Trentacinque: è questo il numero che ha assillato i Denver Broncos da febbraio a questa parte. Sì, perché tanti sono stati i punti di distanza rifilati dai Seahawks alla franchigia del Colorado nel Super Bowl XLVIII: un risultato impossibile da digerire per Peyton Manning e compagni.

John Elway, general manager della squadra, ha visto così sfuggire ancora una volta il sogno di vincere il Vince Lombardi Trophy da dirigente, dopo averlo tenuto in mano per due volte da giocatore.

Una partita persa (certo, la più importante della stagione) non può comunque portare a un rimpasto totale: ecco dunque le conferme in toto per il coaching staff, con John Fox che sarà per il quarto anno di fila l’head coach dei Broncos. Ritorneranno sulla sideline del Mile High Stadium anche i due coordinator: Adam Gase per il reparto d’attacco e Jack Del Rio per la difesa.

Peyton Manning

Peyton Manning

Sembra arrivato il momento della verità per Peyton Manning: il QB nato a New Orleans ha spento a marzo 38 candeline. Il 2013 è stato un anno dai numeri eccezionali: 55 passaggi da touchdown (record NFL), 5477 yard lanciate che lo hanno fatto diventare, per la quinta volta in carriera, miglior giocatore della regular season. Ma lo score personale alla voce “anelli vinti” recita solo uno: forse troppo poco per un giocatore dal talento così puro. Ci riproverà ancora in questo 2014, con i problemi al collo che sembrano lontani, nonostante lo stesso giocatore abbia ammesso di non essere più in grado di lanciare come in passato. In panchina troveremo ancora Brock Osweiler, ormai abituatosi ad essere la riserva dell’esperto quarterback.

Manning non potrà più contare su Eric Decker, accasatosi ai New York Jets: al suo posto è però arrivato Emmanuel Sanders, giunto in Colorado dopo 4 anni a Pittsburgh. Lo strapotere offensivo dei Broncos della passata stagione è dovuto anche e soprattutto alle stupefacenti mani degli altri ricevitori, in particolare del duo formato da Demaryus Thomas e da Wes Welker, con quest’ultimo che ha però mostrato segni di cedimento a livello fisico. Per questa ragione la dirigenza di Denver ha deciso di scegliere Cody Latimer al secondo giro del draft. A chiudere una grande batteria offensiva troviamo poi il tight end Julius Thomas, uno che è stato in grado di mettere a segno 12 td nel 2013 e di essere stato a lungo un giocatore di basket, prima di passare alla palla ovale.

Anche per quello che concerne il backfield ci sono stati movimenti di mercato: Knowshown Moreno è andato in Florida per vestire la maglia dei Miami Dolphins. Così il suo posto da running back titolare verrà preso da Montee Ball, che ha dimostrato già nell’annata scorsa di essere in grado di ricoprire il ruolo con 559 yds corse e 4 td. Il nativo di McPherson, Kansas è in grado sia di garantire la giusta forza fisica e dinamicità per andare a segno sulle brevi distanze, sia la qualità tecnica per mettere in atto grandi giocate  in campo aperto. A fargli da spalla ci sarà il fidato Ronnie Hillman, che avrà l’opportunità di scendere maggiormente in campo dopo la partenza di Moreno.

La linea offensiva andrà a rinforzarsi con il ritorno da una stagione travagliata di Ryan Clady, che andrà a riprendersi la posizione di left tackle. Questo causerà un effetto a cascata sul resto della linea: Chris Clark si sposterà sul lato destro, dopo aver ottimamente sostituito Clady sulla sinistra. Un altro che non avrà più la stessa posizione sarà in questo modo Orlando Franklin, che passerà a fare la guardia sinistra dopo che Zane Beadles ha scelto di cambiare aria e di vestire la maglia dei Jaguars. Pare che Franklin non abbia particolarmente apprezzato il passaggio da tackle a guardia, ma è altrettanto vero che le doti tecniche dei giocatori a disposizione di Adam Gase lasciano pensare che questa sia la configurazione migliore. La right guard sarà ancora Louis Vasquez, mentre il centro rimarrà Manny Ramirez.

Capitolo difesa: dire che la dirigenza dei Broncos abbia messo anima e corpo per cercare di migliorare l’intero reparto è dire poco. La sconfitta del Super Bowl ha suggerito ad Elway che non basta un super attacco per vincere il titolo. È per questa ragione che nella offseason sono arrivati tre pezzi da novanta che potrebbero far fare il definitivo salto di qualità alla squadra. Il primo nome è quello di DeMarcus Ware: l’ex Cowboy sarà uno dei nuovi defensive end di Denver, dopo le partenze dei vari Ayers e Phillips in direzione Tennessee. Il futuro Hall of Fame lascia Dallas dopo 9 grandi stagioni in cui ha totalizzato qualcosa come 577 tackle, 117 sack e 2 intercetti. Dall’altro lato della linea ci sarà ancora Derek Wolfe, che garantisce buone prestazioni nonostante la paura del coaching staff per le sue precarie condizioni di salute. In mezzo alla linea ancora i due tackle Sylvester Williams (ritenuto adeguato al ruolo dopo una partenza a basso profilo che è andata man mano crescendo) e Terrance Knighton, che potrebbero formare una splendida coppia. Tra le riserve, guadagna posizioni Malik Jackson, fino all’anno scorso chiuso dalle tante opzioni a disposizione di Del Rio, ma che quest’anno sarà probabilmente scelto per sostituire i due DE in caso di necessità.

Von Miller

Von Miller

Dei tre linebacker quello da cui ci si attende di più è senza dubbio Von Miller: l’indiscusso talento del ragazzo giunto alla quarta stagione in NFL è stato offuscato da problemi legati all’uso di sostanze proibite a da un serio infortunio al legamento crociato anteriore che ne ha pregiudicato il rendimento. La difesa ha bisogno del suo fondamentale contributo: insieme a Ware forma una coppia di pass-rusher temibilissimi, in grado di innalzare il gioco difensivo della franchigia ai livelli dei Seahawks e dei 49ers. Nate Irving ricoprirà ancora il ruolo di middle linebacker, essendo stato autore nel 2013 di 41 tackle e 1 sack. L’altro outside linebacker, che andrà a completare la 4-3 voluta da Del Rio, dovrebbe essere Danny Trevathan, dopo l’addio di Woodyard che, come altri suoi compagni ai Broncos, ha scelto di unirsi ai Titans. Partirà certamente come backup la quinta scelta dell’ultimo draft Lamin Barrow, che nel corso del tempo potrebbe andare a rimpiazzare Irving.

Ma è nelle retrovie che la franchigia della Mile High City si è più rinforzata. Sì, è vero, Rodgers-Cromartie se n’è andato sbattendo la porta: troppi i soldi richiesti per prolungare l’esperienza in Colorado. Stessa sorte è toccata ad un altro pezzo grosso della difesa, Champ Bailey, che si è unito ai New Orleans Saints per poi essere tagliato la settimana scorsa. Al loro posto, però, è arrivato un altro ottimo cornerback quale è Aqib Talib, autore di 23 intercetti nei suoi 6 anni di carriera in NFL con le maglie dei Buccaneers e dei Patriots. Senza dimenticare che la prima scelta fatta nel draft 2014 da Elway e soci è ricaduta proprio su un CB: si tratta di Bradley Roby, che arriva da Ohio State. Roby ha chance concrete di giocarsi un posto da titolare, considerando che Chris Harris è rientrato da un serio infortunio e potrebbe non essere al massimo della forma.

La terza grande “perla” del periodo di free agency per i Broncos è la firma su un contratto quadriennale per un totale di 23 milioni di dollari di T.J. Ward. La strong safety viene da un’annata super in quel di Cleveland (112 tackle, 2 intercetti, di cui 1 trasformato in touchdown) che gli è valsa la prima chiamata della sua carriera al Pro Bowl. L’altra safety dovrebbe essere il confermato Rahim Moore, con David Bruton che andrebbe invece sulla sideline ad attendere eventuali opportunità.

Con questi innesti il reparto di difesa di Denver guadagna peso e forza fisica, attributi che secondo molti sono mancati ai Broncos per poter dire di essere realmente la miglior squadra della NFL nella passata stagione.

Alcuni dubbi importanti li troviamo nello special team: la certezza Trindon Holliday se ne è andata a New York, sponda Giants, e si è così aperta la caccia al ruolo di ritornatore. Per lungo tempo si è pensato di dare il ruolo ad Andre Caldwell, così come al nuovo arrivato Sanders o addirittura a Wes Welker: scartata quest’ultima ipotesi per i già citati problemi fisici del WR, il coaching staff dei Broncos ha tirato fuori dal cilindro Isaiah Burse. In preseason è lui a riportare i palloni dai kickoff e dai punt: 22 anni, ha giocato a Fresno State prima di cimentarsi nel draft, senza successo. Alla fine è arrivata Denver che gli ha dato un’opportunità e pare che il ragazzo abbia deciso di sfruttarla a pieno. Negli ultimi giorni è invece arrivata la tegola Matt Prater: il kicker è stato sospeso per 4 partite per aver violato le norme della NFL sull’abuso di alcol. Questo è certamente un brutto colpo per John Fox, in quanto Prater nel 2013 aveva un invidiabile score di 25 field goal a segno su 26 tentativi, 14 dei quali da 40 o più yard. Al suo posto, nelle prime partite calcerà Brandon McManus. Nel ruolo di punter il confermatissimo Britton Colquitt che con il suo potente piede e l’altitudine dello stadio di casa è in grado di sbrogliare situazioni complicate.

La prima parte del campionato sarà molto impegnativa per i Broncos, con un trittico da capogiro: la sfida ai Colts con Manning da avversario, poi Kansas City e per finire il rematch del Super Bowl contro i campioni in carica di Seattle, al CenturyLink Field. Senza dimenticare che a metà stagione ci sarà l’ennesima sfida tra titani nel New England con i Patriots. Insomma, per Denver ci sarà da fare. L’attacco non si discute: Manning, i due Thomas, Welker e la linea offensiva garantiscono ancora una volta un fronte micidiale e difficilissimo da arrestare. Ora che anche la difesa dovrebbe aver guadagnato in potenza, attendendo risposte dal rientrante Miller, è facile pensare che per gli uomini della Mile High City quel 35 debba diventare solo un lontano ricordo.

 

 

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