Bengals.

La squadra guidata da Andy Dalton è una brutta concorrente con cui avere a che fare in un momento come questo, soprattutto con il più che serio ed incombente rischio di fare un’altra pessima figura di fronte alla propria tifoseria e non solo.

Questa sarà indubbiamente una difficile annata per i Patriots, stagione in cui probabilmente sarà necessario abbassare il tiro e non definire così spudoratamente il Vince Lombardi Trophy come obiettivo finale. Prima di tutto per New England ci sarà bisogno di pensare ad una AFC East molto competitiva da conquistare, ma che si presenta alla squadra di Foxboro con un piccolo ma importante dettaglio in suo favore: proprio i quarterbacks.

I New York Jets, unica formazione a quota 1-3, sta attraversando ovvi problemi a tale riguardo. I tifosi vogliono vedere in campo Michael Vick a scapito di Geno Smith, e le polemiche infervorano in quel del MetLife Stadium. I Buffalo Bills stanno affrontando problemi similari dato che l’head coach Doug Marrone ha messo in panchina EJ Manuel per favorire il veterano Kyle Orton, con il neo arrivato Sammy Watkins che ha già speso ottime parole per l’ex Dallas Cowboys, definendolo come più rapido e preciso nel leggere quello che il campo offre e di conseguenza lanciare la palla ai propri ricevitori. Per quanto riguarda invece i Miami Dolphins, contro cui i Patriots hanno già perso la season opener, non sono mai sembrati e non sembrano tuttora così concreti e costanti soprattutto nella persona di Ryan Tannehill.

Come possiamo notare, quindi, i Patriots possono ancora dire la loro in una Division così dubbia e combattuta, ma difficilmente potrebbero avere grossa voce in quanto a post-season.

hi-res-f61fcded178f44675539e82299b26277_crop_northLe voci che indicano Brady come decisamente sulla via del tramonto, in riferimento anche alla citazione di cui sopra (“I’ll retire when i suck”), sembrano decisamente esagerate, soprattutto da colui che sta effettuando questa disamina. Tanto per fare un più che semplice esempio basterebbe scambiare ed invertire di locazione Brady e Manning per poi vedere ambo le due squadre comportarsi in maniera decisamente similare, questo perché probabilmente il numero 12 non è stato circondato del giusto talento per ottenere determinati risultati, a differenza del numero 18.

Brady è ancora indubbiamente un grandissimo quarterback, magari soltanto circondato dal personnel sbagliato. Le voci di ritiro sono indubbiamente ancora fuori portata per lui, che ancora così tanto ha da offrire al football e alla NFL. Sicuramente il prossimo Sunday Night Football, da giocare al Gillette Stadium di Foxboro contro i Cincinnati Bengals, ci darà ulteriori ed importanti segnali e rendere maggiormente l’idea di dove i New England Patriots sono diretti.

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