In queste prime quattro Weeks di regular season della National Football League si sono già viste parecchie linee guida di quelle che potrebbero scandirne l’andamento anche a lungo termine. Parecchie squadre hanno infatti dato dimostrazione di poderosi punti di forza, di quelli che si conoscono ormai da tempo e che perdurano da svariate stagioni, ma lo stesso si potrebbe affermare anche per altri aspetti, che spesso lasciano un gusto ed un sapore davvero pessimo, soprattutto nelle giornate seguenti la partita.

In questo si sono distinti nell’ultima domenica gli Atlanta Falcons, provando ancora una volta di poter dire la loro con uno dei reparti offensivi migliori che il parco della NFL possa offrire, ma anche dando prova di come la propria difesa possa rendere in maniera del tutto opposta rispetto alla propria controparte d’attacco.

hi-res-21a2735c0323d17bee54674a94ffe22b_crop_northA tutto questo bisogna aggiungere, per forza di cose, i problemi infortuni che stanno tormentando la squadra guidata da Matt Ryan, al punto di dover posizionare un tight end in qualità di right tackle, ed i risultati sul campo li ha visti il mondo intero.

Quella che la difesa degli Atlanta Falcons ha tirato fuori contro i Minnesota Vikings è stata una pessima prova soprattutto per quanto riguarda la run defense. La formazione della Georgia ha chiuso il primo tempo con addirittura 351 yards concesse, per poi chiudere a quota 558 nel complesso.

Se poi consideriamo che tutto questo è accaduto contro una squadra priva della propria stella di prima grandezza, ossia Adrian “All Day” Peterson, e guidata da un quarterback alla sua prima assoluta gara da starter nella NFL, allora le preoccupazioni in casa Atlanta Falcons è più che normale che siano destinate a crescere.

A guardare i numeri possiamo maggiormente renderci conto di quanto povera sia stata la prova difensiva dei Falcons: la combo composta da Matt Asiata e Jerick McKinnon ha totalizzato 213 rushing yards, nelle quali rientra un long da 55 per il secondo. Nel dover cercare di contrastare tale fruttuosità nel ground game avversario la difesa di Atlanta si è trovata costretta a dover concedere parecchio anche nel gioco aereo: Teddy Bridgewater ha difatti completato il 63% scarso dei completi per oltre 300 yards, senza alcun touchdown su lancio, ma realizzandone uno con le proprie gambe ed andando molto vicino anche al raddoppio.

Per gran parte del match Matt Ryan e compagni sono rimasti sotto, mantenendo il vantaggio per soli 5:41 a cavallo tra terza e quarta frazione di gioco, ben troppo poco per una squadra che vanta come detto uno dei migliori reparti offensivi, tra i più pericolosi soprattutto in quanto a gioco aereo.

Ad aggravare maggiormente la situazione ci ha pensato l’infortunio patito da William Moore, indubbiamente uno dei leaders del reparto difensivo di Mike Smith. Quello che tutti credono, e soprattutto temono, in questo momento è che Moore abbia subito quello che potrebbe rivelarsi un più che serioso problema alla spalla, in grado di tenerlo lontano dal campo di gioco per un corposo quantitativo di tempo.

Anche se la diagnosi ancora non è giunta si teme addirittura che il prodotto di Missouri possa prematuramente terminare la propria stagione, e la cosa non è di buon auspicio per una difesa che in questo momento è sia 28esima in quanto a yards concesse nel ground game (153.5), sia addirittura 30esima per yards concesse nel gioco aereo (276.3).

William-Moore-Broncos2A questo punto della stagione non si può negare che i Falcons stiano già soffrendo abbastanza la perdita, a causa di un infortunio al tendine d’achille nel corso della pre-season, del LB Sean Weatherspoon, tale da permettere proprio a Moore di intraprendere un ruolo maggiormente autoritario all’interno dello spogliatoio. In queste condizioni non si sa proprio che direzione possa prendere la stagione difensiva degli Atlanta Falcons, una squadra presentatasi ai nastri di partenza con chiare velleità di post-season, se non di Vince Lombardi Trophy.

Inoltre anche la tifoseria rossa e nera ha espresso le proprie lamentele ed i propri dubbi, puntando il dito contro Kroy Biermann. In 57 dei 76 snaps complessivi, Biermann è stato accreditato di soli 7 tackles, senza nessun sack contro 22 giochi aerei dei Vikings.

Lo stesso giocatore si è detto molto dispiaciuto della povera performance messa in mostra nel corso di domenica e le cifre di questa stagione, di ritorno dopo un pesante infortunio al tendine d’achille, non sono tra le migliori nella lega. Nessun sack e soli due tackles for loss è troppo poco per membro di una squadra di tale caratura come gli Atlanta Falcons, ed i tifosi ne hanno reso nota pubblicamente.

Ma se ci sono tutti questi problemi va sottolineato che anche il reparto offensivo spesso e volentieri non è stato in grado di rendere ai consoni livelli cui i fan dei Falcons sono abituati. Fuori dalle mura amiche infatti “Matty Ice” ed il suo fantastico parco di ricevitori non ha saputo rendere come all’interno del Georgia Dome. Le due vittorie ottenute sinora da Atlanta sono arrivate infatti in casa, e con solidissime prestazioni, mentre le due sconfitte stagionali sono arrivate in trasferta e con un Matt Ryan in netto contrasto rispetto a quanto posto in essere nelle partite casalinghe.

Le sue cifre difatti non mentono e ben rispecchiano quanto il quarterback numero 2 sia decisamente contrastante nella questione in rilievo: 52/67, 734 yards e 6 TDs senza intercetti in casa, 49/85, 529 yards, 4 TDs e 6 intercetti fuori casa.

Un’importante problematica è sicuramente la OL, ampiamente a corto di uomini in questo momento. Il vedere il TE Levine Toilolo nella posizione di RT per parte del match contro Minnesota, e concedere anche un sack, dovrebbe teoricamente rendere abbastanza chiara l’idea della questione.

Neanche a farlo di proposito sembra abbastanza evidente la mancanza di produzione in quanto a ricezioni di medio-corto raggio, e qui si sente in maniera spropositata la mancanza di un tight end quale Tony Gonzalez. I Falcons, come poteva aspettarcisi, non hanno potuto (non che non abbiano saputo farlo) trovare un rimpiazzo al talentuoso TE, di certo uno dei prezzi pregiati dell’attacco di Mike Smith fino a qualche tempo fa. Probabilmente in questo momento troppo affidamento Atlanta deve riporre nelle mani di Julio Jones, visti gli alti e bassi a livello prettamente fisico di Roddy White, ma le armi a disposizione della formazione della Georgia sono diverse.

Quello che in questo momento sta maggiormente condizionando al stagione dei Falcons è indubbiamente il reparto difensivo, non in grado di alzare l’asticella del proprio rendimento e condizionato anche da gravosi ed importanti infortuni.

Ciò di cui gli Atlanta Falcons hanno un importante bisogno è trovare una serie di nominativi in grado di rimpiazzare le pesanti assenze patite dal roster di Mike Smith e rendere ad un livello tale da aiutare il reparto offensivo, la linea principalmente, e permettere alla squadra della Georgia di impadronirsi di quella NFC South così malamente mancata l’anno scorso.

Le due vittorie ottenute sinora, come detto casalinghe, sono state ottenute contro due rivali di Division (New Orleans Saints e Tampa Bay Buccaneers), ed è un ottimo punto di partenza. Ma tra qualche settimana un numero anche maggiore saranno le sfide divisionali che i Falcons dovranno disputare lontano dal Georgia Dome. Riusciranno a riprendersi e riappropriarsi della Division per tentare finalmente una corsa al Vince Lombardi Trophy?

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