Ricominciare è la parola con cui si presentano i Falcons in vista dell’imminente stagione Nfl.

L’imprendibilità del football ha fatto visita nello stato della Georgia lo scorso anno rompendo le speranza di play off appena cominciata la stagione dirottando i Falcons incontro a un triste 4-12 ben lontano dall’obiettivo del Super Bowl fissato durante l’estate quando Matt Ryan firmava il suo ricco rinnovo.

La sfortuna ha colpito gran parte del roster portandosi subito via Julio Jones con un grave infortunio al piede, ha infastidito a lungo Steven Jackson e Roddy White facendoli giocare poche volte al massimo della condizione senza dimenticare  Sean Weatherspoon, linebacker pronto a esplodere ma fermo ai box per dieci giornate e che mancherà di certo in questo 2014 essendosi già rotto il tendine d’Achille.

Mike Smith

Mike Smith

Nonostante la bufera si è deciso di non cambiare guida tecnica confermando Mike Smith, head coach con cui è iniziata la ricostruzione nel 2008 insieme a Matt Ryan, in compagnia di tutto lo staff composto da Dirk Koetter e Mike Nolan.

Non terneranno, con una stretta al cuore si e una no, il tight end Tony Gonzalez, 15,127 yards e 111 touchdown in 17 anni tra i Pro, il quale ha deciso di ritirarsi dopo un ultimo vano tentativo di cercare di assicurarsi il Super Bowl purtroppo mai raggiunto; se ci fosse ancora bisogno di ricordarlo sarà una sorpresa non vederlo inserito nella Hall of Fame tra qualche anno. Saluta invece il defensive tackle Peria Jerry, prima scelta del draft 2009 con soli 5.5 sacks realizzati e un futuro poco roseo nella Nfl.

Ricominciare non sarà però molto semplice, infatti la squadra parte con alcuni punti interrogativi a cui bisognerà cercare risposte in fretta se si vuole risalire la china a cominciare da un reparto linebackers tutto nuovo dato che i vecchi titolari sono tutti partiti altrove mentre in Georgia cominciano a girare voci riguardo la permanenza di Mike Smith come allenatore dei Falcons.

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Matt Ryan

Pensiero prematuro ma che al momento potrebbe essere già dimenticato visto che in regular season il suo attacco sembra essere in grado di risolvere parecchi problemi anche se senza difesa difficilmente si potrà ambire a una wild card seppure nella Nfc East e North le pretendenti per un sesto seed sembrano essere poche se si esclude una tra Niners e Hawks a ovest.

Matt Ryan rimane il pilastro indiscusso della squadra almeno in stagione regolare: nel 2013 ha comunque lanciato per 4,515 yards, 26 touchdown e 17 intercetti contando che il running game è stato ancora deficitario e la linea offensiva ha lasciato spesso a desiderare. Con lui saldo al comando niente è precluso specie se attorno qualcosa dei punti negativi dello scorso anno dovesse cominciare a girare nel verso giusto. Il back up sarà TJ Yates arrivato da Houston via trade con il compito di polizza assicurativa nel caso il numero due dovesse farsi male.

Se si parla di Ryan bisogna assolutamente parlare dei suoi target: il trio di wide receiver è il più complementare di tutti con Julio Jones arrivato all’atto di consacrarsi tra i Pro dopo un ottimo inizio nel 2013 purtroppo finito nel peggiore dei modi; accanto a lui Roddy White alla soglia delle 33 primavere si è guadagnato un nuovo rinnovo che forse in futuro potrebbe cominciare a pesare, ora rimane comunque un ottimo bersaglio insieme allo slot Harry Douglas, capace di coprire dignitosamente il ruolo da titolare con 1,067 yards e 2 touchdown in assenza delle pedine principali.

Il vuoto di Gonzalez non si copre da un giorno all’altro e in questi anni la dirigenza ha un po’ evitato di pensarci mentre adesso dovrà sperare che Levine Toilolo e Bear Pascoe possano dare un contributo almeno sufficiente.

Julio Jones

Julio Jones

Le prime risposte positive dovrà darle la linea offensiva rinforzata parecchio nel corso della offseason: il tackle Sam Baker è stato troppo spesso altalenante e in questa preseason è finito in IR così da lasciare spazio libero fin da subito al rookie sesta assoluta Jake Matthews, figlio d’arte e dotato di estrema eleganza nel ricoprire il suo ruolo.

Insieme a lui da Kansas City è arrivata la guardia Jon Asamoah, sperando nella continua crescita del right tackle Lamar Holmes insieme alla continuità offerta da  Justin Blalock e il centro Joe Hawley. Un’altra nota positiva potrebbe essere il back up centro Peter Konz, terzo anno da Wisconsin ancora poco impiegato ma che potrebbe dare una marcia in più lì nel mezzo; la situazione appare attualmente più interessante rispetto allo scorso anno, rimane solo da sperare che si trovi in fretta un certo equilibrio per togliere dubbi ai propri allenatori.

Come per la linea offensiva, Atlanta si aspetta tanto ora dal suo back field: Steven Jackson sta cominciando a raschiare il fondo del serbatoio con sole 543 yards e 6 touchdown corsi nel suo primo anno ai Falcons, forse non solo per demeriti suoi ma è certo che adesso dovrà dare qualcosa di più delle misere 3.5 yards a portata.

Per aiutarlo è stato investito un quarto giro sul campione Ncaa Devonta Freeeman, giocatore solido e compatto che porterà fin da subito imprevedibilità e gambe fresche dato che Jacquizz Rodgers non ha mantenuto tutte le attese che si erano fatte su di lui e la sua duttilità con solo 4 scores messi a segno nel suo terzo anno tra i Pro.

Steven Jackson

Steven Jackson

Girando pagina si va incontro a una difesa dove c’è una certezza rappresentata dalle secondarie: Desmond Trufant, Robert Alford insieme al neo acquisto per lo spot di nickel Josh Wilson sono un trio completo con potenziale da far rabbrividire se si pensa alla giovane età dei primi due.

Come se non bastasse si è dato manforte al ruolo di safety dove William Moore si sta dimostrando un playmaker affidabile in uscita da un anno con 86 placcaggi, 3 fumble forzati e 3 intercetti messi assegno; accanto a lui giocherà uno tra il nuovo Dwight Lowery reduce da una sfortunata esperienza a Jacksonville oppure il rookie terzo giro Dezmen Southward, altro prodotto di Wisconsin da cui ci si aspetterà molto specie in futuro. Ricardo Allen e Javier Arenas sono altri nomi da tenere in considerazione per la profondità di un reparto che dovrà lavorare bene se vuole sfruttare al meglio le proprie possibilità.

Desmond Trufant

Desmond Trufant

Come detto già sopra ci sono dubbi riguardo la posizione di linebackers: Akeem Dent, Stephen Nicholas e Sean Weatherspoon sono stati lasciati andare o sono infortunati, fatto sta che attualmente i presenti titolari devono ancora essere testati in un ruolo delicato come quello dei comandanti della difesa.

Paul Worrilow ha offerto un gran numero di placcaggi (127) tranquillizzando un po’ i tifosi, tuttavia bisognerà provare il suo rendimento in copertura dove spesso l’anno scorso ha incontrato numerosi passaggi a vuoto. Attorno a lui ci sono parecchi nomi come Joplo Bartu, Prinche Shembo, Tim Dobbins e Pat Angerer il cui rendimento è tutto un’incognita a cominciare da chi sarà titolare e chi invece sarà tagliato o finirà a fare lo special team.

L’altra faccia grigia della difesa è rappresentata dalla linea difensiva dove l’addio di Jerry non farà male ma che non migliora di certo la situazione dopo essere stati la seconda peggior difesa contro le corse e la quart’ultima per produzione di sacks.

L’innesto più intrigante è Ra’Shede Hageman, tackle di Minnesota, un’autentica forza della natura ma dagli scout ritenuto ancora troppo grezzo per essere titolare in Nfl. Il potenziale è notevole, si spera che Nolan riesca a tirar fuori presto il talento di questo ragazzo perché al centro i nuovi Tyson Jackson e Paul Soliai potranno dare un bell’ aiuto ma tutto lo staff si aspetta che sia Hageman a prendere lo spot da titolare nel giro di un anno o poco più.

Se con Jackson e Soliai probabilmente si migliorerà la difesa contro le corse, difficilmente ci sarà un aumento del numero di sacks perché Kroy Biermann è un giocatore duttile ma non una macchina da sack, Jonathan Babineaux è un interno affidabile però ormai datato e poco produttivo e Osi Umenyiora ha firmato 7.5 sacks lo scorso anno, peccato che sia entrato nella fase calante della carriera e con questi compagni difficilmente riuscirà a far meglio.

Ra'Shede Hageman

Ra’Shede Hageman

Troppo poco è il talento nel front seven per partire con l’obiettivo playoff, ciò nonostante a calciare ci sia Matt Bryant, sempre preciso con 24 field goal messi assegno su 27, il cui piede darà aiuto quando l’attacco non riuscirà a concretizzare fino in fondo. Il ruolo di punter spetta al giovane affidabile Matt Bosher (46.6 yards di media lo scorso anno) con il long snapper Josh Harris ad assicurare snap veloci e precisi. La solidità di questi tre potrebbe essere contemplata da una marcia in più sui ritorni dove l’acquisto di Devin Hester potrebbe far contento l’allenatore degli special team  Keith Armstrong.

Viene difficile pensare che questi Falcons possano giocarsi il titolo della Division, eppure il loro attacco è a poco dall’essere tra i top della Lega dove il quarterback old style Ryan può mettere in moto parecchie leve però sarà necessario un deciso miglioramento del reparto running back se si vuole davvero essere competitivi e perdere la monodimensionalità che da troppo tempo è stato forse il limite di questo attacco.

Il calendario non è dei più tosti seppure l’inizio con Saints e Bengals sarà di difficile approccio. Le sfide con la Nfc North saranno parecchio interessanti così come quelli con l’Afc North dove la fortuna gli farà avere gli scontri più impegnativi tra le mura amiche.

Riprendendo il discorso iniziale, la wild card con un record di 9-7 non è fuori questione seppure l’anno scorso sia stata necessaria una doppia cifra per assicurarsela (guarda caso proprio i Saints) perciò sarà interessante vedere come il gruppo reagirà anche se ora come ora il front seven li estromette da qualsiasi speranza di post season.

 

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