1) Seattle Seahawks (1-0)
La partita di giovedì notte, oltre ad avere dato il bentornato al campionato Nfl, ha semplicemente stabilito che i Seahawks sono qui per ripetersi, sovvertendo le statistiche. Difesa ancora dominante, Lynch in forma Beast Mode, e Wilson sempre capace di prendere la decisione migliore in campo sono gli ingredienti per dominare ancora, ma con l’aggiunta di un Percy Harvin finalmente in salute la pericolosità offensiva di Carroll e soci aumenta esponenzialmente. Pratica Packers archiviata senza affanni.

2) Denver Broncos (1-0)
Peyton Manning ha il dente avvelenato, Denver si dimostra squadra ancora una volta preparata per dare un nuovo assalto al Super Bowl con una motivazione in più, la batosta dello scorso febbraio. Broncos dominanti nel primo tempo contro Luck ed i suoi Colts in un Sunday Night già importante in ottica Afc. Decker è già un vecchio ricordo grazie alle evoluzioni di Sanders, Julius Thomas è semplicemente gigantesco, l’assenza di Welker non pesa.

3) San Francisco 49ers (1-0)
Criticatissimi per le loro difficoltà offensive fatte vedere in pre-season, i Niners si fanno un baffo di stampa e compagnia bella andando a registrare una vittoria dominante in quel di Dallas, con un Kaepernick strepitoso nel togliersi dalla pressione e nel lanciare in movimento ottime spirali profonde, una delle quali fa particolarmente contento Vernon Davis. La difesa risponde alle avversità con l’eterno Justin Smith e con un turnover dietro l’altro, la squadra si conferma più che solida in tutti i reparti.

4) Carolina Panthers (1-0)
Sabato notte Ron Rivera, dopo un consulto medico con il suo staff, ha deciso di far giocare Derek Anderson al posto dell’infortunato Cam Newton, ed i Panthers ottengono un’importante vittoria in trasferta all’interno della division, cominciando una nuova corsa verso i playoffs con il piede giusto. Anderson, ad anni di distanza dall’ultima gara Nfl giocata da titolare, è impeccabile e muove le catene quando serve, il rookie Kelvin Benjamin bagna l’esordio con una meta ed il solito Kuechly segna il placcaggio che chiude la partita. Le costole di Cam stanno già meglio.

5) Philadelphia Eagles (1-0)
Prova da grande squadra, nonostante gli avversari fossero i Jaguars, che rispetto all’anno passato sembrano comunque più concreti. Sotto per 17-0 al rientro dagli spogliatoi, i ragazzi di Kelly tirano fuori gli artigli mostrando tutto il loro possente arsenale offensivo, e per Jacksonville, nel secondo tempo, è notte fonda. 34-17 per Phila il finale. Anche se Foles ha commesso qualche turnover di troppo le giocate ad alto voltaggio non sono certo mancate, tra le quali vale la pena di citare il lungo TD pass ricevuto da Jeremy Maclin, cui diamo il bentornato in campo.

6) New England Patriots (0-1)
Sconfitta più che inattesa contro i Dolphins, ed ultimo posto divisionale per la prima volta da quando Tom Brady veste questa maglia. L’impressione è che comunque una partita non basti a giudicare un intero campionato, ed i Patriots avranno ampie possibilità di rifarsi grazie ad un attacco che, seppure part-time, ha già ritrovato Rob Gronkowski. Per puntare al Super Bowl, urgono miglioramenti difensivi.

7) Cincinnati Bengals (1-0)
Andy Dalton deve dimostrare di valere l’importo contenuto nel suo nuovo contratto, cominciare con un’affermazione a Baltimore è un inizio senza dubbio tra i migliori. A.J. Green scherza con la difesa dei Ravens – chissà quale tipo di malore potrebbe aver colto Ray Lewis guardando la gara – e si conferma talento dominante, i Bengals producono meno offensivamente rispetto agli avversari, ma hanno una cura migliore del pallone.

8) New Orleans Saints (0-1)
Passo falso determinato dal fumble di Marques Colston in overtime, senza il quale i Saints avrebbero molto probabilmente portato a casa questa fondamentale sfida divisionale. L’idea è che grazie a Drew Brees la squadra possa essere la favorita per il titolo della Nfc South, ma le 448 yards concesse a Ryan stonano con il progetto di inseguire il Super Bowl. Nelle prossime settimane non mancheranno gli aggiustamenti per la difesa di Rex Ryan, ed i Saints restano una potenza.

9) Atlanta Falcons (1-0)
Archiviato in fretta il 4-12 dello scorso anno i Falcons sembrano essere tornati, ora che sono finalmente in salute molti degli elementi chiave, una squadra da top ten della Nfl. Matt Ryan viviseziona i Saints con il massimo in carriera di yards lanciate, la difesa si sapeva avrebbe subìto parecchio contro Brees ma ha avuto la forza di provocare i turnovers decisivi al momento giusto. Spettacolare Matt Bryant, con il field goal del pareggio allo scadere del quarto periodo, ed il calcio decisivo in overtime da oltre 50 yards.

10) Arizona Cardinals (1-0)
Monday Night per aprire la stagione per i Cardinals, che non combinano un granché fino all’ultimo e decisivo quarto, dove l’attacco aereo esplode letteralmente. I Chargers annullano Larry Fitzgerald (una ricezione per 22 yards) ma nulla possono contro un Michael Floyd onnipresente ed un Andre Ellington che infila le corse giuste nonostante una forma fisica non perfetta. Patrick Peterson rende praticamente invisibile Keenan Allen.

11) Detroit Lions (1-0)
Prima partita dell’era Caldwell, che sembra avere già più consistenza rispetto al predecessore Schwartz. Calvin Johnson si ripresenta ai nastri di partenza con 164 yards e 2 mete, Stafford non commette turnovers ed esegue giocate importanti, Joique Bell si sobbarca le portate fondamentali risultando più determinante di un Bush ancora alle prese con gonfiori al ginocchio. Che sia l’occasione giusta per vedere finalmente esplodere le potenzialità dei Lions?

12) Miami Dolphins (1-0)
Affermazione importantissima per le future economie della Afc East, che mette a tacere chiunque avesse dubitato dell’acquisizione di Knowshon Moreno in offseason. Il running back risponde con 134 yards ed una meta mettendo in mostra le lacune difensive dei Patriots, Miami domina per tutto il secondo tempo rimontando il punteggio e lasciando a zero il prolifico reparto orchestrato da mister Tom Brady. Un inizio incoraggiante, dopo le burrasche dello spogliatoio dell’anno passato.

13) Indianapolis Colts (0-1)
I Colts sono indubbiamente una squadra degna dei playoffs, ma ancora una volta si fanno sorprendere in una gara determinante per le loro ambizioni partendo molto male. Non basta un secondo tempo finalmente giocato con i ritmi offensivi corretti, Luck ha immensa classe ma senza un gioco di corse credibile non si può andare molto lontano. Male la difesa, che peraltro ha perso per la stagione il suo miglior pass rusher, Robert Mathis, preoccupa molto il fatto che nessuno abbia nemmeno sfiorato Manning e che la situazione potrebbe non cambiare nelle prossime partite.

14) Pittsburgh Steelers (1-0)
Squadra dalle due facce, la prima quella che ha dominato in lungo ed in largo il primo tempo, la seconda quella che ha rischiato di perdere una partita già vinta. L’attacco sembra già in palla grazie a Antonio “Kung-Fu Fighting” Brown, sempre eccelso nelle sue connessioni a lunga gittata con Big Ben, e trova un nuovo protagonista in Markus Wheaton, secondo anno che ha mostrato di saper fare il passo avanti per contribuire. Nonostante la clamorosa rimonta, gli Steelers trovano il modo di vincere, che conta più di ogni altra cosa.

15) Green Bay Packers (0-1)
I Packers si leccano le ferite dopo la lezione ricevuta da Seattle, ma questa è una squadra che ha ben altre potenzialità rispetto a quanto visto lo scorso giovedì. Preoccupa la situazione della linea offensiva, con molti infortuni e poca profondità, in attacco hanno funzionato solo Aaron Rodgers e Jordy Nelson, dimostrando che il reparto ha bisogno delle corse di Lacy, annullato dai Seahawks, per funzionare. La difesa ha molte lacune tecniche, tantissimi i placcaggi mancati e le penalità, che hanno portato continuità ai drives avversari.

16) Minnesota Vikings (1-0)
Esordio fortunato per coach Mike Zimmer, i cui Vikings andranno testati contro avversari più temibili dei poveri Rams. La notizia del giorno è Cordarrelle Patterson, la cui presenza ha semplificato la vita all’attacco dei Vikes, grazie a giocate ad alto contenuto di elettricità come la corsa da touchdown di 67 yards, sicuramente l’azione della settimana. Harrison Smith riporta in meta un pallone per 81 yards, e per St. Louis è notte fonda.

17) Tennessee Titans (1-0)
Squadra da tenere fortemente sotto osservazione, perché potrebbe rivelarsi la sorpresa dell’anno. Locker ha giocato come un uomo che sa di poter usufruire della sua ultima possibilità, ottimo il lavoro difensivo, che ha tolto Jamaal Charles dal campo e provocato 3 turnovers, tra cui due intercetti del solitamente preciso Alex Smith. Vincere in trasferta nel Kansas così nettamente deve far riflettere sulla consistenza di questi nuovi Titans.

18) San Diego Chargers (0-1)
San Diego è avanti nel punteggio per 17-6 per tre quarti di gara, poi arriva il collasso e la conseguente rimonta dei Cardinals. Fino a quel momento andava tutto bene, con la difesa a provocare palloni persi, Rivers aveva diretto bene il suo attacco nonostante la marcatura di Peterson su Allen, ma la squadra commette troppi errori nel momento cruciale della partita, tra cui un fumble su uno snap maltrattato che porta i Chargers fuori dal raggio di un field goal che avrebbe cambiato le sorti dello scontro.

19) Chicago Bears (0-1)
Male Cutler, che lancia due intercetti di cui uno, quello preso da Kyle Williams, davvero evitabile, eseguendo giocate non all’altezza di un quarterback esperto come lui. Attacco genericamente sotto tono e difesa che deve migliorare nei momenti decisivi, non è arrivato nessun segno della pressione che nuovi innesti come Jared Allen avrebbero dovuto portare e la cavalcata concessa a Fred Jackson per permettere ai Bills il field goal decisivo è un’azione non degna di una squadra con ambizioni di postseason.

20) Kansas City Chiefs (0-1)
Squadra completamente differente da quella efficiente vista l’anno scorso, i Chiefs hanno pagato la brutta giornata di Alex Smith, che riesce ad orchestrare un drive da touchdown solo nel quarto periodo, troppo poco per un rinnovo contrattuale oneroso come il suo. Jamaal Charles è fermo a 34 yards di total offense, statisticha che i Chiefs non si possono assolutamente permettere, e la difesa perde due pezzi importanti come Derrick Johnson e Mike DeVito, ambedue fuori per la stagione. Non certo un inizio incoraggiante.

21) Houston Texans (1-0)
Vittoria molto convincente dopo la pessima stagione scorsa, l’avversario non è un granché ma se non altro i Texans dimostrano di aver recuperato bene Arian Foster, e Andre Johnson sembra essere lontano dalle polemiche che lo attorniarono prima del training camp. Difesa sugli scudi grazie ad un J.J. Watt dominante, molto bene anche Brooks Reed.

22) Baltimore Ravens (0-1)
La stagione di Baltimore si porterà inevitabilmente dietro l’ombra di Ray Rice, ciononostante quanto visto in campo domenica è parecchio lontano dalle cose migliori fatte vedere durante la gestione di John Harbaugh. Flacco, nonostante un TD pass di 80 yards per Steve Smith, è inefficace per tutto il pomeriggio e commette un turnover con la squadra in posizione per segnare, il gioco di corse non funziona, e la difesa produce il suo primo 3 & out solo nel terzo quarto. Potrebbe essere una stagione molto lunga.

23) Cleveland Browns (0-1)
Per un tempo sembravano i soliti Browns, parziale di 0-24 contro gli Steelers e solite conclusioni da tirare. Grande reazione nel secondo tempo, quando l’attacco guidato da Brian Hoyer e dal sorprendente rookie Terrance West si mette finalmente a girare arrivando a pareggiare la partita. C’è motivo di speranza, anche senza schierare Manziel in campo.

24) Buffalo Bills (1-0)
Nonostante la vittoria a Chicago, permangono molti dubbi sull’effettiva capacità dei Bills di essere una squadra capace di fare la differenza sul lungo termine. Bene E.J. Manuel, che sembra in salute e non forza le sue decisioni segnando anche una meta su corsa, ottimo Fred Jackson, che ancora una volta crea giocate positive per la sua squadra, come la corsa che decide l’esito dell’incontro in overtime. Promossa la difesa, che provoca 3 palle perse.

25) New York Jets (1-0)
la fortuna dei Jets è aver incontrato i Raiders alla prima di campionato. Ne deriva una vittoria comunque poco convincente, dato che la difesa ha giocato sì bene, ma contro un attacco non certo eccelso, mentre l’esecuzione di Geno Smith e compagni ha lasciato parecchio a desiderare. Se non altro il gioco di corse funziona bene, con Ivory e Johnson a tenere medie per portata assurde.

26) Jacksonville Jaguars (0-1)
Poteva essere l’upset della settimana, se non altro i Jaguars si sono presentati a Philadelphia convinti dei loro mezzi e desiderosi di cancellare il loro 2013. La difesa provoca 3 turnovers che l’attacco trasforma spesso e volentieri in punti sonanti, dando il via al 17-0 del primo tempo, timbrato da un protagonista del tutto inatteso, il rookie free agent Allen Hurns, che trasforma in mete le prime due ricezioni di carriera. La difesa cala vistosamente nel secondo tempo concedendo ben 34 punti, le secondarie hanno gravi difetti di comunicazione, come dimostra il touchdown concesso a Maclin.

27) Tampa Bay Buccaneers (0-1)
I Bucs dovevano essere tra le squadre più migliorate dell’anno, ma sono sembrati molto, troppo simili al team mediocre visto in campo l’anno passato. Male Josh McCown, che lancia due intercetti e conduce un attacco che segna solo nel quarto periodo, il gioco di corse fa anche peggio, con Martin e Rainey sostanzialmente cancellati dal campo. Poco incoraggiante l’inizio della linea offensiva, che concede 3 sacks e perde tantissime battaglie in trincea.

28) Dallas Cowboys (0-1)
Si sapeva che la difesa di Dallas sarebbe stata il chiaro punto debole della squadra, e la prima prestazione stagionale non ha fatto altro che confermare tale supposizione. L’attacco ha collaborato perdendo 3 palloni, un fumble di Murray e due intercetti di un Romo sempre più sotto pressione. Doveva essere l’anno del riscatto per Jason Garrett, che continuando su questa strada dovrà prepararsi al trasloco.

29) Washington Redskins (0-1)
Robert Griffin III è l’ombra di ciò che fu da rookie, l’unica cosa che funziona in attacco sono le corse di Alfred Morris. Attacco pressoché immobile, nessun touchdown ed un quarterback che ha perso la fiducia in se stesso non sono segnali incoraggianti per il debuttante Jay Gruden. Come al solito la difesa tiene la squadra in partita come può, fino a doversi arrendere alla stanchezza.

30) Oakland Raiders (0-1)
Non convince la decisione di Dennis Allen nello schierare Carr da starter, o così perlomeno sembrerebbe a giudicare dalla prima uscita di un attacco poco produttivo, che sembra per molti versi ancora fuori sintonia. 9 primi downs in tutta la gara ed un 3/12 in fase di conversione di terzo down sono statistiche da squadra mediocre, e quando si corrono 25 yards totali contro le oltre 200 degli avversari qualche problema grosso ci deve pur essere.

31) New York Giants (0-1)
I Giants confermano le impressioni pre-stagionali, ovvero di non essere, al momento, una squadra competitiva. Eli Manning continua a giocare il peggior football di carriera in un nuovo sistema offensivo, fioccano gli intercetti e l’attacco fa genericamente acqua da tutte le parti, a maggior ragione essendo privo di un gioco di corse credibile. La difesa ha concesso 10.3 yards a completo, Stafford e Megatron hanno banchettato per tutta la serata.

32) St.Louis Rams (0-1)
Era dura, senza Bradford, ma non si pensava che sarebbe stata così dura. Se non altro perché i Rams hanno tanto talento in difesa grazie a numerose scelte alte (cortesia di RGIII) spese cercando la qualità, non corrisposta dai numerosi big plays concessi a Patterson e compagni. Peccato, perché il muro frontale aveva contenuto discretamente Adrian Peterson, ma dinanzi ad un attacco che segna solo due field goals e per giunta nel secondo tempo, e che non ha una soluzione affidabile tra Shaun Hill e Austin Davis nel ruolo di quarterback, si può fare ben poco.

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